Gaggio ha scritto:Dopo aver percorso i 43km della Ronda Ghibellina, lo scorso gennario http://gaggiosquest.blogspot.com,
a marzo tenterò di concludere i 65km dell'Ultrabericus Trail,
indossando le Five Fingers Spyridon LS
Se voi amanti delle FF siete nei paraggi di Vicenza, quel sabato mattina, venite alla partenza della gara ci facciamo una foto insieme e percorriamo anche qualche chilometro insieme.
Successivamente aumenterò il chilometraccio, entro fine anno penso di fare anche un trail da 100km .
E pensare che dua anni fa lo specialista ortopedico mi pronosticò che, massimo un anno, m'avrebbero tolto il menisco, e quindi addio corsa....
Complimenti!!
Soprattutto sono contento che tu abbia smentito l'ortopedico.
Stanattina ho fatto una gara di 10 km a Torino e molti mi hanno chiesto delle 5fingers che avevo ai piedi e mi guardavano come fossi un fachiro.
Adoro essere preso per un fachiro
maufass ha scritto:
Soprattutto sono contento che tu abbia smentito l'ortopedico.
:
Dimenticavo: a quei tempi correvo con scarpe A3...
non saprei cosa sarebbe stata la mia vita senza poter correre nella natura... e con le 5F è un esperienza ancora più ricca e divertente!
maufass ha scritto:
Soprattutto sono contento che tu abbia smentito l'ortopedico.
:
Dimenticavo: a quei tempi correvo con scarpe A3...
non saprei cosa sarebbe stata la mia vita senza poter correre nella natura... e con le 5F è un esperienza ancora più ricca e divertente!
Correre nella natura. Qui vengono i dolori per me: finché corro su asfalto tutto bene, ma i tratti con sterrato pietroso sono dolorosi.
Ho patito una mezza in cui c'erano 8 km di strada sterrata, pensa avessi fatto la tua Ronda Ghibellina
Anche con le Trek le patisco sempre le pietre e non cambia molto rispetto alle komodo che sono quelle che preferisco.
Tutto le percezioni sono percezioni "dolorose", nel senso che turbano uno stato di quiete/tranquillità. Ogni percezione, inizialmente, è un allarme di pericolo. C'è chi avverte - psicologicamente - questa sensazione, anche quando una persona si avvicina dentro qui 10-15 di "area di spazio vitale" della propria persona. Col tempo, patire queste percezioni diventa meno doloroso, il sistema nervoso inizia a capire che certi stimoli non rappresentano pericoli, inizia a discernere il livello di sofferenza, a stabilire nuovi limiti di sopportazione, e anche di piacere: certi neurorecettori, di cui il piede e ricco, una volta stimolati, hanno piacere di restare stimolati. Riprendono "vita", e vogliono restare in vita , dopo anni di intorpedimento garantito da soffici solette e ammortizzanti intersuole.... Quel principio di sopravvivenza, che ci fa fuggire il dolore, ci può portare anche a cercarlo, per farci sentire in vita...
Dico questo perchè l'ìho vissuto, ed ho accompganato queste trasformazioni usando scarpe che hanno aiutato la transizione: parlo di scarpe come le Inov8 X-Talon 190, che hanno poca intersuola ed è morbididissima, assorbe ma fa sentire. E poi passando alle 5F, all'inizio ci mettevo dentro una soletta in Eva presa da una scarpa superammortizzante, che col tempo ho iniziato ad accorciare sempre più, fino a che non copriva solo la parte del tallone. E poi via anche quella. Ho avuto poi un infortunio al mignolo, e così, per continuare a migliorare la corsa stile "barefoot" togliendomi per un po la preoccupazione di difendere le dita, ho usato le Merrell TrailGlove, anche queste ottime calzature. Ci ho messo due anni per raggiungere il livello a cui sono giunto, senza abbandonare mai l'uso di scarpe normali, se non negli ultimi mesi, cosa anche questa non troppo positiva: l'uso di scarpe normali - specialemente da trail - è sicuramente consigliato in condizioni di fondo bagnato, fangoso, dove le probabilità di infortunio aumentano. Si corre per star bene, nello spirito e nel corpo, occorre tenere conto di certi limiti, e garantirsi le migliori condizioni per raggiungere il benessere, non per perderlo! Non ver usato scarpe normali per alcuni mesi, mi ha portato a soffrirne, una volta che le ho dovute indossare: il mio fisico non era abituato più a correre con tanto differenziale, il diverso appoggio, la diversa postura di corsa, ha causato traumi - più che altro stanchezza e indolenzimento - alle caviglie, ai tibiali, alla rotula del ginocchio!!! E questo mi ha fatto comunque riflettere sull'utilità della scarpa anche dal punto di vista dell'allenamento fisico: occorre sempre stimolare il proprio fisico in differenti maniere, per aumentare la completezza della preparazione fisica, del benessere generale.
Gaggio ha scritto: occorre sempre stimolare il proprio fisico in differenti maniere, per aumentare la completezza della preparazione fisica, del benessere generale.
Pienamente concorde
e complimenti per il livello raggiunto
"Godetevi ogni secondo...perche' il primo fa ingrassare."
Gaggio ha scritto:Tutto le percezioni sono percezioni "dolorose", nel senso che turbano uno stato di quiete/tranquillità. Ogni percezione, inizialmente, è un allarme di pericolo. C'è chi avverte - psicologicamente - questa sensazione, anche quando una persona si avvicina dentro qui 10-15 di "area di spazio vitale" della propria persona. Col tempo, patire queste percezioni diventa meno doloroso, il sistema nervoso inizia a capire che certi stimoli non rappresentano pericoli, inizia a discernere il livello di sofferenza, a stabilire nuovi limiti di sopportazione, e anche di piacere: certi neurorecettori, di cui il piede e ricco, una volta stimolati, hanno piacere di restare stimolati. Riprendono "vita", e vogliono restare in vita , dopo anni di intorpedimento garantito da soffici solette e ammortizzanti intersuole.... Quel principio di sopravvivenza, che ci fa fuggire il dolore, ci può portare anche a cercarlo, per farci sentire in vita...
Dico questo perchè l'ìho vissuto, ed ho accompganato queste trasformazioni usando scarpe che hanno aiutato la transizione: parlo di scarpe come le Inov8 X-Talon 190, che hanno poca intersuola ed è morbididissima, assorbe ma fa sentire. E poi passando alle 5F, all'inizio ci mettevo dentro una soletta in Eva presa da una scarpa superammortizzante, che col tempo ho iniziato ad accorciare sempre più, fino a che non copriva solo la parte del tallone. E poi via anche quella. Ho avuto poi un infortunio al mignolo, e così, per continuare a migliorare la corsa stile "barefoot" togliendomi per un po la preoccupazione di difendere le dita, ho usato le Merrell TrailGlove, anche queste ottime calzature. Ci ho messo due anni per raggiungere il livello a cui sono giunto, senza abbandonare mai l'uso di scarpe normali, se non negli ultimi mesi, cosa anche questa non troppo positiva: l'uso di scarpe normali - specialemente da trail - è sicuramente consigliato in condizioni di fondo bagnato, fangoso, dove le probabilità di infortunio aumentano. Si corre per star bene, nello spirito e nel corpo, occorre tenere conto di certi limiti, e garantirsi le migliori condizioni per raggiungere il benessere, non per perderlo! Non ver usato scarpe normali per alcuni mesi, mi ha portato a soffrirne, una volta che le ho dovute indossare: il mio fisico non era abituato più a correre con tanto differenziale, il diverso appoggio, la diversa postura di corsa, ha causato traumi - più che altro stanchezza e indolenzimento - alle caviglie, ai tibiali, alla rotula del ginocchio!!! E questo mi ha fatto comunque riflettere sull'utilità della scarpa anche dal punto di vista dell'allenamento fisico: occorre sempre stimolare il proprio fisico in differenti maniere, per aumentare la completezza della preparazione fisica, del benessere generale.
ottimo riassunto
confermo anche io che una volta abbandonate le classiche A3, poi non riesci più a correrci
A novembre avevo acquistato un paio di FF Bikila, e i primi tentativi di correrci non eran andati benissimo, seppur avevo già una corsa piuttosto di avanpiede, dopo pochi minuti i dolorini sotto i piedi, mi consigliavano di alternare qualche minuto di cammino..
Sono allora passato ad una scarpa di transizione, la Brooks pure connect con cui ho macinato oltre 500km su strada in questi mesi.. Ieri sera, complice un contrattempo che ha ridotto il tempo a disposizione per l'allenamento, ho deciso di tornare a calzarle e vedere a che punto erano i miei piedi.. Partito cauto e con "l'orecchio teso" pronto a sentire qualsiasi avvisaglia, sono rimasto sorpreso dalla facilità con cui invece correvo correttamente, con passo naturale come se ci avessi corso fino al giorno prima.. Ho portato a casa 10km 4'23"/km (grossomodo mio fondo lento abituale, un filo più lento per i primi minuti più cauti del solito) e avrei potuto continuare senza problemi.
Ho corso con calze.
D'ora in poi le calzerò almeno una volta a settimana, alternandole con le Brooks per gli allenamenti su strada.