Io resto della mia idea.castoro ha scritto:Innanzitutto è giusto che ognuno esprima la propria opinione.mazzi9 ha scritto:La mia voce è un po' fuori dal coro, riguardo alle magliette...![]()
Per lodevole che possa essere l'iniziativa, perchè spontanea, la vedo come un qualcosa dettato dal pathos del momento, ma destinata a spegnersi nel tempo: e, in ogni caso, prima ne avrei informato la famiglia, per sapere se l'iniziativa stessa era gradita (tante persone preferiscono la privacy per i loro cari).
Sul memorial, invece, sono pienamente d'accordo, perchè è il modo più "serio", sportivamente parlando, di ricordare una persona e tributarle onore.
Ovviamente, ognuno la pensa a modo suo....
Per rispondere a quanto hai scritto, proprio perchè non voglio e non mi sento di portare una cosa solo per il momento, ho fatto incidere sulla maglietta sociale della mia squadra "Paolo corre con me !". Per quanto riguarda la famiglia, credo che non leda in alcun modo la loro privacy, anzi il ricordo di una bella persona da portare sempre con se è + utile che dannoso.
Giustamente come sempre detto ognuno reagisce e si comporta come si sente, per farti un esempio, oggi ho ripensato a Paolo, ai momenti in cui abbiamo riso assieme e mi è venuto da piangere, non riesco a smettere di pensare che non c'è più e voglio portarlo sempre con me quando corro, un pò come fece Gibernau che sulla moto fece stampare il nr. 74 in onore di Kato.
Comprendo, pur non condividendola, la volontà di "esternare", tramite scritte o fotografie, il proprio dolore, perchè con questo si riesce, forse, a dare concretezza alla disperazione interiore, quasi se fosse un atto dovuto per l'Amico che non c'è più.
Ma ritengo che, soprattutto nel tuo caso, Castoro, il ricordo di Paolo vivrà eterno e molto più vivo nei tuoi pianti solitari o nei ricordi che in virtù di una maglietta.
Poi, è questione esclusivamente soggettiva, per cui rispetto pienamente tutte le iniziative personali che possono servire, per ciascuno di noi, a ricordare una Persona cara nel modo che più ci sembra adeguato.
Con la parola privacy, infine, non volevo certo addentarmi nel significato giuridico del termine, ma evidenziare che certe persone preferiscono che dolore e disperazione siano confinate al silenzio: mio padre, quando è improvvisamente morto per un collasso cardiocircolatorio, ha lasciato scritto che non avrebbe voluto nè foto sul giornale locale, nè foto sul loculo della cappella di famiglia, nè manifesti, che voleva passare inosservato...
Mai avrei pensato che le sue volontà fossero queste...
Un abbraccio, Castoro.
