Apperò lo dico io:
Marco Olmo ha intrapreso l'attività podistica tardi, a 27 anni, “quando gli altri smettevano", come dice lui. Dopo un periodo passato a gareggiare (e a vincere) nella corsa in montagna e nello sci-alpinismo, all'età di quarant'anni ha iniziato ad affrontare competizioni estreme nel deserto africano, quali la Marathon des Sables, 230 km in assoluta autosufficienza alimentare e condizioni climatiche proibitive nel deserto marocchino, la Desert Cup (168 km nel deserto giordano), la Desert Marathon in Libia e la Maratona dei 10 Comandamenti (156 km sul Monte Sinai), raccogliendo un successo dopo l'altro. Il suo “vagare" in giro per il mondo l'ha portato a gareggiare in Martinica nel Tible Raid, dove si è piazzato quinto, e a partecipare anche alla Bad Water Ultramarathon nel deserto della California: 135 miglia non-stop tra la Valle della Morte e le porte del Monte Whitney (da -282 piedi, punto più basso degli Stati Uniti, ad oltre 8300 piedi) che si corrono con temperature che superano i 126 gradi F° (ca. 52 °C). A 58 anni è diventato Campione del Mondo vincendo l'Ultra Trail du Mont Blanc, la gara di resistenza più importante e dura al mondo. 167 Km attraverso Francia, Italia e Svizzera oltre 21 ore di corsa ininterrotta attorno al massiccio più alto d'Europa.
Nell'anno 2002 ha vestito la maglia azzurra nella 24 ore di corsa a Gravigny in Francia classificandosi 23° (199km 931m).
Adesso ricordo di averlo visto in qualche speciale di sky, mentre correva nel deserto... però il nome nn lo ricordavo!
Me cojoniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
