@ Luca: concordo con i post che mi hanno preceduto, c'era anche un commento di Filorun molto interessante sull'argomento nelle pagine precedenti.
Il glicogeno immagazzinabile è limitato, se anche ne assumiamo di più (il famoso carico dei carboidrati) quello non immagazzinabile (in eccesso) il corpo lo trasforma in grasso e il grasso, senza glicogeno non brucia e non può essere utilizzato come come carburante.
inoltre, il grasso è un combustibile peggiore del glicogeno e perciò, nelle gare veloci, si usa solo la potenza glucidica senza ricorrere a quella lipidica.
Per quello che ne so io, in gara si può arrivare ad un utilizzo massimo del 30% di grassi (allenando la potenza lipidica), questo vuol dire che dopo un tot di chilometri la "benzina" finisce (il famoso muro, del 30° o 35° km, dipende dall'efficienza).
Se si integra con zuccheri con diversa curva glicemica si riesce ad andare avanti.
Tu sei un caso particolare, beato te! (non trovo l'emoticon dell'invidia, fai conto che l'abbia messo)
Io, anche volendo, non riuscirei proprio a finire una maratona senza integrare e dire che sono moooolto più lento di te.
Senz'altro ho una potenza lipidica scarsa e senz'altro ci sono persone che riescono a fare anche più di 42 km senza integrare ma la maggioranza (topo runner per primi) integra.
Per i sali la cosa è ancora diversa.
Io sudo moltissimo e, se non bevo, rischio la disidratazione mentre, se bevo solo acqua, rischio l'iponatriemia.
Sudando buttiamo fuori moltissimi sali (alla fine della maratona di Firenze, anche se era freddo, e avevo il viso asciutto, era tutto pieno di sali) e, se non li reintegriamo come minimo sbilanciamo l'equilibrio idrosalino se non facciamo danni peggiori.