in parte è vero...però "l'etichetta" del maratoneta la metti PER SEMPRE quando tagli la prima maratona.simonone ha scritto:mah, io se devo essere sincero-sincero non ci vedo tutta questa "sacralità" nella prima maratona.
i 42 km sono senz'altro un traguardo che mi piacerebbe riuscire a tagliare, ma anzi semmai riterrei più importante la "seconda volta". (quasi) tutti possono risucire a farla una volta, ma la cosa che da soddisfaione è sapere che si può ripetere l'esperienza quando si vuole
La prima volta, resta comunque, la prima volta anche perché la sensazione che ti rimane è quella di aver compiuto un’impresa non per tutti di cui sarai fiero per sempre.
Poi inizia il processo del “fare il personale” ma diventa quasi un impegno “professionistico” che un po’ si allontana dal concetto del maratoneta amatoriale che decide di mettersi veramente alla prova, dal punto di vista sportivo, con se stesso.
La maratona rimane un impegno fisico, mentale, di tempo e di passione che ovunque e comunque fatta resta un’impresa…per tutti