Ecco il mio riassunto delle prime due tappe della kermesse salentina.
1° Tappa
Eccoci giunti a ieri, giornata della prima delle 5 tappe che condurranno la carovana di podisti dal salento orientale alla costa ionica attraverso alcune tra le località più suggestive della provincia di lecce.
La gara alla sua prima edizione non ha richiamato un grosso numero di podisti, ed anche qualcuno dei più forti corridori locali ha "snobbato" l'evento ridimensionando il livello della competizione.
La partenza della prima tappa è avvenuta dal santuario di Montevergine nel comune di Palmariggi e si è conclusa a Muro Leccese. A sorpresa (ci verrà comunicato poco prima dello start) la lunghezza della frazione sarà di 9,7km anzicchè degli 8 previsti dal regolamento.
La temperatura elevata e l'incremento della distanza di gara mi costringono ad una partenza più guardinga, così nei primi chilometri cerco di non forzare il ritmo.
I primi due atleti prendono presto il largo, dietro è bagarre. Mi ritrovo in settima posizione, e corro in solitaria pochi metri davanti ad un bel gruppetto formatosi sin dai primi metri di gara. Due degli atleti che mi precedono rivelano ben presto che il loro ritmo gara è ben più lento così dopo un paio di chilometri li sorpasso senza problemi. Accanto per qualche centinaio di metri mi affianca Alessandro un bravo M40 con cui ho avuto anche il piacere di allenarmi assieme lo scorso Mercoledì. Appena incremento leggermente si stacca nuovamente così la mia attenzione si sposta sulle due canotte verdi che mi precedono. Il ritmo è regolare tra 3'35'' e 3'45''/km a seconda delle ondulazione di un percorso solo apparentemente scorrevole. Poco dopo il quarto chilometro rinvengo sul primo dei due che mi sembra in difficoltà. La sua reazione sarà effettivamente nulla.
Mi ritrovo così in 4 posizione 50 metri alle spalle di un altro ragazzo della podistica Polignano.Il suo ritmo è regolare e per il momento non riesco a colmare il gap. A metà gara attraversiamo un tratto boschivo di circa due chilometri. Il sentiero è solo leggermente impervio ma l'andatura inevitabilmente cala tra 3'45'' e 3'47'' /km. Quando la vegetazione si dirada, si apre un bell'orizzonte sulla campagna salentina al tramonto. Procediamo verso il sole e l'immagine del corridore che mi precede che solleva la polvere con il suo incedere deciso lungo il viale sterrato mi colpisce particolarmente.
Inizio ad accusare la stanchezza, ho il fiatone ed avverto un insolita "fame di zuccheri". Andare a riprenderlo non sembra facile, poi mi accorgo che ogni volta che la strada sale un pò mi avvicino di qualche metro. Il lungo falsopiano che troviamo subito dopo l'ottavo chilometro cade proprio a mio favore. Le tante gare in montagna e gli allenamenti in salita vengono fuori e recupero con decisione il distacco fino a riprenderlo nei pressi del cartello dell'ultimo chilometro.
Proprio qui la salita termina e per qualche centinaio di metri procediamo appaiati entrambi in netta difficoltà. In questi momenti non la spunta sempre il più forte ma chi ha più tenacia e forza di volontà. Oggi sono molto motivato e appena la strada torna a salire in maniera leggera sferra l'attacco decisivo. Corro l'ultimo chilometro sul filo dei 3'20''/km, e con grande fatica giungo al traguardo in terza posizione concludendo i 9,7km in 35'58'' (3'40''/km la media finale) e aggiudicandomi anche l'abbuono di 10' destinato al terzo classificato.
Classifiche :
http://www.cronogare.it/classifiche-gar ... tappa1.pdf Purtroppo ho corso con un gps non mio (il mio era scarico) così la traccia non è disponibile.
Il post-gara sarà piuttosto lungo e la serata si concluderà nelle ore piccole. Spero di non pagare dazio nella seconda frazione dove l'imperativo sarà fare massimo risultato con il minimo sforzo
2° Tappa
Lo avevo detto che sarebbe stata dura, bè probabilmente ho sottovalutato un pò la cosa..
Coniugare prestazione, recupero, giornate al mare, ed ore piccole in un contesto climatico caldo ed afoso credo sia la faccenda più complicata in cui mi sia cacciato in vita mia (in ambito sportivo si intende).
Considerazioni e sensazioni che nascono dopo i primi due giorni di tappe la prima molto più lunga del previsto (9,7km anzicchè 8km) la seconda resa dannatamente impegnativa dal forte vento contrario e dalla costante salita nei chilometri finali. Il risultato è una dura lotta per capire chi sarà per prima a condurmi al patibolo: la testa o le gambe?..
Veniamo alla cronaca della seconda tappa.
Dopo la bella prestazione del giorno precedente, forse fin troppo sofferta nel finale, ed una serata che tra un abbondante mangiata in compagnia di amici e l'adrenalina della gara (in questo senso è enormemente meglio gareggiare al mattino) si è protratta fino a notte fonda mi attendeva ieri il secondo impegno, una tappa di 8,5 km con partenza a Cutrofiano ed arrivo a Corigliano D'otranto, nel fossato del castello.
Le gambe durante il riscaldamento sembrano girare bene, ciò che mi preoccupa maggiormente oggi è la testa visto che la voglia di soffrire dopo il tenace finale del giorno precedente è prossima a zero.
La giornata seppur calda (siamo sempre oltre i 30°) è piuttosto ventilata e complice il fatto che località di partenza ed arrivo sono a diversi chilometri di distanza il fattore "eolo" può rivelarsi in assoluto il più determinante.
I primi chilometri sembrano fatti apposta per misurare la nostra forza di volontà, visto che si procede dritti come una stecca di biliardo lungo un'arida campagna (definirla "steppa" sarebbe più appropriato) dove il vento soffia con forza contrario alla marcia.
I primi due come successo il giorno precedente scappano via, dietro bene o male siamo sempre gli stessi tre o quattro. Carmine podista molto minuto (che probabilmente patisce meno il vento contrario in virtù della sua piccola mole) sembra particolarmente in forma e sin dall'inizio tenta di allungare, seguito da Alessandro. Poco alle spalle li seguo io e nell'immediato Giuseppe (4° il giorno precedente) che credo sia l'avversario più pericoloso per il terzo posto finale.
Fino al 4° chilometro, nonostante le grosse difficoltà ambientali (ed un ritmo di corsa inevitabilmente molto lento) procedo con margine, cercando di evitare accelerazioni per andare a riprendere quei due li davanti.
In prossimità del 5° chilometro svoltiamo a sinistra, il vento molla, ma la strada inizia a salire in maniera dapprima irregolare poi costantemente. In un breve tratto di discesa mi affianca Giuseppe che fa valere le sue doti di scorrevolezza ed il cambio di ritmo è evidente.
Faccio un pò di fatica e tenerlo, poi quando la strada riprende a salire in maniera più netta (in 1km guadagniamo quasi 20 metri)ritorno sotto. L'accelerazione ci riporta su Alessandro che è un pò in difficoltà mentre Carmine ha guadagnato oltre 15''. Sto soffrendo ed un fuorigiri come quello del giorno precedente mi sembra controproduttivo in ottica futura così tengo a freno l'istinto. Raggiungiamo il castello in tre, e mentre scendiamo nel fossato per un giro terminale, accelero per vedere la reazione dei due.
Alessandro non risponde, mentre Giuseppe replica con tale veemenza che preferisco lasciarlo andare anche perchè ha qualità velocistiche non indifferenti. Termino 5° , conservando in classifica generale il 3° posto , Traccia Gps .