Condivido il racconto della mia gara. Scusate se è un piccolo racconto... ma le emozioni sono tante...
Arrivo all'Arengario poco dopo le 19, ritiro il pettorale e firmo il registro di partenza.
Poi solito "cazzeggio" in giro, saluti amici e conoscenti, quest'anno con il diversivo della partenza della staffetta alle 20.
Partenza prevista 21.43 e spiccioli, partenza effettiva ore 21.59.
Prima della partenza, dietro il sipario, stretta di mano con i miei due soci, come sempre.
Saliamo, veniamo presentati e "3,2,1..via su su fino in cima"...
Partiamo come sempre troppo forte, l'emozione della partenza è sempre la stessa nonostante le 7 edizioni già corse, il primo km scorre a 4.55, quando avevamo previsto un 5'10'', 5'15'' di media fino a Calolzio...
Poi però già il secondo si normalizza, e viaggiamo rapidi e tranquilli attraverso Villasanta, Arcore, Usmate e Osnago fino a Merate.
Usciti da Cernusco Lombardone, in arrivo a Merate, rallentiamo un pò vista la salita. Dentro di me sto tenendo "il conto" relativamente all'andatura e sono soddisfatto di come stiamo andando: tranquilli, rilassati, senza forzare, sembra andare tutto ok.
Nonostante il vento contrario, non fa freddo, siamo anche belli asciutti, e questo si rivela un vantaggio.
Infatti a Merate uno dei miei compagni è solito cambiarsi la maglia sudata prima di affrontare la discesa verso Beverate e Airuno.
Quest'anno niente cambio, solo brevissima fermata al ristoro di Merate per bere; e qui noto (di nuovo) che non c'è nulla "di solido" da mangiare ai ristori.
Questa cosa è già successa nel 2022 e 2023, mentre nelle edizioni pre-Covid erano presenti cibi solidi, biscotti, banane e altro...
Ripartiamo in discesa, e Michele ci avvisa che ha un dolore al fianco destro; questo problema era già saltato fuori in uno dei lunghi in allenamento alla gara fatti insieme.
Rallentiamo un poco, visto che sappiamo che così facendo il dolore si smorza... lui sembra patire davvero tanto, cambia respirazione e comincia a scoraggiarsi.
Io e Gianni lo sosteniamo, gli diciamo di stare tranquillo.
Corriamo comunque, tranne un piccolo tratto prima del ristoro di Airuno, dove camminiamo per qualche centinaio di metri.
Questa camminata permette a Michele di riprendersi, visto che al termine della discesa il dolore al fianco dx passa.
Poco prima di Olginate rallentiamo ancora e andiamo un po' al passo; io ne approfitto per coprirmi con una maglia sotto la canotta, visto che il vento non si placa e comincio a sentire freddo.
Corriamo poi lentamente verso Olginate; passiamo al 30° (camminando) in 2h44' (la previsione era di passare in 2h37'-2h38', quindi siamo in ritardo ma non molto). Lo faccio notare anche a Michele, che si tira un pò su.
Al ristoro del 30° ci arriviamo correndo, ci fermiamo a bere e a coprirci in vista della salita verso Erve e la capanna.
Stefano, la nostra scorta in bici, ci consegna anche le torce frontali, necessarie già in alcuni tratti bui all'interno di Calolziocorte, e poi lungo la salita.
Procediamo corricchiando fino al sottopasso di via dei Sassi, da cui cominciamo a camminare. Da questo punto in poi non correremo più, Michele è troppo stanco e non ha senso forzare la corsa.
Arrviamo al ristoro di Rossino in 3h30' giuste; ma da qui mancano ancora un paio di km (forse qualcosa di più) di strada fino al cancello orario, e poi ci aspetta la salita in capanna.
Michele è sempre più stanco, ha le gambe dure, ma non vuole mollare, non ancora... Reintegra con un gel e poi ripartiamo camminando.
Lungo la salita siamo sempre assistiti da Stefano, che ci accompagna fino ad Erve. Io intanto comincio a pensare al cancello orario di Erve: dovremmo farcela, ma non di molto.
Transitiamo infatti in 4h05' sul tappeto del km 36, dopo il quale è stato predisposto il ristoro. Anche qui nulla da mangiare, solo da bere.
Ripartiamo con calma, visto che Michele continua ad essere sempre più stanco, accusa anche dei crampi... Arriviamo al ponte del Scelto, dove inizia il tratto fuori strada.
Qui ci fermiamo un momento per fare il punto della situazione: ha senso proseguire se Michele sembra non farcela più?
Ne parliamo tra noi, sia io che Gianni siamo concordi nel dire a Michele che se non ne ha più non ha senso proseguire.... piuttosto ci fermiamo qui, prendiamo la navetta e andiamo a casa...
Michele però non vuole mollare così facilmente, nonostante tutto. Decidiamo allora di proseguire fino all'attacco del Pra' di Ratt... a quel punto vedremo il da farsi.
Riprendiamo il cammino lentamente sulle prime rampe che portano alla postazione di soccorso vicino al ponticello sul torrente Galavesa....
passiamo il ponte e iniziamo a salire sul sentiero bagnato, fangoso e scivoloso...
Arriviamo al bivio per il Pra' di Ratt e il Garmin segna 4h44' e spiccioli, il segnavia del CAI dice 1H a Capanna Monza...
il mio pensiero, in quel momento è stato "certo, in condizioni normali, di giorno, e soprattutto senza quasi 40 km sulle gambe.... ora vediamo come va il buon Michele...".
Attacchiamo il sentiero, Michele davanti, io in mezzo e Gianni a chiudere... Michele sale lento ma regolare (e questo forse si rivelerà la scelta decisiva).
Le uniche soste che facciamo sono per dare il passo a squadre che stanno salendo forte...
Inizia a gocciolare, poi a piovere davvero... e siamo ancora sul tratto più ripido del Pra' di Ratt...
Guardandomi in giro, mi rendo conto che dovremmo essere ormai alla bocchetta del forcellino, dove c'è il posto di controllo e l'ultimo ristoro... e infatti dopo qualche minuto vediamo le luci del ristoro...
Non appena arriviamo in cresta ci assale un vento freddo e la pioggia diventa sferzante... Sia io che Gianni sappiamo che non manca molto, e che dovremmo farcela ad arrivare entro le 6H.
Ci fermiamo solo 30'' per bere un bicchiere di the caldo e poi via di buon passo.. qui il sentiero spiana e ha dei brevi saliscendi, fino al crocefisso da cui si punta poi dritto fino a Capanna Monza.
Anche Michele sembra rinfrancato; cammina bene davanti a me, io gli dico di stare attento soprattutto nei tratti in cui il sentiero scende, visto che la pioggia ha reso scivolose le roccette su cui dobbiamo passare...
Ad un certo punto vediamo il crocefisso che segnala il ricongiungimento con il sentiero San Carlo, che è la via di discesa... Da qui so che mancano una decina di minuti, controllo il Garmin e vedo che segna 5:41...
è fatta, arriviamo in orario... non ci speravo dopo tutte le peripezie....
Lo dico ai miei soci, ricordando loro che lo scorso anno transitavamo qui alle 6H nette e in capanna arrivammo in 6H11'... ora sappiamo che siamo arrivati..
Ultimi metri in salita, ci prendiamo per mano davanti allo striscione dell'arrivo, e entriamo sulla terrazza della Capanna: 5h50'20'' "132 completa e compatta"
Tralascio le sofferenze della discesa sotto il diluvio e l'attesa della navetta (che non abbiamo preso perchè Michele ha chiesto un passaggio ad un abitante di Erve che scendeva e si è fatto portare a Calolzio dove avevamo la macchina.... )
62^ Monza Resegone -22 giugno 2024
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Re: 62^ Monza Resegone -22 giugno 2024
complimenti vvergani , bel racconto .
Poi scrivo il racconto della mia decima monza resegone
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Re: 62^ Monza Resegone -22 giugno 2024
Con grosso ritardo scrivo 2 righe anche io.
Per me era la decima partecipazione, la nona di fila con gli stessi amici.
Purtroppo siamo andati fuori tempo di circa 10 minuti a Erve, mentre in capanna siamo arrivati in 5 h e 54 minuti.
Forse per la prima volta non mi sono divertito, non tanto per non essere arrivati ma per aver faticato troppo.
Io mi sarei fermato ma gli amici hanno voluto ugualmente salire in capanna.
Peccato anche per il temporale che ci ha accompagnato per tutta la discesa, era fradicio e infreddolito.
Durante la gara son stato bene, ho condiviso un bel po' di tragitto con Valevergani.
Peccato, sarà per il prox anno.
Stasera non andrò alla premiazione anche se premieranno tutti, cosa non giusta, parere personale.
Ciao a tucc
Per me era la decima partecipazione, la nona di fila con gli stessi amici.
Purtroppo siamo andati fuori tempo di circa 10 minuti a Erve, mentre in capanna siamo arrivati in 5 h e 54 minuti.
Forse per la prima volta non mi sono divertito, non tanto per non essere arrivati ma per aver faticato troppo.
Io mi sarei fermato ma gli amici hanno voluto ugualmente salire in capanna.
Peccato anche per il temporale che ci ha accompagnato per tutta la discesa, era fradicio e infreddolito.
Durante la gara son stato bene, ho condiviso un bel po' di tragitto con Valevergani.
Peccato, sarà per il prox anno.
Stasera non andrò alla premiazione anche se premieranno tutti, cosa non giusta, parere personale.
Ciao a tucc