monica ha scritto:orzowei, fammi capire: per essere considerati maratonete/i devi finire la maratona in quanto?
La puoi correre in quanto ti pare e per i motivi che ti pare.
Premesso che a me non interessa essere chiamato maratoneta, anche se posso capire (???) che qualcuno lo ritenga un titolo onorifico appena inferiore a quello di imperatore.
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Poi ci si lamenta che la gente fa le maratone solo per fare il figo al bar con il calice in mano. E smettiamola per piacere di dire che un maratoneta è un EROE, sia che la faccia in 2 o in 10h, gli eroi sono ben altri.
Per quanto mi riguarda non ci sono differenze di tempo, solo di "concetto", infatti il discorso è nato con Patrick alias Rogeraccio
sul fatto se valga la pena fare una maratona partendo già PRIMA DI INIZIARE LA PREPARAZIONE con l'idea di camminare quando aspettando e con un allenamento migliore potrebbe farla tutta correndo. Indipendentemente dal tempo.
Secondo me no. Ovviamente parlando di persone normodotate (cioè senza deficit fisici o altro che precludano la possibilità di farlo).
Indipendentemente dal tempo impiegato. Poi sul fatto che se uno impiega più di tot ore si poteva allenare meglio ci si potrebbe scrivere non un libro ma una biblioteca (anche chi impiega 2h45 ma valeva 2h30 si poteva allenare meglio, ma siamo ancora più OT).
Io quando ho cominciato a preparare la mia prima maratona sono partito con l'idea di correre dall'inizio alla fine, quando ho cominciato la gara volevo correrla tutta. Poi è andata diversamente, ma quello è un altro discorso.
Io questi discorsi li ho sentiti anche all'estero, ma l'erba del vicino è sempre più verde.
E con questo esco dalla discussione perché immediatamente la gente tira fuori discorsi che non c'entrano niente.
Non occorre guardare per vedere lontano.
Reivindico absolutamente el derecho al vagabundeo, a la aventura, a la utopìa y al romanticismo...