Accidenti a voi Master-Anta....prima dello scisma seguivo sempre con avido interesse le vs disquisizioni, sempre interessanti e ponderate. Poi ve ne siete andati ed io ancora non avevo scritto nulla, così mi sono perso pagine e pagine che mi sto pian piano divorando avidamente. Lasciatemi quindi scrivere 2 righe di modo da tenere la discussione tra "i tuoi messaggi"!!
Io sono ancora un -Enta...con 2 bimbi piccoli, dei quali il maggiore, di 2 anni e mezzo, viene sempre elogiato dalle mamme e dai papà degli amichetti per la gamba che ha nel camminare e per la sua autosufficenza nel muoversi. Gamba acquisita dapprima con me (quando da piccolo mi vedeva faticare con lui nello zainetto, in inverno tra la neve sui miei monti, facendo potenziamento, o quando in estate me lo portavo sui sentieri con gli scarponcini numero 21 e ci mettevo un'ora per fare pochissima strada) e poi nei boschi per funghi con mio padre durante quest'ultima estate. In molte delle mie gare lui, la sorellina e la mamma sono all'arrivo ad aspettarmi, o piazzati in punti strategici (dove i suoceri hanno la baita) in gare come il Giir di Mont.
Ecco, io credo che l'esempio sia fondamentale per formare le ns nuove generazioni di cucciolotti. E, dato che l'esempio non ha età, ben vengano i nonni Master-Anta che mi requisiscono il pupo la domenica mattina presto per portarlo a prender freddo e nebbia su di un sentiero infangato al limite della praticabilità!
Avrei voluto io stesso 2 nonni così, ma non sono stato troppo fortunato...
Ciao Max80,
anch'io ho due figli: la femmina e prossima madre ha 32anni, il maschio 25.
Leggendoti mi ha preso una grande nostalgia per quando li avevo piccoli e li trasportavo, imbragati nello zainetto, su e giù per i nostri monti.
A quei tempi credevo, di stare abbastanza vicino ai miei bambini, e di seguirli a sufficienza nella loro scoperta del mondo. Oggi però, guardando indietro dai miei 58 anni, mi accorgo di non essergli stato abbastanza vicino. Ero troppo immerso nelle mie faccende (il lavoro, la politica, le amicizie, gli hobby, lo sport). Pur non avendoli mai trascurati, ora posso dire che, a quei tempi ponevo, inconsapevolmente, me stesso prima di loro. Sono errori dovuti alla gioventù che si capiscono più tardi.
Ti consiglio quindi, caro Max80, di stare ora il più vicino che puoi ai tuoi figlioli perché poi potresti rimpiangere questi bellissimi, irripetibili momenti.
P.S. Malgrado gli esempi e gli sforzi per spingerli ad emulare il padre, i miei figli non amano nè la montagna nè le corse. E' proprio vero che i figli pur discendendo da noi, non sono plasmabili a nostro volere e piacimento per somigliarci in tutto e per tutto. Noi dobbiamo crescerli e aiutarli ma solo loro poi devono decidere come vivere. Del resto io, da giovane, tutto volevo essere tranne che come mio padre.
@zivago
A mia esperienza , nello sport di resistenza , la testa è quasi tutto : la motivazione " ad andare avanti " va cercata e trovata.
Per quanto riguarda la prole, anch'io non volevo somigliare a mio padre, ma stranamente mi riconosco in certi suoi atteggiamenti anche se in contesti diversi; mi spiego, lui era ostinato sul lavoro e sul suo tempo libero; io ho lavoro ed hobby diametralmente opposti ai suoi, ma sono ostinato quanto lo era lui.
Ho un figlio di 2 anni (sono un ritard-anta) ed anche se ancora non forma delle frasi, riconosco in lui tratti comportamentali sia della mia compagna , sia miei. Conosci il proverbio, il frutto non cade lontano dalla pianta? Tuo figlio e tua figlia non saranno uguali a te, ma molto più simili di quanto tu pensi.
Per finire, la società degli "ipermercati" e delle uscite domenicali nei Centri Commerciali è quella che noi abbiamo creato.
Tu , portando tuo futuro-nipote nel bosco, gli offrirai una alternativa; lui sarà "libero" di scegliere.
Per me la libertà è questo: conoscere più cose e scegliere di conseguenza. Così posso essere libero anche di scegliere delle "sottomissioni", ma cosciente.
@tritone
Questa tua frase è per me scolpita nel cuore e nel cervello:
Tu , portando tuo futuro-nipote nel bosco, gli offrirai una alternativa; lui sarà "libero" di scegliere.
Per me la libertà è questo: conoscere più cose e scegliere di conseguenza. Così posso essere libero anche di scegliere delle "sottomissioni", ma cosciente.
Considero questa la grande sfida di ogni genitore, la sfida più difficile perchè per realizzarla dobbiamo "rinunciare" a qualcosa di noi stessi, a qualche principio per noi fondamentale. Dobbiamo arrivare ad "annullarci" con il solo fine di lasciare terreno fertile per loro.
"Corro perché, in quel momento, i miei demoni ed io definiamo il nostro futuro insieme..."
Ah, mi chiamo Cristian...
@tritone
Sarebbe facile risponderti che io, e tanti altri, questa società la volevamo davvero diversa. In tutti i modi, citando Fabrizio De Andrè, abbiamo provato ad andare “in direzione ostinata e contraria”. Ma tant'è che il risultato è quello che oggi abbiamo sotto gli occhi.
In definitiva hai purtroppo ragione tu: questa situazione l'abbiamo creata noi. Anche chi è cosciente del disastro, sociale, ambientale, morale a cui stiamo andando incontro, ne è ugualmente (sempre da De Andrè:"anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti"), allo stesso tempo responsabile e vittima
Quello che però mi rattrista di più oggi, è che si è persa la voglia e la speranza di cambiare. Persino la capacità di sognare si è spenta!
Sembra che ovunque, in ogni angolo del mondo, senza distinzione tra generazioni, ceti sociali, culture, non ci siano più princìpi o ideali capaci di mettere in discussione questa “modernità”.
Si può veramente, come tu dici, essere liberi di scegliere quando dappertutto domina solo la voglia di avere anziché essere?
Possono i nostri figli, malgrado i buoni esempi che cerchiamo di dargli, sottrarsi ai potenti persuasori (la pubblicità, i social network, la permanente connessione in rete) che plasmano ogni giorno le loro coscienze?
Malgrado tutto dobbiamo però cercare di essere positivi. Discutendo con voi ho già avuto modo di dire che “la poesia ci salverà”. Intendevo cioè dire che possiamo salvarci anche con l'arte, che è bellezza; la cultura, che è conoscenza critica; la spiritualità che è libertà dal gretto materialismo.
Anche lo sport però può fare la sua parte. Tra le attività umane pure lo sport può esprimere bellezza fisica e morale. Voglio quindi pensare che anche noi nel nostro piccolo possiamo, con le nostre corse, dare positivi esempi di passione disinteressata, di leale competizione, di rispetto degli uomini e della natura, di sopportazione del sacrificio consapevoli dei propri limiti, ma anche di gioia di vivere.
Ciao a tutti.
P.S. A proposito di buoni esempi...
C'è comunque una bella voce che si leva dal deserto: quella di Papa Bergoglio.
Io, che sono un agnostico mi commuovo quando sento da Papa Francesco frasi come queste: "[...] C’è chi dice: "Ma padre, io sono un benefattore [...]Ma con l’altra mano, ruba: allo Stato, ai poveri. È un ingiusto. Questa è la doppia vita. E questo merita, lo dice Gesù non lo dico io, che gli mettano al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Non parla di perdono, qui Gesù. [...] tutti noi dobbiamo dirci peccatori. Sì, tutti lo siamo. Corrotti no. Il corrotto è fisso in uno stato di sufficienza, non sa cosa sia l’umiltà. Gesù, a questi corrotti, diceva: "La bellezza di essere sepolcri imbiancati", che appaiono belli, all’esterno, ma dentro sono pieni di ossa morte e di putredine. E un cristiano che si vanta di essere cristiano, ma non fa vita da cristiano, è uno di questi corrotti. [...]".
Riparto dalla "Smisurata preghiera" da te citata:
"...
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
Col suo marchio speciale di speciale disperazione
E tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
Per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità
..."
Ecco, consegnare ai nostri figli una goccia di splendore, di umanità, di verità.
Qual'è la vostra distanza critica?
Mi spiego: ho fatto una mezza maratona. Nessun dolore muscolare, ma dolori al ginocchio, ormai consumato dai pochi riguardi. Sono già ad una settimana senza corsa e penso di farne anche un' altra per dare modo al mio corpo di ripararsi.
Sono andato in piscina, ho fatto crioterapia (che figata per dire che ho messo il ghiaccio), ho giocato col pupo (anche se ciò mi ha provocato altre ammaccature).
Ma ho ridimensionato anche i miei obbiettivi: volevo fare una maratona in primavera. Abbandono il progetto e mi dedico alla mezza , in modo da finirla per bene, cioè senza calo vistoso negl' ultimi chilometri.
È il mio corpo che me lo chiede: le poche volte che ho superato i venti chilometri, ho sempre accusato rimostranze.
Essere Anta e pesare 80-82 kg crea un ostacolo.