Lo spazio per i MASTER-ANTA
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
Io vivo alla giornata non mi fascio la testa per quello che potrebbe succedere quando sarò anziana, non mi interessa di conservarmi
le giunture sane per godermele in un ricovero, la vita è adesso...
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
Si, lo so.... il F.O.I.A. é una legge del 1966, quindi successiva al FOIA originale.
Mi hanno rubato il nome
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-- Non cercare ostinatamente il PB. Sarà il PB a trovare te! --
I miei libri: 101 Ragioni per Correre - Vi Faccio Correre
Il Blog: http://run.foiaworld.info
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
@martina
Ho un amico che da sempre ha il colesterolo totale altissimo (oltre 350).
L'ultima volta che l'ho visto gli ho chiesto se stava ancora facendo "dieta".
Mi ha risposto cosi : "Simone, ho smesso! Io non posso vivere tutta l'esistenza facendo sacrifici per . . . morire sano"
Ho un amico che da sempre ha il colesterolo totale altissimo (oltre 350).
L'ultima volta che l'ho visto gli ho chiesto se stava ancora facendo "dieta".
Mi ha risposto cosi : "Simone, ho smesso! Io non posso vivere tutta l'esistenza facendo sacrifici per . . . morire sano"
simone . . . . . corro perché così le mie collinette di emozioni diventano montagne.
My best (si fa per dire) / 10 km 56:03 Ott.2012 / 21 km 2:12:00 Apr.2012 / anno della cicogna 1950
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Re: R: Lo spazio per i MASTER-ANTA
Quando la morte arrivera' vivo mi dovra' trovare!
9/2014 10K 50'51"
10/2014 Mezza di Arezzo 1h53'53''
10/2015 Munchen Marathon 4h46''
08/2018 ricostruzione lca
10/2019 5k 24'28"
Meglio correre il rischio di non farcela che rimpiangere di non aver avuto il coraggio
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
@simpep
Magari così è un po troppo,
alla salute ci tengo, sennò non potrei correre!!
Ho visto il grafico è lo stesso tempo che ho fatto settimana scorsa, si differenzia di pochi secondi,
invece domenica a Monza non sono andata molto bene ci ho messo 4 m in più
oltre ad essere
caduta ho fatto un tempo di m...avevo le gambe dure forse non ero rilassata perchè avevo
paura di scivolare..
Alla fine nonostante tutto non molli mai complimenti sei na roccia..
Magari così è un po troppo,

Ho visto il grafico è lo stesso tempo che ho fatto settimana scorsa, si differenzia di pochi secondi,
invece domenica a Monza non sono andata molto bene ci ho messo 4 m in più

caduta ho fatto un tempo di m...avevo le gambe dure forse non ero rilassata perchè avevo
paura di scivolare..

Alla fine nonostante tutto non molli mai complimenti sei na roccia..

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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
io la sapevo cosi':simpep ha scritto: Mi ha risposto cosi : "Simone, ho smesso! Io non posso vivere tutta l'esistenza facendo sacrifici per . . . morire sano"
"Meglio morire da vivi che vivere da morti"

PB
21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19)
42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
martinaina60 ha scritto:. . . Alla fine nonostante tutto non molli mai complimenti sei na roccia..

simone . . . . . corro perché così le mie collinette di emozioni diventano montagne.
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
Questa mattina ho fatto la prima vera uscita “invernale” della stagione. Alle ore 6, qui in Brianza, oggi c'erano -2°C.
Voglio qui raccontarvela per, magari poi, scambiarci esperienze o consigli sul correre col freddo.
Come di solito (le mie corse le faccio quasi sempre il mattino presto) mi sveglio verso le 5,30.
Per una buona corsa per me è innanzitutto fondamentale andare al bagno per scaricarmi a dovere.
Poi mi preparo una tazza di tè verde che bevo ben caldo con ½ cucchiaino di miele. Quindi faccio ginnastica per una decina di minuti: flessioni sulle gambe (sacco vuoto-sacco pieno), “pompe” a terra sulle braccia, stretching, addominali. Il tè caldo e gli esercizi mi provocano su tutto il corpo un leggero velo di sudore e, così riscaldato, passo a vestirmi. Questa pratica mi rende meno traumatico l'impatto con la gelida aria che incontrerò uscendo di casa.
Come abbigliamento indosso: a contatto di pelle un'aderente maglietta termica a maniche lunghe, dei pantaloni lunghi di quelli leggermente svolazzanti (sulle gambe quelli aderenti mi danno fastidio), un paio di calzettoni di lana (quelli che usavo in montagna), un giubbetto invernale con catarifrangenti, una fascetta paraorecche, dei guanti leggeri.
Con il buio ed il gelo non vado per sentieri; per sicurezza corro su asfaltato dove è illuminato preferendo però le stradine del centro storico, meno frequentate dagli automobilisti.
Correre il mattino nel buio (le prime luci le vedrò verso le 7), non è certo romantico come in primavera o estate, tuttavia, se si sanno cogliere, si possono ugualmente “fotografare” interessanti situazioni.
Delizioso è passare davanti ad una panetteria che emana uno squisito profumo di pane appena sfornato; bello è lo sfrecciare fieri davanti ad una fermata dove, sotto una pensilina, si assembrano infreddoliti lavoratori e studenti in attesa dell'autobus; piacevole è vedere le donnine che si affrettano alla prima messa, l'edicolante che ritira il pacco di giornali, lo scarico del latte fresco dal furgone; meraviglioso, quando il cielo è terso, è osservare la luna, la volta stellare, magari riconoscendo Sirio o Venere; carino è vedere le finestre che ad una ad una si illuminano (noto che quasi tutte emanano anche il bagliore celestino delle televisioni già accese sic!); leggermente imbarazzante è incontrare gli addetti alla raccolta rifiuti che, non per diletto come noi ma per il duro faticoso lavoro, sono già sudati …
Devo dire che a me, con il freddo, le corse riescono abbastanza bene; naturalmente il primo paio di chilometri li percorro abbastanza piano, ma poi vado in buona progressione ottenendo mediamente risultati migliori di quelli estivi. Nelle tre uscite feriali corro per una decina di Km; la domenica esco più tardi, verso le 8, per dei lunghi di circa 20 Km che possibilmente faccio, se praticabili, su strade di campagna.
In inverno, gli ultimi chilometri di corsa li percorro con un miraggio davanti agli occhi che mi da sprint: il tazzone di latte e cacao!
Rientrato, dopo la doccia, arriva dunque la colazione. La mia si compone di: grande tazza (½ litro) di metà latte e metà acqua con abbondante cacao amaro e pane biscottato, una fetta dello stesso pane spalmata con molta marmellata, un'arancia, un vasetto di yogurt intero preparato in casa.
Finito il pasto mi concedo una ventina di minuti di rilassante lettura qualche volta accompagnata da un caffè. Poi... comincia il lavoro (*).
(*) Dopo un accenno di ripresa nell'estate, il lavoro di nuovo scarseggia ed è sempre più malpagato.
Questa interminabile crisi è estenuante. Purtroppo, noi runner ultra-cinquantenni, abbiamo anche da correre, nei prossimi anni, corse ben più impegnative di quelle che descriviamo in questo bel forum.
Il traguardo (la pensione) in questi anni ci è stato via via spostato più in là (a 67 anni) e su una strada sempre più accidentata. Certo lo sport ci aiuta e ci rafforza nel fisico e nello spirito; ma temo che, il troppo logorio del vivere, alla lunga, potrebbe sfiancarci.
Oggi, 27 nov. 2013, non è un giorno qualunque per l'Italia. Nel bene e nel male si chiude un ventennio dal quale però, a prescindere dai torti e dalle ragioni di ognuno, ne usciamo spossati. Io vorrei che ora, questo nostro bel paese di Guelfi e Ghibellini, recuperasse il senso del bene comune. Vorrei che tutte le persone di buona volontà, chi sta a destra e chi sta a sinistra, chi sta sotto e chi sta sopra, finissero, almeno per un pò di accapigliarsi come i galli di Renzo. Ora, per risalire la china, abbiamo bisogno di raccogliere (ce ne sono tante) tutte le nostre migliori forze: lo dobbiamo, per noi e per i nostri figli.
Ciao a tutti.
Voglio qui raccontarvela per, magari poi, scambiarci esperienze o consigli sul correre col freddo.
Come di solito (le mie corse le faccio quasi sempre il mattino presto) mi sveglio verso le 5,30.
Per una buona corsa per me è innanzitutto fondamentale andare al bagno per scaricarmi a dovere.
Poi mi preparo una tazza di tè verde che bevo ben caldo con ½ cucchiaino di miele. Quindi faccio ginnastica per una decina di minuti: flessioni sulle gambe (sacco vuoto-sacco pieno), “pompe” a terra sulle braccia, stretching, addominali. Il tè caldo e gli esercizi mi provocano su tutto il corpo un leggero velo di sudore e, così riscaldato, passo a vestirmi. Questa pratica mi rende meno traumatico l'impatto con la gelida aria che incontrerò uscendo di casa.
Come abbigliamento indosso: a contatto di pelle un'aderente maglietta termica a maniche lunghe, dei pantaloni lunghi di quelli leggermente svolazzanti (sulle gambe quelli aderenti mi danno fastidio), un paio di calzettoni di lana (quelli che usavo in montagna), un giubbetto invernale con catarifrangenti, una fascetta paraorecche, dei guanti leggeri.
Con il buio ed il gelo non vado per sentieri; per sicurezza corro su asfaltato dove è illuminato preferendo però le stradine del centro storico, meno frequentate dagli automobilisti.
Correre il mattino nel buio (le prime luci le vedrò verso le 7), non è certo romantico come in primavera o estate, tuttavia, se si sanno cogliere, si possono ugualmente “fotografare” interessanti situazioni.
Delizioso è passare davanti ad una panetteria che emana uno squisito profumo di pane appena sfornato; bello è lo sfrecciare fieri davanti ad una fermata dove, sotto una pensilina, si assembrano infreddoliti lavoratori e studenti in attesa dell'autobus; piacevole è vedere le donnine che si affrettano alla prima messa, l'edicolante che ritira il pacco di giornali, lo scarico del latte fresco dal furgone; meraviglioso, quando il cielo è terso, è osservare la luna, la volta stellare, magari riconoscendo Sirio o Venere; carino è vedere le finestre che ad una ad una si illuminano (noto che quasi tutte emanano anche il bagliore celestino delle televisioni già accese sic!); leggermente imbarazzante è incontrare gli addetti alla raccolta rifiuti che, non per diletto come noi ma per il duro faticoso lavoro, sono già sudati …
Devo dire che a me, con il freddo, le corse riescono abbastanza bene; naturalmente il primo paio di chilometri li percorro abbastanza piano, ma poi vado in buona progressione ottenendo mediamente risultati migliori di quelli estivi. Nelle tre uscite feriali corro per una decina di Km; la domenica esco più tardi, verso le 8, per dei lunghi di circa 20 Km che possibilmente faccio, se praticabili, su strade di campagna.
In inverno, gli ultimi chilometri di corsa li percorro con un miraggio davanti agli occhi che mi da sprint: il tazzone di latte e cacao!
Rientrato, dopo la doccia, arriva dunque la colazione. La mia si compone di: grande tazza (½ litro) di metà latte e metà acqua con abbondante cacao amaro e pane biscottato, una fetta dello stesso pane spalmata con molta marmellata, un'arancia, un vasetto di yogurt intero preparato in casa.
Finito il pasto mi concedo una ventina di minuti di rilassante lettura qualche volta accompagnata da un caffè. Poi... comincia il lavoro (*).
(*) Dopo un accenno di ripresa nell'estate, il lavoro di nuovo scarseggia ed è sempre più malpagato.
Questa interminabile crisi è estenuante. Purtroppo, noi runner ultra-cinquantenni, abbiamo anche da correre, nei prossimi anni, corse ben più impegnative di quelle che descriviamo in questo bel forum.
Il traguardo (la pensione) in questi anni ci è stato via via spostato più in là (a 67 anni) e su una strada sempre più accidentata. Certo lo sport ci aiuta e ci rafforza nel fisico e nello spirito; ma temo che, il troppo logorio del vivere, alla lunga, potrebbe sfiancarci.
Oggi, 27 nov. 2013, non è un giorno qualunque per l'Italia. Nel bene e nel male si chiude un ventennio dal quale però, a prescindere dai torti e dalle ragioni di ognuno, ne usciamo spossati. Io vorrei che ora, questo nostro bel paese di Guelfi e Ghibellini, recuperasse il senso del bene comune. Vorrei che tutte le persone di buona volontà, chi sta a destra e chi sta a sinistra, chi sta sotto e chi sta sopra, finissero, almeno per un pò di accapigliarsi come i galli di Renzo. Ora, per risalire la china, abbiamo bisogno di raccogliere (ce ne sono tante) tutte le nostre migliori forze: lo dobbiamo, per noi e per i nostri figli.
Ciao a tutti.
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
Ciao Zivago, bel racconto. Ci vorrebbe una bella sferzata di ottimismo, raccogliere le energie e costruire un nuovo orizzonte, dopo questi anni di declino economico e intellettuale, propiziato anche da quel personaggio che hai messo tra le righe. Ce la possiamo fare? Non so, vedo sempre più gente incattivita e rancorosa, che pensa solo al proprio orticello (come se questo potesse salvarli in qualche modo!). Forse un po' più di sport ad insegnare a sopportare le avversità, e un po' meno di televisione, e magari.....speriamo! 

Itadakimasu (con umiltà ricevo).
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Re: Lo spazio per i MASTER-ANTA
@zivago
Bello d'avvero, complimenti
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