
Video in slow motion dell'appoggio
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ale_tuz
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Re: Video in slow motion dell'appoggio
Ho disegnato al volo un'immagine per spiegarmi meglio. Il braccio bF è molto più grande di quello bH (che può anche essere nullo) e quindi nel caso del fore foot strike si crea un momento considerevole (MF) attorno alla caviglia. Il momento MH è, invece, molto piccolo o nullo, quindi la forza FH deve poter passare da qualche parte. Non potendolo fare attraverso il tendine d'Achille, lo fa attraverso le ossa. Di qui il maggiore impatto sulle articolazioni.


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Marcos
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Re: Video in slow motion dell'appoggio
Video molto ben fatto ma non capisco bene la differenza tra il mid e il fore, mi sembrano molto simili.
PB
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erman67
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Re: R: Video in slow motion dell'appoggio
Io credo di avere un apoggio tipo quello della seconda parte del video.
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ale_tuz
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Re: Video in slow motion dell'appoggio
Concordo, è abbastanza difficile vederlo se non si analizza il video frame per frame. Ad ogni modo le due differenze principali sono a) nel mid c'è contatto contemporaneo di tallone e avampiede e b) nel fore il tallone è usato solo parzialmente durante tutta la rullata. Normalmente è molto difficile, anche nei professionisti, trovare un fore foot strike puro. Di solito è molto più comune una condizione nei dintorni del mid foot strike. Detto questo, bisogna anche dire che non esiste un metodo veramente affidabile per quantificare "quanto" heel, mid o fore sia l'appoggio analizzato ed è proprio su questo che stiamo lavorando al momento.
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erman67
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Re: R: Video in slow motion dell'appoggio
Una domanda da profano ... Ma un appoggio che non preveda il contatto del tallone, dopo che l'avan/meso piede ha impattato a terra, non comporterebbe una spinta poco efficiente?
Mi sembrerebbe che da un punto di vista dinamico è come se si bloccasse il piede e non si sfrutterebbe tutto il movimento piede/caviglia.
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davide1977
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Re: Video in slow motion dell'appoggio
@Erman in realtà è il contrario
.Lascio ad Ale
la spiegazione tecnica
ma ti basti considerare che i velocisti puri vanno tutti di fore 
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ale_tuz
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Re: Video in slow motion dell'appoggio
A dire il vero la risposta non la so e dubito che, con le conoscenze di oggi, ce ne sia una sola. Se si parla di "efficienza" in termini di utilizzo dell'ossigeno (economy), pare che gli atleti élite "funzionino" meglio della gente comune. E visto che i professionisti hanno normalmente un appoggio mid/fore piuttosto che heel, si potrebbe concludere che spostare l'appoggio in avanti migliora l'economia della corsa.
Ma come la mettiamo, ad esempio, con il fatto che rigidezze maggiori del tendine d'Achille comportano efficienze migliori? Certo, se corro normalmente sull'avampiede alleno costantemente il tendine d'Achille, al contrario di chi corre sul tallone e, verosimilmente, dovrei avere valori più alti di rigidezza. Quindi, di nuovo: i professionisti hanno rigidezze superiori del tendine d'Achille? E se così fosse, questo è dovuto al fatto che, per la maggior parte, appoggiano con il meso/avanpiede o ad altri fattori?
Altra considerazione: avete mai pensato che, normalmente, chi appoggia di tallone porta il punto di contatto molto avanti rispetto alla proiezione delle anche sul terreno? E che chi appoggia di meso/avanpiede generalmente porta il punto di contatto molto più vicino alla precedente proiezione?
Immagine chiarificatrice:

Tali configurazioni portano sicuramente a un utilizzo diverso dei muscoli degli arti inferiori, ma in che modo? Cambiano i gruppi di muscoli attivati o solo i rispettivi livelli di attivazione?
Ecco, queste sono tutte le altre domande alle quali stiamo cercando, insieme al resto del mondo, di dare una risposta.
Ma come la mettiamo, ad esempio, con il fatto che rigidezze maggiori del tendine d'Achille comportano efficienze migliori? Certo, se corro normalmente sull'avampiede alleno costantemente il tendine d'Achille, al contrario di chi corre sul tallone e, verosimilmente, dovrei avere valori più alti di rigidezza. Quindi, di nuovo: i professionisti hanno rigidezze superiori del tendine d'Achille? E se così fosse, questo è dovuto al fatto che, per la maggior parte, appoggiano con il meso/avanpiede o ad altri fattori?
Altra considerazione: avete mai pensato che, normalmente, chi appoggia di tallone porta il punto di contatto molto avanti rispetto alla proiezione delle anche sul terreno? E che chi appoggia di meso/avanpiede generalmente porta il punto di contatto molto più vicino alla precedente proiezione?
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Tali configurazioni portano sicuramente a un utilizzo diverso dei muscoli degli arti inferiori, ma in che modo? Cambiano i gruppi di muscoli attivati o solo i rispettivi livelli di attivazione?
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erman67
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Re: R: Video in slow motion dell'appoggio
Certo, più vai veloce e più appoggi di punta ... Ma il tallone a terra ci arriva o se non tocca è per un "nulla". Però i velocisti usano anche degli scarpini che per loro conformazione consentono una "flessione" molto accentuata prima che il tallone arrivi al terreno.
Quello che a me pare, a livello di impressione, non del tutto effeciente è una corsa sulla punta che fermi il movimento del piede per evitare che il tallone arrivi a toccare, anche solo sfiorare per un "attimo", il terreno.
Cmq attendo la spiegazione tecnica
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Quello che a me pare, a livello di impressione, non del tutto effeciente è una corsa sulla punta che fermi il movimento del piede per evitare che il tallone arrivi a toccare, anche solo sfiorare per un "attimo", il terreno.
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Marcos
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Re: R: Video in slow motion dell'appoggio
In generale si ma poi dipende molto dallo stile di corsa che si adotta. Nella corsa minimalista ad esempio l'appoggio varia poco anche in base alla velocita'.erman67 ha scritto:Certo, più vai veloce e più appoggi di punta ...
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erman67
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Re: Video in slow motion dell'appoggio
Non avevo visto la risposta di ale_tuz ... maledetti cellulari 
Intendevo "efficienza" non tanto dal punto di vista del consumo di ossigeno ma da un punto di vista "meccanico" del gesto della corsa.
Il tendine alla fine è un "elastico" ... se sfrutto tutta la sua estensione ho la massima risposta possibile .... da qui la mia "idea" che anche nella corsa di avanpiede (o meso) poi il movimento debba essere "completo" il che dovrebbe portare ad un "appoggio" (se vogliamo un "tocco") anche del tallone per terra.
Il gesto meccanico non è dato dal solo appoggio iniziale ma da tutto il movimento che, reputo magari errando, dovrebbe essere il più completo possibile per avere, da un punto di vista meccanico, la massima efficienza.
Mi capita però di vedere chi corre tenendo sollevati i talloni da terra non solo in fase di primo appoggio ma anche nella fase successiva non facendo "distendere" il piede.
Sarebbe interessante vedere, in slow motion, il movimento del piede di un velocista per capire se il tallone è staccato da terra ed eventualmente di quanto, non nella fase di primo appoggio, ma nella fase successiva che poi porta alla spinta "propulsiva".
Intendevo "efficienza" non tanto dal punto di vista del consumo di ossigeno ma da un punto di vista "meccanico" del gesto della corsa.
Il tendine alla fine è un "elastico" ... se sfrutto tutta la sua estensione ho la massima risposta possibile .... da qui la mia "idea" che anche nella corsa di avanpiede (o meso) poi il movimento debba essere "completo" il che dovrebbe portare ad un "appoggio" (se vogliamo un "tocco") anche del tallone per terra.
Il gesto meccanico non è dato dal solo appoggio iniziale ma da tutto il movimento che, reputo magari errando, dovrebbe essere il più completo possibile per avere, da un punto di vista meccanico, la massima efficienza.
Mi capita però di vedere chi corre tenendo sollevati i talloni da terra non solo in fase di primo appoggio ma anche nella fase successiva non facendo "distendere" il piede.
Sarebbe interessante vedere, in slow motion, il movimento del piede di un velocista per capire se il tallone è staccato da terra ed eventualmente di quanto, non nella fase di primo appoggio, ma nella fase successiva che poi porta alla spinta "propulsiva".
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