Berlino è la mia 16° maratona, la prima major in assoluto. E' dal 31 Ottobre 2013, data in cui è stata confermata l'iscrizione tramite sorteggio che sogno in grande, Berlino è davvero percorso da record, ed in una cornice così prestigiosa un p.b. sarebbe davvero fantastico. Passano le settimane ed i mesi, ci sono tanti allenamenti e diverse altre maratone da correre, ma un pensierino va sempre lì, al passaggio sotto la Porta di Brandeburgo.
Nel frattempo si avvera anche un altro sogno, sinceramente inaspettato: poche settimane prima del 24 Maggio decido d'impulso di sfruttare l'iscrizione al Passatore che avevo posticipato dal 2013, sinceramente messa nel dimenticatoio da tempo, anche in previsione della preparazione da programmare per Berlino. Tornato a casa da questa esperienza fantastica, dopo neanche due settimane mi sono lanciato a testa bassa nella preparazione per Berlino, convinto sull'onda dell'entusiasmo di aver già bene o male recuperato. Già ai primi di giugno sono ripartito a fare velocità con qualche gara breve, ottenendo "rassicuranti" risultati cronometrici. Invece la realtà era ben diversa, e me ne sono accorto amaramente da lì a poco.
Questi 4 mesi scarsi di preparazione per Berlino alla fine sono stati caratterizzati da continui fastidi e piccoli infortuni, alla fine gli allenamenti chiave venivano fuori, i tempi erano bene o male anche giusti, ma la sensazione di fastidio muscolare era costante. Quando sai che dopo una sedute di ripetute avrai male per 2-3 giorni, o quando ti accorgi che quel dolorino latente che credevi di aver superato invece è ancora lì, è naturale farsi delle domande...
In condizioni normali uno si ferma 1-2 settimane, se il problema non si risolve magari decide di annullare l'iscrizione e rivolgere le proprie attenzioni ad eventi futuri. Ma qui si parla di Berlino, mica di pizza e fichi! Per cui si tira avanti, provando ad ottimizzare le (pochissime) risorse disponibili e, per quanto possibile, provare ad onorare un appuntamento importante come questo. Nel frattempo la crema all'arnica e rosmarino per uso ippico scorre a fiumi...
Al via i dubbi ci sono tutti, anzi, le ultime ore di sonno sono state dense di brutti pensieri (DNS, DNF...), ma non sia mai che il primo ritiro in gara avvenga qui!
Micro-riscaldamento prima di tuffarsi nel lago umano della griglia di partenza, il dolorino alla fascia lata della coscia destra è appena percettibile, mentre ieri, dopo una giornata a fare il turista in giro per Berlino, era molto più accentuato. Grazie al cielo mi fa compagnia il mio amicone Paolo, che seppur molto più veloce di me e in odore di p.b., decide di retrocedere di una griglia per vivere insieme a me l'emozione indimenticabile dello start.
La cronaca della gara la tralascio, ho già scritto mezzo papiro e, sinceramente, c'è ben poco di cui andare fieri. Molto semplicemente ho provato a partire tranquillo per poi andare in progressione e, nella migliore delle ipotesi, aspirare ad un <3h23'35'' che sarebbe p.b., ma già dopo 5-6 km il "solito" dolore ha iniziato ad essere pungente. Ho quindi provato a starmene tranquillo per un po' sui 5'/km, per provare un onorevole <3h30', già corsi quest'anno a Roma e Rimini. Per limitare il dolore ho sicuramente modificato la falcata, e dal 15° km ho iniziato a risentirne con gli altri muscoli della stessa gamba, oltre che col ginocchio che ha cominciato ad indurirsi. Da lì un leggero, costante calo fin verso il 25° km, quando ho iniziato a camminare abbondantemente durante i ristori e gli spugnaggi.
Perso anche quest'altro obiettivo cronometrico ho smesso di soffrire, i tratti camminati sono diventati sempre più frequenti.
Io però questi ultimi 15 km non li ho vissuti come un calvario. Ho iniziato a godermi le innumerevoli band lungo il percorso, ho iniziato a dare "cinque" a raffica ai bambini, ho socializzato velocemente con alcuni tra il pubblico che riconoscevano la mia divisa da supereroe. Non ricordo nessuna sofferenza, solamente tanta gioia, credo questi ultimi km di essermeli fatti tutti con un sorriso da ebete stampato in faccia, forse come non mai era successo in nessuna altra maratona.
Ogni tanto però dovevo darci dentro, andare oltre le 4 ore a Berlino sarebbe stato troppo! Alla fine 3h58', una delle peggiori prestazioni di sempre, ma forse la maratona che mi ha emozionato di più.
E non solo per quello che è successo negli ultimi 100 metri...
https://www.youtube.com/watch?v=eu3qALpSguM