Se sia Poletti non sò.
La zona è dietro la Presolana verso il Rifugio Olmo.
"Quel senso di libertà e leggerezza che provo quando percorro i miei sentieri,
quel perdermi nei miei pensieri e nei miei sogni,
quella stanchezza fisica che prevale su tutto, che ti svuota....e allora sei pronta ad accogliere"
Cecilia Mora
uppo questo thread e provo a sintetizzare gli elementi tecnici che, da quel che ho capito, rendono efficiente ed innocua la corsa in discesa:
- bacino basso (onde non atterrare con la gamba rigida);
- spalle e baricentro un po' in avanti;
- sguardo lungo e non sui propri piedi;
- appoggio con la pianta intera e NON con il tallone.
Qualcuno di più esperto può confermare, integrare o contraddire?
Direi ok tranne lo sguardo "lungo". lo vedo un pò un suicidio!
Bisogna riuscire ad acquisire una certa "rotondità" nel movimento, cercando di non frenarsi ad ogni passo.
"Quel senso di libertà e leggerezza che provo quando percorro i miei sentieri,
quel perdermi nei miei pensieri e nei miei sogni,
quella stanchezza fisica che prevale su tutto, che ti svuota....e allora sei pronta ad accogliere"
Cecilia Mora
Ciao, le discese non sono tutte uguali e quindi varia anche la tecnica per affrontarle. Le tue indicazioni sono corrette, comunque. Se la discesa non è troppo ripida e il terreno non particolarmente infido si può spingere molto, busto in avanti, alzare molto le gambe verso i glutei. Se la discesa è molto ripida io faccio passi piccoli, spesso laterali cercando l'appoggio migliore, le braccia larghe per l'equilibrio, le gambe piegate per ammortizzare al massimo. Secondo me il passo corto e veloce ti permette di impattare meno violentemente sul terreno, anche se non è particolarmente veloce. Dove il terreno è soffice (terra batuta, ghiaioni), si possono fare dei veri e propri balzi. La scorsa estate una o due volte la settimana facevamo una discesa in notturna su questi ghiaioni per allenamento. Molto divertente!