E rieccomi!
Parto da casa dei miei, vicino a Fribourg, alle 8 per prendere uno dei treni che portano i concorrenti a Morat. In stazione incontro la coppia che allena la mia società e facciamo il viaggio assieme (lei arriverà 18a nelle donne 50 e lui 10° negli uomini 65

).
Arrivati a Morat ci separiamo, loro vanno subito a depositare le borse mentre io passo dagli spogliatoi... devo ancora capire come vestirmi...

Pioverà, si, ma quanto? Doveva fare freddino, ma freddino non è... alla fine opto per una maglietta a maniche corte e sopra indosso una leggerissima kway. Esco dagli spogliatoi e comincia a piovere più intensamente, mi fermo per completare il mio look con la sacca dell'immondizia
Deposito la mia borsa nel camioncino vicino al quale ho appuntamento con Davide e Ciro. Incontro un paio di amici

e poi arriva Davide, sempre positivo e rilassato (quanto ti invidio

). Dopo un po' ci raggiunge anche Ciro, un po' meno positivo in quel momento
Io sento ancora qualcosina al fianco destro, non è ne un dolore ne un vero e proprio fastidio, ma un leggero risentimento. Decido di correre a ritmo di "passeggiata", non voglio farmi male con Venezia tra 3 settimane!
C'è un po' (tanto) di casino e rallentamenti in partenza, non me ne importa nulla, il Garmin fa fatica a partire e comunque non cerco il PB. Primi km veramente tranquilli... io sto benissimo a quel ritmo, mentre si vede che per Davide e Ciro è contro natura andare così piano
Conosco e amo ogni centimetro di questa gara

Lunghe salite, bellissime discese, pubblico caloroso, temperatura perfetta, mi viene comunque il rimpianto di non essere in forma perché le condizioni meteo sono ideali per me. Non vado come un treno, ma sbuffo come un treno a vapore! Il fiato non c'è, le gambe sentono ancora i 30km della domenica precedente.
Sto sperimentando un nuovo modo di correre, muovendo poco braccia e spalle per non muovere il torso, sopratutto a destra... il fastidio al costato è sotto controllo ma ho paura che basti poco a svegliarlo, il che significherebbe la fine della gara.
Davide è un pacer atipico ma efficiente

, è sempre davanti, si gira, mi incita, devo corregli dietro
Al km 11 circa, Ciro decide di spiccare il volo, lo rivedremo all'arrivo. Cominciano le salite più difficili, sono lunghe e le gambe sono stanche, ma il pubblico aiuta tanto, penso che Davide non mi vede e cammino forse una decina di metri... (in realtà mi ha vista

), ma non mi facilita le cose, riprendo a correre. Guardo (troppo) il Garmin, quasi involontariamente comincio a fare un po' di calcoli... sembra impossibile ma il PB è a portata di scarpetta!
Mi ricordo che però quest'anno, a causa di lavori, il percorso è stato allungato di 280m... devo tenerne conto... mi sento al limite ma ci voglio provare, Davide mi conferma che è possibile, superiamo la deviazione, adesso c'è una bella discesa per recuperare, poi un falso piano che mi fa sempre soffrire, poi di nuovo un po' di discesa e la salitona finale. Stringo i denti, guardo il Garmin ogni 10 secondi

, ce la posso fare, ce la DEVO fare ormai! Finita la salita, ci sono forse ancora 20m in piano, riesco a tirar fuori una volata verso il traguardo, sono felicissima, tutti i dolori, tutta la rabbia e la delusione di domenica scorsa sono annientati. Ho tolto 53 secondi al tempo dell'anno scorso, e con quasi 300m in più da percorrere. Sono felice
Bel radunino post gara con Davide, Ciro e sua moglie
