Innanzitutto complimenti a tutti, a volte si sottovaluta la difficoltà di correre una maratona, che sia la prima o la millesima! Arrivare in fondo non è mai scontato!
Per quanto mi riguarda gara a due facce, conclusa praticamente con lo stesso tempo della Lago Maggiore Marathon di due settimane fa (3h42' quella, 3h43' ieri), ma tanta fatica in più, complice il vento, in certi punti molto forte e quasi sempre contrario, e forse anche la fatica accumulata. In effetti, a posteriori, la mia idea era preparare bene il Lago Maggiore e poi a Verona prendere qualsiasi cosa fosse venuta. Poi, si sa, una volta partiti, saltano tutti i calcoli, e si cerca sempre di fare del proprio meglio.
L'inizio, fortunatamente graziato dalla pioggia, è abbastanza allegro, cioè qualche secondo in meno rispetto al programma. Tengo a portata di sguardo i pacer delle 3h40', senza forzare troppo per raggiungerli. Il "contatto" avviene con naturalezza intorno al 12° km, le gambe vanno bene, la nutrizione avviene secondo programma, e anche l'abbigliamento è stato azzeccato (incrociando le dita avevo optato per intimo termico molto leggero e maglia tecnica a maniche lunghe, eventualmente da tirare su). I km se ne vanno regolari, sulla discesina al primo ritorno verso Verona stacco i pacer, ma un po' di saggezza residua mi induce a non fare troppo il gradasso, quindi me li tengo sempre a distanza di sicurezza.
La fatica comincia a farsi sentire, classicamente, intorno al 30°, dove il vento, i ciottoloni irregolari del centro e le scarpe ormai più che umide cominciano a darmi qualche problema. Durante i noiosi km dell'ultimo ritorno verso Verona (all'altezza dell'ospedale, per capirci), mi rendo conto che devo un po' calare il ritmo. Per fortuna non posso parlare di crollo verticale, ma capisco che dovrò comunque salutare i pacer delle 3h40'. Sfrutto bene gli ristori, andando un po' al passo per bere con calma, chiamo in causa qualche santo del calendario per un pazzo che attraversa il tracciato in auto fregandosene bellamente delle indicazioni del volontario

e rischiando di arrotarmi, stringo i denti e mi faccio trasportare dal tifo nell'ultimo km.
Risultato, come detto, in linea con le aspettative: nello specifico, forse, se mi fossi messo al seguito dei pacer senza allungare, e se ci fosse stato un filo di vento in meno, avrei potuto andare di qualcosina sotto le 3h40', però con un'altra maratona ancora fresca nelle gambe mi ritengo soddisfattissimo.
Arrivato alla terza partecipazione, Verona si conferma maratona insidiosa, sembra piatta ma non è piattissima, il meteo novembrino è sempre un terno al lotto e il percorso ha qualche zigo-zago di troppo.
Detto questo, si confermano anche i punti di forza: ottima organizzazione in ogni senso, fascino del centro storico, una certa partecipazione del pubblico e scelte non scontate a livello di pacco gara (rinuncio volentieri alla millesima maglietta in cambio dell'utile zaino). Ci rivedremo!