Corriamo al Collatino 2013 17/02

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SimonaC
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da SimonaC »

Anch'io, nonostante le salite (che non erano poche!) ce l'ho fatta, in un'ora e 4 minuti, 4 minuti e 20 sec meno delle corsa di Miguel :beer: ... per me grande risulatato e il traguardo dell'ora si avvicina!

Certo, forse voi che eravate in testa non ve ne siete accorti, ma io e gli altri che viaggiavamo nell'ultimo vagone ci siamo visti riaprire il traffico sulla prenestina prima che fossimo passati e abbiamo dovuto correre sui marciapiedi facendo lo slalom tra i pedoni e in altri tratti abbiamo corso il rischio di essere investiti dalle macchine che uscivano dai parcheggi!
... questa volta non è che mi sono divertita molto ... respirato smog e presi tanti sbeffeggi dagli automobilisti spazzientiti e occhiatacce dalla municipale :(
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Bombo81
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Bombo81 »

Adrix ha scritto:
max cave ha scritto:ricontrollata la misurazione del percorso con google...viene fuori 9,818 km ...diciamo che mancano sicuramente 180 metri abbondanti ai 10,000 km..
facendo il calcolo su 9,8 km la mia media è stata di 3'52" al km per un passaggio ai 10 km di 38'40" ( -7" rispetto al precedente PB )...tengo per buono questo :thumleft:
Bene no?
Solo che potevano fare l'arrivo senza quella svolta secca e permettere a tutti una visuale dell'arto d'arrivo. In questo modo io ho cambiato passo solo dopo la svolta, non avendo visto che mancavano 150 metri; avrei potuto vedere il GPS, ma non mi è venuto in mente :(
Penso che avremmo potuto fare tutti un crono migliore.

X Max: abbiamo fatto praticamente lo stesso passo... complimenti
X Adrix: Si, anche io l'ho trovata una grossa pecca quella di mettere l'arrivo subito dopo la curva... non c'e' stato tempo di sprintare... ne' tantomeno ho capito chi ha commesso l'errore del rilevamento...perche' la strada dell'arrivo cmq aveva un margine di altri 200 metri da poter sfruttare... quindi non s'e' capito se hanno fatto proprio male i rilevamenti oppure abbiamo fatto tutti un taglio naturale in un punto non transennato...che ne so' mi viene in mente quando siamo entrati nel parco.... boh! cmq a chi vuole regalo il mio BELLISSIMO :asd2: kway blu che era il pacco gara!

X Rick: pensa che Annalisa aveva avuto pure un problemino venerdì in allenamento! :oops:
"chi non ha buona testa, ha buone gambe...." RASSEGNATO, sto lavorando sulle seconde...
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Lalla
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Lalla »

Ciao Simona, benvenuta e complimenti per il miglioramento :flower:
A me questa cosa fa imbestialire, perchè se organizzi una gara DEVI trattare tutti nello stesso modo e non lasciare gli ultimi in mezzo alle macchine :ncomment:
"La cosa peggiore non è cadere, bensì non rialzarsi e giacere nella polvere. Soltanto chi desiste è sconfitto. Tutti gli altri possono dirsi vittoriosi"
P. Coelho
Corriamo Collatino
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Corriamo Collatino »

Lalla ha scritto:Ciao Simona, benvenuta e complimenti per il miglioramento :flower:
A me questa cosa fa imbestialire, perchè se organizzi una gara DEVI trattare tutti nello stesso modo e non lasciare gli ultimi in mezzo alle macchine :ncomment:
Siamo molto dispiaciuti per quello che è avvenuto.
Facciamo tesoro della sua critica e cercheremo in tutti i modi di risolvere questo problema per le prossime edizioni.
Cordiali saluti
Corriamo Collatino
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Corriamo Collatino »

Sea Runner ha scritto:al mio Garmin 9,83 km
da quando ho ripreso dopo la fascite non ero mai tornato sotto i 52'... e visto che ho tagliato a 50'31", ho pensato bene di continuare fino a che il Garmin non fosse arrivato a 10.000 metri :pirlun: , dribblando i raccoglitori di chip e chi stava riprendendo fiato...
il percorso era più movimentato altimetricamente di quanto credessi, e anche un po' di sterrato non è mancato. Complessivamente una gara che mi è piaciuta :thumleft: , da migliorare magari nell'organizzazione del ristoro finale.
Anche per quanto rigurda il ristoro facciamo sicuramente tesoro delle osservazioni che ci sono state mosse.
Grazie
Adrix
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Adrix »

Resoconto del 17 febbraio 2013.
Corriamo al Collatino 10 km

Questa mattina parto tutto allegro per la Corriamo al Collatino, gara di periferia della capitale con il merito, nelle aspettative, di regalare un percorso moderatamente pianeggiante o comunque senza “rampe” da evocare ed ingigantire in vecchiaia, nei racconti ai nipoti, i quali comunque sanno bene che si tratta sempre di racconti che si trovano in quel limbo fra favola e verità che si chiama di legenda.. che i nonni propinano ai più giovani per esorcizzare l'impietoso trascorrere del tempo che mi investe in pieno.
Appuntamento e ritrovo rapidissimo al solito posto e salto leggero nella macchina del Presidentissimo; ieri sera ho mangiato qualche cosa in più e quindi la colazione della mattina è stata la solita in qualità, ma non in quantità, così sentirò un pizzico di fame prima della partenza e così uso una “dopante” bustina di energizzante pre gara per una tranquillità più mentale che fisica.
Pre gara all'insegna dei saluti con i forumendoli e gli amici della società. Oggi c'è Gianluca, arrivato in bicicletta e sempre allegro; amico da tanti anni, e proprio per questo mi prende continuamente in giro ricordandomi la mia pietosa condizione da tapascione. Avendo qualche aspettativa cronometrica e volendo verificare la forma in vista del termine del ciclo di allenamento che arriverà fra due settimane, oggi mi dedico anche ad un riscaldamento degno di questo nome nel tentativo di fare una gara decente.
Solita accurata vestizione e scelta delle calzature che ricade sulle Brooks T7 Racer benché mi sia portato anche le fidate Racer ST5; qualcuno accenna il passaggio su un tratto di sterrato, ma oggi non me la sento di rinunciare alla fosforescente scarpa superleggera della casa di Seattle. Non ho fatto un vero e proprio scarico, ma una via di mezzo: venerdì palestra per il potenziamento delle gambe e sabato 10 km di corsa molto spensierata in un meraviglioso e soleggiato anticipo di primavera. Comunque ieri come oggi c'è un certo freddo, il sito della Garmin segna 3 gradi e cielo coperto, nonostante questo Max Cave in eccesso di testosterone si presenta a mezz'ora dalla partenza mezzo nudo: un vero maschio romano.
Partiamo dal villaggetto mobile fatto dai gazebo della società, per andare in zona partenza che è un area rurale con alcuni piazzali semi deserti in quello che è il 22° quartiere di Roma e prende il nome dalla via Collatina (già antica consolare) che lo attraversa e ne ha assunto il nome in ossequio alla antica cittadella di Collazia, collocata dagli storici in base alle fonti degli anni 20 e 30 del primo secolo, ad una trentina di “stadi” dal centro, cioè dal pomerio romano e quindi orientativamente dove ora si trova la località di Lunghezza. Quando corricchiando arriviamo in un piazzale occupato da una sola autovettura rossa targa AX(omissis), vediamo ben chiare due chiappe nude (i romani glutei) altezza finestrino: un runners che si prepara? No, le terga di un lui, parte di una coppietta in amore che alle 10 della mattina attanagliata da improvvisi appetiti sessuali tenta di avere un po' di intimità, ma quello non è il posto giusto e dopo una rapida vestizione si allontanano fra il dispiacere generale: il loro per l'inaspettato imprevisto ed il nostro per lo sfumato spettacolo gratuito. Almeno ci poteva esibire la mattiniera fidanzatina!!
I partecipanti non sono pochi e al colpo di pistola segue una camminata di oltre 20 secondi prima di tagliare l'arco di partenza.
Il primo chilometro lo corro preoccupatissimo di tenere basso il ritmo e non a sensazione, proprio per evitare l'accumulo di lattato che nella “Corri per la Befana” pur non avendo influito sul tempo (penso), ha determinato una gara corsa in perenne difficoltà determinate proprio dal primo tratto corso troppo velocemente.
La prima parte della gara, fino al chilometro 2,500 circa, viene corso in rettangolone che ha come rettilineo opposto alla partenza, la via Prenestina; c'è un po' di saliscendi, ma anche il secondo chilometro scorre ad un passo di 4,21”. Gianluca mi ha accompagnato per entrambe i chilometri, ma ora non ne ha abbastanza e purtroppo mi lascia solo.
Alessandro rimpiazza prontamente la perdita. Corriamo insieme e lui mi fa' un paio di presentazioni volanti; il loro gruppetto vorrebbe correre a 4'20”, ma in realtà vanno sui 4'30” ed io li avverto e passo avanti.
Qui avviene un fatto importante: dalle retrovie arriva un ramarro verdissimo di Villa Pamphilij: Giancarlo “Dilar”, di RunningForum; ha subito parole di esortazione e mi dice di seguirlo che tanto corre a 4'30”/4'20”...in realtà va' ben più velocemente.
Al chilometro 3,200 circa finisce il primo anello e si parte per un per il percorso normale che è un anello più ampio. Tutta la gara è un continuo saliscendi, ma le variazioni altimetriche sono comunque agevoli e per adesso non sento sintomi di stanchezza e mi attacco a Dilar nel tentativo di mantenere il suo passo che è di circa 4'15 al km; purtroppo il percorso soffre di un eccesso di svolte a destra e sinistra che fanno perdere il ritmo ed incidono negativamente sul tempo.
Ora la corsa si fa' maggiormente impegnata e mi incollo a Dilar Giancarlino per un traino amichevole. La gara scorre relativamente tranquilla ed al km 4,700 circa, dopo aver percorso poche centinaia di metri sulla via Prenestina, entriamo nella villa dei Gordiani, la famiglia dei tre imperatori romani dalla quale prende il nome il sito per i resti della residenza che si trova all'interno di questo parco: ho un attimo di preoccupazione perché mi aspetto di trovarmi male sullo sterrato.. oltre a temere un più preoccupante infangamento delle scarpe. Invece il tratto trail si snoda per soli 6/700 metri e fortunatamente non ricevo il minimo fastidio o pregiudizio dalle mie T7.
Uscita dalla villa e svolta secca a sinistra per il viale Venezia Giulia, dove il percorso ci impone di incrociare in salita i più forti che la percorrono in senso opposto: incrocio il primo ed il secondo che hanno fatto il vuoto; viaggiano sui 3' bassi, favoriti dalla variazione altimetrica, ma se l'incedere non è simile al nostro tapasciare, alcuni particolari sono i medesimi: sbuffano, sbavano e, dall'espressione che hanno, maledicono il giorno nel quale hanno deciso di scegliere l'opzione agonistica di questo sport.
Il percorso non è dei più belli, ma la gara è stata più che gradevole, unico appunto che ho sentito da qualche runners, peraltro giusto, riguarda la mancanza di transenne o fettucce per delimitare meglio il percorso, con la possibilità di “interpretare” lo stesso limando qualche angolo e riducendo di qualche metro la distanza qua e là, tanto cha alla fine il computo metrico di quasi tutti dirà di una gara di circa 9 km ed 800 metri.
Una svolta a destra ci riporta su via Prenestina giusto in concomitanza con il taglio del traguardo virtuale del km 6 e insieme al cambio di direzione arriva anche il cambio di pendenza: è discesa. Lascio girare le gambe senza strafare per recuperare qualche battito, anche se ho corso tutta la gara quasi incurante della frequenza cardiaca e cercando invece di tenere un passo prossimo ai 4'15”; vengo giù allegro sui 3'30”/3'40” ed ho la percezione di farlo senza strafare, la cui cosa mi rende felice, visto che questa gara, come dicevo, la considero un test.
I 500 metri di discesa volano via e la svolta a destra su via di Portonaccio, col suo falsopiano in salita, richiama al dovere le gambe doloranti dalla seduta in palestra del venerdì precedente. Giancarlino Dilar e la sua canotta verde ramarro allungano di qualche metro, sono indeciso se rimanere proprio incollato a lui o trovare un altro pacer: alla fine decido che lo seguirò a qualche metro di distanza, ma rimane sempre lui il riferimento.
Al km 7,500 impegniamo il viale della Venezia Giulia incrociando i runners che corrono in senso inverso, stavolta loro in salita; è il tratto dove avevo visto i primi a posizioni invertite, ovviamente. Si ripete il solito gradevole spettacolo che questo tipo di percorsi regala, con il circo dei podisti-amici che si incrociano e si scambiano saluti ed incitazioni reciproche tanto uniti durante la settimana nelle corsie delle piste e nei viali delle ville e la domenica in gara, ma che restano divisi dai tempi di corsa tanto differenti e lontani.
Siamo agli sgoccioli! Al km 8 il percorso si snoda parallelo alla ferrovia dell'alta velocità; corriamo sui marciapiedi di un parco con un praticello ai lati. Dilar mi “sfugge” e fa' girare le sue lunghe leve a sinistra, sul prato, preferendolo al lastricato del marciapiede. Ci separano sempre una quindicina di metri e quando ci infiliamo in un tunnel pedonale di una cinquantina di metri e non illuminato, lo perdo di vista. Ma ormai ci siamo: svolto a destra per viale G.B. Valente, dribblando quattro motociclisti dei vigili intenti in quella che i romani ingiustamente ritengono sia la loro migliore attività, cioè creare traffico e con grande sorpresa non vedo l'arco di arrivo dove ritenevo di doverlo trovare; la relativa tensione per la gara ed il fatto che non abbia controllato di frequente il GPS, non mi permette di verificare che mancano, nella peggiore delle ipotesi, 600 metri all'arrivo. Così, invece che spendere le forze residue tirando una lunga volata, mi trastullo su un passo svelto ma non troppo e nel frattempo mi guardo in giro per capire dove Samuele abbia posizionato questo benedetto arco finale: nel pre gara mi aveva detto che sarebbe andato a sistemarlo appena iniziata la competizione, ma io comprendo solo all'ultimo dove si trova, quando i runners che mi precedono svoltano secchi a destra infilando una piccola via dove il traguardo spunta a poco meno di duecento metri: volatone finale a tutta birra ed arrivo con una punta di amarezza per questo piccolo imprevisto.
Il risultato finale è ottimo (solo per me!): 41'39” per percorrere 9.760 metri, cioè a 4'16” al km di media, in una corsa impegnata ma non troppo, come testimonia il report dei battiti.
Post gara divertente con gli amici e commento generale di una gara piacevole e di un ristoro un poco zoppicante.
Buone corse a tutti e speriamo veramente in un futuro e migliore PB sui 10 km, fra una ventina di giorni, dopo la battaglia della Roma Ostia che meriterebbe la stessa sorte.
Run happy a tutti.
Utente tapascione, ma esperto di bassotte!!
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Lalla »

Corriamo Collatino ha scritto:Siamo molto dispiaciuti per quello che è avvenuto.
Facciamo tesoro della sua critica e cercheremo in tutti i modi di risolvere questo problema per le prossime edizioni.
Cordiali saluti
Ciao e benvenuti!
quando sono passata io il traffico era bloccato, non ho di che lamentarmi della gara, a me è piaciuta (forse il ristoro un po' caotico). Però effetivamente cercate di dare la possibilità di correre sicuri anche a quelli che ci mettono più tempo :wink:
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Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da max cave »

Adrix ha scritto:Resoconto del 17 febbraio 2013.
Corriamo al Collatino 10 km

Questa mattina parto tutto allegro per la Corriamo al Collatino, gara di periferia della capitale con il merito, nelle aspettative, di regalare un percorso moderatamente pianeggiante o comunque senza “rampe” da evocare ed ingigantire in vecchiaia, nei racconti ai nipoti, i quali comunque sanno bene che si tratta sempre di racconti che si trovano in quel limbo fra favola e verità che si chiama di legenda.. che i nonni propinano ai più giovani per esorcizzare l'impietoso trascorrere del tempo che mi investe in pieno.
Appuntamento e ritrovo rapidissimo al solito posto e salto leggero nella macchina del Presidentissimo; ieri sera ho mangiato qualche cosa in più e quindi la colazione della mattina è stata la solita in qualità, ma non in quantità, così sentirò un pizzico di fame prima della partenza e così uso una “dopante” bustina di energizzante pre gara per una tranquillità più mentale che fisica.
Pre gara all'insegna dei saluti con i forumendoli e gli amici della società. Oggi c'è Gianluca, arrivato in bicicletta e sempre allegro; amico da tanti anni, e proprio per questo mi prende continuamente in giro ricordandomi la mia pietosa condizione da tapascione. Avendo qualche aspettativa cronometrica e volendo verificare la forma in vista del termine del ciclo di allenamento che arriverà fra due settimane, oggi mi dedico anche ad un riscaldamento degno di questo nome nel tentativo di fare una gara decente.
Solita accurata vestizione e scelta delle calzature che ricade sulle Brooks T7 Racer benché mi sia portato anche le fidate Racer ST5; qualcuno accenna il passaggio su un tratto di sterrato, ma oggi non me la sento di rinunciare alla fosforescente scarpa superleggera della casa di Seattle. Non ho fatto un vero e proprio scarico, ma una via di mezzo: venerdì palestra per il potenziamento delle gambe e sabato 10 km di corsa molto spensierata in un meraviglioso e soleggiato anticipo di primavera. Comunque ieri come oggi c'è un certo freddo, il sito della Garmin segna 3 gradi e cielo coperto, nonostante questo Max Cave in eccesso di testosterone si presenta a mezz'ora dalla partenza mezzo nudo: un vero maschio romano.
Partiamo dal villaggetto mobile fatto dai gazebo della società, per andare in zona partenza che è un area rurale con alcuni piazzali semi deserti in quello che è il 22° quartiere di Roma e prende il nome dalla via Collatina (già antica consolare) che lo attraversa e ne ha assunto il nome in ossequio alla antica cittadella di Collazia, collocata dagli storici in base alle fonti degli anni 20 e 30 del primo secolo, ad una trentina di “stadi” dal centro, cioè dal pomerio romano e quindi orientativamente dove ora si trova la località di Lunghezza. Quando corricchiando arriviamo in un piazzale occupato da una sola autovettura rossa targa AX(omissis), vediamo ben chiare due chiappe nude (i romani glutei) altezza finestrino: un runners che si prepara? No, le terga di un lui, parte di una coppietta in amore che alle 10 della mattina attanagliata da improvvisi appetiti sessuali tenta di avere un po' di intimità, ma quello non è il posto giusto e dopo una rapida vestizione si allontanano fra il dispiacere generale: il loro per l'inaspettato imprevisto ed il nostro per lo sfumato spettacolo gratuito. Almeno ci poteva esibire la mattiniera fidanzatina!!
I partecipanti non sono pochi e al colpo di pistola segue una camminata di oltre 20 secondi prima di tagliare l'arco di partenza.
Il primo chilometro lo corro preoccupatissimo di tenere basso il ritmo e non a sensazione, proprio per evitare l'accumulo di lattato che nella “Corri per la Befana” pur non avendo influito sul tempo (penso), ha determinato una gara corsa in perenne difficoltà determinate proprio dal primo tratto corso troppo velocemente.
La prima parte della gara, fino al chilometro 2,500 circa, viene corso in rettangolone che ha come rettilineo opposto alla partenza, la via Prenestina; c'è un po' di saliscendi, ma anche il secondo chilometro scorre ad un passo di 4,21”. Gianluca mi ha accompagnato per entrambe i chilometri, ma ora non ne ha abbastanza e purtroppo mi lascia solo.
Alessandro rimpiazza prontamente la perdita. Corriamo insieme e lui mi fa' un paio di presentazioni volanti; il loro gruppetto vorrebbe correre a 4'20”, ma in realtà vanno sui 4'30” ed io li avverto e passo avanti.
Qui avviene un fatto importante: dalle retrovie arriva un ramarro verdissimo di Villa Pamphilij: Giancarlo “Dilar”, di RunningForum; ha subito parole di esortazione e mi dice di seguirlo che tanto corre a 4'30”/4'20”...in realtà va' ben più velocemente.
Al chilometro 3,200 circa finisce il primo anello e si parte per un per il percorso normale che è un anello più ampio. Tutta la gara è un continuo saliscendi, ma le variazioni altimetriche sono comunque agevoli e per adesso non sento sintomi di stanchezza e mi attacco a Dilar nel tentativo di mantenere il suo passo che è di circa 4'15 al km; purtroppo il percorso soffre di un eccesso di svolte a destra e sinistra che fanno perdere il ritmo ed incidono negativamente sul tempo.
Ora la corsa si fa' maggiormente impegnata e mi incollo a Dilar Giancarlino per un traino amichevole. La gara scorre relativamente tranquilla ed al km 4,700 circa, dopo aver percorso poche centinaia di metri sulla via Prenestina, entriamo nella villa dei Gordiani, la famiglia dei tre imperatori romani dalla quale prende il nome il sito per i resti della residenza che si trova all'interno di questo parco: ho un attimo di preoccupazione perché mi aspetto di trovarmi male sullo sterrato.. oltre a temere un più preoccupante infangamento delle scarpe. Invece il tratto trail si snoda per soli 6/700 metri e fortunatamente non ricevo il minimo fastidio o pregiudizio dalle mie T7.
Uscita dalla villa e svolta secca a sinistra per il viale Venezia Giulia, dove il percorso ci impone di incrociare in salita i più forti che la percorrono in senso opposto: incrocio il primo ed il secondo che hanno fatto il vuoto; viaggiano sui 3' bassi, favoriti dalla variazione altimetrica, ma se l'incedere non è simile al nostro tapasciare, alcuni particolari sono i medesimi: sbuffano, sbavano e, dall'espressione che hanno, maledicono il giorno nel quale hanno deciso di scegliere l'opzione agonistica di questo sport.
Il percorso non è dei più belli, ma la gara è stata più che gradevole, unico appunto che ho sentito da qualche runners, peraltro giusto, riguarda la mancanza di transenne o fettucce per delimitare meglio il percorso, con la possibilità di “interpretare” lo stesso limando qualche angolo e riducendo di qualche metro la distanza qua e là, tanto cha alla fine il computo metrico di quasi tutti dirà di una gara di circa 9 km ed 800 metri.
Una svolta a destra ci riporta su via Prenestina giusto in concomitanza con il taglio del traguardo virtuale del km 6 e insieme al cambio di direzione arriva anche il cambio di pendenza: è discesa. Lascio girare le gambe senza strafare per recuperare qualche battito, anche se ho corso tutta la gara quasi incurante della frequenza cardiaca e cercando invece di tenere un passo prossimo ai 4'15”; vengo giù allegro sui 3'30”/3'40” ed ho la percezione di farlo senza strafare, la cui cosa mi rende felice, visto che questa gara, come dicevo, la considero un test.
I 500 metri di discesa volano via e la svolta a destra su via di Portonaccio, col suo falsopiano in salita, richiama al dovere le gambe doloranti dalla seduta in palestra del venerdì precedente. Giancarlino Dilar e la sua canotta verde ramarro allungano di qualche metro, sono indeciso se rimanere proprio incollato a lui o trovare un altro pacer: alla fine decido che lo seguirò a qualche metro di distanza, ma rimane sempre lui il riferimento.
Al km 7,500 impegniamo il viale della Venezia Giulia incrociando i runners che corrono in senso inverso, stavolta loro in salita; è il tratto dove avevo visto i primi a posizioni invertite, ovviamente. Si ripete il solito gradevole spettacolo che questo tipo di percorsi regala, con il circo dei podisti-amici che si incrociano e si scambiano saluti ed incitazioni reciproche tanto uniti durante la settimana nelle corsie delle piste e nei viali delle ville e la domenica in gara, ma che restano divisi dai tempi di corsa tanto differenti e lontani.
Siamo agli sgoccioli! Al km 8 il percorso si snoda parallelo alla ferrovia dell'alta velocità; corriamo sui marciapiedi di un parco con un praticello ai lati. Dilar mi “sfugge” e fa' girare le sue lunghe leve a sinistra, sul prato, preferendolo al lastricato del marciapiede. Ci separano sempre una quindicina di metri e quando ci infiliamo in un tunnel pedonale di una cinquantina di metri e non illuminato, lo perdo di vista. Ma ormai ci siamo: svolto a destra per viale G.B. Valente, dribblando quattro motociclisti dei vigili intenti in quella che i romani ingiustamente ritengono sia la loro migliore attività, cioè creare traffico e con grande sorpresa non vedo l'arco di arrivo dove ritenevo di doverlo trovare; la relativa tensione per la gara ed il fatto che non abbia controllato di frequente il GPS, non mi permette di verificare che mancano, nella peggiore delle ipotesi, 600 metri all'arrivo. Così, invece che spendere le forze residue tirando una lunga volata, mi trastullo su un passo svelto ma non troppo e nel frattempo mi guardo in giro per capire dove Samuele abbia posizionato questo benedetto arco finale: nel pre gara mi aveva detto che sarebbe andato a sistemarlo appena iniziata la competizione, ma io comprendo solo all'ultimo dove si trova, quando i runners che mi precedono svoltano secchi a destra infilando una piccola via dove il traguardo spunta a poco meno di duecento metri: volatone finale a tutta birra ed arrivo con una punta di amarezza per questo piccolo imprevisto.
Il risultato finale è ottimo (solo per me!): 41'39” per percorrere 9.760 metri, cioè a 4'16” al km di media, in una corsa impegnata ma non troppo, come testimonia il report dei battiti.
Post gara divertente con gli amici e commento generale di una gara piacevole e di un ristoro un poco zoppicante.
Buone corse a tutti e speriamo veramente in un futuro e migliore PB sui 10 km, fra una ventina di giorni, dopo la battaglia della Roma Ostia che meriterebbe la stessa sorte.
Run happy a tutti.
=D> =D>
PB:
ante infor./post

10.000 = 36'43" / 37'26"
21.097 = 1:31'18" / 1:23'33"
42.195 = 3:15'59" / 2:56'49"
50.000 = 4:40'41"

soffice come un fiocco di neve il tuo ricordo mi avvolge... ciao amico per sempre
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dilar2001
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Iscritto il: 11 mag 2010, 17:29
Località: Roma Centro

Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da dilar2001 »

Grande Adrix !!! :mrgreen: :thumleft: =D> =D>
Giancarlo - Gdl (182 cm x 80 kg):
5K: 19.46 Race for the Cure 2012
10K: 39.27 Best Woman 2015
HM.: 1.29.48 PE 2016
M.: 3.19.22 Valencia 2015

Nessun rimpianto, nessun lamento, parola d'ordine: COMBATTIMENTO !
Adrix
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Iscritto il: 20 set 2012, 23:43

Re: Corriamo al Collatino 2013 17/02

Messaggio da Adrix »

dilar2001 ha scritto:Grande Adrix !!! :mrgreen: :thumleft: =D> =D>
:hail: :hail: grazie a te!
Utente tapascione, ma esperto di bassotte!!

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