simpep ha scritto:Una piccola contrapposizione e una considerazione più generale.Stellina76 ha scritto:M’inserisco in questa discussione per dire la mia, da donna che non si è sentita affatto colpita dal discorso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . A me piace un uomo che una sera all’anno mi fa trovare la cena pronta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Se dovessi dire quante volte mia moglie ed io abbiamo preparato la cena o cambiato i pannolini quando mia figlia era piccola o lavato i piatti, basterebbe tirare una moneta moltissime volte e contare "testa" o "croce".
Cioè verrebbero fuori due numeri asintoticamente uguali.
Vorrei anche dirti che se il "76" rappresentasse il tuo anno di nascita allora noi ci saremmo sposati quando tu avevi solo un anno.
Questo solo per dire che secondo me i comportamenti individuali non sono imputabili solo a una causa generazionale.
Io credo che il maschilismo nasca da una idea di violenza perpetuata nel tempo da una società che ha storicizzato il ruolo della donna all'idea di "angelo del focolare".
Bella frase per nascondere l'idea di subalternanza al ruolo primario maschile.
Subalternanza di un soggetto fondamentalmente "utile" piuttosto che "necessario" per condividere l'esistenza per un progetto di vita in comune.
Il maschilismo misura indirettamente quanto una società deve ancora progredire.
Quando in una società i concetti (e i ruoli) di "uomo" e "donna" saranno superati da quello di "persona" allora quella società avrà fatto il salto più significativo verso il progresso sociale.
Mia moglie ed io abbiamo sempre vissuto questa idea come una "speranza" possibile.
>simone
