jean ha scritto:A proposito di come scegliere le scarpe,se avete voglia di leggere qualcosina di tecnico,vi posto un articolo tratto da un sito dal quale prendo un pò di spunti per i miei "allenamenti"::
Tecnica : La scelta delle scarpe
Inviato da Massimo
Trovare il giusto paio di scarpe non è semplice. Ogni piede ha le sue esigenze, non si può generalizzare. Quale scarpa usare in gara? In allenamento? In percorsi in mezzo alla natura? Quando usare le scarpe chiodate? Proviamo a vedere quali criteri seguire per fare una scelta corretta.
Ciò che è proposto tende ad ingabbiare il podista in una meccanica di corsa obbligatoria che secondo me è sbagliata.
Una scarpa deve lasciare il piede libero di compiere il proprio movimento senza costringerlo a posizioni innaturali.
La correzione (ma prima di mettere un plantare siatene veramente sicuri) dovrà eventualmente avvenire tramite l'inserimento di una soletta “speciale" e non in altro modo. L'uso di scarpe di tipo protettivo va bene solamente se il sistema usato non è eccessivo. Sosteniamo che può essere accettato se aiuta il movimento del piede verso una migliore linea d'azione senza costringerla a modifiche sostanziali.
Le scarpe, anni fa, si usava dividerle in 3 categorie:
La leggera per le gare o gli allenamenti molto veloci
L'intermedia per sedute tipo ritmi medi o da usare in gara per atleti pesanti
La stabile o protettiva come scarpa per eseguire gli allenamenti di corsa semplice o su percorsi in cui al piede serve un buon sostegno.
Per gli allenamenti di ripetute, sarebbe bene non farsi tentare dalla scarpa super leggera; ma usare una calzatura che attutisca meglio l'impatto con il terreno.
Per un atleta leggero, nell'ordine dei 60-70 kg, per svolgere allenamenti specifici può essere perfetta una scarpa di circa 250 grammi.
Questo tipo d'atleta è quello che si può permettere in gara scarpe da 200 grammi.
Per la corsa lenta si può arrivare anche a 300 grammi, ma non di più.
Per atleti più pesanti, 80-100 kg, la scarpa gara diventa quella da 250 grammi e quella per medi e ripetute quella da 300 grammi.
Oltre i 300 grammi farei attenzione ad andare, questo lo dico per gli atleta d'ogni struttura, perché si rischia che la scarpa ci isoli troppo dal terreno facendo lavorare poco e male il piede.
Arrivati oltre i 350 grammi bisogna fare tanta attenzione perché la scarpa diventa veramente limitante.
Il piede tanto è libero; tanto più lavora in tutti i suoi elementi.
Fosse possibile usare un calzino per correre sarebbe meglio. Affermo questo per ricordare che la scarpa deve solo favorire l'assorbimento dei traumi cercando di impedire al minimo di ostacolare la rullata di corsa.
In gare come la maratona o in allenamenti di lunghissimo è sbagliato usare una scarpa da lento, perché porta a spendere energie eccessive e non richieste.
Poiché la gara o gli allenamenti estensivi, intendo da 2h e oltre, sono inseriti in programma solo poche volte, è bene eseguirli con una scarpa che non ostacoli una corsa facile e fluida.
Il podista che acquista una scarpa con la quale si trova bene farebbe bene a comprarne subito un'altra uguale senza aspettare di trovarsi in emergenza e magari scegliere un modello che non fa al suo caso. Le scarpe non scadono, quindi è meglio avere una scarpa di riserva a lui adatto a disposizione, la spesa sostenuta sarà ammortizzata quanto prima.
Consiglio di avere sempre tre scarpe a disposizione.
1) Quella con cui si gareggia, che va lasciata solo per la gara senza consumarla in allenamento; avendo trovato il modello giusto è bene limitarlo nelle sue uscite.
2) Una seconda scarpa la terrei per allenamenti di tipo medio, veloce o di lunghissimo.
3) Infine bisogna avere una scarpa per eseguire le sedute di corsa lenta, rigenerante, collinari o fartlek leggeri.
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Premetto che sono state eliminate alcune parti di questa interessante citazione , ma quello che resta ,basta e avanza a mettermi in confusione .
In sintesi ,una persona con una buona forma ma in sovrappeso per la sua altezza (in relazione alla corsa ,ma non solo ,es: 1.80 X 81) ed una buona dinamica di corsa ,con allenamenti quotidiani non particolarmente complessi ,quale diavolo di linea dovrebbe seguire ???
Quella del proteggersi sempre e comunque ,a prescindere dal peso della scarpa ,o quella del proteggersi in base all'andatura e in base ai consigli della persona di cui sopra ???
I dubbi nascono in merito al solito infortunio del kaiser e alla riabilitazione che stò effettuando....Ho ricominciato dopo Tecar ,un paio d'onde d'urto ,massaggi ,ginnastica e bici a ricorricchiare ed ogni qual volta faccio tapis roulant (5 volte la settimana X 30' a 10.8 Km/h con 5 allunghi a 15/18 max Km/h da 120 mt) con le Nimbus 11 mi pare che i doloretti si riaffaccino ,mentre mi sembra che facendo la stessa cosa con le Cumulus 11 ,il problema non si verifichi o che comunque sia meno evidente .
Quando corro con la Nimbus ho l'impressione di dover cercare l'appoggio sull'interno con il dx (che è quello malato)per non avvertire nessun "segnale" ,mentre con la Cumulus mi pare che la corsa scorra più fluida ,senza aver bisogno di ricorrere ad espedienti .
Sarà la mia testa o il discorso quadra ?
A leggere quanto quotato parrebbe proprio di si...
E poi ,una cosa che proprio non mi torna è il fatto che nonostante tra le due scarpe ,Nimbus e Cumulus ,ci siano solo pochi gr di differenza ,tutti continuino a dirmi che la Cumulus per me è troppo leggera .....
Vorrei solo avere la quasi certezza di ripartire su strada ,è proprio il caso di dirlo ,con il piede giusto .