ventilitri ha scritto:Mi allaccio agli ultimi messaggi per ribadire un aspetto non trascurabile della nostra beneamata calzatura, dopo 2 paia e 1250 km complessivi sui 3600 corsi negli ultimi due anni e mezzo...
Sono scarpe morbidissime, hanno un sistema di ammortizzazione a mio parere ineguagliabile, come ho già avuto modo di affermare più volte, ma c'è anche un'altra faccia della medaglia.
Ammortizzano benissimo, ma il fatto di lasciare il piede poco "fasciato" o "guidato" o "effetto pantofola" che dir si voglia, abitua a far lavorare tutta la muscolatura del piede. Questo è un bene, a meno che l'appoggio abbia dei difetti degni di nota, oppure a meno che non si sia stanchi, parlo come periodo, tipo dopo una maratona con relativa preparazione per intenderci. Allora le Vomero non sono più il massimo, secondo me. Il piede troppo libero è sottoposto a degli sforzi maggiori se paragonati a quelli generati da altro tipo di scarpa che tiene fermo più saldamente il piede.
Adesso personalmente sto vivendo proprio sensazioni simili, preferendo le Cumulus 12 o meglio le Adidas Glide 3.
Qualche mese fa, pronto a spaccare il mondo
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(e prima di farmi leggermente male) dicevo esattamente l'opposto
Ergo i miei consigli non valgono nulla

Salve Ventilitri,
trovo le tue considerazioni sempre ben argomentate e obiettivamente centrate nelle sfumature.
Anche questa tua ultima precisazione mi trova in sostanziale accordo, le Vomero hanno il pregio di assecondare (in senso positivo) ma anche sfruttare tutta la struttura muscolare dell'atleta che le calza. Sono calzature che si adattano benissimo al piede dell'atleta principiante che si cimenta con le prime avventure podistiche oppure con il podista più esperto che si crea il suo personale circolo vizioso di gare o allenamenti mirati alla performance.
Ma...ma sono anche scarpe esigenti. Sono scarpe che non vanno sottovalutate, bensì assecondate. Tra le neutre A3 sono quelle che io definisco "le Regine", perché umorali, sensibili e d'orgoglio. E vogliono avere sempre la massima attenzione.
Con loro puoi trovare il PB in gara, con loro puoi macinare un lunghissimo e subito dopo la doccia rimetterle ai piedi per fare una passeggiata in centro a vedere le vetrine, con loro puoi fare le ripetute sui 2000 a 3min e30s a km, eppure con loro puoi prenderti una storta colossale e salutare la caviglia per un paio di settimane ma anche allungare oltre il necessario i quadricipiti femorali mentre spingi in discesa e d'improvviso provi a frenare a causa di un ostacolo imprevisto.
Ci sono scarpe che più si adattano nello specifico ad ogni singola seduta di allenamento, senza dubbio ci sono calzature ben più protettive delle Vomero. E necessariamente è d'obbligo usare alternative a seconda dell'uso e della condizione dell'atleta.
Ma chi ha provato le Vomero, chi le ha vissute e amate... sa bene che non esiste altra calzatura A3 che racchiuda l'essenza stessa di scarpa da running "completa". Non solo: chi sa cosa può dare Vomero non può che tornare da loro, una volta smaltita la difficoltà del momento.
P.S. Si nota che io le adoro???
