Questa proprio non me la immaginavo. Certo che ci vuole proprio una grande preparazione perchè immagino che correre su asfalto a piedi nudi, magari d'estate debba essere all'inizio una tortura per la pelle dei piedi!Forrest75 ha scritto:vero
difatti viene consigliato di muovere i primi passi scalzi, anche per semplici esercizi complementari al normale allenamento, su superfici dure (meglio ancora se ruvide, tipo asfalto, piste, etc.)) in quanto in questo modo il piede riceve meglio i "segnali" per correggere l'appoggio
Quale minimalista per cominciare
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Re: Quale minimalista per cominciare
Ma poi... perchè corro? Non lo so, ma non riesco a smettere!__
ALTEZZA: 173 cm - PESO: 74/75 Kg - APPOGGIO: Neutro
QUANDO CORREVO (MA STO RIPRENDENDO):MIGLIORE MEDIA SU 14,59 Km: 5:03/Km
ALLENAMENTO: strada 10/14 Km 4 gg. a sett.

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Re: Quale minimalista per cominciare
probabilmente servirà a riconquistare una propriocettività decente (un po' come quando bisogna recuperare dopo una frattura alla caviglia)
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Re: Quale minimalista per cominciare
io in realtà metto un paio di calzini, perchè ovviamente la pelle del piede non è preparata, ma con quelli non ho alcun problema, l'importante come dicevo è imparare ad atterrare su tutta la pianta (basta vedere un video su youtube), mentre molti provano di avampiede pieno e cosi si rischia nella zona delle ossa metatarsali, provato di personaNico74 ha scritto:Questa proprio non me la immaginavo. Certo che ci vuole proprio una grande preparazione perchè immagino che correre su asfalto a piedi nudi, magari d'estate debba essere all'inizio una tortura per la pelle dei piedi!Forrest75 ha scritto:vero
difatti viene consigliato di muovere i primi passi scalzi, anche per semplici esercizi complementari al normale allenamento, su superfici dure (meglio ancora se ruvide, tipo asfalto, piste, etc.)) in quanto in questo modo il piede riceve meglio i "segnali" per correggere l'appoggio

Il mio max è stato 4 km di fila su asfalto, sensazioni impensabili con qualsiasi scarpa

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Re: Quale minimalista per cominciare
io ne ho corso uno solo a piedi nudi: c 'é un senso di leggerezza, di elasticità (e relativa ammortizzazione) stupendo. viene subito una cadenza più alta del consueto.
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Re: Quale minimalista per cominciare
nico83040 ha scritto:
io in realtà metto un paio di calzini, perchè ovviamente la pelle del piede non è preparata, ma con quelli non ho alcun problema, l'importante come dicevo è imparare ad atterrare su tutta la pianta (basta vedere un video su youtube), mentre molti provano di avampiede pieno e cosi si rischia nella zona delle ossa metatarsali, provato di persona.
Il mio max è stato 4 km di fila su asfalto, sensazioni impensabili con qualsiasi scarpa
Qui troviamo la risposta alla domanda nel titolo di questo 3D...ubald ha scritto:io ne ho corso uno solo a piedi nudi: c 'é un senso di leggerezza, di elasticità (e relativa ammortizzazione) stupendo. viene subito una cadenza più alta del consueto.


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Re: Quale minimalista per cominciare
Quoto in pieno quella che potrebbe sembrare solo una battutadovedavide ha scritto:
Qui troviamo la risposta alla domanda nel titolo di questo 3D...![]()



Se ti togli le scarpe e fai qualche minuto bare capisci subito se il minimal fa per te oppure no.

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Re: Quale minimalista per cominciare
infatti. Ma la cosa bella è che con le scarpe sono un moderato pronatore. Ovviamente senza il problema sembrerebbe annullarsi (ovviamente dovrei provare a lungo per esserne sicuro)
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Re: Quale minimalista per cominciare
ma secondo voi calzando una minimalista il piede trova da solo l'appoggio più corretto ?
quali sono i parametri ed i relativi valori che possono far catalogare una scarpa come minimalista ?
quali sono i parametri ed i relativi valori che possono far catalogare una scarpa come minimalista ?
Corri Forrest, corri !!!
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Re: Quale minimalista per cominciare
la prima domanda me la faccio anch'io. Non ho esperienza per dare una riposta sicura, ma l'intuito mi dice sì (viene naturale, secondo me).
Bella la seconda domanda: dal sito corsanaturale, nella classificazione che fanno dei vari modelli, direi che conta prima di tutto l'assenza di artifizi correttivi (motivo per cui, ad esempio, non considerano affatto la pure cadence); in secondo luogo sembrerebbero contare dislivello e altezza intersuola.
Ma aspetto il parere dei più esperti!
Bella la seconda domanda: dal sito corsanaturale, nella classificazione che fanno dei vari modelli, direi che conta prima di tutto l'assenza di artifizi correttivi (motivo per cui, ad esempio, non considerano affatto la pure cadence); in secondo luogo sembrerebbero contare dislivello e altezza intersuola.
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Re: Quale minimalista per cominciare
anch'io mi sono dato le stesse risposte, vorrei conferma.ubald ha scritto:la prima domanda me la faccio anch'io. Non ho esperienza per dare una riposta sicura, ma l'intuito mi dice sì (viene naturale, secondo me).
Bella la seconda domanda: dal sito corsanaturale, nella classificazione che fanno dei vari modelli, direi che conta prima di tutto l'assenza di artifizi correttivi (motivo per cui, ad esempio, non considerano affatto la pure cadence); in secondo luogo sembrerebbero contare dislivello e altezza intersuola.
Ma aspetto il parere dei più esperti!
nelle poche uscite che ho fatto con le minimaliste mi sono ritrovato, senza farlo appositamente, ad appoggiare di mesopiede/avampiede (con le scarpe tradizionali il mio appoggio è più arretrato verso il tallone pur appoggiando sostanzialmente con l'intera pianta e non di tallone), a correre con un passo corto e rapido
n effetti vorrei sapere quali drop ed altezza di intersuola rendono una scarpa "minimalista"
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