Proviamo a scrivere qualcosa... (tanto oggi mi son preso il giorno e son in fere

).
Allora, da che parte iniziare?
Dal ritrovo di sabato?
Dall'emozione di cima grappa?
Dalla festa e terzo tempo finale?
Caspita quante emozioni...
Vedete, per me il Monte Grappa vuol dire tante cose, importanti. E' sempre stato una presenza rassicurante dietro la mia città, quando vado in altre città magari di pianura sento sempre che "manca qualcosa". E' stato luogo di varie esperienze: con il sole, di notte, con la neve... considerando poi la natura e la storia che custodisce... insomma, è una cosa importante per me.
Il fatto di correre in grappa è sempre stato una "cosa grande", la prima volta che ho visto il trail degli eroi avevo pensato "caspita! un sogno proibito! chissà se mai un giorno avrò la forza di partecipare..."
E quando quest'anno ho visto la sky da 30, beh, avevo già deciso!
La gara per me è stata positiva, volevo stare entro le 6 ore (mai stato così tanto in gara) e ci sono riuscito! Ma più che il tempo finale è tutto il viaggio la parte più importante.
La salita iniziale che conoscevo bene, cercando di non lasciarsi prendere dall'entusiasmo e non bruciarsi subito. Il fatto di alimentarsi in modo autonomo (frutta secca by Oscar, grazie della dritta!), che ti obbliga a conoscerti per fare le cose fatte bene (e certe volte non basta nemmeno quello...

), è stato un aspetto che ho molto apprezzato. Certe volte quando spianava vedevo gli altri attorno a me che allungavano ed io... mangiavo

Infatti li ho staccati proprio nell'ultima spettacolare salita sui prati verso la cima. Bellissimissimo! Quel pezzo l'ho fatto anche con la neve di notte e la luna piena, è uno spettacolo assicurato!!
Se non c'è nebbia, vero barbara?
L'arrivo in cima è stato immortalato dalla reflex di mio papà, venuto apposta a vedermi passare!

Lo saluto al volo dicendo che va tutto bene, sono in perfetto orario. Avevo detto 3 ore e 3 ore spaccate sono state!
Al ristoro una sorpresa poco gradita: stavo mangiucchiando e vedo un volto noto che scende da una macchina, un volto che non doveva essere lì..... "ma cosa fa qui?????" Ceskorigo ritirato, mannaggia mi è dispiaciuto un sacco!!
Due chiacchere e via in discesa, sono a metà e so che la parte più difficile è l'ultima. Quindi calma con gli entusiasmi anche se sto da dio.
La discesa tra prati, sottobosco e qualche sasso scivoloso va via bene, supero anche qualcuno. Poi altra sorpresa poco gradita: asfalto, tanto asfalto.

Speravo che il tracciato fosse sul sentiero poco sopra ed invece asfalto. Vabbé, si scende veloci (veloci...diciamo che si corricchia) ed in men che non si dica si arriva nei dintorni di Campeggia, dove c'è il secondo ed ultimo ristoro. Nella salita asfaltata per raggiungerlo però inizio ad essere stanco, decido di rallentare, mangio un po' più spesso ma sento che sono i primi sentori della crisi.
Uffff..... ho mangiato e bevuto, sono stato attento, non ho fame... ma mi stanno scendendo le energie.

Sono passate circa 4 ore e 20.
Ristoro, riempio la borraccia per la seconda volta e... zollette di zucchero!! Una botta di vita che aiuta anche a riprendersi per mangiare qualcosa di più solido.
E si arriva alle trincee... belle eh! Ma quando sei in crisi la salita ti fa andare quasi fuori giri. Cammino piano, mi superano i concorrenti della 46, scollino e decido: proviamo a cambiare cibo. Stavolta seguiamo il consiglio di altri (si, raccolgo informazioni da chi ne sa di più e poi metto in pratica

). Crostatina by Silvyetta! (funzia, grazie!)
Mangio e mi riprendo un po', è iniziata la discesa sconnessa. Avevo detto a tutti di stare attenti a quella discesa, che è sconnessa eccetera eccetera... e per darmi ragione inciampo e cado lungo disteso sui sassi. La combinazione stanchezza+discesa+cercare di mettere via la carta della crostatina è stata fatale.
Rimango lì qualche secondo, più stanco che dolorante, da dietro arrivano altri due concorrenti che si fermano per vedere come sto. Mi rialzo con una bella botta sul ginocchio, graffi qua e là ma nulla di rotto. Okkey, meglio camminare e basta.
In compenso l'adrenalina ha fatto tornare un po' di energie e dopo un po' riprovo a fare qualche passo di corsa: inciampo di nuovo e per stare in piedi mi parte un crampo ad un polpaccio. Okkey, ricevuto, cammino e stop.
La discesa è lunga, camminando ancora di più. Mi superano in tanti ma ci sono anche vari gruppetti e persone in difficoltà, ma tanto so che ormai è fatta.

Ultimo tratto si corricchia e si cammina, si saluta la mototata che fa le foto, mi raggiunge yeti con cui faccio 2 parole e poi, finalmente, l'arrivo!
Fatta!!! Portato a casa 30km in meno di sei ore. Ma soprattutto sono partito dalla pianura, son arrivato in cima e poi sono ri-disceso. Un viaggio, e non solo fisico!
Il poi è fatto di facce, sorrisi, racconti, chiacchiere.... ma anche birre, cibo, festa, compagnia e tanta emozione. Che se vogliamo possiamo condensare il tutto nell'arrivo finale che abbiamo riservato alla nostra ultima arrivata della giornata (ma solo perché faceva l'80): Silvyetta.
Ecco, direi che è l'immagine giusta di questa giornata di corsa in natura e di forum.
Ho visto persone molto contente, altre meno perché ritirate. Ma tutte tutte ci hanno dato dentro e si sono messi alla prova, ed è questo quello che conta. Ogni volta si impara qualcosa e per coloro che non sono riusciti a conquistare il bellisssssssssimo (

) premio da finisher dico, ci vediamo l'anno prossimo per prendersi la rivincita!!
E l'anno prossimo chissà... fino alla crisi ero convintissimo di provare la 46, ma ne devi fare di strada ancora caro ing se vuoi riuscire nell'impresa.
Con questo insegnamento e con una grande soddisfazione per la splendida avventura, metto nel cassetto delle emozioni anche questo bellissimo trail.
