[DIARIO] La mia corsa è il mio treno
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
... Il rosso... Il colore della forza, del coraggio e della passione.
Asciuga le lacrime e cerca la luce, non aver paura.
Non aver paura di fare e farti delle domande, le risposte ci sono. Ovunque. Anche nelle stelle che in questo momento credi di non vedere.
Sono giorni che ti leggo in silenzio, un abbraccio.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Ciao Sonia ti ringrazio per le tue parole. Sono rimasto affascinato dal "sono giorni che ti seguo in silenzio", lo faccio anche io in altri diari, non saprei come spiegarlo, è quasi una forma di rispetto, anche se poi gli autori dei vari diari alla fine vogliono condividere qualcosa con gli altri, anche se si tratta di semplici pensieri, altrimenti non scriverebbero su una pagina di per sè pubblica. Questi diari dovrebbro parlare di allenamenti, gare e cose inerenti al running e come vedi io ne sono ben lontano, ma fino a che mi sarà permesso e ne sentirò il bisogno passerò da questo mio piccolo spazio che scopro con piacere non essere solo mio.
Come ho già avuto modo di scrivere i prossimi 15 giorni saranno comunque decisivi per me, muoveranno comunque qualcosa, nel bene e nel male e in qualche modo mi porteranno allo scoperto anche con voi che passate da queste pagine. Passerò sicuramente di qui e ne parlerò, senza ombra di dubbio lo farò con i miei soliti discorsi contorti, ma fanno parte di me e mi stupirei se non li facessi. Intanto ti ringrazio ancora una volta per le tue parole e per la tua lettura silenziosa...
Come ho già avuto modo di scrivere i prossimi 15 giorni saranno comunque decisivi per me, muoveranno comunque qualcosa, nel bene e nel male e in qualche modo mi porteranno allo scoperto anche con voi che passate da queste pagine. Passerò sicuramente di qui e ne parlerò, senza ombra di dubbio lo farò con i miei soliti discorsi contorti, ma fanno parte di me e mi stupirei se non li facessi. Intanto ti ringrazio ancora una volta per le tue parole e per la tua lettura silenziosa...
Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
E io tornerò a leggerti, forse in silenzio ma tornerò.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Caro diario
ho deciso di tornare là oggi, guarderò ancora le sue acque infrangersi nelle rocce, me ne starò lì fino a che non troverò una risposta ad una domanda che nemmeno c'è, ma non piangere per me, lo sai sono il risultato dei miei errori.
ho deciso di tornare là oggi, guarderò ancora le sue acque infrangersi nelle rocce, me ne starò lì fino a che non troverò una risposta ad una domanda che nemmeno c'è, ma non piangere per me, lo sai sono il risultato dei miei errori.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Caro diario
vorrei raccontarti la mia giornata di ieri, del viaggio che ho fatto dentro di me con in spalla lo zaino con il mio pranzo e la mia cena, dei posti e come sempre delle persone, ma questa volta voglio tenerlo per me e forse lascerò infondo a questa tua pagina solo alcune immagini.
Ti sembrerà strano, ma oggi sono qui per parlarti di corse e di come si possa essere felici per aver fatto 10km in poco più di 57 minuti. Come spesso accade nel fine settimana e nei giorni festivi come oggi accompagno un mio amico nella sua corsa che non supera mai i 10km, anzi a dir la verità quando abbiamo corso insieme le prime volte ad ottobre non conoscevo la sua preparazione e facevamo anche giri da 15km o poco più, addirittura scambiando qualche battuta, ma poi lui si è fossilizzato nel voler correre i 10km in meno di 1 ora, forse chi mastica un po di running, potrebbe dire che si trattava di voler battere il famoso test del moribondo, ma se io non sono un runner lui lo è addirittura meno di me e la sua filosofia è "corro per poi avere meno sensi di colpa quando sono a tavola". Ricordo quando sconfiggemmo insieme per la prima volta il suo moribondo, era dicemebre, io avevo da poco vinto la mia maratona, ma quel 59'40" circa mi regalò le stesse emozioni e festeggiammo insieme come se avessimo vinto una medaglia olimpica. Da quel giorno abbiamo pian piano ritoccato quel tempo e il "nostro" moribondo era un ricordo lontano. Ho provato con scarsi risultati a convincerlo ad allungare le nostre uscite, anche solo di pochi kilometri, ma con il passare del tempo il nostro giro non si allungava e il cronometro tornava a segnare tempi alti e a volte il moribondo tornava a correre sulle nostre spalle con la scusa della cena troppo pesante o del dolore al ginocchio.
Oggi come sempre siamo partiti per il nostro ormai ultra collaudato e misurato giro di 10km, dopo i primi due kilomentri come sempre "allegri" il ritmo è drasticamente crollato e al giro di boa l'orologio segnava 29'30" ancor peggio di due giorni prima quando poi abbiamo concluso i 10km di poco sotto l'ora. Già immaginavo all'arrivo quale sarebbe stata la scusa, questa volta forse nemmeno tanto scusa, il pranzo e la cena del giorno di Pasqua. Invece con enorme stupore la media che fino a quel momento era di 5'55"/km ha cominciato pian piano a scendere e mentre ci avvicinavamo verso casa ho capito che potevamo fare un buon tempo e così l'ho incitato kilometro dopo kilometro e abbiamo concluso il nostro giro con un nuovo record, si perchè noi non siamo runner e lo chiamiamo record, non PB, 57' e non so quanti secondi, a detta sua migliore di 20" rispetto al vecchio miglior tempo che ormai risaliva a chissà quando. Come sempre ci siamo scambiati il cinque in segno di reciproca soddisfazione e abbiamo festeggiato con un bicchiere d'acqua e la nostra immancabile dose di potassio sottoforma di banana. Caro diario, una volta io quel giro l'ho fatto da solo e l'ho fatto in 42 minuti, ma credimi è stato molto più bello mettercene 15 in più.
vorrei raccontarti la mia giornata di ieri, del viaggio che ho fatto dentro di me con in spalla lo zaino con il mio pranzo e la mia cena, dei posti e come sempre delle persone, ma questa volta voglio tenerlo per me e forse lascerò infondo a questa tua pagina solo alcune immagini.
Ti sembrerà strano, ma oggi sono qui per parlarti di corse e di come si possa essere felici per aver fatto 10km in poco più di 57 minuti. Come spesso accade nel fine settimana e nei giorni festivi come oggi accompagno un mio amico nella sua corsa che non supera mai i 10km, anzi a dir la verità quando abbiamo corso insieme le prime volte ad ottobre non conoscevo la sua preparazione e facevamo anche giri da 15km o poco più, addirittura scambiando qualche battuta, ma poi lui si è fossilizzato nel voler correre i 10km in meno di 1 ora, forse chi mastica un po di running, potrebbe dire che si trattava di voler battere il famoso test del moribondo, ma se io non sono un runner lui lo è addirittura meno di me e la sua filosofia è "corro per poi avere meno sensi di colpa quando sono a tavola". Ricordo quando sconfiggemmo insieme per la prima volta il suo moribondo, era dicemebre, io avevo da poco vinto la mia maratona, ma quel 59'40" circa mi regalò le stesse emozioni e festeggiammo insieme come se avessimo vinto una medaglia olimpica. Da quel giorno abbiamo pian piano ritoccato quel tempo e il "nostro" moribondo era un ricordo lontano. Ho provato con scarsi risultati a convincerlo ad allungare le nostre uscite, anche solo di pochi kilometri, ma con il passare del tempo il nostro giro non si allungava e il cronometro tornava a segnare tempi alti e a volte il moribondo tornava a correre sulle nostre spalle con la scusa della cena troppo pesante o del dolore al ginocchio.
Oggi come sempre siamo partiti per il nostro ormai ultra collaudato e misurato giro di 10km, dopo i primi due kilomentri come sempre "allegri" il ritmo è drasticamente crollato e al giro di boa l'orologio segnava 29'30" ancor peggio di due giorni prima quando poi abbiamo concluso i 10km di poco sotto l'ora. Già immaginavo all'arrivo quale sarebbe stata la scusa, questa volta forse nemmeno tanto scusa, il pranzo e la cena del giorno di Pasqua. Invece con enorme stupore la media che fino a quel momento era di 5'55"/km ha cominciato pian piano a scendere e mentre ci avvicinavamo verso casa ho capito che potevamo fare un buon tempo e così l'ho incitato kilometro dopo kilometro e abbiamo concluso il nostro giro con un nuovo record, si perchè noi non siamo runner e lo chiamiamo record, non PB, 57' e non so quanti secondi, a detta sua migliore di 20" rispetto al vecchio miglior tempo che ormai risaliva a chissà quando. Come sempre ci siamo scambiati il cinque in segno di reciproca soddisfazione e abbiamo festeggiato con un bicchiere d'acqua e la nostra immancabile dose di potassio sottoforma di banana. Caro diario, una volta io quel giro l'ho fatto da solo e l'ho fatto in 42 minuti, ma credimi è stato molto più bello mettercene 15 in più.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Caro diario
so già che ti sembrerà strano, ma sono qui per parlarti ancora di corse, si, credo che sotto questo punto di vista sia giusto uscire allo scoperto nei tuoi confronti. A pochi giorni dalla maratona di Roma forse colto dalla paura di veder svanire ancora una volta all'improvviso un'obbiettivo ho dciso di iscrivermi alla mezza maratona di Firenze che si correrà il prossimo 12 aprile, già fra pochi giorni. Questa sarà una gara particolare sotto molti di vista, quello più, come dire, materiale, è la distanza. A differenza delle maratone corse fin ora 21km sono alla mia portata, diciamo che in un certo senso vengo da li, la mia prima prova a fine agosto l' ho fatta su questa distanza, il mio vecchio cronometro segnava 2h08', un tempo che oggi mi fa sorridere ma quel giorno è stato sofferto, poi credo di aver riprovato quel solito giro (che poi in realtà era un giro da ripetere per 5 volte) almeno in altre due occasioni, la seconda se non ricordo male sono migliorato, ma non tanto da scendere sotto le 2h, poi a fine settembre con enorme stupore riuscii ad abbattere il muro e addirittura scesi fino a 1h44', tanto che ancora oggi mi chiedo se quel giorno abbia fatto effettivamente tutti i 5 giri previsti o ne abbia saltato uno. Poi probabilmente anche a causa di questo e di altri sforzi eccessivi ho pagato le conseguenze con piccoli infortuni che mi hanno impedito di prepararmi per la maratona di Firenze come avrei voluto, ma la vittoria di quel giorno comunque non me la leverà nessuno. Ecco, la mia paura però è quella di affrontare a lievllo mentale questa gara diversamente da come ho affrontato le mie maratone, se domenica dentro di me il livello agonistico superasse quello goliardico ho paura che non mi divertirei come voglio, e probilmente porterei a termine anche la gara con enorme fatica. Un altro punto a mio sfavore sono sicuramente i pochi kilometri percorsi per allenarmi dopo Roma e le uscite fatte seriamente (escludendo quelle dove faccio da pacer al mio amico) da quel giorno mi vergogno quasi a dirtelo, ma sono solamentre tre, una di 10km fatta pochi giorni dopo Roma, una dove avevo intenzione di percorrere 20km e al 15°ho mollato risalente al 31 marzo e infine quella che ho portato a termine oggi di 17km. Ecco, la corsa di oggi è stata strana, sapevo e so di non essere allenato adeguatamente, ma in vista di domenica dovevo dimostrare al mio corpo e alla mia testa di essere comunque in grado di percorrere sufficienti kilometri, I primi kilometri sono per me sempre i più difficili, dove tendo ad andare troppo veloce e per trovare il mio ritmo ideale impiego sempre un bel po, e oggi ho faticato più del solito, probabilmente in questo ultimo periodo mi ono rilassato troppo e ho perso un po di brillantezza, poi una volta tornato a casa leggendo i numeri ho capito le mie difficolta, ho corso i primi 6 km ad un ritmo non mio (4'18"/km il passaggio peggiore al 5°km), troppo alto, e ringrazio che tra il sesto e il settimo kilometro del giro che avevo programmato c'è una salita che mi ha permesso di abbassare il ritmo e tornare sui miei standard. Questi però sono valori che solo una volta arrivato a casa ho scoperto, ormai lo sai, io non amo i numeri e non controllo freneticamente l'orologio come invece fanno altri. Ho invece controllato l'orologio impostato per errore (causa corsa da pacer di lunedì) sul ritmo medio anzichè sull'ora al passaggio del 14°km e mi sono quasi spaventato quando ho letto 4'21". A quel punto mi aspettavano altri 3 kilometri, dei quali la metà in salita, ma sapevo di poter fare un ottimo tempo. Casualmente incorcio il mio amico che percorre il suo solito giro da 10km, gli faccio giusto un urlo per richiamare la sua attenzione e senza aggiungere altro gli faccio cenno che ci saremo sentiti poco dopo telefonicamente (una volta arrivato a casa ho trovato sul telefono una sua chiamata e un suo messaggio che mi avvertiva che sarebbe partito per il suo solito giro e mi avrebbe fatto sapere il tempo impiegato, per la cronaca oggi ci ha impiegato 58'30"e nonostante qualche dolore è pienamente soddisfatto). Proseguo così verso i 3 km che mi attendono, e divento anche io un maniaco da orologio, cercando di "limitare i danni" sulla media che la salita avrebbe sicuramente comportato. Riesco a concludere i 17km in 1h14'51" con una media di 4'24"/km. Molto soddifatto, ma l'obbiettivo di domenica rimarrà comunque il mio solito, divertirsi senza preoccuparsi del tempo.
Caro diario, all'inizio ti ho detto che questa sarà una gara particolare per molti motivi, ecco, forse quello principale è che dopo questa gara della quale non ti avevo fin ora volutamente parlato scenderò dal mio treno dicendo addio alle corse e quella maratona che dovrò comunque correre il prossimo 29 novembre la farò probabilmente camminando. Ad oggi non c'è nessun motivo che mi porti a prosegure questa mia avventura e dentro di me spero di trovare nuovi stimoli che mi riportino a calpestare le strade con le mie scarpe arancio, ma per ora questa è la mia decisione e chissà se passerò ancora dalle tue pagine o rimarrai solo un piacevole ricordo.
so già che ti sembrerà strano, ma sono qui per parlarti ancora di corse, si, credo che sotto questo punto di vista sia giusto uscire allo scoperto nei tuoi confronti. A pochi giorni dalla maratona di Roma forse colto dalla paura di veder svanire ancora una volta all'improvviso un'obbiettivo ho dciso di iscrivermi alla mezza maratona di Firenze che si correrà il prossimo 12 aprile, già fra pochi giorni. Questa sarà una gara particolare sotto molti di vista, quello più, come dire, materiale, è la distanza. A differenza delle maratone corse fin ora 21km sono alla mia portata, diciamo che in un certo senso vengo da li, la mia prima prova a fine agosto l' ho fatta su questa distanza, il mio vecchio cronometro segnava 2h08', un tempo che oggi mi fa sorridere ma quel giorno è stato sofferto, poi credo di aver riprovato quel solito giro (che poi in realtà era un giro da ripetere per 5 volte) almeno in altre due occasioni, la seconda se non ricordo male sono migliorato, ma non tanto da scendere sotto le 2h, poi a fine settembre con enorme stupore riuscii ad abbattere il muro e addirittura scesi fino a 1h44', tanto che ancora oggi mi chiedo se quel giorno abbia fatto effettivamente tutti i 5 giri previsti o ne abbia saltato uno. Poi probabilmente anche a causa di questo e di altri sforzi eccessivi ho pagato le conseguenze con piccoli infortuni che mi hanno impedito di prepararmi per la maratona di Firenze come avrei voluto, ma la vittoria di quel giorno comunque non me la leverà nessuno. Ecco, la mia paura però è quella di affrontare a lievllo mentale questa gara diversamente da come ho affrontato le mie maratone, se domenica dentro di me il livello agonistico superasse quello goliardico ho paura che non mi divertirei come voglio, e probilmente porterei a termine anche la gara con enorme fatica. Un altro punto a mio sfavore sono sicuramente i pochi kilometri percorsi per allenarmi dopo Roma e le uscite fatte seriamente (escludendo quelle dove faccio da pacer al mio amico) da quel giorno mi vergogno quasi a dirtelo, ma sono solamentre tre, una di 10km fatta pochi giorni dopo Roma, una dove avevo intenzione di percorrere 20km e al 15°ho mollato risalente al 31 marzo e infine quella che ho portato a termine oggi di 17km. Ecco, la corsa di oggi è stata strana, sapevo e so di non essere allenato adeguatamente, ma in vista di domenica dovevo dimostrare al mio corpo e alla mia testa di essere comunque in grado di percorrere sufficienti kilometri, I primi kilometri sono per me sempre i più difficili, dove tendo ad andare troppo veloce e per trovare il mio ritmo ideale impiego sempre un bel po, e oggi ho faticato più del solito, probabilmente in questo ultimo periodo mi ono rilassato troppo e ho perso un po di brillantezza, poi una volta tornato a casa leggendo i numeri ho capito le mie difficolta, ho corso i primi 6 km ad un ritmo non mio (4'18"/km il passaggio peggiore al 5°km), troppo alto, e ringrazio che tra il sesto e il settimo kilometro del giro che avevo programmato c'è una salita che mi ha permesso di abbassare il ritmo e tornare sui miei standard. Questi però sono valori che solo una volta arrivato a casa ho scoperto, ormai lo sai, io non amo i numeri e non controllo freneticamente l'orologio come invece fanno altri. Ho invece controllato l'orologio impostato per errore (causa corsa da pacer di lunedì) sul ritmo medio anzichè sull'ora al passaggio del 14°km e mi sono quasi spaventato quando ho letto 4'21". A quel punto mi aspettavano altri 3 kilometri, dei quali la metà in salita, ma sapevo di poter fare un ottimo tempo. Casualmente incorcio il mio amico che percorre il suo solito giro da 10km, gli faccio giusto un urlo per richiamare la sua attenzione e senza aggiungere altro gli faccio cenno che ci saremo sentiti poco dopo telefonicamente (una volta arrivato a casa ho trovato sul telefono una sua chiamata e un suo messaggio che mi avvertiva che sarebbe partito per il suo solito giro e mi avrebbe fatto sapere il tempo impiegato, per la cronaca oggi ci ha impiegato 58'30"e nonostante qualche dolore è pienamente soddisfatto). Proseguo così verso i 3 km che mi attendono, e divento anche io un maniaco da orologio, cercando di "limitare i danni" sulla media che la salita avrebbe sicuramente comportato. Riesco a concludere i 17km in 1h14'51" con una media di 4'24"/km. Molto soddifatto, ma l'obbiettivo di domenica rimarrà comunque il mio solito, divertirsi senza preoccuparsi del tempo.
Caro diario, all'inizio ti ho detto che questa sarà una gara particolare per molti motivi, ecco, forse quello principale è che dopo questa gara della quale non ti avevo fin ora volutamente parlato scenderò dal mio treno dicendo addio alle corse e quella maratona che dovrò comunque correre il prossimo 29 novembre la farò probabilmente camminando. Ad oggi non c'è nessun motivo che mi porti a prosegure questa mia avventura e dentro di me spero di trovare nuovi stimoli che mi riportino a calpestare le strade con le mie scarpe arancio, ma per ora questa è la mia decisione e chissà se passerò ancora dalle tue pagine o rimarrai solo un piacevole ricordo.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Caro diario
oggi giorno di antivigilia della gara e come sempre ho voluto percorrere quella strada che mi porta a salutare un vecchio amico, in tempi non sospetti ho definito questi pochi kilometri che ci separano come i kilometri che mi servono per allenare il cuore e dove le gambe sono un semplice mezzo di trasporto. Nonostante la corsa di due giorni fa mi abbia affatticato troppo e oggi non mi sentissi nemmeno particolarmente bene ho voluto ugualmente non mancare questo appuntamento, ma durante il percorso c'era un pensiero che mi tormentava. Non ho forse trasformato questo mio percorso in una scaramanzia? Proprio come indosso il solito paio di calzini per ogni gara, faccia la stessa medesima colazione ogni volta o i soliti movimenti prima della partenza. Allora quando sono arrivato a quel triste luogo ho sentito il bisogno di chiedergli scusa, infondo da fuori il mio dubbio può sembrare una semplice certezza, ma sono convinto che lui sa che non è così e che io ogni volta vado lì per dirgli che so che non correrò da solo e che se arriverò al traguardo non sarà solo merito mio. Con il cuore forse un po più leggero sono poi tornato verso casa ricordandomi di quelle parole che ho scritto ad un'amica non molto tempo fa:
"Cadremo ancora mille volte
getteremo la spugna
ma ritorneremo,
penseremo che non siamo soli
che qualcuno da qualche parte sta aspettando noi
che qualcuno ovunque sia ci sta guardando
che qualcuno così lontano infondo è dentro di noi.
E’ per loro ma anche per noi
che al sole del traguardo
con il sorriso sulla faccia alzeremo le braccia al cielo."
Caro diario perdonami ma oggi non ho altre parole per te
oggi giorno di antivigilia della gara e come sempre ho voluto percorrere quella strada che mi porta a salutare un vecchio amico, in tempi non sospetti ho definito questi pochi kilometri che ci separano come i kilometri che mi servono per allenare il cuore e dove le gambe sono un semplice mezzo di trasporto. Nonostante la corsa di due giorni fa mi abbia affatticato troppo e oggi non mi sentissi nemmeno particolarmente bene ho voluto ugualmente non mancare questo appuntamento, ma durante il percorso c'era un pensiero che mi tormentava. Non ho forse trasformato questo mio percorso in una scaramanzia? Proprio come indosso il solito paio di calzini per ogni gara, faccia la stessa medesima colazione ogni volta o i soliti movimenti prima della partenza. Allora quando sono arrivato a quel triste luogo ho sentito il bisogno di chiedergli scusa, infondo da fuori il mio dubbio può sembrare una semplice certezza, ma sono convinto che lui sa che non è così e che io ogni volta vado lì per dirgli che so che non correrò da solo e che se arriverò al traguardo non sarà solo merito mio. Con il cuore forse un po più leggero sono poi tornato verso casa ricordandomi di quelle parole che ho scritto ad un'amica non molto tempo fa:
"Cadremo ancora mille volte
getteremo la spugna
ma ritorneremo,
penseremo che non siamo soli
che qualcuno da qualche parte sta aspettando noi
che qualcuno ovunque sia ci sta guardando
che qualcuno così lontano infondo è dentro di noi.
E’ per loro ma anche per noi
che al sole del traguardo
con il sorriso sulla faccia alzeremo le braccia al cielo."
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Little, ma mi spieghi perché vuoi abbandonare dopo la mezza?
Never complain, never explain.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Io ho cominciato a correre ad agosto per una reale motivazione che conosco solo io e che per assurdo in parte forse riuscirò a spiegare all'interno di una trasmissione tv che dovrebbe andare in onda a breve, e per riuscire a guardare avanti mi ero prefissato la realizzazione di un sogno che era appunto quello di correre una maratona, senza darmi degli obbiettivi cronometrici, ma con il desiderio di stare sotto le 4 ore, non ci sono riuscito e ho utilizzato questa motivazione per correre anche a Roma. Mi sono iscritto a questa mezza perchè so che sulla carta è una distanza più alla mia portata rispetto ai 42km e volevo in qualche modo sfruttare questi mesi di allenamento. Ma poi per il resto come ho già detto non ho altri obbiettivi dal punto di vista podistico e devo dare una sterzata netta alla mia vita che al momento è un grande disastro.
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Re: [DIARIO] La mia corsa è il mio treno
Caro diario
eccomi qui, nuovamente a casa e con la notte alle spalle per raccontarti della mia gara, che poi già defnirla così non mi piace, diciamo che sono qui per raccontarti del mio allenamento speciale. Negli ultimi giorni non sono stato molto bene fisicamente e non poteva essere diversamente il giorno della manifestazione, ma mi do un'ora per valutare la situazione anche se dentro di me so che non avrei mai rinunciato a partecipare in ricordo dei kilometri corsi in passato con un ginocchio che per far sentire la sua presenza mi faceva arrivare alle lacrime. Esco così di casa per raggiungere gli altri del forum in piazza della Signoria, già da lontano li vedo, riconosco la barba di Leox che ho visto nel suo avatar e Kostia che avevo già visto in altre foto, mi avvicino e Kostia mi chiede se faccio parte del forum e dopo l'ovvia risposta positiva comincio a presentarmi con tutti i presenti, naturalmente mi presento con il nome di battesimo che forse nemmeno mia madre conosce e Kostia giustamente mi chiede il nick. Oltre ai due già citati c'è la famiglia di Kostia, la moglie Francesca, la figlia che sembra la più preparata di tutte dato che ci corre intorno a tutta velocità, Luca, Elle e Pablo che come promesso in una sorta di gemellaggio mi regala una fascia della sua società e io per ricambiare ho solo un adesivo personale del quale non se ne farà niente, ma senza uno scambio reciproco non era un vero gemellaggio. Dopo la foto di rito ci dirigiamo in direzione S.Croce, ma decidiamo di dividerci in due gruppi, chi ha intenzione di fare un po di riscaldamento e chi invece corre con il metodo da me ribattezzato "LittleJames maniera" ovvero l'anticorsa, naturalmente da fondatore del metodo rimango con gli adepti e perdiamo di vista Pablo e Luca con i quali pensiamo di rividerci in zona partenza, anche se poi non sarà così. Dopo il passaggio in S.Croce ci incamminiamo anche noi verso la partenza e intanto si continua a parlare di allenamenti di gare passate, di altri del forum che purtroppo non son presenti e qui ho la conferma, se mai ne avessi avuto bisogno, che non posso definirmi runner, loro si allenano spesso e con metodo, io corro forse una/due volte a settimana e a sensazione, il mio metodo è darmi una distanza a raggiungerla nel miglior tempo e nelle migliori condizioni possibili. Ci siamo, la zona partenza è superaffollata, ma con Leox e la signora Kostia cerchiamo il nostro posto e attendiamo la partenza, poco prima forse sono rapito dai miei pensieri e torno nel mondo reale solo quando Leox mi prende per le spalle e mi scuote, forse aveva notato la mia temporanea assenza dal mondo reale. Si parte, ma non tutti, il mio tomtom non aggancia il segnale e lo prenderà solo dopo 300metri dalla partenza, così non avrò un reale riferimento e non è il miglior modo di partire. Chi invece ha un ottimo spunto è Leox che scappa tra la folla pian piano, anzi veloce veloce scappa alla mia vita. Mi dispiace ma anche io esco dai radar di Francesca e cerco di trovare il mio posto per prendere un buon ritmo. I primi kilometri sono terribili, il traffico è immane e i vicoli stretti non mi permettono di superare, così rimango imbottigliato dietro ad un gruppo di pacer che sembra essere un muro invalicabile, il problema è che sulla carta io ne ho molto di più e sto perdendo tempo prezioso che poi in qualche modo dovrò recuperare. Al 3°km è previsto il passaggio in piazza Duomo, so che mia nonna è alla finestra ad attendere il mio passaggio, ci siamo messi d'accordo che cercherò di restare vicino alle transenne e proverò a farmi notare, così quando la vedo comincio a sbracciarmi come se stessi chiedendo aiuto ad un elicottero, ricambia il mio saluto e io gli faccio segno con il pollice alzato. Finalmente dopo un po le strade si allargano e anche se non amo farlo decido di prendere la corsia preferenziale e comincio a correre sul marciapiede dove il traffico è ridotto e riesco a recuperare posizioni e tempo. Intano ripercorrendo quelle strade mi ritorna alla mente la maratona, sono le stesse strade, corse nel verso opposto e mi torna in mente che proprio all'inizio di quel ponte a novembre avevo letto uno striscione che mi aveva dato un po di forza e così in un attimo mi ritrovo a pensare a fujiko, le ho promesso che un mio pensiero in corsa sarebbe andato sicuramente anche a lei, invece mi ritroverò a pensare il suo nick più volte, come un flash, perchè di lei conosco solo quello, ma mi basta per sapere che qualcuno un po di tifo a distanza forse lo sta facendo.Per recuperare qualcosa evito anche di fermarmi al primo rifornimento e puntare direttamente al secondo che invece poi non volendo salterò. All'8°km approfittando di un pezzo di strada dritta e scorgo in lontananza dei palloncini e con la speranza che siano quelli dell'1h35' li punto come mio prossimo obbiettivo. Purtroppo una volta raggiunti scopro che non sono quelli che sto cercando, ma daltronde anche i segnali provenienti dal mio tomtom non sono positivi e la media è superiore a quella preventivata. Lascio così alle mie spalle anche questi pacer nella speranza di trovare prima o poi quelli che stavo cercando anche se so che per doverlo fare devo veramente dar fondo alle mie energie anche se di strada ne manca ancora tanta, troppa. Finiamo così il primo giro e ripercorriamo le strade fatte in precedenza che questa volta data la scarsità di persone non mi sembrano nemmeno le stesse. In piazza della signoria sento una voce che mi chiama, è kostia che mi incita e provo a spiegargli che sono rimasto bloccato per molti kilometri nel traffico, ma non è un'operazione facile e dubito mi abbia compreso. Punto così ancora una volta piazza Duomo, la nonna è ancora alla finestra, mi sbraccio ancora a chiedere soccorso e lei ricambia, questa volta il pollice alzato è veritiero, tutto ok, sto recuperando tempo e posizioni anche se non so per quanto ancora porò tenere un ritmo che non mi appartiene. Ancora nuovi flash, ma non ho tempo di perdermi nei miei pensieri e quasi non noto le persone a bordo strada. Al 15°km riesco a rifornirmi, ma non mi fermo per bere ed è più quello che mi cade in terra e addosso che quello che effettivamente riesco a bere, ma per la testa va bene anche quel sorso d'acqua. A questo punto sento che le forze vengono meno e comincio a pagare i folli kilometri che mi sono lasciato alle spalle, quindi cerco qualcuno che in qualche modo mi trascini al traguardo, provo a prendere riferimenti all'orizzonte, ma non sono buoni cavalli, li raggiungo e sorpasso subito, fino a che non trovo un signore con una maglia viola, sicuramente di Firenze, lui mi sembra abbia un buon ritmo, non mi stacca e io non mi stacco da lui, potrebbe essere quello buono. A questo punto mi torna in mente Roma, io e Valerio, ma questa volta le parti si invertono, non sono io il pacer, il signore in maglia viola sarà il mio Paolo fioretino. Si accorge di me e della mia presenza, con la coda dell'occhio lo vedo che controlla spesso la mia posizione, ma non ci diciamo nessuna parola, mi sembra quasi brutto ma gli corro accanto e non so che faccia abbia. Mancano 5 km e con il più banale dei motivi rompiamo il ghiaccio, lui vede sulla destra una bella ragazza, sicuramente tedesca, e dice "avessi 25 anni di meno", io colgo l'occasione e alzando il braccio come per indicare la mia presenza a scuola ribatto dicendo che 25 anni ce l'ho io e che sarei rigirato una volta portata a termine la corsa. Poche parole, ma non credo di aver fiato per molte di più. Allo spugnaggio veniamo prima colpiti da un getto d'acqua, ci annnaffiano come fiori ma per me è manna dal cielo, poi Paolo mi passa una spugna, ormai mi ha preso a cuore. Capisco di aver scelto un buon cavallo, ma quando esce allo scoperto per un attimo mi manca il fiato, le sue testuali parole sono "io sono un unltramaratoneta e questa per me è una passeggiata di salute", bene, penso che io sono alla frutta e lui è in passeggiata, mi chiede anche se me la sento di aumentare ma io declino l'invito con cortesia dicendo che se me la sentirò lo farò negli ultimi kilometri, ma gli dico che se lui vuole andare è libero di farlo. Mi dice che quello è un buon ritmo anche per lui e che sarà lui dopo l'ultima salita a dirmi di aumentare il passo, ok mi affido completamente a lui. Dopo l'ultimo rifornimento che coincide anche con l'ultimo bagno mi chiede ancora come sto, e credo di dare il massimo, lo ringrazio e gli dico di andare, mi sento quasi un peso per lui, ma non so se per scelta o meno rimaniamo comunque in coppia. Manca poco più di un kilometro e siamo appena passati da ponte vecchio tra due ali di folla e mi dice che quello è il momento di aumentare il passo, ma io non mi scollo dal suo fianco, mi ha preso talmente a cuore che mi urla "te ne hai di più, vai" e mi da una spinta in avanti, in qualche modo non posso deluderlo e scappo facendogli segno di ok. Ci siamo, intravedo la piazza che mi aspetta proprio come a novembre, questa volta è diverso sono praticamente solo, davanti non ho nessuno, per un attimo ho provato la stessa sensazione che prova il primo classificato, non posso tirarmi indietro dal festeggiare e comincio ad urlare e a sbracciare come un matto, il pubblico credendomi a ragione tale per farmi contento risponde al mio richiamo d'incitamento, taglio il traguardo e dopo pochi metri a passo mi fermo, devo tornare indietro, sicuramente c'è il Paolo fioretino alle mie spalle e devo ringraziarlo, lo trovo, gli stringo la mano e lo ringrazio, sbuca alle nostre spalle un terzo ragazzo con la maglia rosa della manifestazione che a sua volta ci ringrazia, dice che ci ha seguito per molti kilomentri, ma io non mi sono accorto di lui, evidentemente non siamo stati una coppia ma un terzetto. Va benissimo così, sono stato aiutato e in qualche modo ho aiutato. Per quanto possa importare a me, il tempo finale dice 1:35:24, sulla carta potevo far qualcosa meglio, ma per me è sempre e comunque una vittoria.
Caro diario, adesso vorrai le mie conclusioni ed hai ragione, te le devo. E' stata la mia ultima gara? Probabilmente si, perchè dalla corsa credo di aver avuto tutto quello che poteva darmi e non posso pretendere altro. Sono partito con il sogno di correre una maratona e ne ho portate a casa due, ci ho aggiunto anche una mezza e credo che sia sempicemente la ciliegina sulla torta. Adesso mi aspetta una settimana difficile, e perdonami già da adesso se passerò dalle tue pagine per cercare aiuto.
eccomi qui, nuovamente a casa e con la notte alle spalle per raccontarti della mia gara, che poi già defnirla così non mi piace, diciamo che sono qui per raccontarti del mio allenamento speciale. Negli ultimi giorni non sono stato molto bene fisicamente e non poteva essere diversamente il giorno della manifestazione, ma mi do un'ora per valutare la situazione anche se dentro di me so che non avrei mai rinunciato a partecipare in ricordo dei kilometri corsi in passato con un ginocchio che per far sentire la sua presenza mi faceva arrivare alle lacrime. Esco così di casa per raggiungere gli altri del forum in piazza della Signoria, già da lontano li vedo, riconosco la barba di Leox che ho visto nel suo avatar e Kostia che avevo già visto in altre foto, mi avvicino e Kostia mi chiede se faccio parte del forum e dopo l'ovvia risposta positiva comincio a presentarmi con tutti i presenti, naturalmente mi presento con il nome di battesimo che forse nemmeno mia madre conosce e Kostia giustamente mi chiede il nick. Oltre ai due già citati c'è la famiglia di Kostia, la moglie Francesca, la figlia che sembra la più preparata di tutte dato che ci corre intorno a tutta velocità, Luca, Elle e Pablo che come promesso in una sorta di gemellaggio mi regala una fascia della sua società e io per ricambiare ho solo un adesivo personale del quale non se ne farà niente, ma senza uno scambio reciproco non era un vero gemellaggio. Dopo la foto di rito ci dirigiamo in direzione S.Croce, ma decidiamo di dividerci in due gruppi, chi ha intenzione di fare un po di riscaldamento e chi invece corre con il metodo da me ribattezzato "LittleJames maniera" ovvero l'anticorsa, naturalmente da fondatore del metodo rimango con gli adepti e perdiamo di vista Pablo e Luca con i quali pensiamo di rividerci in zona partenza, anche se poi non sarà così. Dopo il passaggio in S.Croce ci incamminiamo anche noi verso la partenza e intanto si continua a parlare di allenamenti di gare passate, di altri del forum che purtroppo non son presenti e qui ho la conferma, se mai ne avessi avuto bisogno, che non posso definirmi runner, loro si allenano spesso e con metodo, io corro forse una/due volte a settimana e a sensazione, il mio metodo è darmi una distanza a raggiungerla nel miglior tempo e nelle migliori condizioni possibili. Ci siamo, la zona partenza è superaffollata, ma con Leox e la signora Kostia cerchiamo il nostro posto e attendiamo la partenza, poco prima forse sono rapito dai miei pensieri e torno nel mondo reale solo quando Leox mi prende per le spalle e mi scuote, forse aveva notato la mia temporanea assenza dal mondo reale. Si parte, ma non tutti, il mio tomtom non aggancia il segnale e lo prenderà solo dopo 300metri dalla partenza, così non avrò un reale riferimento e non è il miglior modo di partire. Chi invece ha un ottimo spunto è Leox che scappa tra la folla pian piano, anzi veloce veloce scappa alla mia vita. Mi dispiace ma anche io esco dai radar di Francesca e cerco di trovare il mio posto per prendere un buon ritmo. I primi kilometri sono terribili, il traffico è immane e i vicoli stretti non mi permettono di superare, così rimango imbottigliato dietro ad un gruppo di pacer che sembra essere un muro invalicabile, il problema è che sulla carta io ne ho molto di più e sto perdendo tempo prezioso che poi in qualche modo dovrò recuperare. Al 3°km è previsto il passaggio in piazza Duomo, so che mia nonna è alla finestra ad attendere il mio passaggio, ci siamo messi d'accordo che cercherò di restare vicino alle transenne e proverò a farmi notare, così quando la vedo comincio a sbracciarmi come se stessi chiedendo aiuto ad un elicottero, ricambia il mio saluto e io gli faccio segno con il pollice alzato. Finalmente dopo un po le strade si allargano e anche se non amo farlo decido di prendere la corsia preferenziale e comincio a correre sul marciapiede dove il traffico è ridotto e riesco a recuperare posizioni e tempo. Intano ripercorrendo quelle strade mi ritorna alla mente la maratona, sono le stesse strade, corse nel verso opposto e mi torna in mente che proprio all'inizio di quel ponte a novembre avevo letto uno striscione che mi aveva dato un po di forza e così in un attimo mi ritrovo a pensare a fujiko, le ho promesso che un mio pensiero in corsa sarebbe andato sicuramente anche a lei, invece mi ritroverò a pensare il suo nick più volte, come un flash, perchè di lei conosco solo quello, ma mi basta per sapere che qualcuno un po di tifo a distanza forse lo sta facendo.Per recuperare qualcosa evito anche di fermarmi al primo rifornimento e puntare direttamente al secondo che invece poi non volendo salterò. All'8°km approfittando di un pezzo di strada dritta e scorgo in lontananza dei palloncini e con la speranza che siano quelli dell'1h35' li punto come mio prossimo obbiettivo. Purtroppo una volta raggiunti scopro che non sono quelli che sto cercando, ma daltronde anche i segnali provenienti dal mio tomtom non sono positivi e la media è superiore a quella preventivata. Lascio così alle mie spalle anche questi pacer nella speranza di trovare prima o poi quelli che stavo cercando anche se so che per doverlo fare devo veramente dar fondo alle mie energie anche se di strada ne manca ancora tanta, troppa. Finiamo così il primo giro e ripercorriamo le strade fatte in precedenza che questa volta data la scarsità di persone non mi sembrano nemmeno le stesse. In piazza della signoria sento una voce che mi chiama, è kostia che mi incita e provo a spiegargli che sono rimasto bloccato per molti kilometri nel traffico, ma non è un'operazione facile e dubito mi abbia compreso. Punto così ancora una volta piazza Duomo, la nonna è ancora alla finestra, mi sbraccio ancora a chiedere soccorso e lei ricambia, questa volta il pollice alzato è veritiero, tutto ok, sto recuperando tempo e posizioni anche se non so per quanto ancora porò tenere un ritmo che non mi appartiene. Ancora nuovi flash, ma non ho tempo di perdermi nei miei pensieri e quasi non noto le persone a bordo strada. Al 15°km riesco a rifornirmi, ma non mi fermo per bere ed è più quello che mi cade in terra e addosso che quello che effettivamente riesco a bere, ma per la testa va bene anche quel sorso d'acqua. A questo punto sento che le forze vengono meno e comincio a pagare i folli kilometri che mi sono lasciato alle spalle, quindi cerco qualcuno che in qualche modo mi trascini al traguardo, provo a prendere riferimenti all'orizzonte, ma non sono buoni cavalli, li raggiungo e sorpasso subito, fino a che non trovo un signore con una maglia viola, sicuramente di Firenze, lui mi sembra abbia un buon ritmo, non mi stacca e io non mi stacco da lui, potrebbe essere quello buono. A questo punto mi torna in mente Roma, io e Valerio, ma questa volta le parti si invertono, non sono io il pacer, il signore in maglia viola sarà il mio Paolo fioretino. Si accorge di me e della mia presenza, con la coda dell'occhio lo vedo che controlla spesso la mia posizione, ma non ci diciamo nessuna parola, mi sembra quasi brutto ma gli corro accanto e non so che faccia abbia. Mancano 5 km e con il più banale dei motivi rompiamo il ghiaccio, lui vede sulla destra una bella ragazza, sicuramente tedesca, e dice "avessi 25 anni di meno", io colgo l'occasione e alzando il braccio come per indicare la mia presenza a scuola ribatto dicendo che 25 anni ce l'ho io e che sarei rigirato una volta portata a termine la corsa. Poche parole, ma non credo di aver fiato per molte di più. Allo spugnaggio veniamo prima colpiti da un getto d'acqua, ci annnaffiano come fiori ma per me è manna dal cielo, poi Paolo mi passa una spugna, ormai mi ha preso a cuore. Capisco di aver scelto un buon cavallo, ma quando esce allo scoperto per un attimo mi manca il fiato, le sue testuali parole sono "io sono un unltramaratoneta e questa per me è una passeggiata di salute", bene, penso che io sono alla frutta e lui è in passeggiata, mi chiede anche se me la sento di aumentare ma io declino l'invito con cortesia dicendo che se me la sentirò lo farò negli ultimi kilometri, ma gli dico che se lui vuole andare è libero di farlo. Mi dice che quello è un buon ritmo anche per lui e che sarà lui dopo l'ultima salita a dirmi di aumentare il passo, ok mi affido completamente a lui. Dopo l'ultimo rifornimento che coincide anche con l'ultimo bagno mi chiede ancora come sto, e credo di dare il massimo, lo ringrazio e gli dico di andare, mi sento quasi un peso per lui, ma non so se per scelta o meno rimaniamo comunque in coppia. Manca poco più di un kilometro e siamo appena passati da ponte vecchio tra due ali di folla e mi dice che quello è il momento di aumentare il passo, ma io non mi scollo dal suo fianco, mi ha preso talmente a cuore che mi urla "te ne hai di più, vai" e mi da una spinta in avanti, in qualche modo non posso deluderlo e scappo facendogli segno di ok. Ci siamo, intravedo la piazza che mi aspetta proprio come a novembre, questa volta è diverso sono praticamente solo, davanti non ho nessuno, per un attimo ho provato la stessa sensazione che prova il primo classificato, non posso tirarmi indietro dal festeggiare e comincio ad urlare e a sbracciare come un matto, il pubblico credendomi a ragione tale per farmi contento risponde al mio richiamo d'incitamento, taglio il traguardo e dopo pochi metri a passo mi fermo, devo tornare indietro, sicuramente c'è il Paolo fioretino alle mie spalle e devo ringraziarlo, lo trovo, gli stringo la mano e lo ringrazio, sbuca alle nostre spalle un terzo ragazzo con la maglia rosa della manifestazione che a sua volta ci ringrazia, dice che ci ha seguito per molti kilomentri, ma io non mi sono accorto di lui, evidentemente non siamo stati una coppia ma un terzetto. Va benissimo così, sono stato aiutato e in qualche modo ho aiutato. Per quanto possa importare a me, il tempo finale dice 1:35:24, sulla carta potevo far qualcosa meglio, ma per me è sempre e comunque una vittoria.
Caro diario, adesso vorrai le mie conclusioni ed hai ragione, te le devo. E' stata la mia ultima gara? Probabilmente si, perchè dalla corsa credo di aver avuto tutto quello che poteva darmi e non posso pretendere altro. Sono partito con il sogno di correre una maratona e ne ho portate a casa due, ci ho aggiunto anche una mezza e credo che sia sempicemente la ciliegina sulla torta. Adesso mi aspetta una settimana difficile, e perdonami già da adesso se passerò dalle tue pagine per cercare aiuto.