dati dei campioni: altro che PMI, solo il peso conta!

[savaton]

io te li consiglio, poi è chiaro che non voglio convincere nessuno

http://www.pietrotrabucchi.it/content.asp?ID=75

[gianmarcocordella]

Ho visto i 2 libri perseverare è umano e l'altro
certo costui ha idee opposte alle mie
Cmq nn lo diceva solo lui che la motivazione e l'allenamento sono più importanti del talento ma anche fausto coppi uno che di talento ne aveva eccome
Personalmente mi trovo completamente in disaccordo perchè nn si può dire che la determinazione è tutto nella corsa
Ci vuole innanzitutto una particolare predisposizione fisica alla corsa e una corporatura adatta a macinare km
Poi influiscono anche allenamento e determinazione ma sono comunque secondari al talento e alla predisposizione naturale
Poi ognuno è libero di pensarla in maniera diversa

[Bussino71]

Io pietro lo conosco, il concetto è che la perseveranza, e la resilienza fanno superare quelli che sono i semplici aspetti del puro talento e della predisposizione, di conseguenza un vero campione ha in se la sua dote maggiore nella resilienza. Vuol dire che un forte alteta può battere il campione se questo non ha la resilienza. È chiaro che se prendi kilian ha sia il talento che la resilienza di conseguenza tanti saluti agli altri

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[gianmarcocordella]

Non direi che noi se abbiamo resilienza e il campione no quindi nn è motivato possiamo batterlo

[Bussino71]

Infatti il concetto è da rapportare tra l'atleta forte ed il campione. Nel nostro, aiuta a superare i propri limiti, esempio a me a permesso di gestirmi in mini step per portare a termine la ws nonostante il ginocchio fuori uso

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[savaton]

Non direi che noi se abbiamo resilienza e il campione no quindi nn è motivato possiamo batterlo

Nei libri il discorso è molto più ampio.. in sostanza sostiene che nessuno "nasce" campione, bensì ci sono innumerevoli fattori che influenzano la carriera agonistica.. a cominciare da cosa si è fatto da piccoli, come si è stati educati ecc ecc, quanti dei bambini di 8-9-10 anni delle nostre città sono abituati a rompersi la schiena come i bambini kenioti o etiopi, a camminare (o correre per far prima) per decine di km al giorno...!? o forse sono/siamo stati abituati ad usare sempre l'auto per ogni minimo spostamento, a coprirci fino al limite dell'assurdo per un po' di vento o un po' di pioggia...!? certo di bolt o di phelps che coniuga questo e anche quello ne nasce uno su un milione.. ma di gente che nasce già in grado di correre e con pochissimo allenamento riesce ad ottenere risultati straordinari sinceramente non ne ho mai sentito parlare.. per cui IMHO la parte dell'allenamento è sicuramente più importante sul fatto delle doti fisiche.. vedi il buon lemaitre..che sicuramente non è dotato fisicamente, ma che è riuscito a stare al passo con i migliori nella sua disciplina..
Poi si potrebbe parlare anche del bacino d'utenza, ma lì si apre un altro mondo..

[gianmarcocordella]

È qiesto che ci distingue dai keniani
L'allenardi fin da 7 8 anni

[Calogero]

Veramente, se non ricordo male, Lemaitre è principalmente talento in quanto ha cominciato a correre a soli 15 anni vincendo da subito.

[Marcos]

Non è che Trabucchi neghi l'esistenza del talento, anzi, semplicemente contesta (e in questo ha ragione) il fatto che troppo spesso sostenere di non avere talento diventa una scusa per non lavorare sodo, porsi degli obiettivi ecc. E dall'altro lato sottolinea il rischio di come, chi mostra fin da subito di essere superiori agli altri per talento, tenda poi a sedersi sugli allori e sottovalutare il lavoro, la fatica, ecc.
Lui sostiente giustamente che i risultati si ottengono con il lavoro, poi ovviamente questi risultati saranno commisurati alle doti naturali di ognuno.

[savaton]

È qiesto che ci distingue dai keniani
L'allenardi fin da 7 8 anni

E difatti, se noi ci allenassimo come loro fin dalla tenera età probabilmente avremo gli stessi risultati!