Hai perfettamente ragione... aggiungerei che molti rivenditori hanno pochi scrupoli anche quando la scadenza si avvicina o passa del tutto.MatteoR.U.N. ha scritto:Lavorando e studiando produzione e marketing dell'agro-alimentare ti posso assicurare che si in effetti le aziende produttrici allungano i tempi di scadenza dei cibi, in modo da allungarne la shelf-life, cioè il tempo utile prima che scada, facendo un favore a sè stessi e anche ai rivenditori (supermercati, minimarket, ecc.). Ciò però non avvantaggia il consumatore, anzi al contrario, lo espone al consumo di cibi potenzialmente avariati senza che se ne accorga, camuffandone gli effetti con aromi e consevanti. Qualcuno qui sul forum qualche giorno fa mi ha risposto che in effetti è normale che ci mettano un pò di aromi nel cibo altrimenti sarebbero meno gusto = meno buoni. Invece non è così.
Nell'ipermercato a me piu' vicino e' sistematico che i pezzi vicini o appena oltre la scadenza non sono ne ritirati ne offerti in saldo con relativa spiegazione, ma semplicemente piazzati sopra gli altri piu' freschi. Venerdi' ho trovato addiritura ricotta "fresca" scaduta da sei giorni, cosa purtroppo non illegale, ma poco etica e rischiosa per la saluta del consumatore.
Bisogna dire comunque che a volte corresponde una legislazione perversa ed una scarsa cultura da parte del consumatore. Ieri allo radio ho ascoltato le difficolta' di un panificio che ha deciso di vendere a meta' prezzo il pane rimasto del giorno prima, cosa etica e del tutto sensato, che era anche la prassi normale quando io ero bambino.
