Mi permetto dal basso della mia scarsa esperienza, visto che siamo più o meno nella stessa fascia di tempi, di avanzare un paio di ipotesi:
1) non conosco la tabella del libro di Massini, ma l'ultimo lungo a -5 settimane è troppo lontano. Non dico di fare come Albanesi che lo consiglia a -2, ma io ho seguito per entrambe le maratone che ho preparato una tabella di Massini trovata in rete e l'ultimo lungo (34-36 km) lo metteva a -3 settimane, una mezza a RM a -2 settimane e un 14 km a -1 settimana. Nella prima, corsa con obiettivo sotto le 4h30', ho seguito tutto il programma e ho chiuso ben al di sotto dell'obiettivo, arrivando anche fresco. Nella seconda, pochi mesi dopo, ho cannato un paio di lunghi, uno per problemi miei e un altro per cause di forza maggiore, ma comunque per rimediare ho fatto 30 km "strutturati" (6 x 4 km a RM+15"+1 km a RM-15") a -2 settimane. La mancanza di lunghi si è fatta sentire in gara dal km 33 in poi (anche se la perdita è stata limitata e l'obiettivo di stare sotto le 4'15" è stato rispettato, seppur con molta fatica). Quindi assolutamente io inserirei un altro trentello come minimo a -3 settimane.
2) come ti hanno già detto giustamente diversi altri, bere, anche piccole quantità, già dopo il 5° km. Sopratutto in questo periodo, dove il fisico si trova di fronte all'improvviso a temperature alte dopo che l'inverno si è prolungato in maniera innaturale. Io un paio di settimane fa ho abortito una mezza virtuale perché, anche se le gambe giravano bene e la FC era bassa, non mi ero portato acqua e ho dovuto mollare al 15° perché ero disidratato, e questo in mezza dove normalmente non è un fattore così decisivo, figuriamoci in una maratona. Io anticiperei anche i gel, prenderlo al 35°, considerando i tempi di assorbimento, mi sembra troppo tardi. Io farei all'incirca al 9°, 19° e 29°, del resto è intorno al km 33-35 che hai la maggiore probabilità di finire la benzina. Ma qui dipende un po' anche dalle abitudini personali.
C'è da dire che in una gara subentra l'adrenalina, l'entusiasmo e, fattore importante, la facilità dei rifornimenti. In una gara virtuale contro te stesso è più difficile trovare motivazioni per superare un momento di crisi. Con un pettorale indosso probabilmente dopo un tratto di recupero camminando saresti riuscito a ripartire e a finirla correndo, anche se più lentamente.
cronaca di una (quasi) maratona in solitaria
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Moran
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Re: cronaca di una (quasi) maratona in solitaria
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Re: cronaca di una (quasi) maratona in solitaria
Nella mia modesta esperienza valuterei queste 2 cose (forse fra loro collegate).
1. Temperatura ambiente. Mi è capitato di saltare "alla grande" durante una maratona perché la temperatura era molto più alta di quella degli ultimi 2 mesi (e quindi dei lunghi che contano) e non avevo adeguato il ritmo (ad es. secondo JD con 10°C in più si dovrebbe rallentare di circa 10"/km)
2. Non hai sbattuto contro il classico muro, ma il tuo corpo ha cominciato a tirare i remi in barca per preservare le scorte di glicogeno. Probabilmente in una gara avresti forzato un ritmo costante per fare il tempo e ti si sarebbe spenta la luce improvvisamente.
1. Temperatura ambiente. Mi è capitato di saltare "alla grande" durante una maratona perché la temperatura era molto più alta di quella degli ultimi 2 mesi (e quindi dei lunghi che contano) e non avevo adeguato il ritmo (ad es. secondo JD con 10°C in più si dovrebbe rallentare di circa 10"/km)
2. Non hai sbattuto contro il classico muro, ma il tuo corpo ha cominciato a tirare i remi in barca per preservare le scorte di glicogeno. Probabilmente in una gara avresti forzato un ritmo costante per fare il tempo e ti si sarebbe spenta la luce improvvisamente.
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