[Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
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elisa udine
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
grande!
21km: 1h36'33" 2020
42km: 3h24'02" Cividale 2019
6h: 70,3km Biella 2021
75km: 7h21'20" Ob Mrzli Reki 2019
100km: 9h18'51" Imola 2021
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
grazie a tutti!Moran ha scritto:Congratulazioni!
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PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Ultima gara dell'anno, ieri: Presso il Colle di San Michele, in una cornice fantastica coronata da una autunnalissima e calda giornata di sole dicembrino, si corre una 9,3 km sui tornanti del Colle. E' un memorial, intitolato ad un runner che non conosco, scomparso 3 anni fa, ma il cui ricordo è ben vivo negli occhi di amici e parenti. Tantissimi i convenuti, quasi 500 persone tra agonisti e non agonisti, veramente bello. Il tracciato è da morire, una salita con pendenze proibitive, da fare tre volte a circuito, seguita da una discesa a rotta di collo per poi un km di falsopiano con alcune salitelle. 4 giri (e tre vv la salita della morte) per gli agonisti, 2 giri per i non competitivi
L'anno scorso, ancora senza squadra e senza certificato, con 2 mesi di allenamento scriteriato avevo preso parte alla non competitiva, tirando poi dritto per finire i 4 giri e vedere 'cosa succedeva'. Ho dunque un tempo di riferimento (sebbene frutto di interpolazione tra i tempi di chi avevo dietro e davanti a me, non avendo allora il chip) che dicie 46'e 12 ''. Sono davvero curioso di capire i miglioramenti su una gara così massacrante. E' la prima volta che corro la medesima gara, da quando ho iniziato.
Arrivo a questa competizione purtroppo in condizioni pietose. Una consegna urgente mi sta obbligando a fare 5 ore di sonno a notte da 15 gg circa, sono cotto e non ho corso nulla in settimana. Anche sabato notte, anzi era già domenica mattina, a letto alle 3, con sevglia ale 8.
MA ci siamo e quindi balliamo. La gara, tra l'altro, ha troppi strappi per poterti permettere una qualche forma di gestione. Devi dare tutto sempre e vedere che succede. Alla partenza mi tengo vicino davide e andrea, ma sono certo di avere un passo migliore del loro, non credo mi staranno a ruota, vedremo. Si parte con mezzora di ritardo e io già penso che sarà un problema saltare il riposino: alle 15 si va ain ufficio a finire il progetto.
Un minuto di silenzio per ricordare giancarlo poi si va. Parto a razzo, stavolta sono in buona posizione allo start, ma cmq schiaccio qualcuno che forse si era sopravvalutato in pit lane. Il primo tratto è il leggera discesa, poi ci sarà il consueto tratto da 500 m di falsopiano, due salitelle e poi la salita della morte, che parte dolce e finisce con pendenze del 15%, in cima 100 m di falsopiano e poi giù in discesa con 3 o 4 tornanti balordi per poi ritornare al pezzo da 500 m in piano. A un km dalla partenza guardo il gps: dice 3,30, forse sto esagerando, e difatti accanto a me ci sono runner che normalmente vedo solo di spalle e da lontano. alla seconda salitella rallento e poi aggredisco il picco della morte. Salgo ababstanza agevole, forse troppo, e scendo a bomba, allungando la falcata, quando torno in piano vedo che sto facendo 4 a km, ma con estrema fatica. Non so se ne avrò sino alla fine. ecco le due salitelle e di nuovo il picco della morte. il primo pezzo lo faccio bene, poi mi pianto e devo camminare. arrivato su scendo con il freno a mano tirato, devo recuperare un pò di battiti se voglio arrivare in fondo con onore. In discesa mi passa Bro, il mio solito antagonista, oggi non ci sarà gara, temo. Arrivo giù e cerco di tenere un passo da 4,10 ma le gambe non mi rispondono, la falcata è stanca e la mente è stanca, non riescoa pensare strategie nè a motivarmi...mi sfilano diversi runner. Di nuvo le due gobbette e via con la terza e ultima salita. La affronto sapendo di aver risparmiato qualcosa al gro precedente, quindi provo a tenere, ma poi mi arrendo e cammino. Mi supera pure Luigi, m55 che avevo bruciato in progressione solo un mese fa, che rabbia! La discesa la faccio come un pazzo, slego i cavalli e vado giù in picchiata, recupero diverse persone , ma non il fiato. Bro è sempre lì a 200 m ma non ho di che forare, posso solo tenere, se riesco. Di nuovo il falsopiano e le distanze che aumentano invece che diminuire. Mi superano altri due runner, poco prima delle due gobbette...non mi piace...devo riprendervi, cambio marcia sulla prima e li riprendo, uno cede, l'altro aumenta. sulla seconda gobba ,mi avvicino al fuggitivo, ma capisco che non ce la posso fare, anzi la mente dice 'non ce la voglio fare, lasciami in pace'. Dietro non rinviene nessuno, davanti lo lascio andare, finisco senza ansie la mia gara.
Sarà 42' e spiccioli. 4 minuti in meno di un anno fa, speravo meglio, ma più di questo, in queste condizioni, non era possibile. Bro mi incorcia e mi chiede come mai ho mollato, è sopreso pure lui dalla mia scarsa combattività...oggi è andata così. Poteva essere un altro filma, ma pazienza. Mi accontento sebbene non sia contento.
L'anno scorso, ancora senza squadra e senza certificato, con 2 mesi di allenamento scriteriato avevo preso parte alla non competitiva, tirando poi dritto per finire i 4 giri e vedere 'cosa succedeva'. Ho dunque un tempo di riferimento (sebbene frutto di interpolazione tra i tempi di chi avevo dietro e davanti a me, non avendo allora il chip) che dicie 46'e 12 ''. Sono davvero curioso di capire i miglioramenti su una gara così massacrante. E' la prima volta che corro la medesima gara, da quando ho iniziato.
Arrivo a questa competizione purtroppo in condizioni pietose. Una consegna urgente mi sta obbligando a fare 5 ore di sonno a notte da 15 gg circa, sono cotto e non ho corso nulla in settimana. Anche sabato notte, anzi era già domenica mattina, a letto alle 3, con sevglia ale 8.
MA ci siamo e quindi balliamo. La gara, tra l'altro, ha troppi strappi per poterti permettere una qualche forma di gestione. Devi dare tutto sempre e vedere che succede. Alla partenza mi tengo vicino davide e andrea, ma sono certo di avere un passo migliore del loro, non credo mi staranno a ruota, vedremo. Si parte con mezzora di ritardo e io già penso che sarà un problema saltare il riposino: alle 15 si va ain ufficio a finire il progetto.
Un minuto di silenzio per ricordare giancarlo poi si va. Parto a razzo, stavolta sono in buona posizione allo start, ma cmq schiaccio qualcuno che forse si era sopravvalutato in pit lane. Il primo tratto è il leggera discesa, poi ci sarà il consueto tratto da 500 m di falsopiano, due salitelle e poi la salita della morte, che parte dolce e finisce con pendenze del 15%, in cima 100 m di falsopiano e poi giù in discesa con 3 o 4 tornanti balordi per poi ritornare al pezzo da 500 m in piano. A un km dalla partenza guardo il gps: dice 3,30, forse sto esagerando, e difatti accanto a me ci sono runner che normalmente vedo solo di spalle e da lontano. alla seconda salitella rallento e poi aggredisco il picco della morte. Salgo ababstanza agevole, forse troppo, e scendo a bomba, allungando la falcata, quando torno in piano vedo che sto facendo 4 a km, ma con estrema fatica. Non so se ne avrò sino alla fine. ecco le due salitelle e di nuovo il picco della morte. il primo pezzo lo faccio bene, poi mi pianto e devo camminare. arrivato su scendo con il freno a mano tirato, devo recuperare un pò di battiti se voglio arrivare in fondo con onore. In discesa mi passa Bro, il mio solito antagonista, oggi non ci sarà gara, temo. Arrivo giù e cerco di tenere un passo da 4,10 ma le gambe non mi rispondono, la falcata è stanca e la mente è stanca, non riescoa pensare strategie nè a motivarmi...mi sfilano diversi runner. Di nuvo le due gobbette e via con la terza e ultima salita. La affronto sapendo di aver risparmiato qualcosa al gro precedente, quindi provo a tenere, ma poi mi arrendo e cammino. Mi supera pure Luigi, m55 che avevo bruciato in progressione solo un mese fa, che rabbia! La discesa la faccio come un pazzo, slego i cavalli e vado giù in picchiata, recupero diverse persone , ma non il fiato. Bro è sempre lì a 200 m ma non ho di che forare, posso solo tenere, se riesco. Di nuovo il falsopiano e le distanze che aumentano invece che diminuire. Mi superano altri due runner, poco prima delle due gobbette...non mi piace...devo riprendervi, cambio marcia sulla prima e li riprendo, uno cede, l'altro aumenta. sulla seconda gobba ,mi avvicino al fuggitivo, ma capisco che non ce la posso fare, anzi la mente dice 'non ce la voglio fare, lasciami in pace'. Dietro non rinviene nessuno, davanti lo lascio andare, finisco senza ansie la mia gara.
Sarà 42' e spiccioli. 4 minuti in meno di un anno fa, speravo meglio, ma più di questo, in queste condizioni, non era possibile. Bro mi incorcia e mi chiede come mai ho mollato, è sopreso pure lui dalla mia scarsa combattività...oggi è andata così. Poteva essere un altro filma, ma pazienza. Mi accontento sebbene non sia contento.
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Dopo diversi mesi di 'passaggio a vuoto' ..rieccomi.
La 'pausa ' natalizia mi ha lasciato 5 kg di troppo sul groppone e pochissimi km, ho ricominciato a Gennaio a correre ma raramente riesco a fare 4 uscite serie a settimana....ho provato anche il cross, in questi due mesetti, gare veloci, pesanti, ma tutto fa brodo.
Avevo puntato alla mezza di Oristano per vedere un pò come sto, valutare se il tempone strappato nella gara di Cagliari era reale oppure no. A febbraio ho fatto diversi lunghi, lenti, e molti medi veloci, il cambio di scarpe sembra abbia velocizzato il mio passo, qualche ripetuta in salita...ma mi preoccupano molto quei kg di troppo che non riesco a smaltire. Spero di riuscire almeno a confermare l'ora e 35 del mio personale, in questa gara. Non ho idea se sia fattibile.
A Cagliari avevo deciso di correre con un mio compagno di squadra, poi ci siamo persi, lui era sistemato 'bene', in gabbia, io molto indietro. Alla fine stesso tempo all'incirca, ma lui aveva mantenuto quei 300 m di vantaggio della partenza e non mi è sttao possibile riprenderelo.
Ad Oristano invece ci sistemiamo vicini, molto davanti rispetto alla massa, a circa 10 secondi da START.
Partiamo assieme, decisi a tenere un ritmo da 4'30'' per metà gara per poi finire in crescendo, se ne abbiamo ancora. Il tempo minaccia pioggia seria, ma un venticello teso mi spaventa di più. Il percorso si snoda dall città verso il mare, con due rettinlinei di diversi km e un tratto lungo spiaggia intermedio. So molto bene cosa voglia dire correre in 'campo aperto' con vento contro, al mare. Sarà importante perciò stare vicini e proteggersi a vicenda nei tratti più esposti.
Partiamo.
Primi due km il passo è sostenuto, 4'15'', ma siamo ancora nel centro urbano, ci può stare. Andrea mi sta accanto e per strada 'raccattiamo' altri tre compagni di squadra' che sembrano avere un passo migliore di noi, ci accodiamo senza pensarci troppo. La salita di un cavalcavia inizia a fare un pò di selezione, noi procediamo appaiati, in una bolla temporale tra i 4.15 e 4.20. Mi sembra tanto, non capisco perchè Andrea stia forzando così, gli accordi erano altri, però questo ritmo ci consente di stare quasi al passo degli altri tre compagni di squadra, alla fine penso che non sarà malaccio se facciamo gruppo in 5. Ecco il primo rettilineo da diversi km. Abbiamo il vento totalmente contro. Bene! Siamo al 5°,6° Km, se abbiamo il vento contro ora, vorrà dire che lo avremo a favore al 14°/15°al rientro, va mooolto bene. Passo sempre sul 4'15, Andrea sempre di fianco, c'è pure Fabio con noi, davanti Alessio, ancora più avanti Gianfranco, che so che ne hanno di più di noi....si dice sempr che devi correre con i più bravi di te, se vuoi migliorare...bene..eccoci allora! Sto appaiato con Fabio, non mi giro a controllare Andrea, penso di averlo sempre 2, 3 m dietro e arriviamo alla spiaggia. c'è un piccolo pezzo da 300 m in cui procediamo 'in contromano' rispetto al gruppone, vedo prima sfilare i primi e poi sfilo pure io...Andrea ha perso terreno, non me ne sono reso conto! Siamo al 9° km e non ha 10 metri di distacco sono circa 300 m. Quando ci incrociamo mi dice di andare, perciò mi attacco a Fabio e procediamo assieme. Al massimo cederò e poi sfrutterò Andrea per arivare sano e salvo. Alessio e Gianfranco sono davanti, da qualche parte, un 100 m circa, non penso di avere il loro passo, mentre sono quasi certo di avere qualcosina più di Fabio. Quindi sto con lui, viaggiamo sempre sui 4'20''. Al 10° km vediamo Alessio a bordo strada che fa pipì...cavoli, non vorrei essere al suo posto! Ci raggiunge, ironizzando sul suo pit stop e se ne va davanti, come se niente fosse. Mi stupisco della sua progressione, ci ha recuperato e dato 100 metri in pochissimo tempo. Arriviamo al tratto lungo mare. Vento tesissimo, qui, tutti rallentiamo, perdo Fabio e guadagano Alessio che sembra in competizione con un ragazzo che quando ci appaiamo accelera, poi rallenta e fa un pò l'elastico. Forse teme che sfruttiamo la sua scia...ad ogni modo gli stiamo dietro e questo ci riporta sotto Gianfranco che dall'inizio è sempre stato davanti a tutti. Finalmente la gara gira e torniamo verso la città. Ci aspetta un rettilineo in campo aperto di almeno 4/5 km, con vento a favore, poi cavalcavia e ultimi 3 - 4 km di centro urbano. Sto con Alessio e pian piano riprendiamo Gianfranco, sembra che il controvento lo abbia affaticato molto. Comunque il mio passo è costante, superiamo qualche atleta, io mi ipnotizzo sulla riga di bordostrada e vado, senza guardare quanto manca, cerco di tenere il 4'15 e mi preparo mentalmente per il mio ristoro. so che la 15° ci sarà l'acqua, quindi decido di anticipare un momento il gel, che in genere prendo al 15esimo, in modo da farlo entrare in circolo 'puro' per poi diluirlo con l'acqua del 15esimo. siamo al 14° abbondante, rallento un pò e mi ciuccio il gel. Mi sporco di brutto le mani, come sempre, inoltre questa cosa fa una mappazza mielosa in bocca, rendendo abbastanza fastidioso il respiro. Spero che il ristoro di acqua ci sia, a questo punto e magari pure prima del 15esimo. Mi concentro un pò sul corpo, facendo un check delle sensazioni, sto tirando molto....vediamo come va. Sento un pò di dolorini ai piedi, devo aver messo male la calza sx e mi uscirà una vescica sotto il piede. Ma è il piede dx che mi preoccupa maggiormente. mi sto 'consumando' la pelle del tendine, per via del calzino troppo corto. In più sento un'unghia che mi penetra la carne del dito...fancub ci penserò all'arrivo, per ora il dolore è più un fastidio che un vero e proprio 'dolore', anche se so che sto sanguinando da entrambe le ferite. Per il resto sembra ok, nonostante la velocità media abbstanza supeiorie a quella programmata. Il ristoro si trova abbondantemente dopo il 15esimo, poco prima della salita del cavalcavia. Alessio mi raggiunge in corrispondenza del ristoro, prendiamo l'acqua, io do due sorsi solo per sciogliere il nodo in gola e pulire la mano appicicosa e riparto. Lui sembra avere qualche difficoltà in più, deve berla tutta e rallenta, in corripsondenza della salita, io invece ne aproftitto e do un pò di gas per mantenere alto il ritmo. Riassumendo...sono davanti a tutti i compagni di squadra! Non è possibile. Mi impongo la calma, manca ancora tanto, so che al 18^ avrò una flessione, mi riprenderanno di sicuro. Infatti al 17° ecco Gianfranco. si affianca e va via, sta molto meglio di me. Controllo il gps: 4'35 di velocità istantanea! Cavoli, non sta meglio, sto crollando io! Mi scuoto, mi riconcentro sul passo e sul bacino e mi riporto sotto. A 4'15 divelocità riprendo Gianfranco e lo supero io, siamo al famigerato 18°, si rientra in città. Non so bene il percorso, 3 km sono ancora tanti, cerco di dare tutto quello che ho, il traguardo è sotto al Campanile della Cattedrale, lo si vede bene da tutta Oristano, non credo ci andremo in linea retta, ma chissà. al 19° rientra Gianfranco e mi si piazza davanti. Andiamo entrambi a 4'30 circa, non credo che possiamo fare di meglio. Manca poco, si viaggia nelle viuzze di Oristano, da un momento all'altro mi aspetto di veder risalire anche Alessio e Fabio. Gianfranco sta li, a 20 metri davanti a me ma non ho nè voglia nè forze per riprenderlo. Ora voglio solo arrivare, sono davvero provato. Da qualche km faccio la simulazione del tempo di arrivo e mi rendo conto che devo proprio crollare per non rosicchiare qualcosa al mio PB. Ma se sto sui 4'30 ormai non posso perdermi il ritocchino. Ultimo Km, siamo in centro, Oristano la conosco un pochino, ma non so che giro faremo per arrivare al traguardo, mi superano in 3 ma restano lì,15 o 20 m davanti a me. Se conoscessi il percorso mi azzarderei a forzare, ma la testa dice solo 'basta' e le gambe pure. Finalmente capisco come si snoderanno gli ultimi 500 metri, posso pensare ad una leggera progressione e vedere cosa ne viene fuori...non è più tempo di guardare l'orologio, vediamo se riesco a riprendere questi 6 o 7 davanti. Do una accelerata e uno lo acchiappo subito, mancano 200 metri, ne inquadro un altro e ne impiego un altro centinaio a riprenderlo. Davanti Gianfranco e altri 3 tagliano il traguardo, mi volto, ma non ho nessuno. FINITA!
Sono stravolto. Il fiato c'è ancora ma le gambe chiedono pietà. Mi accascio per diversi minuti incapace di intendere e volere. so di aver migliorato Cagliari ma non ho la forza di guardare l'orologio, arrivano Fabio, Alessio e Andrea, che mi si avvicina per farmi i complimenti. E' andata molto bene, so di essere calato molto dal 18°, ma so anche che questo significa che posso ancora migliorare e in tempi non troppo lunghi.
alla fine il tempo indica 1'33'20. Più di due minuti rosicchiati, WAW! Non credo si stratti di un 'miglioramento' dovuto all'allenamento specifico. Forse mi sono sempre sottovalutato un pochetto, e questo credo sia il mio reale valore. Ad ogni modo sono soddisfatto, ho migliorato il tempo e ho ancora margini!
Bene così!
La 'pausa ' natalizia mi ha lasciato 5 kg di troppo sul groppone e pochissimi km, ho ricominciato a Gennaio a correre ma raramente riesco a fare 4 uscite serie a settimana....ho provato anche il cross, in questi due mesetti, gare veloci, pesanti, ma tutto fa brodo.
Avevo puntato alla mezza di Oristano per vedere un pò come sto, valutare se il tempone strappato nella gara di Cagliari era reale oppure no. A febbraio ho fatto diversi lunghi, lenti, e molti medi veloci, il cambio di scarpe sembra abbia velocizzato il mio passo, qualche ripetuta in salita...ma mi preoccupano molto quei kg di troppo che non riesco a smaltire. Spero di riuscire almeno a confermare l'ora e 35 del mio personale, in questa gara. Non ho idea se sia fattibile.
A Cagliari avevo deciso di correre con un mio compagno di squadra, poi ci siamo persi, lui era sistemato 'bene', in gabbia, io molto indietro. Alla fine stesso tempo all'incirca, ma lui aveva mantenuto quei 300 m di vantaggio della partenza e non mi è sttao possibile riprenderelo.
Ad Oristano invece ci sistemiamo vicini, molto davanti rispetto alla massa, a circa 10 secondi da START.
Partiamo assieme, decisi a tenere un ritmo da 4'30'' per metà gara per poi finire in crescendo, se ne abbiamo ancora. Il tempo minaccia pioggia seria, ma un venticello teso mi spaventa di più. Il percorso si snoda dall città verso il mare, con due rettinlinei di diversi km e un tratto lungo spiaggia intermedio. So molto bene cosa voglia dire correre in 'campo aperto' con vento contro, al mare. Sarà importante perciò stare vicini e proteggersi a vicenda nei tratti più esposti.
Partiamo.
Primi due km il passo è sostenuto, 4'15'', ma siamo ancora nel centro urbano, ci può stare. Andrea mi sta accanto e per strada 'raccattiamo' altri tre compagni di squadra' che sembrano avere un passo migliore di noi, ci accodiamo senza pensarci troppo. La salita di un cavalcavia inizia a fare un pò di selezione, noi procediamo appaiati, in una bolla temporale tra i 4.15 e 4.20. Mi sembra tanto, non capisco perchè Andrea stia forzando così, gli accordi erano altri, però questo ritmo ci consente di stare quasi al passo degli altri tre compagni di squadra, alla fine penso che non sarà malaccio se facciamo gruppo in 5. Ecco il primo rettilineo da diversi km. Abbiamo il vento totalmente contro. Bene! Siamo al 5°,6° Km, se abbiamo il vento contro ora, vorrà dire che lo avremo a favore al 14°/15°al rientro, va mooolto bene. Passo sempre sul 4'15, Andrea sempre di fianco, c'è pure Fabio con noi, davanti Alessio, ancora più avanti Gianfranco, che so che ne hanno di più di noi....si dice sempr che devi correre con i più bravi di te, se vuoi migliorare...bene..eccoci allora! Sto appaiato con Fabio, non mi giro a controllare Andrea, penso di averlo sempre 2, 3 m dietro e arriviamo alla spiaggia. c'è un piccolo pezzo da 300 m in cui procediamo 'in contromano' rispetto al gruppone, vedo prima sfilare i primi e poi sfilo pure io...Andrea ha perso terreno, non me ne sono reso conto! Siamo al 9° km e non ha 10 metri di distacco sono circa 300 m. Quando ci incrociamo mi dice di andare, perciò mi attacco a Fabio e procediamo assieme. Al massimo cederò e poi sfrutterò Andrea per arivare sano e salvo. Alessio e Gianfranco sono davanti, da qualche parte, un 100 m circa, non penso di avere il loro passo, mentre sono quasi certo di avere qualcosina più di Fabio. Quindi sto con lui, viaggiamo sempre sui 4'20''. Al 10° km vediamo Alessio a bordo strada che fa pipì...cavoli, non vorrei essere al suo posto! Ci raggiunge, ironizzando sul suo pit stop e se ne va davanti, come se niente fosse. Mi stupisco della sua progressione, ci ha recuperato e dato 100 metri in pochissimo tempo. Arriviamo al tratto lungo mare. Vento tesissimo, qui, tutti rallentiamo, perdo Fabio e guadagano Alessio che sembra in competizione con un ragazzo che quando ci appaiamo accelera, poi rallenta e fa un pò l'elastico. Forse teme che sfruttiamo la sua scia...ad ogni modo gli stiamo dietro e questo ci riporta sotto Gianfranco che dall'inizio è sempre stato davanti a tutti. Finalmente la gara gira e torniamo verso la città. Ci aspetta un rettilineo in campo aperto di almeno 4/5 km, con vento a favore, poi cavalcavia e ultimi 3 - 4 km di centro urbano. Sto con Alessio e pian piano riprendiamo Gianfranco, sembra che il controvento lo abbia affaticato molto. Comunque il mio passo è costante, superiamo qualche atleta, io mi ipnotizzo sulla riga di bordostrada e vado, senza guardare quanto manca, cerco di tenere il 4'15 e mi preparo mentalmente per il mio ristoro. so che la 15° ci sarà l'acqua, quindi decido di anticipare un momento il gel, che in genere prendo al 15esimo, in modo da farlo entrare in circolo 'puro' per poi diluirlo con l'acqua del 15esimo. siamo al 14° abbondante, rallento un pò e mi ciuccio il gel. Mi sporco di brutto le mani, come sempre, inoltre questa cosa fa una mappazza mielosa in bocca, rendendo abbastanza fastidioso il respiro. Spero che il ristoro di acqua ci sia, a questo punto e magari pure prima del 15esimo. Mi concentro un pò sul corpo, facendo un check delle sensazioni, sto tirando molto....vediamo come va. Sento un pò di dolorini ai piedi, devo aver messo male la calza sx e mi uscirà una vescica sotto il piede. Ma è il piede dx che mi preoccupa maggiormente. mi sto 'consumando' la pelle del tendine, per via del calzino troppo corto. In più sento un'unghia che mi penetra la carne del dito...fancub ci penserò all'arrivo, per ora il dolore è più un fastidio che un vero e proprio 'dolore', anche se so che sto sanguinando da entrambe le ferite. Per il resto sembra ok, nonostante la velocità media abbstanza supeiorie a quella programmata. Il ristoro si trova abbondantemente dopo il 15esimo, poco prima della salita del cavalcavia. Alessio mi raggiunge in corrispondenza del ristoro, prendiamo l'acqua, io do due sorsi solo per sciogliere il nodo in gola e pulire la mano appicicosa e riparto. Lui sembra avere qualche difficoltà in più, deve berla tutta e rallenta, in corripsondenza della salita, io invece ne aproftitto e do un pò di gas per mantenere alto il ritmo. Riassumendo...sono davanti a tutti i compagni di squadra! Non è possibile. Mi impongo la calma, manca ancora tanto, so che al 18^ avrò una flessione, mi riprenderanno di sicuro. Infatti al 17° ecco Gianfranco. si affianca e va via, sta molto meglio di me. Controllo il gps: 4'35 di velocità istantanea! Cavoli, non sta meglio, sto crollando io! Mi scuoto, mi riconcentro sul passo e sul bacino e mi riporto sotto. A 4'15 divelocità riprendo Gianfranco e lo supero io, siamo al famigerato 18°, si rientra in città. Non so bene il percorso, 3 km sono ancora tanti, cerco di dare tutto quello che ho, il traguardo è sotto al Campanile della Cattedrale, lo si vede bene da tutta Oristano, non credo ci andremo in linea retta, ma chissà. al 19° rientra Gianfranco e mi si piazza davanti. Andiamo entrambi a 4'30 circa, non credo che possiamo fare di meglio. Manca poco, si viaggia nelle viuzze di Oristano, da un momento all'altro mi aspetto di veder risalire anche Alessio e Fabio. Gianfranco sta li, a 20 metri davanti a me ma non ho nè voglia nè forze per riprenderlo. Ora voglio solo arrivare, sono davvero provato. Da qualche km faccio la simulazione del tempo di arrivo e mi rendo conto che devo proprio crollare per non rosicchiare qualcosa al mio PB. Ma se sto sui 4'30 ormai non posso perdermi il ritocchino. Ultimo Km, siamo in centro, Oristano la conosco un pochino, ma non so che giro faremo per arrivare al traguardo, mi superano in 3 ma restano lì,15 o 20 m davanti a me. Se conoscessi il percorso mi azzarderei a forzare, ma la testa dice solo 'basta' e le gambe pure. Finalmente capisco come si snoderanno gli ultimi 500 metri, posso pensare ad una leggera progressione e vedere cosa ne viene fuori...non è più tempo di guardare l'orologio, vediamo se riesco a riprendere questi 6 o 7 davanti. Do una accelerata e uno lo acchiappo subito, mancano 200 metri, ne inquadro un altro e ne impiego un altro centinaio a riprenderlo. Davanti Gianfranco e altri 3 tagliano il traguardo, mi volto, ma non ho nessuno. FINITA!
Sono stravolto. Il fiato c'è ancora ma le gambe chiedono pietà. Mi accascio per diversi minuti incapace di intendere e volere. so di aver migliorato Cagliari ma non ho la forza di guardare l'orologio, arrivano Fabio, Alessio e Andrea, che mi si avvicina per farmi i complimenti. E' andata molto bene, so di essere calato molto dal 18°, ma so anche che questo significa che posso ancora migliorare e in tempi non troppo lunghi.
alla fine il tempo indica 1'33'20. Più di due minuti rosicchiati, WAW! Non credo si stratti di un 'miglioramento' dovuto all'allenamento specifico. Forse mi sono sempre sottovalutato un pochetto, e questo credo sia il mio reale valore. Ad ogni modo sono soddisfatto, ho migliorato il tempo e ho ancora margini!
Bene così!
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poco82
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Complimenti! Ieri mi hai battuto di 30 secondi 
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Ah, grazie!
non mi aspettavo questo tempone...ma è andata alla grande! (ovviamente non ti ho individuato...ma piacere...angelo!)
non mi aspettavo questo tempone...ma è andata alla grande! (ovviamente non ti ho individuato...ma piacere...angelo!)
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Certo che non mi hai individuato, ero a Verona 
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
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engiel
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
Cronaca di un trail...!!
Dopo 18 mesi di corse interamente su strada mi viene voglia di 'cose nuove'. Approfitto di un weekend di duathlon atipico, con combinata sabato-domenica, per cimentarmi su una 'disciplina' nuova, il trail collinare.
La cornice è suggestiva, pineta di sinnai (che poi pini ce ne sono davvero pochi, si tratta piuttosto di un bel macchione mediterraneo), due passi da casa, gara da 13 km. ci sarbbe anche un 25 km, ma non ho mai fatto trail, 'assaggio' prima di decidere se la corsa montana mi piace.
La giornata è assolata ma ventosa, quindi occorre fa bene attenzione a non (s)coprirsi troppo, ci saranno passaggi davvero 'caldi', nel sottobosco e nei canaloni riparati dal vento ma anche tratti sui crinali, totalmente esposti al vento. non sono molto pratico e perciò prendo per buone le indicazioni dell''organzizzazione: zainetto, fischietto, acqua , giacchetta pesante, fascia elastica...etc etc. Ne farei volentieri a meno, onestamente. e man mano che incontro gli altri atleti vedo che una buona metà delle persone ha valutato che si, insomma, 13 km sono poco più di un'ora di corsa...non ha senso portarsi dietro tutto quanto quest'armamentario. Poco prima della partenza, al briefing scopro che anche l'organizzazione, visto il bel tempo ha 'retrocesso' a opzionali quanto prima era previsto come obbligatorio...a saperlo prima non mi portavo dietro questo chilogrammo di roba inutile, ma ormai ci siamo e si va.
ho coinvolto anche Nicola, collega che non corre ma fa le Spartan, in questa cosa...dovrei perderlo subito, non ha sicuramente la mia tenuta.
Si parte!primo tratto in discesa, abbastanza agevole, cerco di capire come funziona la tenuta delle scarpe e le pendenze...ripensandoci avrei fatto meglio a riscaldarmi bene prima di iniziare, ma ero preso da altre cose e non ci ho badato. male. Dopo circa un km di discesa un altro km circa di piano poi inizia la salita...la affronto spavaldo, senza conoscerne la lunghezza ...il passo è spedito, forse troppo, a metà sento le gambe durissime e devo camminare. Caspita..spaevo che c'erano dei tratti da camminare, ma non pensavo mi mettessero in crisi così, da subito. iniziano a sfilarmi alcuni atleti, passetto lento ma costante. Ecco il segreto. Io ogni tanto provo a rilanciarmi ma la salita è davvero tosta, faccio quello che posso. apparentemente sono solo, ho perso contatto visivo con chi mi precedeva a dietro non vedo nessuno...va bene così...anche gli altri arrancheranno,penso. dopo un km di sofferenza il tracciato ci porta ad una discesa molto più tecnica. di fatto non è un sentiero ma la linea di compluvio dell'acqua..rocce vive e terreno instabile. so come correre in questi frangenti...salti da un punto all'altro senza mai appoggiare davvero il corpo. sperando che la terra/roccia tenga e così le articolazioni. In discesa recupero un paio di atleti, ora li vedo e li uso per non dover cercare i segni rossi e bianchi appesi. I bivi sono ben segnalati, ma qualcosa in questo modo di correre 'alla cieca' mi fa tirare il freno a mano. arriviamo sul greto di un fiume, leggermente in salita. qua posso viaggiare bene ma ancora sento che è come se non fossi 'entrato in temperatura' . siamo al 5 km circa, forse 6° ma non riesco a trovare il giusto passo tra fiato e gamba, nemmeno in piano. fanqu...andrò 'a sensazione'. Uscito dal fiume la strada si apre, è una carrabile sterrata, ampia, lievemente in salita, si potrebbe forzare, ma le mie gambe sono di marmo...alterno corsa e camminata su un terreno in cui tutti corrono. Tutti, anche tre o quattro atleti che hanno dei personali molto più scarsi dei miei. quando mi supera un compagno di squadra (a cui ho dato mezzora di distacco alla mezza maratona, 6 gg fa) capisco il problema. Lui sta andando col suo passo che benissimo si sposa, in media, su un tracciato così tortuoso. Io invece ho velocità di punta più elevate ma in altre condizioni, terreno in piano o anche salite ma di cui conosco pendenza e/o vedo l'estensione. Correre forte alla cieca mi genera ansia e questo mi affatica proprio dla punto di vista del respiro. Guardo il mio compagno andarsene col suo passetto che cerco di imitare, ma a me questa velocità 'lenta' da pure problemi di dolorini strani ai polpacci. avrei dovuto riscaldarmi. Poi inizia la vera salita, sul crinale, che ci porterà al ristoro. ho bisogno di zuccheri ma non mi sono attrezzato per averli a portata di mano. pazienza, non mi fermo certo ad aprire lo zainetto. sono circa due km di pendenze impegnative di nuovo alterno passaggi di corsa a lunghi tratti di caminata, mi superano altri 3 o 4 atleti, tra cui una donna che si arrampica come uno stambecco. Io sono provato. Arrivo al ristoro, posizionato sul punto più alto, esausto, afferro due bicchieri di cocacola e mi butto in discesa per ceracre di recuperare posizioni, la discesa è una bella strada sterrata, larga e coi tornanti aperti, do gas di brutto ma non riprendo nessuno. riesco solo a vedere un atleta qualche decina di metri davanti a me. ultimo strappo in salita e al bivio ci comunicano che la sofferenza sta per terminare, i prossimi due km sono tutti di discesa molto tecnica, e poi c'è l'arrivo. Ok qua si decide la mia gara. Se vado 'conservativo' difficilmente riprenderò qualcuno, devo forzare. La discesa è il greto di un torrente che segue la linea di massima pendenza, mi butto a rotta di collo e subito riprendo il tipo che avevo intravisto e la ragazza.Forzo sempre, non vedo nessuno davanti a me ma la visuale è di massimo 10metri, da fermo. Io sto scendendo sotto i 4 a km in un terreno...no..niente terreno...'sono uno stambecco' penso. e vado alla cieca, senza vedere un fico secco. Riprendo un altro e finalmente arriviamo giù. davanti a me 4 o 5 atleti. Uno è quello della mezzora di distacco. Sono indeciso se superarlo o no, se la sarebbe meritata una posizione davanti a me, per come è andato 'regolare' su questo terreno. gli sto dietro anche perchè ancora si scende ma in single track, non c'è possibilità di superare. viaggia bene in discesa, io ne avrei di più, ma sono indeciso sul da farsi. Improvvisamente, ad un 'bivio' lui sbaglia, scarta a destra invece che a sinistra, io imbocco la strada giusta e capisco che ora posso andare. Niente più remore, anzi. Davanti individuo un altro compagno di squadra sicuramente più lento, ecco, lui vorrei invece superarlo. Mancano 700 metri, si sente già lo speacker che parla , ma non capisco quale sia il giro. Per di qua, mi indica un volontario: davanti a me si staglia una striscia frangifuoco con pendenze oltre 20% lunga un centinaio di metri. tre caprette sono già all'opera, il mio compagno con un altro ha circa 20 metri di vantaggio, il primo di questo terzetto è già a metà. Ultimo sforzo, mi dico. per salire devo spingere sui ginocchi con le mani, ma riesco a impostare un bel ritmo, mi faccio sentire dai tre per mettergli pressione, sento che potrei avere ancora qualcosina in serbatoio, se scuoto bene. In cima ne riprendo uno, ci dicono che mancano 100 metri, mi sembra strano...ma andiamo.. il mio compagno si butta a perdifiato, sicuramente vuole arrivarmi davanti..leggera discesa e poi ultimissima salitella. il mio compagno si pianta lì..esausto. Io invece ne ho ancora, ora ho capito il giro da fare e forse riesco a riprendere anche il primo dei tre. Lo vedo a 15 metri da me, ma quando la strada svolta vedo che il traguardo è a 50 m. Per riprenderlo dovrei fare uno scatto impressionante, in legegra salita, per recuperare una posizione di cui non mi frega nulla. No, questo arrivo me lo godo in solitaria, col fotografo che ha tutto il tempo di inquadrarmi e io che posso magari abbozzare un smorfia che assomigli ad un sorriso.
Il crono dice 1h24' per uno SHORT TRAIL: 13 km 500 D+. Non so se buono o no. So che sono molto provato nei quadricipiti. Al traguardo scopro che il primo ha impiegato un'ora netta...porca paletta...non sono molto contento della mia prestazione, ma la gara mi è piaciuta un sacco! La prossima andrà molto meglio!
Dopo 18 mesi di corse interamente su strada mi viene voglia di 'cose nuove'. Approfitto di un weekend di duathlon atipico, con combinata sabato-domenica, per cimentarmi su una 'disciplina' nuova, il trail collinare.
La cornice è suggestiva, pineta di sinnai (che poi pini ce ne sono davvero pochi, si tratta piuttosto di un bel macchione mediterraneo), due passi da casa, gara da 13 km. ci sarbbe anche un 25 km, ma non ho mai fatto trail, 'assaggio' prima di decidere se la corsa montana mi piace.
La giornata è assolata ma ventosa, quindi occorre fa bene attenzione a non (s)coprirsi troppo, ci saranno passaggi davvero 'caldi', nel sottobosco e nei canaloni riparati dal vento ma anche tratti sui crinali, totalmente esposti al vento. non sono molto pratico e perciò prendo per buone le indicazioni dell''organzizzazione: zainetto, fischietto, acqua , giacchetta pesante, fascia elastica...etc etc. Ne farei volentieri a meno, onestamente. e man mano che incontro gli altri atleti vedo che una buona metà delle persone ha valutato che si, insomma, 13 km sono poco più di un'ora di corsa...non ha senso portarsi dietro tutto quanto quest'armamentario. Poco prima della partenza, al briefing scopro che anche l'organizzazione, visto il bel tempo ha 'retrocesso' a opzionali quanto prima era previsto come obbligatorio...a saperlo prima non mi portavo dietro questo chilogrammo di roba inutile, ma ormai ci siamo e si va.
ho coinvolto anche Nicola, collega che non corre ma fa le Spartan, in questa cosa...dovrei perderlo subito, non ha sicuramente la mia tenuta.
Si parte!primo tratto in discesa, abbastanza agevole, cerco di capire come funziona la tenuta delle scarpe e le pendenze...ripensandoci avrei fatto meglio a riscaldarmi bene prima di iniziare, ma ero preso da altre cose e non ci ho badato. male. Dopo circa un km di discesa un altro km circa di piano poi inizia la salita...la affronto spavaldo, senza conoscerne la lunghezza ...il passo è spedito, forse troppo, a metà sento le gambe durissime e devo camminare. Caspita..spaevo che c'erano dei tratti da camminare, ma non pensavo mi mettessero in crisi così, da subito. iniziano a sfilarmi alcuni atleti, passetto lento ma costante. Ecco il segreto. Io ogni tanto provo a rilanciarmi ma la salita è davvero tosta, faccio quello che posso. apparentemente sono solo, ho perso contatto visivo con chi mi precedeva a dietro non vedo nessuno...va bene così...anche gli altri arrancheranno,penso. dopo un km di sofferenza il tracciato ci porta ad una discesa molto più tecnica. di fatto non è un sentiero ma la linea di compluvio dell'acqua..rocce vive e terreno instabile. so come correre in questi frangenti...salti da un punto all'altro senza mai appoggiare davvero il corpo. sperando che la terra/roccia tenga e così le articolazioni. In discesa recupero un paio di atleti, ora li vedo e li uso per non dover cercare i segni rossi e bianchi appesi. I bivi sono ben segnalati, ma qualcosa in questo modo di correre 'alla cieca' mi fa tirare il freno a mano. arriviamo sul greto di un fiume, leggermente in salita. qua posso viaggiare bene ma ancora sento che è come se non fossi 'entrato in temperatura' . siamo al 5 km circa, forse 6° ma non riesco a trovare il giusto passo tra fiato e gamba, nemmeno in piano. fanqu...andrò 'a sensazione'. Uscito dal fiume la strada si apre, è una carrabile sterrata, ampia, lievemente in salita, si potrebbe forzare, ma le mie gambe sono di marmo...alterno corsa e camminata su un terreno in cui tutti corrono. Tutti, anche tre o quattro atleti che hanno dei personali molto più scarsi dei miei. quando mi supera un compagno di squadra (a cui ho dato mezzora di distacco alla mezza maratona, 6 gg fa) capisco il problema. Lui sta andando col suo passo che benissimo si sposa, in media, su un tracciato così tortuoso. Io invece ho velocità di punta più elevate ma in altre condizioni, terreno in piano o anche salite ma di cui conosco pendenza e/o vedo l'estensione. Correre forte alla cieca mi genera ansia e questo mi affatica proprio dla punto di vista del respiro. Guardo il mio compagno andarsene col suo passetto che cerco di imitare, ma a me questa velocità 'lenta' da pure problemi di dolorini strani ai polpacci. avrei dovuto riscaldarmi. Poi inizia la vera salita, sul crinale, che ci porterà al ristoro. ho bisogno di zuccheri ma non mi sono attrezzato per averli a portata di mano. pazienza, non mi fermo certo ad aprire lo zainetto. sono circa due km di pendenze impegnative di nuovo alterno passaggi di corsa a lunghi tratti di caminata, mi superano altri 3 o 4 atleti, tra cui una donna che si arrampica come uno stambecco. Io sono provato. Arrivo al ristoro, posizionato sul punto più alto, esausto, afferro due bicchieri di cocacola e mi butto in discesa per ceracre di recuperare posizioni, la discesa è una bella strada sterrata, larga e coi tornanti aperti, do gas di brutto ma non riprendo nessuno. riesco solo a vedere un atleta qualche decina di metri davanti a me. ultimo strappo in salita e al bivio ci comunicano che la sofferenza sta per terminare, i prossimi due km sono tutti di discesa molto tecnica, e poi c'è l'arrivo. Ok qua si decide la mia gara. Se vado 'conservativo' difficilmente riprenderò qualcuno, devo forzare. La discesa è il greto di un torrente che segue la linea di massima pendenza, mi butto a rotta di collo e subito riprendo il tipo che avevo intravisto e la ragazza.Forzo sempre, non vedo nessuno davanti a me ma la visuale è di massimo 10metri, da fermo. Io sto scendendo sotto i 4 a km in un terreno...no..niente terreno...'sono uno stambecco' penso. e vado alla cieca, senza vedere un fico secco. Riprendo un altro e finalmente arriviamo giù. davanti a me 4 o 5 atleti. Uno è quello della mezzora di distacco. Sono indeciso se superarlo o no, se la sarebbe meritata una posizione davanti a me, per come è andato 'regolare' su questo terreno. gli sto dietro anche perchè ancora si scende ma in single track, non c'è possibilità di superare. viaggia bene in discesa, io ne avrei di più, ma sono indeciso sul da farsi. Improvvisamente, ad un 'bivio' lui sbaglia, scarta a destra invece che a sinistra, io imbocco la strada giusta e capisco che ora posso andare. Niente più remore, anzi. Davanti individuo un altro compagno di squadra sicuramente più lento, ecco, lui vorrei invece superarlo. Mancano 700 metri, si sente già lo speacker che parla , ma non capisco quale sia il giro. Per di qua, mi indica un volontario: davanti a me si staglia una striscia frangifuoco con pendenze oltre 20% lunga un centinaio di metri. tre caprette sono già all'opera, il mio compagno con un altro ha circa 20 metri di vantaggio, il primo di questo terzetto è già a metà. Ultimo sforzo, mi dico. per salire devo spingere sui ginocchi con le mani, ma riesco a impostare un bel ritmo, mi faccio sentire dai tre per mettergli pressione, sento che potrei avere ancora qualcosina in serbatoio, se scuoto bene. In cima ne riprendo uno, ci dicono che mancano 100 metri, mi sembra strano...ma andiamo.. il mio compagno si butta a perdifiato, sicuramente vuole arrivarmi davanti..leggera discesa e poi ultimissima salitella. il mio compagno si pianta lì..esausto. Io invece ne ho ancora, ora ho capito il giro da fare e forse riesco a riprendere anche il primo dei tre. Lo vedo a 15 metri da me, ma quando la strada svolta vedo che il traguardo è a 50 m. Per riprenderlo dovrei fare uno scatto impressionante, in legegra salita, per recuperare una posizione di cui non mi frega nulla. No, questo arrivo me lo godo in solitaria, col fotografo che ha tutto il tempo di inquadrarmi e io che posso magari abbozzare un smorfia che assomigli ad un sorriso.
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Re: [Diario] -Appunti dall'isola che non c'è...
13/03/2016 marcialonga del carciofo - 10 km Samassi
Ne ho sempre sentito parlare, di questa gara, giunta alla sua 38 esima edizione. sono più di 20 anni (da ben prima che iniziassi a correre quindi!) che la 'marcialonga' mi stuzzica. e finalmente eccola, ad un anno dalla mia iscrizione in una società di corsa. siamo 'vicino casa', quindi ne approfitto per tirarmi dietro anche la moglie e affidarle il fondamntale compito di farmi le foto, non è molto entusiasta, ma va bene così!. La gara è prevista per le 10.30, siamo lì dalle 9,a prendere il paccogara e il pettorale: numero 268 e cassetta di carciofi. Non è previsto il chip, peccato, avrei gradito un 'crono' ufficiale su questa distanza, che raramente ho corso. Ci arrivo in condizioni davvero precarie. Dopo una settimana di 'stop' per una mezza bronchite che mi ha fatto saltare il cross di selargius (sotto la pioggia!), ho ripreso a correre di lunedì (1 marzo) e il 2 ho rimediato una brutta distorsione alla caviglia giocando a calcetto. Un'altra settimana di stop forzato, con i primi giorni zoppicanti e doloranti. Per fortuna la radiografia non segnala nulla di rotto, dovrei fare una ecografia, ma faccio finta di nulla. so bene che in questi casi dovrei osservare un riposo assoluto di almeno un mese...ma come si fa, ora iniziano le gare 'succose' della stagione...non posso fermarmi.ho provato a correre nuovamente lunedì 8, nella corsa nessun problema, nel dopocorsa nessun problema, martedì ero nuovamente zoppo. Perciò ho riposato di nuovo in attesa della gara di oggi...se 'va male' continuo così, con due uscite alla settimana sino a che i tempi di recupero della lesione si saranno accorciati e mi permettano le tre uscite e infine le 4. torniamo a samassi, intanto. La notte scorsa è stata di 'bagordi'...pizza e birra con amici, ho fatto tardi...insomma peggio di così non si potrebbe. Parcheggio poco furoi la zona di partenza e incrocio subito moltissimi compagni e taleti. La giornata è primaverile, sole pieno e un venticello fresco dopo una settimana di pioggie. Vado a ritirare il pacco gara e poi torno alla macchina a lasciare la cassetta e a cambiarmi. non mi fido del venticello, indosso il mio fedele smanicato 'termico' da usare sotto la canotta della squadra. la caviglia in assoluto non fa male ma sono cosciente che alcune rotazioni non le posso proprio fare, spero che non ci sia terreno troppo sconnesso nè salite troppo impegnative. Nella zoan di 'riscaldamento' incontro vari amici e compagni do corsa, ci scambiamo due risate e 4 chiacchiere, mentre abbandono al moglie dandole precise indicazioni di fami foto ad ogni passaggio (con sua somma gioia!). Man mano che mi riscaldo anche la caviglia sembra andar meglio, bene così! Mentre ci prepariamo alla partenza (che avviene 100 metri dietro ad un gonfiabile posto su un circuito da 3,3 km da ripetere 3vv), incontro anche Bro, il mio 'avversario' di tante garette...da molto non ci incrociamo in gara, mi dice che era un pò fermo, io gli dico della caviglia...ci auguriamo una buona gara e poi ci infiliamo nella mischia del pregara. Non ho alcuna ambizione di podio, senza chip e senza indicazioni andrò 'a sentimento'. Mi piacerebbe (anzi mi sarebbe piaciuto) riuscire ad arrivare davanti al terzetto della mia società che ormai ho 'raggiunto' coi tempi. Alla mezza di Oristano gli sono stato dietro e poi anche davanti (tranne uno), sono convinto di averne di più, sulla distanza breve, ma ci arrivo in condizioni davvero pessime. chissà.
Si parte. Per 200 metri devo 'sgomitare' per non farmi risucchiare indietro, il passo è anche abbastanza veloce 4'30'', ci sgraneremo in fretta, sto qui e studio il percorso. dopo 500 metri si inizia a delineare la gara, vedo i miei 3 compagni di squadra davanti a me di circa 50 metri, due procedono appaiati, ok, me li tengo lì. Poi vedo anche Bro. sta a 15 metri davanti a me, in solitaria, come sempre. Benissimo, mi farà da lepre e poi vediamo all'ultimo giro come va. dopo un km di stradine urbane si gira a sinistra e ...salitone! Cavoli...non me lo aspettavo...vabbè, scalo di marcia e mi arrampico come so fare io. Devo solo buttare un occhio a Bro e non superarlo ora, non voglio diventare io la lepre. curvone a destra e poi si continua a salire ma su uno sterrato fangoso e pieno di pozzanghere. mmmm questo non mi piace. in alcuni tratti il terreno è proprio molle, si affonda, nella mia testa iniziano a suonare cento campanelli di allarme 'occhio a dove metti il piede sinistro'. Finalmente la strada spiana e si esce su una 'circonvallazione' in leggera salita, asfaltata. Bro sta sempre lì, controlla l'orologio in continuazione e lo faccio anche io...alterniamo tratti a 4'30 a tratti sui 4, in leggera discesa, bene così, non conosco il tracciato quindi mi adeguo. dopo questa leggera discesa si sterza bruscamente a sinistra...dvaanti a me vedo i tre compagni di squadra che vanno benone ma io penso 'brutta cosa per la mia caviglia, questa curva stretta'. e quando ci arrivo mi prende il panico! Non solo la curva è stretta ma abbandoniamo l'asfalto per un sentierino carrabile completamente sconnesso e con pietrame in bella vista. Questo non ci voleva, saranno 250 metri ma devo controllare ogni singolo passo e inoltre la strada stretta e le pale di fico d'india a destra restringono il passaggio costringendo i corridori a contendersi poco meno di 2 metri di larghezza. Ne esco indenne, per fortuna, da lì si sbuca di nuovo sulla'asfalto, in discesa, al termine del 2° km. Si rientra in paese, un paio di 'chicane' tra le case e dovremmo essere in dirittura d'arrivo. Mentre sono preso da queste consoderazioni sul tracciato tengo un occhio a bro e uno al gps: 4'35''...in piano, dopo la discesa. COOOOOSA? non va assolutamente bene, do una brusca accelerata e supero Bro, non lo vedrò più per il resto della gara. Sul mrettilineo di arrivo cerco i miei nuovi riferimenti ...e anche la moglie alla quale dedico un gran sorriso mentre passo. Bene così...primo giro fatto. davanti a me due canotte rossoblu, stanno a 20 metri, ma andiamo poco sopra i 4 a km, non mi sembra intelligente forzare, li riprendo in salita, penso. Quando metto a fuoco i due capisco che non sono due dei tre di Oristano. O meglio, uno si, quello che io giudico più lento, l'altro è un quarto...non lo vedo correre dall'estate scorsa, non so che passo abbia...lo vedremo. Ecco di nuovo la salita, io come sempre scalo e passo davanti a loro due e ci rimango sino alla circonvallazione. Quando la strada inizia a risalire mi risorpassano entrambi. Me li tengo li a 10 metri davanti a me, ma a questo punto iniziamo il doppiaggio dei non competitivi...c'è di tutto: passeggini, cani, bimbi...la mia testa inizia a frullare per ciò che incontrerò nel tratto sconnesso. e infatti in quel tratto è un pò un delirio...troppa gente 'lenta' e imprevedibile..sono costretto a rallentare per controllare che ogni passo sinistro vada su un terreno agevole. Secondo passaggio sul traguardo e secondo sorriso alla mia fotografa personale. c'è pure davide, con la videocamera, che mi incita. Eccoci qua, ora è il momento di fare un check e capire cosa è rimasto nel serbatoio. Dei 4 miei compagni di squadra due li ho persi proprio, dal primo giro. Gli altri due sono qui davanti,a 4'15'' e visto come è andata la salita precedente (lunghissima) presumo andrà anche questa, a meno che o io o loro non crollino. E difatti nel tratto asfaltato mi arrampico meglio io, ma quando usciamo sulla circonvallazione mi risuperano...il 'quarto incomodo' passa molto più agevolmente, il terzo, quello che teoricamente dovrei/potrei battere invece è affaticato, sento che anche per lui è una questione di 'orgoglio' più che di effettiva superiorità...eveidnetemente non gli è andata giù la mezza di oristano. Lo lascio passare e valuto se magari nelle discese sarò in grado di dare tutto..vediamo. sta sempre li a 15 metri, a 30 c'è il quarto incomodo, in mezzo il tratto maledetto, sulla pietraia, in cui perdo terreno. appena sbuchiamo sull'asfalto provo a dare tutto, ma una vocina nella mia testa mi dice 'okkio alla caviglia'. Non sento dolore, è solo uno di quei campanelli di pre-allarme ... recupero in discesa qualcosa, mi riporto a 15 metri ma sono alla massima velocità consentita dalla testa...lui non molla, quindi mi piazzo qui e lo lasci andare. Oggi non posso fare meglio. Mi giro a controllare la situazione, il primo dietro di me sta a 20 metri, ne mancano 300, sono tranquillo. Ultima curva a sinistra, prima del rettilineo da 150 m, quando la faccio mi rigiro e vedo che il volpone ha accelerato, ora è a meno di 10 metri. ti sistemo io! quando svolto (non prima perchè così gli restano 5 secondi di illusione di potercela fare), apro a tutta manetta il gas e do una accelerata bruciante, arrivo al traguardo a tutta birra, braccia larghe, testa in alto e occhi chiusi. E' andata!
Il mio timer dice 43'40'', non è malaccio, in assoluto, ma in altre situazioni (e forse con meno salite!) avrei tirato via almeno un paio di minuti (in allenamento ho fatto 42' e spiccioli sui 10km, in piano). oggi va così...ho corso 30 km negli ultimi 20 gg, cosa pretendo? con una caviglia a mezzo servizio che mi condiziona più la testa che le effettive prestazioni, una notte di 'bagordi'... mi va bene essere arrivato davanti a Bro. Per il resto c'è da lavorare molto. Spero che domani la caviglia mi lasci sereno e in pace, magari posso puntare così a 3 allenamenti, questa settimana. Faccio un giro, dopo essermi cambiato, per salutare amici de paese e compagni di squadra, poi si va a pranzo. w la marcialonga!
Ne ho sempre sentito parlare, di questa gara, giunta alla sua 38 esima edizione. sono più di 20 anni (da ben prima che iniziassi a correre quindi!) che la 'marcialonga' mi stuzzica. e finalmente eccola, ad un anno dalla mia iscrizione in una società di corsa. siamo 'vicino casa', quindi ne approfitto per tirarmi dietro anche la moglie e affidarle il fondamntale compito di farmi le foto, non è molto entusiasta, ma va bene così!. La gara è prevista per le 10.30, siamo lì dalle 9,a prendere il paccogara e il pettorale: numero 268 e cassetta di carciofi. Non è previsto il chip, peccato, avrei gradito un 'crono' ufficiale su questa distanza, che raramente ho corso. Ci arrivo in condizioni davvero precarie. Dopo una settimana di 'stop' per una mezza bronchite che mi ha fatto saltare il cross di selargius (sotto la pioggia!), ho ripreso a correre di lunedì (1 marzo) e il 2 ho rimediato una brutta distorsione alla caviglia giocando a calcetto. Un'altra settimana di stop forzato, con i primi giorni zoppicanti e doloranti. Per fortuna la radiografia non segnala nulla di rotto, dovrei fare una ecografia, ma faccio finta di nulla. so bene che in questi casi dovrei osservare un riposo assoluto di almeno un mese...ma come si fa, ora iniziano le gare 'succose' della stagione...non posso fermarmi.ho provato a correre nuovamente lunedì 8, nella corsa nessun problema, nel dopocorsa nessun problema, martedì ero nuovamente zoppo. Perciò ho riposato di nuovo in attesa della gara di oggi...se 'va male' continuo così, con due uscite alla settimana sino a che i tempi di recupero della lesione si saranno accorciati e mi permettano le tre uscite e infine le 4. torniamo a samassi, intanto. La notte scorsa è stata di 'bagordi'...pizza e birra con amici, ho fatto tardi...insomma peggio di così non si potrebbe. Parcheggio poco furoi la zona di partenza e incrocio subito moltissimi compagni e taleti. La giornata è primaverile, sole pieno e un venticello fresco dopo una settimana di pioggie. Vado a ritirare il pacco gara e poi torno alla macchina a lasciare la cassetta e a cambiarmi. non mi fido del venticello, indosso il mio fedele smanicato 'termico' da usare sotto la canotta della squadra. la caviglia in assoluto non fa male ma sono cosciente che alcune rotazioni non le posso proprio fare, spero che non ci sia terreno troppo sconnesso nè salite troppo impegnative. Nella zoan di 'riscaldamento' incontro vari amici e compagni do corsa, ci scambiamo due risate e 4 chiacchiere, mentre abbandono al moglie dandole precise indicazioni di fami foto ad ogni passaggio (con sua somma gioia!). Man mano che mi riscaldo anche la caviglia sembra andar meglio, bene così! Mentre ci prepariamo alla partenza (che avviene 100 metri dietro ad un gonfiabile posto su un circuito da 3,3 km da ripetere 3vv), incontro anche Bro, il mio 'avversario' di tante garette...da molto non ci incrociamo in gara, mi dice che era un pò fermo, io gli dico della caviglia...ci auguriamo una buona gara e poi ci infiliamo nella mischia del pregara. Non ho alcuna ambizione di podio, senza chip e senza indicazioni andrò 'a sentimento'. Mi piacerebbe (anzi mi sarebbe piaciuto) riuscire ad arrivare davanti al terzetto della mia società che ormai ho 'raggiunto' coi tempi. Alla mezza di Oristano gli sono stato dietro e poi anche davanti (tranne uno), sono convinto di averne di più, sulla distanza breve, ma ci arrivo in condizioni davvero pessime. chissà.
Si parte. Per 200 metri devo 'sgomitare' per non farmi risucchiare indietro, il passo è anche abbastanza veloce 4'30'', ci sgraneremo in fretta, sto qui e studio il percorso. dopo 500 metri si inizia a delineare la gara, vedo i miei 3 compagni di squadra davanti a me di circa 50 metri, due procedono appaiati, ok, me li tengo lì. Poi vedo anche Bro. sta a 15 metri davanti a me, in solitaria, come sempre. Benissimo, mi farà da lepre e poi vediamo all'ultimo giro come va. dopo un km di stradine urbane si gira a sinistra e ...salitone! Cavoli...non me lo aspettavo...vabbè, scalo di marcia e mi arrampico come so fare io. Devo solo buttare un occhio a Bro e non superarlo ora, non voglio diventare io la lepre. curvone a destra e poi si continua a salire ma su uno sterrato fangoso e pieno di pozzanghere. mmmm questo non mi piace. in alcuni tratti il terreno è proprio molle, si affonda, nella mia testa iniziano a suonare cento campanelli di allarme 'occhio a dove metti il piede sinistro'. Finalmente la strada spiana e si esce su una 'circonvallazione' in leggera salita, asfaltata. Bro sta sempre lì, controlla l'orologio in continuazione e lo faccio anche io...alterniamo tratti a 4'30 a tratti sui 4, in leggera discesa, bene così, non conosco il tracciato quindi mi adeguo. dopo questa leggera discesa si sterza bruscamente a sinistra...dvaanti a me vedo i tre compagni di squadra che vanno benone ma io penso 'brutta cosa per la mia caviglia, questa curva stretta'. e quando ci arrivo mi prende il panico! Non solo la curva è stretta ma abbandoniamo l'asfalto per un sentierino carrabile completamente sconnesso e con pietrame in bella vista. Questo non ci voleva, saranno 250 metri ma devo controllare ogni singolo passo e inoltre la strada stretta e le pale di fico d'india a destra restringono il passaggio costringendo i corridori a contendersi poco meno di 2 metri di larghezza. Ne esco indenne, per fortuna, da lì si sbuca di nuovo sulla'asfalto, in discesa, al termine del 2° km. Si rientra in paese, un paio di 'chicane' tra le case e dovremmo essere in dirittura d'arrivo. Mentre sono preso da queste consoderazioni sul tracciato tengo un occhio a bro e uno al gps: 4'35''...in piano, dopo la discesa. COOOOOSA? non va assolutamente bene, do una brusca accelerata e supero Bro, non lo vedrò più per il resto della gara. Sul mrettilineo di arrivo cerco i miei nuovi riferimenti ...e anche la moglie alla quale dedico un gran sorriso mentre passo. Bene così...primo giro fatto. davanti a me due canotte rossoblu, stanno a 20 metri, ma andiamo poco sopra i 4 a km, non mi sembra intelligente forzare, li riprendo in salita, penso. Quando metto a fuoco i due capisco che non sono due dei tre di Oristano. O meglio, uno si, quello che io giudico più lento, l'altro è un quarto...non lo vedo correre dall'estate scorsa, non so che passo abbia...lo vedremo. Ecco di nuovo la salita, io come sempre scalo e passo davanti a loro due e ci rimango sino alla circonvallazione. Quando la strada inizia a risalire mi risorpassano entrambi. Me li tengo li a 10 metri davanti a me, ma a questo punto iniziamo il doppiaggio dei non competitivi...c'è di tutto: passeggini, cani, bimbi...la mia testa inizia a frullare per ciò che incontrerò nel tratto sconnesso. e infatti in quel tratto è un pò un delirio...troppa gente 'lenta' e imprevedibile..sono costretto a rallentare per controllare che ogni passo sinistro vada su un terreno agevole. Secondo passaggio sul traguardo e secondo sorriso alla mia fotografa personale. c'è pure davide, con la videocamera, che mi incita. Eccoci qua, ora è il momento di fare un check e capire cosa è rimasto nel serbatoio. Dei 4 miei compagni di squadra due li ho persi proprio, dal primo giro. Gli altri due sono qui davanti,a 4'15'' e visto come è andata la salita precedente (lunghissima) presumo andrà anche questa, a meno che o io o loro non crollino. E difatti nel tratto asfaltato mi arrampico meglio io, ma quando usciamo sulla circonvallazione mi risuperano...il 'quarto incomodo' passa molto più agevolmente, il terzo, quello che teoricamente dovrei/potrei battere invece è affaticato, sento che anche per lui è una questione di 'orgoglio' più che di effettiva superiorità...eveidnetemente non gli è andata giù la mezza di oristano. Lo lascio passare e valuto se magari nelle discese sarò in grado di dare tutto..vediamo. sta sempre li a 15 metri, a 30 c'è il quarto incomodo, in mezzo il tratto maledetto, sulla pietraia, in cui perdo terreno. appena sbuchiamo sull'asfalto provo a dare tutto, ma una vocina nella mia testa mi dice 'okkio alla caviglia'. Non sento dolore, è solo uno di quei campanelli di pre-allarme ... recupero in discesa qualcosa, mi riporto a 15 metri ma sono alla massima velocità consentita dalla testa...lui non molla, quindi mi piazzo qui e lo lasci andare. Oggi non posso fare meglio. Mi giro a controllare la situazione, il primo dietro di me sta a 20 metri, ne mancano 300, sono tranquillo. Ultima curva a sinistra, prima del rettilineo da 150 m, quando la faccio mi rigiro e vedo che il volpone ha accelerato, ora è a meno di 10 metri. ti sistemo io! quando svolto (non prima perchè così gli restano 5 secondi di illusione di potercela fare), apro a tutta manetta il gas e do una accelerata bruciante, arrivo al traguardo a tutta birra, braccia larghe, testa in alto e occhi chiusi. E' andata!
Il mio timer dice 43'40'', non è malaccio, in assoluto, ma in altre situazioni (e forse con meno salite!) avrei tirato via almeno un paio di minuti (in allenamento ho fatto 42' e spiccioli sui 10km, in piano). oggi va così...ho corso 30 km negli ultimi 20 gg, cosa pretendo? con una caviglia a mezzo servizio che mi condiziona più la testa che le effettive prestazioni, una notte di 'bagordi'... mi va bene essere arrivato davanti a Bro. Per il resto c'è da lavorare molto. Spero che domani la caviglia mi lasci sereno e in pace, magari posso puntare così a 3 allenamenti, questa settimana. Faccio un giro, dopo essermi cambiato, per salutare amici de paese e compagni di squadra, poi si va a pranzo. w la marcialonga!
PB 10k (unofficial): San Gavino 2016: 41'10" (4'07" a km)
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
Il mio diario: viewtopic.php?t=41962
PB 12k: CA -Vivicittà 2016: 50m 21s (4'11'' a km)
PB Half Marathon: OR :1h 33m 20s (4'25'' a km)
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