Su e Zò per i ponti - Venezia 18.04.2010

[giovanni56]

Al termine mal di gambe garantito

Questa parte mi preoccupa un pò visto che la settimana dopo volevo fare la mezza di Padova.
Va beh, l'importante è divertirsi!

Se facevi tutta la maratona ti sconsigliavo di andare a Venezia.
Per una mezza ... dipende da come la vuoi fare:
se hai ambizioni di fare "il tempo" è meglio che lasci perdere,
se invece la fai "solo per divertirti" (magari tutti corressero solo per divertirsi)
allora sicuramente ci riuscirai per due domeniche consecutive

[Sandrun]

La su e zò la faccio per divertirmi e per fare una scampagnata con la famiglia, nella terra natia.
La maratonina sarebbe la mia prima gara vera, quindi non avrei ambizioni cronometriche ma arrivare sano quello sì

[heidy]

Sandro!! Pronto per domani? Mi raccomando, non forzare troppo che a Padova voglio vederti bello pimpante
E goditi Venezia!!!!!

[Ale57]

IN BOCCA AL LUPO.. màngiati i ponti

[gio63]

Vai Sandro, divertiti che il 25 a PD facciamo una straggge....

[Sandrun]

Grazie ragazzi degli incoraggiamenti purtroppo li leggo solo ora che ormai la Su e Zo l’ho finita per cui beccatevi sto resoconto, vi avverto è un po’ lungo ma erano mesi, forse anni, che aspettavo di scriverlo.

Arrivo a domenica sapendo che le previsioni davano leggera pioggia per cui decido di correre con i ciclisti, una maglietta intima/tecnica e un giacchino antivento leggerissimo della decathlon che di bello ha soprattutto due belle tasche, l’intenzione infatti è quella di portarmi via il cell in modo da ricongiugermi facilmente con la dolce metà e il dolce quartino una volta arrivato in p.zza S.Marco.
Arriviamo davanti al Palazzo Ducale 10 min. prima della partenza giusto in tempo per vedere le piroette degli sbandieratori e prendere posizione.
Una volta solo comincio a sentire la tensione e come spesso mi capita la cosa mi fa sbadigliare ripetutamente, i runner vicino mi guardano incuriositi ma non ho neanche il tempo di spiegare che subito si parte!
Mentre l’orda si dirige verso la riva dei sette martiri penso più che altro a trovare il mio ritmo e noto che dopo neanche un kilometro 9 persone su 10 hanno preso a camminare.
Si arriva quindi all’arsenale passando davanti ad un edificio di mattoni rossi molto importante per me, si tratta del museo storico navale, l’unico museo che ho fatto in tempo a visitare con mio padre, così mentre nella mia mente rivedo galee e galeoni, arriviamo nel tratto che fra 6 mesi ospiterà l’arrivo della maratona e mi chiedo: se dopo 2 km sono già stanco dopo 42 come ci arrivo qui?
Decido di non rispondermi, preferisco invece aggregarmi ad un gruppo denominato gruppo decathlon per via del vestiario, per cui li seguo sentendomi, forse per la prima volta, un vero runner.
Da qui corro come in trance, in questi posti ci sono cresciuto, immagini di 30 anni fa si sovrappongono al presente e non c’è porta o masegno che non abbia un significato speciale per me, probabilmente corro con un sorriso ebete in faccia ma sono troppo contento per preoccuparmene.
Si arriva in campo S.Pietro e mentre la ragazza mi timbra il cartellino butto uno sguardo alla basilica dove feci il chirichetto e dove anni dopo mi sono pure sposato, saluto con un grassie e riparto, ma dopo neanche 10 min. mi fermo di botto: NON HO PIU’ IL CELLULARE ca**o!, continuo a ripetermi che non è possibile, che deve essere dentro la fodera ma dopo un po’ capisco che l’ho perso e torno indietro.
La gente mi guarda sorpresa, ma sono troppo giù per curarmene in più non è neanche il mio ma di mia moglie e più procedo a ritroso e più mi convinco che non lo rivedrò più.
Finalmente ritorno al punto dove ero sicuro di averlo e a quel punto mi chiedo cosa posso fare per non far impensierire mia moglie e capisco che prima arrivo e più tempo ho per cercarla per cui riprendo la mia gara calpestando ad ogni passo il mio umore sempre più nero.
Se ne va così gran parte della mia gara, alternando la gioia di rivedere certi luoghi dopo 25 anni al ricordo del cell scomparso e soprattutto all’amaro della prima corsa rovinata per una cavolo di cerniera.
Arriviamo così alla stazione e se prima era difficile correre senza mai fermarsi ora diventava impossibile, ai milioni di turisti si aggiungevano le scolaresche partecipanti al giro più corto (5km).
A quel punto la corsa diventa un dribbling continuo e per farmi strada ogni tanto lancio un POPEEEE!!! a mò di gondoliere, che a volte funziona e a volte no e infatti sul ponte che precede la punta della dogana un bambino giappognotto, forse pensando ad una gondola, mi taglia all’improvviso la strada costringendomi ad un tuffo carpiato e anziché atterrare sul deretano decido appoggiarmi al ponte con il braccio aperto provocandomi una fitta bestiale alla spalla.
A questo punto non penso più al cell ma alla spalla che mi fa un male cane e per un km buono corro col braccio attaccato al tronco.
L’ultimo pezzo lo corro veramente incazzato, con la Decathlon che fa cerniere del cappero, con i giappognotti sempre prevedibili finchè non passo io, con gli altri runner che mi sembrava facessero apposta a superarmi e con i quali ingaggio uno sprint all’ultimo sangue.
Finalmente arrivo in piazza, stoppo il cronometro sentendomi molto professional, ricevo la medaglia e mentro cerco di lasciar spazio sento: PAPIIIII PAPIIIII era mio figlio che mi sorrideva radioso dall’altra parte delle transenne, li vedo mia moglie, anche lei mi sorride, io ricambio ma non so come dirle del cell., mi avvicino e mentre sto per aprire bocca mi fa: Conosci per caso una certa Cristina? – Cristina chiiii? – ha chiamato una certa Cristina che dice di aver trovato il mio telefono per terra, se aspettiamo ce lo riporta qui.
NOOOOOO, non vi so dire il sollievo! non tanto per il cell, ma perché finalmente quella tornava ad essere la mia gara, il mio battesimo da runner, il giorno in cui mi sono sciroppato 13+tot km, 53 ponti e 4 milioni di giappognotti in meno di 72 minuti.

Sono le ore 23.59 e sono felice

[gio63]

Bravo Sandrun, un bel battesimo non c'è che dire; ed ora affila le armi che domenica ce ne sarà di bisogno..

[Sandrun]

@gio63, in effetti dal punto di vista podistico è stata una bella iniezione di fiducia, peccato che la spalla mi faccia ancora male , speriamo che non sia niente

[ingpeo]

Bravo! Emozionante il tuo racconto tra passato e presente, ora hai capito perché non corro con il cell.
Hai affrontato le difficoltà e sei arrivato in fondo bene

[Ale57]

Sono curioso di sapere come hai fatto a giustificare Cristina agli occhi di tua moglie
bella gara e bel racconto