
Ma poi, passato il dolore, nuovamente tutto ok

Moderatori: fujiko, gambacorta, d1ego
Vale la pena anche solo per quelloGionni79 ha scritto:Sono tentato anche io di comprarmi queste "scarpe"...
L'unica cosa che mi preoccupa sono gli eventuali "sguardi" allucinati della gente che mi vedrà correre con questi cosi.
mia moglie mi ha vietato di uscirci, oltre la corsaBarbara ha scritto:Vale la pena anche solo per quelloGionni79 ha scritto:Sono tentato anche io di comprarmi queste "scarpe"...
L'unica cosa che mi preoccupa sono gli eventuali "sguardi" allucinati della gente che mi vedrà correre con questi cosi.
se hai sempre usato A3 forse ti conviene trovare una scarpa di transizione, che potrebbe essere una A1 o la Nike Free 3.0 che ho usato io, altrimenti puoi anche prendere le VFF, però usandole con il contagocce e con molta gradualità, per evitare problemi ai polpacci e ai tendini di achille.pinopao ha scritto:ciao ragazzi, mi inserisco in questo topic già aperto e frequentato chiedendo un consiglio a chi ne sa più di me (immagino tutti quelli che hanno partecipato alla discussione)
Ho intenzione di prendere il mio primo paio di FF, passandovi direttamente da una scarpa da corsa normale (non eccessivamente ammortizzata, ma comunque abbastanza pesante).
In primis mi chiedevo come avete fatto voi a passare gradualmente da una scarpa normale alle FF.
Insomma, correre normalmente con le classiche scarpe e poi magari camminare con le FF e poi corrervi per qualche minuto e così a salire?
Alternare un giorno scarpe e un altro le FF (magari per tratti brevi di corsa leggera)?
Per quanto riguarda invece il modello da prendere sono indeciso.
Di solito vado a correre su un percorso leggermente sterrato con brecciolino (insomma, la classica via battuta con pietruzze minuscole e bianche) e un po' di asfalto.
Secondo voi su quale modello devo indirizzarmi?
Grazie mille a tutti ^_^
Superquoto nico.nico83040 ha scritto: ...
Altro consiglio, non andare di avampiede netto, ma appoggia prima la parte centrale del piede e poi fai scendere dolcemente il tallone, avendo cura di essere molto rilassato.
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