waylander72 ha scritto:Nel mio piccolo mondo da informatico faccio solo notare che se la scarica elettrica restasse in superficie ... per la via piu corta come dici tu ... non si morirebbe per la scossa ...
da quello che so io la tensione/amperaggio applicata è talmente bassa che senti piu' "scossa" a mettere la lingua sulla pila da 9V
mi sto studiando un po' la "diatermia" o "caldo profondo" che sono alla base di queste teorie... cosi' avro' degli elementi in piu' per giudicare qualcosa che conosco solo marginalmente.
cmq gia' il fatto che cominci con "secondo i sostenitori di questo metodo" non mi fa ben sperare. o ci sono prove scientifiche o sento odore di culacchia.
@alor forse non era chiaro ma sono dello stesso avviso di danilo e cioè che la borsa dell'acqua calda ed una corsetta aiuta di più ...
Non è la vittoria che conta ma la tenacia e il coraggio con i quali abbiamo lottato Master in scienze dell'autoindulgenza conseguito presso l'università di Paperopoli Supporta, incoraggia e ammira chi cerca di migliorarsi
@Steva: riposati un pò o arrivi bruciato alla gara. Sensazioni brutte in un lungo sono da abbinare al troppo allenamento.
Io farei al massimo 3 allenamenti qualitativi nelle prossime due settimane e il resto CL ma anche LLLL. Poi un richiamo nell'ultima settimana di marzo e gara.
waylander72 ha scritto:non devi porre a me la domanda . non l'ho inventata io e non sono nemmeno un elettrotecnico ...
Nel mio piccolo mondo da informatico faccio solo notare che se la scarica elettrica restasse in superficie ... per la via piu corta come dici tu ... non si morirebbe per la scossa ...
Infatti non è così semplice. In realtà dipene da molti fattori, sicuramente non dalla via più corta (es. percorso a "impedenza" minore, e poi c'è da considera anche la frequenza, ad alta frequenza si verifica l'effetto pelle cioè le onde scorrono verso l'esterno del conduttore).
Il problema è che queste "tecniche" non vengono utilizzate negli ospedali e non ho trovato niente che confermi "validità scientifica".
Leoxgiusti ha scritto:Ho riguardato l'allenamento di stamani e ho visto che, alla fine, ho fatto 17,5 km a 4'36 di media. Mah, pensavo peggio, forse c'è speranza
Tanta roba !
Ho cercato di tenere i recuperi "svelti", anche se sicuramente lunghini (ma del resto non era un allenamento di ripetute). L'anno passato feci un allenamento simile, e il grande Franchino mi suggerì proprio di accorciare un po' i recuperi (allora erano di 1km) e velocizzarli un pelo.
È un allenamento che mi è piaciuto, sono arrivato in fondo stanco ma non stravolto.
L'ideale sarebbe ripeterlo 12 volte, vengono fuori 21 km precisi. Oggi però non avevo tempo. Potrei provarci fra un paio di settimane. Pensi che sia utile?
Leoxgiusti ha scritto:Ho riguardato l'allenamento di stamani e ho visto che, alla fine, ho fatto 17,5 km a 4'36 di media. Mah, pensavo peggio, forse c'è speranza
Maremma maiala, ti ho detto che se faccio un'altra mezza primaverile la faccio tirandoti a Firenze, ma volevo riposare un attimo!
alor ha scritto:cmq gia' il fatto che cominci con "secondo i sostenitori di questo metodo" non mi fa ben sperare. o ci sono prove scientifiche o sento odore di culacchia.
daniloge ha scritto:Infatti non è così semplice. In realtà dipene da molti fattori, sicuramente non dalla via più corta
si, in effetti io pensavo a due elettrodi appoggiati sulla pelle, per quello pensavo alla via piu' corta tra loro...
mi sto informando e vedo che ci sono mille modi con cui funziona questa "diatermia". con un solo elettrodo e l'altro a terra, con due elettrodi agli opposti dell'arto (quindi passerebbe in mezzo), con un solenoide, con le microonde, con i magneti... continuo a