La prima è stata NY nel 2008, tutto è iniziato un po così, un giorno il mio sindaco arriva e mi fa:
S - Vieni a fare la maratona di NY se organizzo?
io - mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm ok ()
S - ci troviamo domani per decidere allora.
Cosi è iniziata l'avventura nel gennaio del 2008
Da li si sono seguiti allenamenti, allenamenti ed allenamenti tutti per arrivare in forma il 2 novembre, in realtà forse ero ancora sprovveduto e senza esperienza sia in maratona che in mezza maratona quindi...
L'unica tappa di avvicinemento era fissa ta alla cariparma running sulla mezza, li 5 giorni prima una tremenda scavigliata in bosco mi ha fatto disperare, arrivo alla mezza dopo quasi una settimana fermo e non sapendo come funzionerà la caviglia, sulla quale fino al venerdì non riuscivo neanche a dappoggiarmi, tutto bene fino al 15km poi un po di fastidio al ginocchio opposto alla caviglia dolorante, forse per il scorretto appoggio, e quindi decido di rallenantare un attimo cmq il tempo finale di 1.29 mi lascia soddisfatto.
La preparazione continua, e si arriva al momento di prendere l'aereo a Venezia li tutti assieme (13 persone - 12 che correvano 1 che ci accompagnava) partiamo per la grande mela. Una volta arrivati albergo e giro la sera per NY, il sabato si entra in clima maratona con la corsa dell'amicizia, con il ritiro dei pettorali e con il barilla party.
Finalemente arriva domenica
ore 4.45 Svegla
ore 5.30 Partenza con il pulman davanti all'albergo
ore 6.45 arrivo vicino al ponte di verrazzano, temperatura attorno ai 3°, inizia bene la giornata
da li si cominciano i convenevoli del caso, ricerca propria zona, consegna borsa, fila per il te caldo, ciambella (quella tipo i film americani), e poi ricerca di un posto un po meno freddo degli altri...
ore 8.45 ammassamento all'interno del mio settore per poi andare finalmente sul ponte di verrazzano.
ore 9.40 dopo una lunga attesa finalmente si parte, cioè... partono gli altri, io ero sulla parte sinistra del ponte attaccato alle transenne, quindi mi godo anche la partenza dei top runner, davanti a me nonostante il cronometro sia partito nulla si muove, finalmente dopo qualche decina di secondi, gooooooooooo.
Si parte su e giu dai marciapiedi, in mezzo a gente si fermava a fare i propri bisogni o che ti si bloccava, chissà per quale motivo davanti.
La gara proceda bene all'8° km ci si ritrova con gli altri 2 gruppi di partenza
e via le gambe girano che è una meraviglia i km passano regolari senza nessun problema, poi la mezza il ponde di quesbro (o come si scrive) un vento freddo insopportabile e io ero restato in canottiera, finisce il ponte e gli addominali sono bloccati, via via che passa la 1st si bloccano anche pettorali, spalle braccia, coscie e alla fine polpacci. Proseguo per forza di volontà sperando che il tempo non superi le 4 ore comincio a fare 2 conti sul ritmo, sono li vicino... alla fine passo il bronks ed entro a central park e i saliscendi non sono il massimo per il mio corpo in evidente stato di congelamento

Alla fine vedo il traguardo, tento uno sprint finale ma penso che in realtà ho rallentato ancora di più.
Arrivo sotto il traguardo e penso "è finita finalmente" invece era solo un illusione, provo a fermarmi ma mi si avvicinano e mi mandano avanti per: prendere la medaglia, prendere il pacco cibo, fare le foto (in realtà i tabelloni da talmente distrutto che ero non li ho neanche visti...), prendere la coperta termica (che solievo), prendere la borsa che si era lasciata in partenza che ovviamente partivano dai numeri più alti ai piu bassi quindi essendo sull'11mila mi sono fatto ancora parecchie centinaia di metri a piedi. Arrivato al camion del mio pacco e preso finalmente mi sono seduto e ho trovato 3 dei miei compagni che mi aspettavano che sapevano gia il mio risultato

. Dopo essermi rialzato mi sono riincamminato pre andare a prendere l'autobus che ci avrebbe riportato in albergo, anche li altre centinaia di metri che sembravano non finire mai.
Poi arrivo in albergo soccia bollente 5 minuti sul letto e tutti i dolori erano passati e finalmente assieme ad alcuni compagni ci siamo avventati in strada per fare la vita americana, cioè mangarci un bell hot dog caldo al primo banchetto accompagnato dalla più buona e rinfrescante birra della mia vita

, ovviamente con la medaglia al collo...