Run_Franz_Run ha scritto:Davvero, Keeponrunning
Grazie per il tuo esauriente post.
Qualora ne aggiungessi altri (Paolo accennava ad un trattato sul recupero delle ripetute), avrai un sicuro lettore!!
Il recupero sulle ripetute l'ha scritto un mio amico sul newsgroup It.sport.atletica
COPIO INCOLLO quello che ha scritto (scusate errori di battitura, of course)
Non sono 2 i modi di recuperare bensì N-mila
si può giocare su 2 fattori
- velocità di corsa nel recupero: da zero (fermi) a pochi Km/h (camminata,
corsa in souplesse, corsa lentissima, un misto di queste) al ritmo della
corsa lenta su su fino al ritmo maratona financo a quello della corsa media
- durata del recupero: da poche decine di secondi a minuti su minuti.
spesso espresso in Km, specie in ottica maratona
capisci che variando qua e là trovi davvero N-mila modi di recuperare
Si va quindi dal recupero che fanno i velocisti pistaioli nelle loro poche
ripetute massimali lattacide - svariati minuti all'ombra degli alberi o
sdraiati sul prato o in bagno a vomitare, recupero quindi completissimo -
a quello dei maratoneti che si fanno uno o più Km al ritmo della maratona.
Nei primi il recupero non conta una mazza e conta solo la ripetuta, nei
secondi il recupero conta quanto la ripetuta se non di più.
Nel mezzo tra i due estremi c'è il mondo intero
In generale: maggiore il recupero (maggiore nel complesso durata+lentezza
della corsa o camminata), più conta la prova ripetuta e quindi più il
lavoro è mirato a sviluppare qualità anaerobiche e la potenza aerobica
minore il recupero (poco recupero = breve durata oppure ampia velocità o
un mix), più l'allenamento lascia la sfera anaerobica e quindi lo stimolo
sulla potenza aerobica è minore rispetto all'altro caso ma in compenso si
allena la resistenza specifica a ritmi elevati
se poi mi chiedi: ma è più ampio un recupero fatto di 1' camminando (primo
caso) o da 2' corsi lentamente ma non troppo(secondo caso)???. risposta:
boh, dipende dalle tue caratteristiche fisiologiche. sono 2 recuperi forse
simili come ampiezza, che permettono più o meno la medesima velocità della
ripetuta. il secondo permette un maggiore smaltimento del lattato
lasciando però lavorare abbastanza il motore aerobico, il primo fa
smaltire meno il lattato ma le pulsazioni calano comunque. la differenza
sta in quei Km corsi nel recupero nel secondo caso, nel fatto che il
motore aerobico sta sempre acceso e lavora, non ci sono sbalzi: è quindi
un lavoro un filo più mirato verso la resistenza. il primo al contrario
più per la potenza aerobica
e se mi chiedi: ma quale serve di più, diciamo per un tapascio medio?
la mia risposta è: provateli tutti -con giudizio, sperimentate, giocate
con voi stessi, esplorate le diverse reazioni del vostro organismo.
inseriti allenamenti diversi in periodi diversi, in un momento particolare
della stagione servirà allenare più una qualità di un'altra. se te ora
prepari una maratona logica vuole che tu stimoli meno la potenza e più la
resistenza, quindi più ripetute e corse meno velocemente, poco recupero
nel senso che le pulsazioni le fai calare poco correndolo a velocità
elevata, pari al ritmo maratona o giù di lì
soprattutto, non fate mai la stessa cosa. perchè se abituate il corpo ai
medesimi stimoli lui reagirà alla grande come sa fare meglio: con
l'omeostasi, adattandosi. e l'effetto allenante sarà minore. molto minore.
e poi .... che palle fare sempre le stesse ripetute o lo stesso intervall
training
Ah ovviamente ogni allenatore ha le sue preferenze e sconsiglia il resto
ai suoi adepti: quelli che non fanno fare il recupero da fermo, quelli che
lo pretendono e ti fanno fermare fino a freddarti, quelli che pretendono
che recuperi un 2000 correndo 2' di corsa neanche tanto lenta ecc ecc ecc.
I modi di recupero diventano N al quadrato-mila ma solo uno o due per
allenatore van bene
(Hint: diffidare di chi dà una risposta univoca )
una volta scrissi un breve vademecum su come affrontare una crisi durante
una seduta di ripetute.
la regola riassunta direbbe:
1. le regole valgono lette in ordine: la priorità è decrescente
2. la prima cosa da fare è terminare l'allenamento programmato, non
importa se non con le prestazioni ipotizzate
3. se si entra in crisi, mirare a conservare il valore allenante della
seduta, quindi se sto allenando principalmente una qualità puntare a
mantenere quell'obiettivo: le altre qualità le allenerò un'altra volta
3.1 esempio per spiegare la tre: se alleno la potenza aerobica devo
puntare in prima istanza a fare tutte le ripetute previste alla velocità
prevista: se vado in crisi, l'unica è ampliare il recupero (lo faccio
durare di più e/o lo corro a velocità più lenta
3.2 altro esempio: alleno la resistenza specifica. in tal caso, riduco la
velocità della ripetuta ma non amplio il recupero, lo faccio durare uguale
e alla medesima velocità programmata
4. se non riesco a rispettare la 3, allora l'unica è ridurre la velocità
di tutto, delle ripetute e/o del recupero
5. solo in caso di crisi paurosa, ridurre la durata complessiva
dell'allenamento rispetto a quanto programmato. evento che non dovrebbe
capitare quasi mai. a chi gli capita spesso è difficile dare suggerimenti,
che possono andare dal trovare un allenatore, all'abbandonare le ripetute,
all'abbandonare le velleità agonistiche.