Consigli Sulla Preparazione

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Keeponrunning
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Keeponrunning »

martinmistere ha scritto:
Keeponrunning ha scritto:
Il passo è sempre regolato sui dati di un test, le ripetute medie se non riuscivi a tenerle significa che le facevi troppo "generose" ovvero troppo veloci. E' un errore pensare che più veloce corro le ripetute e meglio è. Ad ogni andatura corrisponde un effetto fisiologico. Il VO2max è un allenamento molto impegnativo e per recuperarlo servono almeno 48 ore, per questo motivo andrebbe sempre seguito da una corsa rigenerante il giorno successivo. Fare solo i 400m lavora solo in parte il VO2max. Calcola che per definizione il VO2max è la massima velocità che puoi sostenere per 7' e che l'inerzia del sistema aerobico per arrivare a regime è circa 2'. Quindi per stimolare al massimo a livello periferico si consigliano ripetute della durata di circa 5'. Oppure si gioca con i recuperi in modo che invece di impiegare 2' per tornare a regime impieghi meno tempo. :albino:
beh si le ho tirate troppo xkè dopo ero davvero esausto e il giorno dopo dolorante...eppure mi ero basato sulle tabelle di albanesi..probabilmente le ho calcolate male :cry:
quindi in generale nel lavoro di qualità mi conviene alternare i tre tipi di vo2max, facendone uno a settimana e cambiando di settimana in settimana o ho capito male?
le vecchie ripetute da 400mt le percorrevo tranquillamente in 1.35 costanti su tutte e 10 con recupero di 400metri fatto in 2minuti...all'epoca correvo i 10km in 48-49minuti
ora come tempo in gara sono sceso a 45 (44'e26'' in allenamento) minuti. ho già provato, proprio la settimana scorsa, a tirarmi i 5km e li ho percorsi in 20' netti (poi ho continuato scendendo sui 4'30'' a km), i 2km tirati li riesco a correre in 7' (poi muoio).
alla luce di questi valori su per giù se che valori dovrei fare le ripetute?
Ammettendo reale un 20' sui 5km la vLT sarebbe tra 4'.16 e 4.18" al km. Quindi a spanne dovresti fare:

per i 400m tra 1':29" e 1:34 con recupero 1'.30" al passo
per i 1000m VO2max tra 3'.55" e 4'.00 rec. 3'
per i 1000m in soglia tra 4'.13" e 4'.18" rec. 1' jog
Per i 2000m a critical velocity tra 4'.08" e 4'.11"
Il passo mezza maratona HMP tra 4'.21"-4'.25" con una proiezione da 1h.32' e spiccioli.

Però bada che il 5km deve essere un test alla "morte" possibilmente in gara, altrimenti rischi di sottostimare le andature.

:ronf:
martinmistere
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da martinmistere »

ok direi che sui 400metri mi ci ritrovo come passo quindi proverò ad adeguarmi anche con gli altri.
grazie mille sei stato gentilissimo :beer:
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Run_Franz_Run
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Run_Franz_Run »

Davvero, Keeponrunning =D> =D> =D>
Grazie per il tuo esauriente post.

Qualora ne aggiungessi altri (Paolo accennava ad un trattato sul recupero delle ripetute), avrai un sicuro lettore!!
"Balbo t'è pasè l'Atlantic mo miga la Perma":
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Paolo from Bs
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Paolo from Bs »

Run_Franz_Run ha scritto:Davvero, Keeponrunning =D> =D> =D>
Grazie per il tuo esauriente post.

Qualora ne aggiungessi altri (Paolo accennava ad un trattato sul recupero delle ripetute), avrai un sicuro lettore!!
Il recupero sulle ripetute l'ha scritto un mio amico sul newsgroup It.sport.atletica

COPIO INCOLLO quello che ha scritto (scusate errori di battitura, of course)

Non sono 2 i modi di recuperare bensì N-mila
si può giocare su 2 fattori

- velocità di corsa nel recupero: da zero (fermi) a pochi Km/h (camminata,
corsa in souplesse, corsa lentissima, un misto di queste) al ritmo della
corsa lenta su su fino al ritmo maratona financo a quello della corsa media

- durata del recupero: da poche decine di secondi a minuti su minuti.
spesso espresso in Km, specie in ottica maratona

capisci che variando qua e là trovi davvero N-mila modi di recuperare

Si va quindi dal recupero che fanno i velocisti pistaioli nelle loro poche
ripetute massimali lattacide - svariati minuti all'ombra degli alberi o
sdraiati sul prato o in bagno a vomitare, recupero quindi completissimo -
a quello dei maratoneti che si fanno uno o più Km al ritmo della maratona.
Nei primi il recupero non conta una mazza e conta solo la ripetuta, nei
secondi il recupero conta quanto la ripetuta se non di più.
Nel mezzo tra i due estremi c'è il mondo intero

In generale: maggiore il recupero (maggiore nel complesso durata+lentezza
della corsa o camminata), più conta la prova ripetuta e quindi più il
lavoro è mirato a sviluppare qualità anaerobiche e la potenza aerobica
minore il recupero (poco recupero = breve durata oppure ampia velocità o
un mix), più l'allenamento lascia la sfera anaerobica e quindi lo stimolo
sulla potenza aerobica è minore rispetto all'altro caso ma in compenso si
allena la resistenza specifica a ritmi elevati

se poi mi chiedi: ma è più ampio un recupero fatto di 1' camminando (primo
caso) o da 2' corsi lentamente ma non troppo(secondo caso)???. risposta:
boh, dipende dalle tue caratteristiche fisiologiche. sono 2 recuperi forse
simili come ampiezza, che permettono più o meno la medesima velocità della
ripetuta. il secondo permette un maggiore smaltimento del lattato
lasciando però lavorare abbastanza il motore aerobico, il primo fa
smaltire meno il lattato ma le pulsazioni calano comunque. la differenza
sta in quei Km corsi nel recupero nel secondo caso, nel fatto che il
motore aerobico sta sempre acceso e lavora, non ci sono sbalzi: è quindi
un lavoro un filo più mirato verso la resistenza. il primo al contrario
più per la potenza aerobica
e se mi chiedi: ma quale serve di più, diciamo per un tapascio medio?
la mia risposta è: provateli tutti -con giudizio, sperimentate, giocate
con voi stessi, esplorate le diverse reazioni del vostro organismo.
inseriti allenamenti diversi in periodi diversi, in un momento particolare
della stagione servirà allenare più una qualità di un'altra. se te ora
prepari una maratona logica vuole che tu stimoli meno la potenza e più la
resistenza, quindi più ripetute e corse meno velocemente, poco recupero
nel senso che le pulsazioni le fai calare poco correndolo a velocità
elevata, pari al ritmo maratona o giù di lì

soprattutto, non fate mai la stessa cosa. perchè se abituate il corpo ai
medesimi stimoli lui reagirà alla grande come sa fare meglio: con
l'omeostasi, adattandosi. e l'effetto allenante sarà minore. molto minore.
e poi .... che palle fare sempre le stesse ripetute o lo stesso intervall
training

Ah ovviamente ogni allenatore ha le sue preferenze e sconsiglia il resto
ai suoi adepti: quelli che non fanno fare il recupero da fermo, quelli che
lo pretendono e ti fanno fermare fino a freddarti, quelli che pretendono
che recuperi un 2000 correndo 2' di corsa neanche tanto lenta ecc ecc ecc.
I modi di recupero diventano N al quadrato-mila ma solo uno o due per
allenatore van bene
(Hint: diffidare di chi dà una risposta univoca )

una volta scrissi un breve vademecum su come affrontare una crisi durante
una seduta di ripetute.
la regola riassunta direbbe:
1. le regole valgono lette in ordine: la priorità è decrescente
2. la prima cosa da fare è terminare l'allenamento programmato, non
importa se non con le prestazioni ipotizzate
3. se si entra in crisi, mirare a conservare il valore allenante della
seduta, quindi se sto allenando principalmente una qualità puntare a
mantenere quell'obiettivo: le altre qualità le allenerò un'altra volta
3.1 esempio per spiegare la tre: se alleno la potenza aerobica devo
puntare in prima istanza a fare tutte le ripetute previste alla velocità
prevista: se vado in crisi, l'unica è ampliare il recupero (lo faccio
durare di più e/o lo corro a velocità più lenta
3.2 altro esempio: alleno la resistenza specifica. in tal caso, riduco la
velocità della ripetuta ma non amplio il recupero, lo faccio durare uguale
e alla medesima velocità programmata
4. se non riesco a rispettare la 3, allora l'unica è ridurre la velocità
di tutto, delle ripetute e/o del recupero
5. solo in caso di crisi paurosa, ridurre la durata complessiva
dell'allenamento rispetto a quanto programmato. evento che non dovrebbe
capitare quasi mai. a chi gli capita spesso è difficile dare suggerimenti,
che possono andare dal trovare un allenatore, all'abbandonare le ripetute,
all'abbandonare le velleità agonistiche.
Paolo from Bs


E al settimo giorno Dio creo' l' atletica...
Ma quando si rese conto che solo i migliori potevano praticarla, creo' il calcio per tutti gli altri...
Op Cit by:...............Drogati di atletica!!!!!!!!!!l................
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da vince720 »

Tutte queste teorie vanno bene, resta poi il fatto che non tutti siamo uguali ed ognuno risponde ad uno stimolo in modo diverso.

Se leggete Gebrselassie, vi accorgerete che lui non ha mai fatto ripetute, eppure è diventato il + grande maratoneta del mondo.

Solo per dire che la teoria è una cosa, poi ognuno deve badare alla risposta del suo corpo e non fissarsi sulle tabelle ad ogni costo.
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Keeponrunning »

vince720 ha scritto:Tutte queste teorie vanno bene, resta poi il fatto che non tutti siamo uguali ed ognuno risponde ad uno stimolo in modo diverso.

Se leggete Gebrselassie, vi accorgerete che lui non ha mai fatto ripetute, eppure è diventato il + grande maratoneta del mondo.

Solo per dire che la teoria è una cosa, poi ognuno deve badare alla risposta del suo corpo e non fissarsi sulle tabelle ad ogni costo.
Gebre in preparazione a Berlino, in occasione del record del mondo, faceva 50x400m in 1'.03" con recupero 30" . Fonte: dagli abissi allo spazio, un libro bellissimo che consiglio agli amanti della fisiologia dell'estremo
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da dade »

Keeponrunning ha scritto:Gebre in preparazione a Berlino, in occasione del record del mondo, faceva 50x400m in 1'.03" con recupero 30" . Fonte: dagli abissi allo spazio, un libro bellissimo che consiglio agli amanti della fisiologia dell'estremo
50.. 1.03.. :azz:
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Keeponrunning »

dade ha scritto:
Keeponrunning ha scritto:Gebre in preparazione a Berlino, in occasione del record del mondo, faceva 50x400m in 1'.03" con recupero 30" . Fonte: dagli abissi allo spazio, un libro bellissimo che consiglio agli amanti della fisiologia dell'estremo
50.. 1.03.. :azz:
La cosa che impressiona non è 1'.03" che per uno che sta sotto le 2h.04 in maratona è il minimo, ma i 30" di recupero!! :shock:
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Keeponrunning »

Paolo from Bs ha scritto:
Run_Franz_Run ha scritto:Davvero, Keeponrunning =D> =D> =D>
Grazie per il tuo esauriente post.

Qualora ne aggiungessi altri (Paolo accennava ad un trattato sul recupero delle ripetute), avrai un sicuro lettore!!
Il recupero sulle ripetute l'ha scritto un mio amico sul newsgroup It.sport.atletica
CUT
Condivido tutto però secondo me per permettere di scegliere il giusto recupero in base all'allenamento è necessario capire cosa accade all'interno dell'organismo durante la ripetuta e la pausa di recupero. Mi dilungherò un pochino ma credo ne valga la pena. Prima domanda perché mi devo allenare? Risposta per riuscire a convertire la maggior quantità possibile di energia biochimica in energia cinetica, cioè a dire corsa. Bene, per correre il nostro organismo utilizza principalmente tre sistemi energetici che variano la loro proporzione in base all'intensità dello sforzo:

1) sistema del fosfagene
2)sistema glicolitico
3)fosforilazione ossidativa

I sistemi energetici sono caratterizzati da due parametri capacità e potenza che sono inversamente proporzionali. Più un sistema è capace, cioè si estende nel tempo, meno è potente ovvero riesce a fornire energia nell'unità di tempo. Facendo un paragone automobilistico si può dire che una utilitaria ha una grande capacità perché con un pieno faccio molti chilometri ma una scarza potenza, da 0 a 100km/h ci mette una vita. Al controario una ferrari avrà una capacità minima ma una potenza fenomenale. L'ordine che ho scritto è decrescente per quanto riguarda la potenza e crescente per quel che riguarda la capacità. Domanda:" ma precisamente a cosa servono i sistemi energetici? L'unica molecola che i muscoli possonon usare per contrarsi si chiama adenosina tri-fosfato (ATP) che è immagazzinata in quantita minime e rilasciando uno dei tre fosfati (quello finale) genera molta energia libera trasformandosi in ADP. I sistemi energetici sono delle reazioni biochimiche che servono per ricostituire l'ATP partendo da ADP e fosfato libero. Il primo sistema usa come combustibile (in biochimica si chiama substrato) una molecola immagazzinata nei muscoli che si chiama fosfocreatina ed ha una capacità di pochi secondi, un tempo si credeva circa 10s oggi si sa che invece sono solo 4-5. La potenza, invece, è la massima consentita al nostro organismo. Per capirci è quello che usano i saltatori in alto e in tutti i lanci e nella prima fase dei 100m piani. Il sistema glicolitico utilizza solo i carboidrati e dalla reazione oltre a produrre ATP produce anche una molecola che si chiama piruvato, quest'ultimo ha avere due destini: entrare nella fosforilazione ossidativa, ove attraverso il ciclo di krebs è completamente ossidato, oppure essere ridotto a lattato, quando l'intensità dell'esercizio supera una certa soglia. Nel primo caso si parla di glicolisi aerobica e nel secondo caso di glicolisi anaerobica. La glicolisi aerobica è sempre attiva perché fornisce il piruvato necessario per il funzionamento del sistema aerobico. La fosforilazione ossidativa è il meno potente ma con una capacità virtualmente infinita perché può utilizzare anche i grassi per generare l'ATP. Se pensiamo che una persona molto magra ha una quantità di grasso in grado pari a circa 70000 kcal, capiamo che si tratto di molta roba. Bene ora che sappiamo come funziona l'energetica muscolare vediamo cosa accade quando facciamo le ripetute. All'inizio e per ogni cambiamento d'intensità il primo sistema ad entrare in gioco è quello del fosfagene, poi segue la glicolisi e nell'aerco di 2 minuti anche la fosforilazione entra a regime, poi in base all'intensità dello sforzo la proporzione tra i tre viene regolata. C'è un fattore molto importante, quando l'intensità della corsa supera un certo limite conosciuto come soglia del lattato (e non soglia anaerobica come ormai entrato nel gergo tecnico) la fosforilazione ossidativa non riesce a metabolizzare tutto il piruvato e quindi vi è un'eccedenza che si accumula nel muscolo. In passato si credeva che il lattato interferisse con la contrazione muscolare, in realtà studi recenti hanno dimostrato che addirittura protegge i muscoli e che sono gli ioni idrogeno e ioni potassio (Nielsen et al., 2001) a causare la fatica muscolare. In ogni caso a scopo pratico sappiamo che più è alta la concentrazione di lattato e più è difficile proseguire la corsa e che la concentrazione di lattato dipende dall'intensità e dalla durata della corsa. Un quattrocentista a fine gara arriva tranquillamente a superare le 20 mmol/l di lattato che sono una cosa immane. Per riuscire a produrre certe quantitò di lattato il muscolo deve avere piena funzionalità ecco perché nelle ripetute lattacide il recupero è totale, infatti la concentrazione di lattato deve essere pari al valore basale, altrimenti non si riesce ad esprimere una velocità tale da produrre il picco di lattato. Quando invece si parla di tolleranza al lattato il recupero è incompleto perché si vuole abituare l'atleta a tollerare la fatica che si evidenzia quando la concentrazione del lattato è molto alta, pensiamo agli utlimi 100m di un quattrocentista. Nel caso degli sport aerobici la musica cambia, perché? Un ricercatore di nome Brooks scoprì che il lattato è un combustibile che può essere riutilizzato dai muscoli al pari del glicogeno per rigenerare l'ATP. In pratica è riconvertito in piruvato e rispedito al ciclo di Krebs per dare ancora energia. Il meccanismo è un po' complesso comunque si può semplificare dicendo che alcune fibre (quelle veloci) producono lattato, mentre altre (quelle lente) lo consumano. Ecco quindi che fare il famoso recupero attivo tra una ripetuta e l'altra ha un senso specifico che è quello di riutilizzare il lattato abbassando molto la concentrazione rispetto a stare fermi. L'intensità, la durata ed il recupero delle ripetute quindi è fatto avendo presente l'obiettivo che voglio perseguire e soprattutto le caratteristiche dell'atleta. Atleti di alto livello non solo fanno il test per la curva del lattato, ma anche quello per lo smaltimento del lattato, per avere un prospetto chiaro della cinetica del lattato e stabilire quanto tempo è necessario aspettare tra una ripetuta e la successiva. In linea di principio quanto più voglio produrre lattato e quindi stimolare il sistema energetico glicolitico anaerobico, tanto più intensa (e relativamente breve) deve essere la ripetuta, il recupero sarà molto alto per permettere di sostenere uno sforzo di pari intensità alla ripetuta successiva. Se, invece, l'obiettivo è la resistenza la ripetuta sarà meno intensa, il recupero più breve e possibilmente attivo. L'errore più frequente per l'amatore tapascione è di credere che tanto più forte corro e tanto riduco il recupero tatno più forte andrò. Non è assolutamente vero, ogni tipo di ripetuta recupero ha un effetto ben specifico sui sistemi energetici. Ammazzarsi di ripetute sui 1000m tirate alla morte per aumentare la soglia del lattato, ad esempio, è sbagliato. Basta andare in pista per vedere branchi di gazzelle esplodere dopo la 3-4 ripetuta convinti di aver fatto un buon allenamento. Forse avranno allenato (male) il VO2max ma non direttamente la soglia che per essere allenata deve essere corsa ad intensità, al massimo, superiori del 2% rispetto alla velocità di soglia.

Spero di non aver annoiato troppo :oops: :afraid:
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Paolo from Bs
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Re: Consigli Sulla Preparazione

Messaggio da Paolo from Bs »

Keeponrunning ha scritto:
dade ha scritto: 50.. 1.03.. :azz:
La cosa che impressiona non è 1'.03" che per uno che sta sotto le 2h.04 in maratona è il minimo, ma i 30" di recupero!! :shock:
Per me il problema NON si pone.
io ne farei UNO di 400 a 1'03''..poi doccia.

^_^
Paolo from Bs


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