Libri - 2
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Re: Libri - 2
Mi sono appena bevuto/goduto "Bartleby lo scrivano" di Melville , una settantina di paginette. Libro scritto nel 1853. Potrebbe essere stato scritto anche nel 2050 . Le tematiche sono quelle di sempre. Il senso/non senso della vita . Per me un "must" !
marzo 2017 ricomincio a correre
MM 50
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personale stagionale 17/12/2017 HM Cittadella 1h 22m 30s
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Re:
Capisco il punto di vista e sicuramente ha una sua logica.mantissa ha scritto: mia opinione: al cospetto della storia narrata e del come lo si fa l'argomento è spesso quasi ininfluente.
Però... (rifletto a voce alta)
L'argomento per me è il "contesto" ed è qualcosa di fondamentale per farmi piacere una storia oppure no.
Una bella storia scritta bene in un contesto per me poco interessante mi fa vivere il tutto con distacco e quindi tende ad appassionarmi meno.
Boh.


PB
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42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
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quel che voglio dire non è che il vero argomento di cui tratta il libro sia un suppellettile, ma che nelle storie ben narrate è funzionale al racconto e non viceversa in senso stretto. se uno scrittore dicesse Voglio scrivere di questo e quello cercando di inventarci intorno la storia il tutto rischierebbe di suonare davvero posticcio.
esempio a caso: Tropico del Cancro di Miller parla di identità o della sua ricerca. lo fa attraverso oscenità, truffe, bagordi, analisi varie dell'umanità mista. il vero tema del libro parla di quella ricerca, non di puttane e puttanatori (che però sono la storia). quella ricerca nascosta dà forza alla trama del libro, trama che viene nobilitata da questo impellente bisogno di identità - altrimenti sarebbero solo descrizioni di chiavate e di fogne nella Parigi di inizio anni '30. ma il contesto, in sé, dà altrettanto colore all'argomento principale.
il tutto ha senso perché scritto in maniera magistrale.
in pratica per scrivere un buon libro c'è bisogno di una storia e di chi la racconta. fra le pieghe della storia ci sono le impellenze del narratore (che a volte sono le impellenze di molti). o meglio, nei grandi libri di solito sono le impellenze del narratore a trasformarsi in storia. una metamorfosi insieme a una traslazione, tutto sommato.
esempio a caso: Tropico del Cancro di Miller parla di identità o della sua ricerca. lo fa attraverso oscenità, truffe, bagordi, analisi varie dell'umanità mista. il vero tema del libro parla di quella ricerca, non di puttane e puttanatori (che però sono la storia). quella ricerca nascosta dà forza alla trama del libro, trama che viene nobilitata da questo impellente bisogno di identità - altrimenti sarebbero solo descrizioni di chiavate e di fogne nella Parigi di inizio anni '30. ma il contesto, in sé, dà altrettanto colore all'argomento principale.
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in pratica per scrivere un buon libro c'è bisogno di una storia e di chi la racconta. fra le pieghe della storia ci sono le impellenze del narratore (che a volte sono le impellenze di molti). o meglio, nei grandi libri di solito sono le impellenze del narratore a trasformarsi in storia. una metamorfosi insieme a una traslazione, tutto sommato.
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Re: Libri - 2
secondo me mantissa insegna all'università 
Bartleby the scrivener è immenso

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Re: Libri - 2
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trail: 42 km 3000d+: 7h35'; ecomaratona (800 d+): 3h42'
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Re:
ammazza, ben detto. Questa te la rubomantissa ha scritto:
in pratica per scrivere un buon libro c'è bisogno di una storia e di chi la racconta. fra le pieghe della storia ci sono le impellenze del narratore (che a volte sono le impellenze di molti).

PB
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Re: Libri - 2
Il punto è proprio questo:sono molto più terra-terra.
La storia può anche essere ben narrata, ma se l'argomento non ti prende non ti prende.Hai voglia a dire che l'argomento non conta. Per me è importantissimo.
Delle mille mila pagine impiegate per spiegarmi nei minimi dettagli le vicissitudini, gli usi e le tradizioni del popolo hobbit, per quanto scritte sapientemente, non me ne poteva importare meno. E' chiaro che per me quel libro si trasforma automaticamente in un mattone che fatico a finire.
La storia può anche essere ben narrata, ma se l'argomento non ti prende non ti prende.Hai voglia a dire che l'argomento non conta. Per me è importantissimo.
Delle mille mila pagine impiegate per spiegarmi nei minimi dettagli le vicissitudini, gli usi e le tradizioni del popolo hobbit, per quanto scritte sapientemente, non me ne poteva importare meno. E' chiaro che per me quel libro si trasforma automaticamente in un mattone che fatico a finire.
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Re: Libri - 2
@Francesco
Diciamo che le "impellenze del narratore", per citare la bella espressione di Mantissa, non hanno avuto alcuna eco fra le tue proprie impellenze di lettore... Nessun problema, direi. Non ci sono libri che è obbligatorio amare, né che è obbligatorio odiare.
Non credo però che l'argomento o l'intreccio del libro centri molto. Tanto più che, per esemplificare la noia che hai avuto dalla lettura del Signore degli anelli, citi proprio quell'appendice introduttiva ("A proposito degli hobbit", "A proposito dell'ordinamento della Contea", "A proposito dell'erba pipa"... **) in cui di "intreccio" (nel senso di struttura narrativa) non ce n'è proprio (si tratta piuttosto di uno pseudo-trattato introduttivo).
Se per "argomento" intendi invece "genere", dire che si odia Il signore degli anelli perché non piace il fantasy è un po' come dire che si odia Delitto e castigo perché non si amano i gialli!
**è da quando andavo in seconda media che, da bravo nerd
, posso più o meno citare a memoria la successione dei capitoli...
Diciamo che le "impellenze del narratore", per citare la bella espressione di Mantissa, non hanno avuto alcuna eco fra le tue proprie impellenze di lettore... Nessun problema, direi. Non ci sono libri che è obbligatorio amare, né che è obbligatorio odiare.
Non credo però che l'argomento o l'intreccio del libro centri molto. Tanto più che, per esemplificare la noia che hai avuto dalla lettura del Signore degli anelli, citi proprio quell'appendice introduttiva ("A proposito degli hobbit", "A proposito dell'ordinamento della Contea", "A proposito dell'erba pipa"... **) in cui di "intreccio" (nel senso di struttura narrativa) non ce n'è proprio (si tratta piuttosto di uno pseudo-trattato introduttivo).
Se per "argomento" intendi invece "genere", dire che si odia Il signore degli anelli perché non piace il fantasy è un po' come dire che si odia Delitto e castigo perché non si amano i gialli!

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strada: 5 km: 19'10''; 10 km: 39'10''; mezza maratona: 1h29'33''
trail: 42 km 3000d+: 7h35'; ecomaratona (800 d+): 3h42'
OBIETTIVO: Sanremo Marathon 5/12/2021
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Re: Libri - 2

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