Io la vedo così, il metodo maarciano è quello più professionale, perché parte da una condizione reale e calibra gli allenamenti per arrivare progressivamente, e nel momento giusto, a un target. Quello di Jakon, che è anche il mio

e vedo quello di diversi altri utenti, funziona sia per motivi motivazionali (il ruolo della mente si sa che non è secondario), sia per il fatto che chi corre da pochi anni ha buoni margini di miglioramento, per cui può dire: "bon, nella prossima maratona miro a togliere 6 minut"i. Cosa che un top ovviamente se lo sogna, ve lo immaginate?