@luke: è talmente soggettivo il modo di affrontare una gara come il Tor, che qualsiasi approccio può essere giusto o sbagliato.
Nel mio caso, se non affronto qualcosa pianificandola in modo meticoloso, impazzisco e quasi sicuramente finisce male!
Per il Tor, avevo una tabella di marcia, con quasi tutti gli orari di passaggio pianificati, ore di sonno, e per ogni tappa mi sono fatto la stampa plastificata che cambiavo ad ogni base vita con quella successiva. Il bello è che mezzora più, mezzora meno, l'ho pure rispettata... lo so, a livello di malattia mentale
Magari qualcun altro, dovesse programmare in questo modo, fallirebbe del tutto. Anche questo è il bello del Tor: largo alla creatività!
