Come non quotartiAppuntalapis ha scritto:Oh my God, quanto mal sopporto chi cerca di dare una "mano" a Caino, dimenticandosi che Abele comunque è... "morto"![]()
Problema mio


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Come non quotartiAppuntalapis ha scritto:Oh my God, quanto mal sopporto chi cerca di dare una "mano" a Caino, dimenticandosi che Abele comunque è... "morto"![]()
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Ti quoto FratelloAppuntalapis ha scritto:Oh my God, quanto mal sopporto chi cerca di dare una "mano" a Caino, dimenticandosi che Abele comunque è... "morto"![]()
Problema mio
Credo e spero che tu e o tuoi cari non siate mai stati vittime di tali aggressioni,ico84 ha scritto:Ho letto tutti gli articoli su internet e non uno e dico uno parla di extracomunitari. http://is.gd/U6vhxAGianluca1976 ha scritto: è stata aggredita da due nordafricani,
Anzi un articolo parla di "Uno, di carnagione chiara"
Potresti esser cosí gentile da rendere partecipe il forum delle tue "fonti"??
Inoltre mi preoccupa leggere alcuni commenti che propongo pene peggiori della legge del taglione. é questa la civiltá italiana?
Vi ricordo l'art 27 della costituzione italiana:
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Sempre piú spesso capisco come l'italia sia un paese incivile, un paese da 3o mondo. Ma ció non é dovuto dai politici ma dagli italiani stessi.
Mi dispiace per lo sfogo ma era dovuto, difronte a dei commenti da forcaioli di terza mano.
Comunque massima vicinanza difronte alla donna agredita, spero che i colpevoli vengano presi, processati e incarcerati secondo quanto é previsto dalla legge.
Condivido pienamente le tue parole Daniela.a,Daniela.a ha scritto:Abele non sta meglio se chi attacca viene giustiziato con la legge dell'occhio per occhio. La giustizia Italiana funziona male, ma non ha senso per questo tornare ai linciaggi. Per tanti motivi (e non ultimo il fatto che spesso si sbaglia colpevole e i linciati si scopre tardi che sono innocenti). Non sono un cuore tenero, affatto. Sono per pene rigide vere e severe. Ma sono contro la violenza a priori. Come ha detto non so chi, parlando della pena di morte "ho spiegato a mio figlio che uccidere è sbagliato, ora chi glielo spiega perché allora il boia può farlo senza essere condannato a morte a sua volta?". Ci vorrebbe una giustizia vera, ma perché allora urliamo tutti al linciaggio ma poi zitti e buoni a testa bassa davanti ai giudici? Più facile urlare violenza che chiedere e fare qualcosa di concreto e vero?
La violenza è reato, sempre. La legittima difesa è giusta e a parer mio inopinabile, lo sa anche mia figlia, se ti fanno del male, hai diritto di difenderti con qualunque mezzo che può servire. La vendetta no, quella non mi piace più. E' violenza dietro violenza, e porta altra violenza. E si perdono i limiti. Se posso menomare e far morire un uomo che ha tentato di violentare una ragazza, perché non posso prendere a botte il vicino che ha ucciso il mio cane? E chi impedisce al figlio del vicino di venire con un fucile per vendicare il padre? No, la violenza non si ferma da sola, anzi, si gonfia finché qualcuno non decide che è ora di finirla e cambiare metodi.
Quello che mi rattrista è che se la si pensa così, si passa dalla parte di chi difende i delinguenti. Beh, io non lo faccio, anzi. Anzi penso che urlare alla vendetta ci fa dimenticare fin troppo le vittime: tutti a correre contro al violentatore, giusto sicuramente, ma chi resta ad aiutare quella ragazza? Ho visto dire solidarietà in poche righe, e poi chiedere vendetta. C'è più bisogno di qualcuno che sia lì con lei, per aiutarla ad andare avanti. Invece della vittima ci si dimentica molto più spesso che del carnefice.
Mi sa che sei male informata. Vige il principio di proporzionalità. Se dunque uno o più sconosciuti si introducessero in casa tua una notte armati "solamente" di coltelli, e tu per difendere tua figlia ed i tuoi cari e magari presa dallo spavento sparassi ad uno di loro, il giudice non chiederebbe ragione a quel galantuomo di cosa facesse in casa tua non invitato, ma a te per il danno cagionatogli.Daniela.a ha scritto:Abele non sta meglio se chi attacca viene giustiziato con la legge dell'occhio per occhio. La giustizia Italiana funziona male, ma non ha senso per questo tornare ai linciaggi. Per tanti motivi (e non ultimo il fatto che spesso si sbaglia colpevole e i linciati si scopre tardi che sono innocenti). Non sono un cuore tenero, affatto. Sono per pene rigide vere e severe. Ma sono contro la violenza a priori. Come ha detto non so chi, parlando della pena di morte "ho spiegato a mio figlio che uccidere è sbagliato, ora chi glielo spiega perché allora il boia può farlo senza essere condannato a morte a sua volta?". Ci vorrebbe una giustizia vera, ma perché allora urliamo tutti al linciaggio ma poi zitti e buoni a testa bassa davanti ai giudici? Più facile urlare violenza che chiedere e fare qualcosa di concreto e vero?
La violenza è reato, sempre. La legittima difesa è giusta e a parer mio inopinabile, lo sa anche mia figlia, se ti fanno del male, hai diritto di difenderti con qualunque mezzo che può servire. La vendetta no, quella non mi piace più. E' violenza dietro violenza, e porta altra violenza. E si perdono i limiti. Se posso menomare e far morire un uomo che ha tentato di violentare una ragazza, perché non posso prendere a botte il vicino che ha ucciso il mio cane? E chi impedisce al figlio del vicino di venire con un fucile per vendicare il padre? No, la violenza non si ferma da sola, anzi, si gonfia finché qualcuno non decide che è ora di finirla e cambiare metodi.
Quello che mi rattrista è che se la si pensa così, si passa dalla parte di chi difende i delinguenti. Beh, io non lo faccio, anzi. Anzi penso che urlare alla vendetta ci fa dimenticare fin troppo le vittime: tutti a correre contro al violentatore, giusto sicuramente, ma chi resta ad aiutare quella ragazza? Ho visto dire solidarietà in poche righe, e poi chiedere vendetta. C'è più bisogno di qualcuno che sia lì con lei, per aiutarla ad andare avanti. Invece della vittima ci si dimentica molto più spesso che del carnefice.