Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

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biglux
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da biglux »

Corry73 ha scritto: 12 ott 2022, 10:27
bianco222 ha scritto: 12 ott 2022, 9:37
Ma la pasta di fissan la metti sotto al calzino? Sul piede?
La pasta fissan (o cose simili, io uso bepantenol) la puoi mettere sul tutto il piede, soprattutto sulle zone dove sfrega di più o dove sai che ti si possono formare vesciche. Devi però avere l’accortezza di fare bene asciugare prima di mettere il calzino, perché altrimenti rischi che la polvere e il terriccio di si appiccichino peggiorando la situazione. :wink:
Invece se usi vaselina, proprio per lo stesso motivo, ti consiglio di metterne poca e solo sulle zone a rischio.

Altra cosa utile nelle gare lunghe, testata sia da me sia da Off al Tor, sono le ghette. Devono essere però leggere e traspiranti perché se fa caldo rischi di cuocere il piede.
Quando metto la crema metto subito dopo le calze e non uso le ghette, perché tendono a farti lessare il piede: ognuno funziona in maniera differente!
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da bianco222 »

Off! Io sto aspettando il tuo racconto manco fosse il messaggio di una bella donna! Daiiii!!! :-)
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da Corry73 »

biglux ha scritto: 13 ott 2022, 15:34
Corry73 ha scritto: 12 ott 2022, 10:27

La pasta fissan (o cose simili, io uso bepantenol) la puoi mettere sul tutto il piede, soprattutto sulle zone dove sfrega di più o dove sai che ti si possono formare vesciche. Devi però avere l’accortezza di fare bene asciugare prima di mettere il calzino, perché altrimenti rischi che la polvere e il terriccio di si appiccichino peggiorando la situazione. :wink:
Invece se usi vaselina, proprio per lo stesso motivo, ti consiglio di metterne poca e solo sulle zone a rischio.

Altra cosa utile nelle gare lunghe, testata sia da me sia da Off al Tor, sono le ghette. Devono essere però leggere e traspiranti perché se fa caldo rischi di cuocere il piede.
Quando metto la crema metto subito dopo le calze e non uso le ghette, perché tendono a farti lessare il piede: ognuno funziona in maniera differente!
Prova le ghette tipo quelle da deserto o quelle corte e basse. Anche io ero scettico ma funzionano alla grande. Ti entra l’un per cento della polvere e dello sporco.
Per la crema invece non saprei ma se l’obbiettivo è quello di tenere il piede asciutto non so se mettere tanta crema e subito le calze sia la soluzione migliore.
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da offriends »

Arrivo a casa e mi metto al computer...
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da offriends »

Francesco1973 ha scritto: 12 ott 2022, 20:53 @off letto gli ultimi racconti e che dire, mi è venuta una nostalgia di TOR pazzesca .... l'unico problema è che io il TOR non l'ho ancora fatto :nonzo:
Chiederò una percentuale sui nuovi iscritti alla Nicoletti...
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biglux
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da biglux »

Corry73 ha scritto: 13 ott 2022, 18:20
biglux ha scritto: 13 ott 2022, 15:34

Quando metto la crema metto subito dopo le calze e non uso le ghette, perché tendono a farti lessare il piede: ognuno funziona in maniera differente!
Prova le ghette tipo quelle da deserto o quelle corte e basse. Anche io ero scettico ma funzionano alla grande. Ti entra l’un per cento della polvere e dello sporco.
Per la crema invece non saprei ma se l’obbiettivo è quello di tenere il piede asciutto non so se mettere tanta crema e subito le calze sia la soluzione migliore.
Con il mio metodo mai avuto problemi. Less is better!
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da offriends »

GRESSONEY - VALTOURNANCHE

Sottotitolo: "Come concentrare, nell'arco di poche ore e nella tappa più corta del Tor, la dormita più serena e il rischio più grande!"

La base vita di Gressoney, la quarta, è la più ampia e logisticamente la migliore di tutto il Tor: tutto è concentrato nello stesso palazzetto dello sport e allo stesso tempo hai tutto lo spazio che vuoi per fare tutto quello che devi fare.
Arriva in un momento cruciale della gara (217esimo km), dove è fondamentale ricaricare le batterie dopo la tappa più dura e per prepararsi allo sforzo finale. Non è solo questione di alimentarsi e riposare, è importante rimettere in sesto i muscoli, i piedi e soprattutto la testa. Quest'anno sto piuttosto bene e sono molto tranquillo, unico aspetto negativo: Silvia come previsto è dovuta tornare a lavorare (anche per me) e non potrà più farmi assistenza...non potrà nemmeno essere all'arrivo! Sento la sua mancanza, anche se al telefono non gliel'ho detto per non farla intristire. Nonostante la sua assenza ha organizzato tutto per non farmi sentire la sua mancanza: si è accordata e ha prenotato una delle massaggiator perché mi massaggi subito. Quindi appena entrato in base vita come prima cosa, dopo aver preso la borsa gialla, mi faccio una bellezza doccia. A seguire faccio un pranzo pantagruelico: doppia porzione di macedonia con lo yoghurt, salumi vari, spezzatino, riso con il sugo e pasta al ragù...con immancabile birra media alla spina. Purtroppo quando mi presento nell'angolo massaggi scopro che la mia massaggiatrice è occupata a medicare un concorrente in pessime condizioni. Decido di aspettarla (terzo errore del mio Tor), ma la medicazione si protrae per più di un'ora e alla fine dopo aver visto andare via decine di persone arrivate dopo di me, decido di affidarmi alle cure di qualcun altro. In realtà a parte il tempo perso, questo cambio di massaggiatore/fisoterapista si rivela una fortuna. Si prende cura di me Tobia che è bravissimo nella fasciatura preventiva dei piedi e nel taping e in più mi fa massaggiare dalla massaggiatrice più brava. Inutile dire che diventerà il mio fisio-massaggiatore per tutto il resto del Tor...e non solo.
Dopo un massaggio di quasi mezz'ora, durante il quale mi leggo i vostri messaggi di incoraggiamento su running-forum (non avete idea della carica che danno!), mi alzo con le gambe praticamente nuove. Mi sembra di essere alla partenza di Courmayeur. Mi preparo ed esco carico come mai.
Percorro di corsa (lenta...) tutto il tratto in piano di quasi 3 km fino all'attacco della salita al rifugio Alpenzu.
Prima della salita dietro una baita diroccata mi fermo per un intenso pit-stop (con tutto quello che ho mangiato...), purtroppo reso poco piacevole dalle ortiche che inizialmente non avevo notato...ma che dopo ho sentito!
Affronto la salita all'Alpenzu con un ragazzo (avrà circa 60 anni) piemontese di cui non ricordo il nome. Parliamo tutto il tempo ma saliamo ad un ritmo indiavolato. Alle 20:00 in punto siamo al rifugio e appena entrato chiedo subito se c'è posto per dormire, per me e per il mio nuovo compagno di viaggio. Quasi tutti si sono fermati a dormire a Gressoney, così abbiamo una stanza per due ore tutta per noi. Come nel 2018 sarà la dormita migliore e più riposante del Tor.
Quando la sveglia del telefono mi sveglia (come sempre) mi sembra di essermi appena addormentato, in realtà ho dormito profondamente. I gestori del rifugio e i volontor ci coccolano come non mai e ci offrono tutto quello che vogliamo, anche quello non previsto dal ristoro ufficiale (che sarebbe alquanto scarso!). Così mi faccio prima un panino con il prosciutto cotto e poi un cappuccino con una fantastica crostata di mirtilli. Fuori comincia a piovere ma partiamo di ottimo umore. Non fa freddo e così mi metto l'anti-pioggia leggero. Dopo circa un'ora comincia a piovere forte e sono costretto a mettere il guscio. Per farlo mi fermo in una baita di un alpeggio e con mia sorpresa, scopro che in un angolo della veranda stanno dormendo (quasi sotto la pioggia) due concorrenti. Tra me mi chiedo perché non hanno dormito un'ora prima al rifugio Alpenzu...ma, il mondo è bello perché è vario!
Riparto, ma non sono più sciolto come prima nel salire, non fa molto freddo e io sono troppo coperto. Sudo e sono fradicio per l'umido. Il mio compagno di viaggio tiene un ritmo molti più sostenuto del mio e in breve mi distanzia di 300/400 metri. Comunque arrivo al Col Pinter senza troppo affanno. Faccio il selfie di rito per la raccolta fondi nei pressi dell'ometto con la targa, ma improvvisamente si alza un vento fortissimo. Mi lancio subito verso la discesa correndo per evitare il vento ma ad un tratto un boato e un lampo di luce mi lasciano impietrito.
Un fulmine è caduto a pochi metri da me. Sono terrorizzato. Il Pinter è uno dei posti peggiori per beccarsi un temporale. Ricomincio a correre più veloce che posso senza perdere il controllo e senza rischiare di cadere.
Tengo le bacchette in orizzontale e benedico la decisione di aver sostituito le bacchette in carbonio con quelle in alluminio. Voglio raggiungere il costone di roccia con il tratto attrezzato, almeno lì sarò un minimo più riparato che sul pianoro che segue la cima del colle dove mi trovo. Mi rendo conto che è come giocare alla roulette Russa, dipende solo dalla fortuna vivere o morire. Vi assicuro che non sono troppo melodrammatico.
Prego e penso che se un fulmine mi colpisse, probabilmente, non farei nemmeno in tempo a rendermene conto. Ma ancora una volta mio padre mi protegge dal cielo e il temporale devia velocemente verso sinistra. Arrivo al tratto attrezzato che non piove neanche più. Sono rigenerato dallo scampato pericolo e parto di corsa alla caccia di due o tre frontali più in basso sul sentiero. In breve le raggiungo e le supero. Sono concorrenti che a differenza mia sono rimasti un po' scioccati dal temporale e scendono piuttosto guardinghi. Prosegue corricchiando lento ma senza mai fermarmi, finché le balisse cominciano a diradarsi. Siamo sulle piste da sci in prossimità di Champoluc ma seguire le bandierine gialle diventa una vera impresa. Ad un bivio tra due piste da sci mi trovo di fronte ad un dilemma: la bandierina è posta su un cannone spara-neve al centro del bivio, poi nessun'altra balisse. Per fortuna sento le bestemmie di un concorrente che ha sbagliato strada provenire dalla pista di sinistra, così mi lancio a destra. Molto intelligentemente la seconda balisse dopo il bivio era stata messa dietro una curva, quindi impossibile da vedere dal bivio...sono senza parole!
Arrivo a Champoluc verso le 2 del mattino e per raggiungere il ristoro devo attraversare tutto il paese. Tutto è chiuso e non c'è in giro anima viva...l'atmosfera è spettrale, mi sembra di attraversare un paese fantasma. Prima di arrivare al ristoro alle 2:33 mi raggiunge un concorrente. È il ragazzo piemontese con cui ho dormito all'Alpenzu...
probabilmente era lui che bestemmiava al bivio. Non gli chiedo niente...talvolta il silenzio vale più di mille parole!
Dentro al ristoro di Champoluc che è in una piccola palestra sembra di essere in un ospedale da campo. Alcuni dormono seduti sulle panche con la testa sul tavolo, altri barcollano nei pressi del tavolo del ristoro.
La quiete ogni trenta secondi è rotta dal tossire di qualcuno. A causa della forte escursione termica dei primi 2 giorni di gara (caldo umido di giorno e vento freddissimo di notte sui colli), quasi tutti i concorrenti hanno una tosse canina da sanatorio. Questo rende praticamente impossibile dormire nelle basi vita e neille brande dei ristori.
Io mi sento bene e così, mangio , bevo, riempio le borracce e riparto.
Anch'io ho la mia bella tosse tubercolotica, ma solo a momenti. Molto peggio e più dolorose sono le irritazioni alle mucose della bocca e della gola dovute alla troppa Coca-Cola. Da Gressoney ho deciso di non berne più, berrò solo caffè per garantirmi la mia dose quotidiana di caffeina preservando però le mie mucose.
Dopo un tratto di parecchi chilometri in falso piano arrivo a Saint Jacques. Improvvisamente vengo colto da un fortissimo colpo di sonno, barcollo, non sto in piedi. Sono disperato, devo assolutamente dormire mezz'ora, ma fuori fa troppo freddo. Provo a cercare un portone aperto di un palazzo, ma senza fortuna, poi vedo la soluzione ai miei problemi: una specie di baita aperta da un lato che in realtà è una fermata dell'autobus. Indosso il piumino e punto la sveglia del telefono per dormire 30 minuti. Al mio risveglio mi ritrovo in compagnia di altri 4/5 concorrenti che hanno fatto la mia stessa scelta e stanno dormendo.
In silenzio, per non svegliarli, parto per il rifugio Gran Tourmalin. La prima parte della salita procede senza problemi, ma l'ultimo tratto (quello con una serie di saliscendi che non finiscono mai e in cui vedi il rifugio solo all'ultimo) mi torna un colpo di sonno letale. Continuo ad inciampare, la voglia di dormire è così forte che diventa dolore. Cado una volta, una seconda...la terza sbatto la faccia contro una pietra. Per fortuna è piatta e coperta di muschio. La botta e il conseguente dolore mi svegliano. Arrivo al rifugio alle 6:18 e dormo venti minuti su una panca. Mi sveglio che albeggia, faccio colazione con caffellatte e crostata e riparto verso il Col di Nanaz. Il sentiero verso il colle è in diagonale a mezzacosta, in alcuni tratti leggermente esposto, con la luce del primo mattino è spettacolare. Un concorrente davanti a me si ferma a farmi una foto in controluce. È francese e dice solo: "Incroyable...incredibile!"
Passiamo insieme il colle, anche qui la vista è bellissima...se facciamo sta fatica è anche perché poi siamo ripagati con questi momenti e queste viste inimmaginabili! Una piccola discesa e poi si sale di nuovo fino al Col des Fontaines. Scollino sorridendo, sento il calore del sole che mi penetra nelle ossa e mi infonde energia. Mi lancio in discesa con una corsetta lenta ma efficace. Passo l'alpeggio di Promindoz.
Alle 9:46 sono alla base vita di Valtournanche: km 249 e spiccioli.
Ho fame, sete... e Tobia mi aspetta per bendaggio e massaggio.
Però..., questo Tor fatto come viaggio e non come gara è bello come la prima volta...ma forse no, perché c'è qualcosa che è cambiato: l'organizzazione e in parte anche i concorrenti. È tutto più commerciale, venduto al dio denaro! Sorrido ma dietro la maschera c'è un filo di tristezza o forse di malinconia...

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(quinta tappa - continua)
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da Corry73 »

Cacchio Off sta tappa l’abbiamo fatta davvero vicini. Anche con le stesse sensazioni e la paura del temporale! (Che però io ho preso proprio in cima :oops: ) Mi sembrava raccontassi quello che ho vissuto io!
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

Messaggio da biglux »

Bestiale come i ricordi e le sensazioni cambino da un anno con l’altro! A Gressoney ho dovuto dormire sui duri spalti del palazzetto, perché le poche brandine poste nei campi da squash erano esaurite. Ad Alpenzu ci hanno trattato con freddezza non vedendo l’ora di chiudere “baracca e burattini”. Non ricordo il tratto attrezzato sotto il Pinter e Champoluc mi è sembrata una figata così come il palazzetto dove si poteva dormire e mangiare con calma.
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 09-18/09/2022

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biglux ha scritto: 14 ott 2022, 7:08 Bestiale come i ricordi e le sensazioni cambino da un anno con l’altro! A Gressoney ho dovuto dormire sui duri spalti del palazzetto, perché le poche brandine poste nei campi da squash erano esaurite. Ad Alpenzu ci hanno trattato con freddezza non vedendo l’ora di chiudere “baracca e burattini”. Non ricordo il tratto attrezzato sotto il Pinter e Champoluc mi è sembrata una figata così come il palazzetto dove si poteva dormire e mangiare con calma.
Credo che lo scorso anno sia stato un anno un po' particolare.
C'erano ancora un po' di restrizioni post-covid e molti gestori di rifugi erano più preoccupati di sopravvivere e non fallire
piuttosto che di occuparsi dei concorrenti del Tor.
Mi hanno detto che anche al Coda lo scorso anno sono stati un po' antipatici,
mentre per la mia esperienza sono sempre stati gentilissimi e ospitali.

Per quanto riguarda Gressoney versus Champoluc, penso che molto dipenda dal momento
in cui ci arrivi e conseguentemente da quanto la base vita/ristoro è congestionata.
Quando sono arrivato a Champoluc nel 2018 non c'era nessuno, quest'anno era pieno e soprattutto tutta gente devastata!
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