Con colpevolissimo ritardo non ho ancora dato racconto o notizia della grande festa di Cornuda. Mea culpa, la burocrazia londinese mi ha distratto!
Sarò breve:

(cioè pensateci voi a leggere veloce!)
Gara che parte alle 7 di mattina. 2 calcoli veloci: vuol dire alzarsi dal letto alle 4 per farsi una pasta veloce tonno e cipolla e partire alle 5: ma siamo matti???
Causa lampo di creatività decido di andare a letto per un lungo pisolino post pranzo alla vigilia di gara e da lì tirare un dritto clamoroso fino alla partenza. L'impresa non è facile ma ho l'esperienza mista di Erasmus - vita da studente fancazzista dalla mia e quindi mi presento alle 6 di mattina in quel di Cornuda (dopo essermi ovviamente perso) con orologio biologico convinto che sia sera
Partenza. Già RF al completo. Foto di rito, scambio di battute e si parte. Una lunga via di podisti colorati in modo molto vistoso si fa strada prima su una lunga via asfaltata che poi si inerpica abbastanza incazzata su per queste colline che profumano di aglio e storia.
Dopo 10 minuti siamo già tutti sfilacciati. Ognuno ansima a suo modo, cercando di ascoltare il respiro affannoso del vicino (perchè se ha il fiatone più di te vuol dire che ne hai ancora

!)
Questa sete agonistica si spegne all'improvviso, in cima alla prima salita. Sperimento una condizione esistenziale che ancora non mi era nota nelle gare di Trail. Lo smarrimento da: eh adesso 'ndo ca**o vado?
Già perchè qualche birbante (no, non è il primo termine che mi è venuto in mente) ha deciso di spostare qualche indicazione e così adesso siamo tutti lì, in cima al cucuzzolo a capire geograficamente dove è Maser. Ognuno prende un sentiero diverso sperando che porti giù, alla villa che è anche il primo ristoro.
Trovo la strada giusta... dopo un pò! Scoprirò che tante persone che ho superato sono un pò di minuti avanti. Casino. Ma io parto sempre dal fondo per rimontare e quindi non posso lamentarmi. Rimonterò solo di più!
Qua mi aggancio a Fabio Caverzan, che mi sembrava atleta molto noto (tutti incitavano lui!!!) con cui silenziosamente faccio i successivi 30 km tra tira e molla, io che allungo appena la strada sale o scende, lui che mi riprende appena la strada spiana un pò.
I km passano in fretta, siamo 3° e 4, il caldo si fa sentire, i ristori iniziano a essere sempre più desiderati. Ci immettiamo sul percorso della mezzamaratona. Passo dalla completa solitudine a essere circondato di runners meno affaticati di me.
Per l'entusiasmo decido che sia giusto farsi venire i crampi. Salita ok, discesa pure, in piano devo camminare o zoppicare (maledetta pianura o presunta tale), ogni tanto faccio stretching, ogni tanto penso solo ad arrivare. Ovviamente lascio andare il 3° e mi attacco ad una pallavolista che sta facendo un pò di jogging. Da dietro. Per sfruttare la scia! Però così arrivo ormai all'arrivo un pò stanco un pò distratto.
FINALE: 100 m di questa bellissima avventura. Per un pò sarà addio montagna o colli. decido che come all'ultrabericus voglio godermi questi ultimi metri. Rallento. Cammino. è una bellissima sensazione e non fosse che prima o poi si deve arrivare starei sempre lì. Però sono pirla. Perchè mentre mi faccio i miei comodi e ci metto 2 minuti a fare quei maledetti ultimi metri mi supera il 5. E io neanche me ne accorgo. Di 3 decimi. Non se ne è accorto neanche lui! prometto che non rallento più! Ma a vedere la foto per non essermi accorto di niente, neanche dopo, dovevo avere proprio una situazione disagiata in torno!
Ma chi se ne frega lo stesso?
Bella la gara. Ma bello soprattutto il terzo tempo dopo. Siamo arrivati alle 5 ancora a chiaccherare in torno a quel tavolo tra pizze e birre. Grazie a tutti. Mi sono proprio divertito. Spero di trovare presto lo stesso clima a qualche altra gara. Zaffa organizza un bel trail lungo il ponte della libertà!
Adesso basta montagna, per un pò solo argine del Tamigi