Ieri la mattina era freddissima. Non ho esposto il termometro ma, guardando dalla finestra il giardino brinato, si capiva di essere ampiamente sottozero. Il giorno prima c'era stata una leggera nevicata che, benché scioltasi in giornata, mi faceva immaginare lo strato di ghiaccio che avrei trovato sulle strade.
Contraddicendo i miei buoni propositi all'essere prudente decido di uscire ugualmente confidando sulle scarpette da trail.
In verità a qualcosa avevo già rinunciato. Ieri infatti avevo in programma una locale tapasciata (
“I Sette Campanili” - Villa Raverio di Besana Brianza) ma, immaginando le condizioni delle strade, l'avevo già esclusa. Decido quindi per una più prudente corsetta solitaria.
Esco di casa verso le 8 e, varcato il cancello, constato che strade e marciapiedi sono messi ben peggio di quello che mi ero immaginato. C'è un bel sole ma tutto è ricoperto da un luccicante strato di ghiaccio e brina. Per un attimo sono tentato al rientro... poi decido di provarci.
Mi avvio con brevissimi saltelli cercando di mantenere il più possibile il baricentro centrato su gambe e piedi. Pian piano si va. Le scarpette da fuori-strada mi confortano e cerco di correre dove c'è meno ghiaccio: rasente ai muretti, o sui cigli erbosi della strada. Agli incroci vedo diverse automobili che, non valutando bene la scivolosità del fondo stradale, frenano pattinano poi ben oltre la linea di stop; per fortuna, dato che il traffico è scarsissimo, nessun incidente.
Finalmente arrivo sulle stradine sterrate di campagna dove il fondo è si brinato, ma non scivoloso.
Lo spettacolo è magnifico! Una galaverna stupenda ricama alberi e cespugli, una ragnatela gelata sembra un fiore fatto di zucchero, i campi seminati a grano fumano al sole nell'aria tersa e gelida.
Da principio incontro solo qualche
mountain biker; poi un corridore (ci salutiamo) che procede in direzione contraria alla mia. Proseguo la mia lenta corsa e via via incontro altri podisti; evidentemente, mi dico, non sono il solo matto che corre con questo ghiaccio. La frequenza degli incontri aumenta ed il flusso è sempre contrario al mio: che insolita cosa! Poi... ad un crocicchio mi imbatto in un signore con bandierina e pettorina che fa il segnavia. Domando che succede e cosa scopro? Si tratta della mia tapasciata, che io sto percorrendo in senso contrario!!
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Più avanti ne incontro altri che si sbracciano gridandomi dietro che sto andando nella direzione sbagliata ed io, di rimando a urlare: “Sono un cane scioltooo!!”. Poi ho anche avuto modo di fermarmi ad uno dei ristori per bere un bicchiere di tè caldo e, ridendo con volontari e partecipanti, di raccontare la mia corsa “al contrario”.
Sono rientrato a casa verso le 11,30: tre ore e mezza per 20 Km. E' stata forse la mia corsa più lenta ma è anche stata una bella domenica mattina che sicuramente ricorderò.
Ciao a tutti.
P.S. Rimango sempre stupefatto da quante tapasciate vengono organizzate: praticamente nel raggio di 15-20 Km da casa mia ce né una ogni domenica. Ancora più ammirato sono dal fatto che tutte sono organizzate da volontari e a scopo benefico. La tapasciata di ieri era in favore di una comunità di alloggio disabili. Mi conforta sapere che in Italia ci sia ancora molta brava gente. Mi dispiace invece che così tante persone perbene non si facciano sentire adeguatamente.