perchè cambiate le scarpe, quando e come stabilite che

Commenti e discussioni sulle scarpe da running

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mantissa
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Messaggio da mantissa »

castoro ha scritto:...

C'è anche da considerare che almeno il 50% delle persone si infortuna perchè esagera (e non faccio fatica ad ammettere le mie colpe perchè 2 infortuni su 3 me li sono procurati proprio perchè ho esagerato negli allenamenti, purtroppo quando ci si sente bene, si è portati spesso ad esagerare pensando di essere "invincibili")

...
come non essere d'accordo. cado preciso fra quelle persone.


a proposito del consumo delle scarpe - fino ad ora le ho sempre cambiate a sensazione, basandomi su come sento la risposta della scarpa e delle mie ginocchia - mi domandavo quale fosse il termine di paragone fra usura di un normale paio di A3 e di un paio di minimali.
quanto durano mediamente un paio di minimali? come reagiscono dopo aver raggiunto il loro limite di chilometri?
nonostante abbiano un ridotto utilizzo dei sistemi comuni alle A3 e favoriscano una corsa più efficiente o comunque "diversa" avranno un limite di durata, immagino.
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maumau1
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Re: quando una scarpa è da cambiare

Messaggio da maumau1 »

Io le cambio quando arrivano dolorini che fino all'allenamento precedente non percepivo, soprattutto sulla schiena....probabilmente il mio puo' essere interpretato come un fatto inconscio....so che hanno 600/700 km e quindi scariche e allora percepisco dolorini.....
Maurizio
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giodo
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Re: quando una scarpa è da cambiare

Messaggio da giodo »

valter_gio ha scritto:Rivolto a chi cambia le scarpe regolarmente ogni tot chilometri.
Qual'è la condizione principale che sentite per dire che la scarpa è da cambiare?
è l'ammortizzamento diminuito con conseguente comparsa di doloretti e indolenzomenti?
o è una questione di stabilità dell'involucro che contiene il piede che perde la rigidezza/forma originale,
o è il battistrada finito,
o cos'altro'.
http://www.runningforum.it/viewtopic.ph ... to#p225034
valter_gio

Re: quando una scarpa è da cambiare

Messaggio da valter_gio »

castoro ha scritto:io le cambio quando avverto la sensazione che hanno perso la loro ammortizzazione (in genere cmq tra i 700 e gli 800km e uso le A4). Ormai ho un ciclo di 3 paia di scarpe, un paio per le gare (con cui chiaramente faccio meno km), un paio per allenamento e un paio da mettere tutti i giorni. L'iter è questo, la scarpa da allenamento arrivata alla fine dell'ammortizzazione passa all'utilizzo quotidiano, quella da gara passa all'allenamento e compro un nuovo paio per le gare e così via
;)
Mi sembra molto logico :asd2: :beer:
Anche io facevo, solo step 2 e 3, le gare non le faccio :D ,
fino a che mi sono operato di menisco.
Ora faccio molta + attenzione al consumo laterale della suola.
:salut:
Autumn

Re: quando una scarpa è da cambiare

Messaggio da Autumn »

Nessuno ha scritto:
Autumn ha scritto:
Guarda, seguo un approccio proto minimalista da un po' però la questione degli infortuni non va letta così. Ci sono più infortuni rispetto ai 70, è vero, ma prima correvano in pochissimi (e tutti atleti) oggi in tantissimissimi e spesso senza preparazione, con tanti chili di troppo, e con tutta una serie di acciacchi pregressi.
Inoltre ci sono casi e casi di problemi alla colonna vertebrale che NECESSITANO un approccio più ammortizzato.
Questo senza nulla togliere alla questione marketing e case che gongolano. Ma la realtà è più complessa di come la si vuole rappresentare.
Io ora sto tornando a scarpe più strutturate (per quanto corra da anni di avampiede e con drop medio bassi) per un problema alla schiena (decisamente comune) che certo non è dipeso dalla corsa ma che mi peggiorerebbe assai (pareri medici vari + mie prove sul campo) se tornassi a correre affidandomi all'efficienza di madre natura (che è impeccabile quando si è perfetti).

Peraltro non c'è nemmeno nessuna prova scientifica (e ho letto parecchi libri MUST per il minimalismo) che la corsa minimalista-barefoot abbatta il rate di infortuni :)
quando si parla di statistica di parla di percentuale quindi il numero di podisti è ininfluente
si continua a dare per scontato che la scarpa ammortizzi ma ciò non è mai stato dimostrato scientificamente
chi lo ha detto che la scarpa ammortizza realmente ?
i produttori ? i venditori ? i "podisti esperti" ? gli allenatori attempati ? medici che non hanno mai corso ?
ci sono invece studi scientifici che testimoniano una riduzione delle forze di impatto, con conseguente riduzione del rischio di infortunio, quando si corre di mesopiede/avampiede e tale appoggio è favorito da scarpe "minimali" o meglio ancora dal piede nudo
uno su tutti: http://barefootrunning.fas.harvard.edu/

non si deve essere perfetti perchè la perfezione non esiste; inoltre il corpo trova i propri equilibri autonomamente ma è in grado di farlo solo quando il cervello riceve i giusti segnali... :wink:

so già che chi non è d'accordo solo perchè vede crollare un mito confuterà anche studi del genere...spesso lo fa chi non ha mai provato a rimettersi in discussione con un approccio totalmente diverso, fermandosi a quando gli è stato tramandato da decenni
oppure chi non può permettersi di provare perchè deve vincere qualche garetta domenicale o fare il PB

ci tengo però a precisare che chi non ha problemi con scarpe ammortizzate e/o strutturate NON deve cambiare
però vedo che la sezione infortuni è piuttosto frequentata... :mrgreen:

p.s.: chi ha seri problemi fisici NON deve proprio correre :wink:

sono andato O.T. e me ne scuso
non prendete i miei post per presuntuosi perchè sono consapevole che non ho nulla da insegnare
ha ragione appuntalapis: sono un "podista" (sarebbe un complimento per me definirmi tale) amatoriale ma molto "sensibile" all'aspetto salutistico
non tornerò ancora sull'argomento in questo 3d perchè ho involontariamente deviato il discorso intrapreso dall'utente che ha aperto la discussione
Strano che un forte sostenitore del minimalismo scriva "chi ha forti problemi fisici non deve correre". Sia perché è troppo facile liquidare così il discorso, sia perché tutti i teorici del barefoot dicono che la corsa è uno dei movimenti primordiali e naturali che tutti dobbiamo fare per star bene :)
Il resto del tuo discorso lo conosco bene perché ti ripeto ho letto tantissimo (e in gran parte condivido) il discorso sul minimalismo. E ho anche sperimentato.
Tuttavia è un discorso intollerante (non il tuo in quanto tuo) ed un po' estremista :) La realtà è ben più complessa.
Poi il discorso sulla statistica. Ma se, come ho scritto, prima correvano solo atleti (o quasi) e oggi tantissimi amatori è evidente che le categorie sono rappresentate secondo percentuali ben diverse e a vantaggio degli amatori :)
Gli studi sulla diminuzione delle forze d'impatto ci sono. Quelle sulla riduzione degli infortuni no. Quello ti "contestavo". Così come per le scarpe ammortizzate ;)
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

Autumn, chiedo così, direttamente a te.
sapresti dirmi più o meno qual è il ciclo vitale di una scarpa minimale, "quanto dura", e più o meno come si comportano quando vanno verso la fine?
Autumn

Re:

Messaggio da Autumn »

mantissa ha scritto:Autumn, chiedo così, direttamente a te.
sapresti dirmi più o meno qual è il ciclo vitale di una scarpa minimale, "quanto dura", e più o meno come si comportano quando vanno verso la fine?
In realtà dipende dal grado di ammortizzazione. Meno ne hanno e meno si usurano secondo i canoni tradizionali. Per dire le free 3.0 di nike durano davvero tantissimo. Conosco gente che ha superato i 1000km e le usa ancora senza notare cambiamenti significativi.
Le cose da valutare sono quindi altre. Dalla resistenza della tomaia, al battistrada, a cedimenti strutturali vari che purtroppo cambiano da modello a modello (a volte da esemplare ad esemplare) ed è difficile dire.
Se sono ammortizzate invece, categoria che si sta espandendo, dico quelle con basso drop, molta flessibilità ma con buona ammortizzazione, il discorso invece rientra nel vecchio standard.
Appuntalapis

Re: quando una scarpa è da cambiare

Messaggio da Appuntalapis »

maumau1 ha scritto:
Appuntalapis ha scritto:Ci mancherebbe, il mio era solo un pretesto per cercare la benevola rissa e dare lavoro ai Mod, che notoriamente a Natale sono o assenti o sarcasticamente più buoni

:smoked: :smoked: :smoked:

:beer:
Nunceprova' :mrgreen: ....... :beer:

Azz... beccato dal nuovo Mod [-o< :mrgreen: Grande Mau!!!! :beer:
Appuntalapis

Re: quando una scarpa è da cambiare

Messaggio da Appuntalapis »

Autumn ha scritto: Strano che un forte sostenitore del minimalismo scriva "chi ha forti problemi fisici non deve correre". Sia perché è troppo facile liquidare così il discorso, sia perché tutti i teorici del barefoot dicono che la corsa è uno dei movimenti primordiali e naturali che tutti dobbiamo fare per star bene :)
Il resto del tuo discorso lo conosco bene perché ti ripeto ho letto tantissimo (e in gran parte condivido) il discorso sul minimalismo. E ho anche sperimentato.
Tuttavia è un discorso intollerante (non il tuo in quanto tuo) ed un po' estremista :) La realtà è ben più complessa.
Poi il discorso sulla statistica. Ma se, come ho scritto, prima correvano solo atleti (o quasi) e oggi tantissimi amatori è evidente che le categorie sono rappresentate secondo percentuali ben diverse e a vantaggio degli amatori :)
Gli studi sulla diminuzione delle forze d'impatto ci sono. Quelle sulla riduzione degli infortuni no. Quello ti "contestavo". Così come per le scarpe ammortizzate ;)
Osservazione generale che mi trova d'accordo.
E per estremizzare l'argomento sarebbe come dire dato che i primi atleti e maratoneti se la giocavano senza sostegni nelle parti intime ( tutto nudo e "ciondolante, per intendersi) allora anche oggi dovremmo correre belli liberi e tutta "nature" ...
Un ritorno alle origini che va tanto di moda :D
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

Autumn ha scritto:
mantissa ha scritto:Autumn, chiedo così, direttamente a te.
sapresti dirmi più o meno qual è il ciclo vitale di una scarpa minimale, "quanto dura", e più o meno come si comportano quando vanno verso la fine?
In realtà dipende dal grado di ammortizzazione. Meno ne hanno e meno si usurano secondo i canoni tradizionali. Per dire le free 3.0 di nike durano davvero tantissimo. Conosco gente che ha superato i 1000km e le usa ancora senza notare cambiamenti significativi.
Le cose da valutare sono quindi altre. Dalla resistenza della tomaia, al battistrada, a cedimenti strutturali vari che purtroppo cambiano da modello a modello (a volte da esemplare ad esemplare) ed è difficile dire.
Se sono ammortizzate invece, categoria che si sta espandendo, dico quelle con basso drop, molta flessibilità ma con buona ammortizzazione, il discorso invece rientra nel vecchio standard.
mh mh mh, immaginavo. grazie mille Autumn.
prevedo di scivolare verso le minimali - anche solo per prova - intorno primavera, e sarei intenzionato a stare su qualcosa che mantenga un po' di ammortizzazione, tipo Brooks PureFlow e simili. mi incuriosiscono tanto anche le Nike Free nonostante a calzarle mi ci senta leggermente scomodo; si vedrà.

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