Quale minimalista per cominciare
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ubald
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Re: Quale minimalista per cominciare
Dalle recensioni pare siano 3 materiali diversi per hi rez, mr00 e mt00.
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tritone
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Re: Quale minimalista per cominciare
Ho fatto un errore : le mr00 pesano 370 gr la coppia e le hi-rez 260.
Per i miei gusti, questa "non scarpa" fatta con un tessuto morbido sarebbe il calzino perfetto per correre scalzo senza esserlo.
I gommini possono non convincere, ma d'altronde con un peso così minimo non posso pretendere meglio.
Non conosco le mt00, ma essendo da trail, non credo siano fatte del solito materiale.
Ripeto la mia prima impressione rispetto alle mr00: le mr00 a confronto sembrano scarpe morbidissime, ammortizzate e, cosa molto strana, con un drop maggiore.
Buone corse
Per i miei gusti, questa "non scarpa" fatta con un tessuto morbido sarebbe il calzino perfetto per correre scalzo senza esserlo.
I gommini possono non convincere, ma d'altronde con un peso così minimo non posso pretendere meglio.
Non conosco le mt00, ma essendo da trail, non credo siano fatte del solito materiale.
Ripeto la mia prima impressione rispetto alle mr00: le mr00 a confronto sembrano scarpe morbidissime, ammortizzate e, cosa molto strana, con un drop maggiore.
Buone corse
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P1PP0Z
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Re: Quale minimalista per cominciare
Salve, entro anche io in questo interessantissimo thread dopo essermi letto 115 pagine in due giorni (se lo sapesse il mio capo...)
Premesse:
- indosso un plantare ortopedico per metatarsalgia al piede sinistro
- corro da circa un anno e mezzo, ho iniziato accompagnando un amico che doveva preparare una maratona, e dopo 8 mesi ho corso la maratona di Roma in 3h56
- ho aumentato carichi di lavoro e prestazioni, preparando la maratona di Torino due mesi fa, correndo le mezze in circa 1h 37', chiudendo la maratona in 3h 24'
- durante le preparazioni non ho accusato problemi, ma alla fine della maratona, fitta fortissima all'esterno del ginocchio destro, che mi ha impedito di piegare il ginocchio per una settimana
- esito delle visite, fortissima infiammazione della bandelletta con versamento e interessamento del menisco: riposo, ghiaccio e modifica dei plantari
- sono rimasto fermo due mesi, appena ho riprovato a correre ho avvertito fastidi, ora ho ripreso con piccole sessioni, provando ad impattare meno con il tallone (quindi ho accorciato la falcata ed aumentato la frequenza, portando il baricentro un pò più avanti)
Date queste premesse, e avendo parlato con un fisioterapista-osteopata contrario ai plantari, vorrei provare la strada del minimal, tentando quindi di affinare e migliorare la tecnica di corsa.
Pensavo di prendere le MR00, iniziarci qualche piccolissima seduta di allenamento senza plantari e poi lentamente, se non avverto problemi particolari, iniziare a farci lavori più impegnativi.
Consigli? Suggerimenti?
Premesse:
- indosso un plantare ortopedico per metatarsalgia al piede sinistro
- corro da circa un anno e mezzo, ho iniziato accompagnando un amico che doveva preparare una maratona, e dopo 8 mesi ho corso la maratona di Roma in 3h56
- ho aumentato carichi di lavoro e prestazioni, preparando la maratona di Torino due mesi fa, correndo le mezze in circa 1h 37', chiudendo la maratona in 3h 24'
- durante le preparazioni non ho accusato problemi, ma alla fine della maratona, fitta fortissima all'esterno del ginocchio destro, che mi ha impedito di piegare il ginocchio per una settimana
- esito delle visite, fortissima infiammazione della bandelletta con versamento e interessamento del menisco: riposo, ghiaccio e modifica dei plantari
- sono rimasto fermo due mesi, appena ho riprovato a correre ho avvertito fastidi, ora ho ripreso con piccole sessioni, provando ad impattare meno con il tallone (quindi ho accorciato la falcata ed aumentato la frequenza, portando il baricentro un pò più avanti)
Date queste premesse, e avendo parlato con un fisioterapista-osteopata contrario ai plantari, vorrei provare la strada del minimal, tentando quindi di affinare e migliorare la tecnica di corsa.
Pensavo di prendere le MR00, iniziarci qualche piccolissima seduta di allenamento senza plantari e poi lentamente, se non avverto problemi particolari, iniziare a farci lavori più impegnativi.
Consigli? Suggerimenti?
5.000: 19'35" (Terni, 6 Marzo 2016 - allenamento)
10.000: 41'50" (Roma, 31 Dicembre 2015)
Mezza Maratona: 1h32'33" (Terni, 21 Febbraio 2016)
Maratona: 3h24'05" (Firenze, 29 Novembre 2015)
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Gionni79
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Re: Quale minimalista per cominciare
Salve ragazzi....mi sono letto anche io tutte le pagine di questo thread e dopo l'ennesimo infortunio (l'anno scorso una tendinite alla tibia sinistra ed ora una bella fascite plantare al piede sinitro, causato probabilmente dal problema precedente) vorrei provare la strada delle minimal.
Pronti via, vorrei fare una domanda (probabilmente stupida) a voi esperti: secondo voi nonostante questa fascite plantare (che, premetto, non è dolorissima....e se ci corro sopra, dopo 1/2 km non sento più nulla...) è rischioso "provare a guarire" corricchiando subito con le minimal (senza aspettare la completa guarigione e con le dovute proporzioni: pochi allenamenti, pochissimi km e ritmi moooolto tranquilli)??
Scusate la domanda ma mi sono fatto un mese di stop (con ghiaccio e magnetoterapia) e non è cambiato nulla....a sto punto non ce la faccio più a stare fermo...
Pronti via, vorrei fare una domanda (probabilmente stupida) a voi esperti: secondo voi nonostante questa fascite plantare (che, premetto, non è dolorissima....e se ci corro sopra, dopo 1/2 km non sento più nulla...) è rischioso "provare a guarire" corricchiando subito con le minimal (senza aspettare la completa guarigione e con le dovute proporzioni: pochi allenamenti, pochissimi km e ritmi moooolto tranquilli)??
Scusate la domanda ma mi sono fatto un mese di stop (con ghiaccio e magnetoterapia) e non è cambiato nulla....a sto punto non ce la faccio più a stare fermo...
Record personali:
Maratona: 3h34'28'' (Colico 2013)
33 km: 2h42'08'' (Lago Maggiore 21/10/2012)
Mezza maratona: 1h32'02'' (Seregno 2016)
10 Km: 41'50'' (allenamento)
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freddy
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Re: Quale minimalista per cominciare
per quello che sento la fascite impone riposo assoluto per il resto l'unico consiglio e' gradualita' e non ti scoraggiare ai primi problemini (i dolori all'inizio ci sono)
Pb:10k 41:38 Notturna S.Giovanni 20/6/2015 Mezza 1:29:17 Pisa 8/10/2017 Maratona 3:15:29 Padova 24/04/2022 passatore 11:05:44 26/5/2018
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kappa2
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Re: Quale minimalista per cominciare
Per pippoz: il consiglio che ti posso dare, per acquisire la giusta tecnica è di provare a correre a piedi nudi. A mio modo di vedere è l'unico sistema per acquisire il giusto appoggio. Anche piccoli tratti. E poi capisci subito se "fa per te" e le sensazioni che ti da. Devi preventivare (di norma) un gravoso calo di prestazioni nel primo periodo, insomma per un pò metti via cronometro.
Per gionni79, io risponderei "NO". Non risolverai il problema con le minimal, dovresti cominciare quando avrai risolto i tuoi problemi. L'impatto con il nuovo modo di correre è piuttosto traumatico, non lo consiglierei se ci sono altri problemi da risolvere. Purtroppo un mese può essere troppo poco per i tuoi problemi, specie se li hai trascurati (pensa che io son fermo per la bendelletta causa ciclismo, e per io tendine d'achille causa running).
Per gionni79, io risponderei "NO". Non risolverai il problema con le minimal, dovresti cominciare quando avrai risolto i tuoi problemi. L'impatto con il nuovo modo di correre è piuttosto traumatico, non lo consiglierei se ci sono altri problemi da risolvere. Purtroppo un mese può essere troppo poco per i tuoi problemi, specie se li hai trascurati (pensa che io son fermo per la bendelletta causa ciclismo, e per io tendine d'achille causa running).
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tritone
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Re: Quale minimalista per cominciare




Nella foto_3 ho evidenziato i punti che mi hanno ceato vesciche.
Nella foto_4 evidenzio l'unica struttura di questa scarpa: secondo me, serve a tirare su la tomaia e la suola per farle stare aderenti all'arco plantare.
@pippoz: pari pari la mia situazione dopo la mezza di Ravenna.
Sei disposto ad iniziare tutto da capo? A rispettare i tempi del corpo? Io ho rincominciato a correre, piano e poco, ma corro ... quanto basta.
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P1PP0Z
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Re: Quale minimalista per cominciare
Se l'alternativa è correre due mesi poi fermarsi due mesi, o non correre affatto, certo che sono disposto!!!tritone ha scritto: @pippoz: pari pari la mia situazione dopo la mezza di Ravenna.
Sei disposto ad iniziare tutto da capo? A rispettare i tempi del corpo? Io ho rincominciato a correre, piano e poco, ma corro ... quanto basta.
Ovvio che quando pratico uno sport, mi pongo degli obiettivi anche prestazionali, è più forte di me, quindi se anche iniziassi col minimal mi piacerebbe, prima o poi, tornare ai livelli che avevo raggiunto o addirittura migliorarli.
Il mio dubbio è: dopo 3 anni di plantare, iniziare a correre senza, usando i piedi come mai prima, sarà deleterio o nel lungo periodo ne trarrò giovamento?
5.000: 19'35" (Terni, 6 Marzo 2016 - allenamento)
10.000: 41'50" (Roma, 31 Dicembre 2015)
Mezza Maratona: 1h32'33" (Terni, 21 Febbraio 2016)
Maratona: 3h24'05" (Firenze, 29 Novembre 2015)
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Mezza Maratona: 1h32'33" (Terni, 21 Febbraio 2016)
Maratona: 3h24'05" (Firenze, 29 Novembre 2015)
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ubald
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Re: Quale minimalista per cominciare
non sarà facile perchè la muscolatura del piede è atrofizzata, ovviamente. MA non è nulla di irreversibile.
Personalmente io come infilai le minimal andai più veloce, ma feci ovviamente distanze brevissime. In un paio di setimane già si assesta il passo, diviene più facile capire a che velocità stai andando: il fatto che la corsa sia elastica, infatti, ti porta ad andare più forte all'inizio.
Detto questo, ricominciando piano piano (io nella prima uscita feci 1 km e spicci; prima indossai le minimal un solo giorno a settimana, due giorni le A4 e uno le A2 da 8 mm di drop e senza struttura; poi passai a 1 giorno le A4, due le A2 e uno le drop 0; infine cominciai ad alternare le A2 alle drop 0: ho completato in 3 mesi il passaggio. Nel caso tuo ricomincerei da 0 con le sole minimal e distanze ridotte. Tanto, come dici tu, il vantaggio è la corsa continuata, dopo), formi bene tutta la muscolatura.
Anche perchè lavoreranno maggiormente rispetto a prima i glutei e gli addominali, poi i quadricipiti (non come propulsione, ma come ammortizzatore), infine i polpacci. E, ovviamente, tutta la muscolatura della gamba inferiore che si occupa del piede: l'ideale è una scarpa con l'arco collassabile (o il piede nudo, meglio ancora, ovvio) e la suola flessibile, che consente la massima propriocettività e il massimo lavoro del piede.
La corsa peserà praticamente quasi 0 sulle articolazioni, a differenza che con scarpe classiche e plantari, che impediscono ai recettori neuromuscolari di lavorare, ma graverà come è giusto che sia sui muscoli. La frequenza sale, il passo si accorcia e quindi si sfrutta il lavoro eccentrico (gravoso per i muscoli, all'inizio, seppur quasi privo di costo metabolico) per ammortizzare e immagazzinare energia elastica da rilasciare per la propulsione. I muscoli si rinforzano molto e se usi gradualità i tendini non soffrono. I muscoli dei piedi richiederanno circa 6 settimane per andare a regime.
Io risolsi con le minimal i vari fastidi alle ginocchia, principalmente la sindrome della bandelletta ileotibiale. E poi trovo la corsa molto più piacevole, perchè leggera.
Personalmente io come infilai le minimal andai più veloce, ma feci ovviamente distanze brevissime. In un paio di setimane già si assesta il passo, diviene più facile capire a che velocità stai andando: il fatto che la corsa sia elastica, infatti, ti porta ad andare più forte all'inizio.
Detto questo, ricominciando piano piano (io nella prima uscita feci 1 km e spicci; prima indossai le minimal un solo giorno a settimana, due giorni le A4 e uno le A2 da 8 mm di drop e senza struttura; poi passai a 1 giorno le A4, due le A2 e uno le drop 0; infine cominciai ad alternare le A2 alle drop 0: ho completato in 3 mesi il passaggio. Nel caso tuo ricomincerei da 0 con le sole minimal e distanze ridotte. Tanto, come dici tu, il vantaggio è la corsa continuata, dopo), formi bene tutta la muscolatura.
Anche perchè lavoreranno maggiormente rispetto a prima i glutei e gli addominali, poi i quadricipiti (non come propulsione, ma come ammortizzatore), infine i polpacci. E, ovviamente, tutta la muscolatura della gamba inferiore che si occupa del piede: l'ideale è una scarpa con l'arco collassabile (o il piede nudo, meglio ancora, ovvio) e la suola flessibile, che consente la massima propriocettività e il massimo lavoro del piede.
La corsa peserà praticamente quasi 0 sulle articolazioni, a differenza che con scarpe classiche e plantari, che impediscono ai recettori neuromuscolari di lavorare, ma graverà come è giusto che sia sui muscoli. La frequenza sale, il passo si accorcia e quindi si sfrutta il lavoro eccentrico (gravoso per i muscoli, all'inizio, seppur quasi privo di costo metabolico) per ammortizzare e immagazzinare energia elastica da rilasciare per la propulsione. I muscoli si rinforzano molto e se usi gradualità i tendini non soffrono. I muscoli dei piedi richiederanno circa 6 settimane per andare a regime.
Io risolsi con le minimal i vari fastidi alle ginocchia, principalmente la sindrome della bandelletta ileotibiale. E poi trovo la corsa molto più piacevole, perchè leggera.
Ultima modifica di maumau1 il 24 gen 2014, 20:12, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: Non è necessario citare il messaggio appena precedente!!!
Motivazione: Non è necessario citare il messaggio appena precedente!!!
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tritone
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Re: Quale minimalista per cominciare
Quoto Ubald e aggiungo solo che la prima settimana le ossa dei miei piedi "scricchiolavano tutte", c'è stato un riassetto generale.
Io ho scelto di provare il passaggio diretto al drop 0 e provare a correre fino allo stare bene, senza sentire dolore ai menischi. Appena questi accennano a rifarsi vivi, non mi fermo, ma diminuisco, intensità e chilometraggio. Sono alla terza settimana di totale 0 drop e sui 10 km sono già ai tempi della mezza di novembre, anche se i chilometraggi settimanali sono molto inferiori, diciamo intorno agli 8 km ad uscita. Paradossalmente, ho più fiato, cioè allo stesso numero di battiti cardiaci la velocità è maggiore.
Ma la cosa più importante è che corro.
I plantari continuo ad usarli solo nelle scarpe da lavoro , perchè non ne ho trovate di flessibili e leggere (ma esisteranno?), e mi aiutano a scaricare il peso sui metatarsi, visto che spesso sono su delle scale.
Il menisco è lì, come un sensore di protezione: mi avverte quando sto sbagliando; poi, sta a me capire dove e cosa cambiare, tentando varie strade.
Buone corse
Io ho scelto di provare il passaggio diretto al drop 0 e provare a correre fino allo stare bene, senza sentire dolore ai menischi. Appena questi accennano a rifarsi vivi, non mi fermo, ma diminuisco, intensità e chilometraggio. Sono alla terza settimana di totale 0 drop e sui 10 km sono già ai tempi della mezza di novembre, anche se i chilometraggi settimanali sono molto inferiori, diciamo intorno agli 8 km ad uscita. Paradossalmente, ho più fiato, cioè allo stesso numero di battiti cardiaci la velocità è maggiore.
Ma la cosa più importante è che corro.
I plantari continuo ad usarli solo nelle scarpe da lavoro , perchè non ne ho trovate di flessibili e leggere (ma esisteranno?), e mi aiutano a scaricare il peso sui metatarsi, visto che spesso sono su delle scale.
Il menisco è lì, come un sensore di protezione: mi avverte quando sto sbagliando; poi, sta a me capire dove e cosa cambiare, tentando varie strade.
Buone corse
