Ecco il racconto
Titolo: Oggi si fa la storia
Tutto ha inizio il 03/04/2011. Termino la mia 1ª 100km a Seregno in 10h22'( è passato un anno ma piango tuttora a pensare l'emozione provata negli ultimi 200 metri). Vicino al ristoro scorgo un dépliant che pubblicizzava il mondiale della 100km di Seregno del 2012. Dissi alla moglie in quel momento che a qualunque costo avrei partecipato (parole pesanti in seguito).
Passano i mesi, altre emozioni. Dopo uno stop di un mese a novembre per ricaricare le pile, riprendo gli allenamenti.
Dicembre e gennaio mi alleno più forte che mai ma, in piena forma, a fine gennaio mi infortunio al ginocchio (BIT). Stop forzato di 1 mese e forma persa. Riprendo gli allenamenti a fine febbraio partendo da 5' di corsa sperando di uscirne. Il 1° marzo si ricomincia a fare sul serio. Saltata la 24 ore di Venezia a metà marzo, se voglio partecipare a Seregno ho un mese e mezzo per prepararmi al meglio.
Il 21/04 tiro le somme della preparazione: allenato tutti i giorni (OK) ginocchio in stand by (OK) un solo lungo da 3h(NON OK) max. km percorsi in una settimana 110km (OK).
Gara. Mi sveglio alle 05:00, colazione solita di latte e nesquik con un po' di biscotti integrali e partenza.
Arrivo alle 07:00 e decido di parcheggiare a lato del percorso lontano dal ritrovo. Questa scelta è dettata dal meteo, se cambia, ad ogni giro ho la possibilità di decidere cosa indossare.
Tutto fila come da programma e mi presento al via alle 08:30 in compagnia dell'amico Michele e conosco brevemente Caporaso. Il suo aspetto non è certo da ultra, ma tanto di cappello alle sue prestazioni.
Michele mi chiede che passo terrò ma non ho una risposta certa, io corro senza orologio o altro, corro a sensazioni.
Partenza, l'adrenalina è alle stelle e le gambe viaggiano da sole. Al 10°km al ristoro ritrovo un amico della runners Bergamo che mi chiede come va. Gli rispondo: “OGGI SI FA LA STORIA” La risposta è pesante, ma stavo bene più che mai.
Transito al 1° passaggio e la gente (non tanta per ora) ti incita a gran voce.
Passano i km velocemente mentre scambio battute con gli spettatori ai lati delle strade e i corridori affiancati. Alle straniere che affianco chiedo il PB e mi rispondono 8h30' di media. Ma come, o sto correndo troppo forte, o loro vanno più piano.
Al 42km mi aspetto un riferimento per la maratona invece nulla. Chiedo ad uno spagnolo (molto più chiacchierone di me) il tempo e mi risponde 3h29'. Impossibile, ho come PB sulla maratona di 3h40'. Le gambe e la testa stanno bene e tutto fila liscio fino al 60km (ho finalmente raggiunto e superato Caporaso). L'occhio mi cade sul tabellone dei tempi 5h05' I precedenti passaggi (letti a posteriore) sono al 20km 1h39' e al 40km 1h38'.Ho perso 8' negli ultimi 20km, ma ci può stare. Al 70km sorpresa, trovo Casiraghi Monica al ristoro. Commetto un grave errore andando a stringergli la mano.Un secondo dopo realizzo che era lì in quel momento perché in crisi(almeno credo). In seguito mi raggiunge e mi svernicia completamente. Corro sempre solo e il timore che il ginocchio ceda da un momento all'atro si fa più presente. Arrivo all' 80km e ho la consapevolezza che comunque vada il PB di 10h13' è battuto. La folla è numerosa e incita a gran voce sia i corridori finali, sia chi come me gli manca ancora almeno un giro.
Il numero dei corridori che mi doppiano si fa più numeroso (alla fine ne avrò contato una quindicina) e le due salitelle tra il 5km e il 10km diventano delle montagne. Le gambe sono oramai diventate rigide, il passo più corto, ai ristori devo velocizzare le operazioni, altrimenti i crampi prendono il sopravvento. La testa è euforica, ogni metro percorso è un passo verso la storia. Al 90km ritrovo l'amico di Bergamo e gli ricordo la promessa “OGGI SI FA LA STORIA”. Al 92km entro in crisi, mai successo una così. Avevo praticamente finito la benzina. Certo, il timore di provare le sensazioni patite al passatore mi avevano convinto ad aumentare i liquidi e di diminuire i solidi, ma credo di aver commesso un errore di leggerezza. Ogni passo diventava pesante. Correre in quel modo è una offesa ai runners . Non saprei quantificare quanti mi abbiano superato in quei 8km, ma erano veramente tanti. Gli ultimi 300 metri che dovevano essere una passerella fino all'arrivo sono per me una liberazione. Dopo l'arrivo da “ganassa” faccio 10 flessioni e indosso la medaglia. Tempo finale in 9h15'22'', felicissimo per il tempo ma inc...to con me per essermi rovinato il finale. Il programma prevedeva, telefonata alla moglie, doccia, massaggi e assistere alle premiazioni. Invece il programma è stato stravolto. Telefonata ok, doccia ok (negli spogliatoi ho ritrovato Caporaso che l'ha terminata con un ottimo 9h33' e ho anche conosciuto Tallarita) . Le gambe si meritano un bel massaggio e vado dal massaggiatore. Lui mi dice: “sono le 18:30 e sono qui da solo e dalle 06:30. Sono stanco e ora smetto”.
Non voglio fare polemica con lui, ma mi chiedo se gli ultra che finiscono la 100km da 9h30' in su non meritino un massaggio. Vado del medico e mi faccio bucare 2 grosse vesciche sotto la pianta dei piedi, in modo che almeno riesco a guidare decentemente. Le gambe esigono un massaggio, e decido di saltare la premiazione e affrettarmi ad arrivare a casa per farmelo fare dalla mogliettina.
Ringrazio gli amici che mi hanno sostenuto e l'organizzazione perfetta dell'evento.
Le uniche note negative sono i massaggi, come detto in precedenza e il percorso, Dal 0km al 5km perfetto, vari tornanti nel paese che non ti facevano pesare il percorso, dal 5km al 15km completamente sbagliato, due salitelle inutili senza nessun senso ad esistere, lunghi rettilinei fuori dal mondo con a destra la superstrada e a sinistra capannoni deserti e senza pubblico ai margini del percorso, dal 15km al 20km ritorno al mondo reale con pubblico che incitava ad ogni passo.
Tra un mese c'è la NCR, e come dice un certo Aldo “Vai uomo, devi pensare al tuo prossimo obiettivo, perché ogni soffitto che raggiungi... è un pavimento!!!”