Arrivato a Valdagno poco prima delle 20, trovo subito un buco nel parcheggio e ritiro il pettorale senza alcuna coda. Mangio un panino e riposo un po' prima di iniziare a prepararmi con calma. Arrivano le navette e mi avvicino come tutti: avrò la fortuna di salire anche io sul secondo bus, quello con l'autista che non sapeva dove portarci

Si ammazza il tempo fino al momento della punzonatura e poi via si parte. Fa ancora caldo, parto con due borracce piene di Tailwind e una terza di scorta che penso di usare con sola acqua da quando farà giorno...bugia perché già sulle creste del Summano quando si inizia a pensare al primo ristoro mi sono scolato già un litro di liquido e non vedo l'ora di fare rifornimento. Non ho obiettivi particolari se non finire la gara senza ammazzarmi troppo di fatica quindi ai ristori prendo tutto il tempo necessario per fare le cose con calma, in salita si cammina e piano/discesa si corre. Al primo ristoro incrocio una ragazza con cui ho fatto un bel po' di km alla LUT nel 2021 e che poi ho incontrato anche quest'anno e tra una chiacchiera e l'altra avanziamo assieme allo stesso passo. Non ricordo grosse difficoltà salendo al Novegno, fa un po' più fresco e va meglio. Al ristoro dopo un po' fermi quasi quasi troppo fresco ma poi appena fatta la curva per continuare a salire ecco la ventata calda...Giù in tranquillità fino allo Xomo, nel mentre comincia ad albeggiare e tempo di arrivare giù non serve più la frontale almeno fino alle gallerie. La strada delle 52 gallerie l'ho patita un po' all'inizio quando sentivo il piriforme destro darmi un po' di fastidio e prevedevo di fare tappa più avanti per stendermi e tirarlo un po' (non è servito), poi vuoi per il fresco vuoi per il panorama man mano che si saliva stavo meglio e in men che non si dica si è al Papa che scorriamo puntando al brodo del ristoro al Pian delle Fugazze. Ripartendo sento sento un po' di affaticamento, come un peso al petto e penso che magari se proprio doveva essere un infarto poteva anche arrivare prima e risparmiarmi un po' di km...avanzando con calma passa e si torna in carreggiata. Da Campogrosso si vede bene quello che ci aspetta, sono le 10 ed inizia a fare caldo. Incrociamo le scope della 42(?) poco prima del ristoro dove riempio tutte e le borracce e via verso la parte più dura della gara. Prima di arrivare al Boale dei Fondi prendo anche un gel doppio espresso per darmi la carica: alla tabella vedo che sono le 10:50 mi metto in coda e salgo regolare, non ho fretta e pure la nuvoletta un po' ci aiuta mettendosi davanti al sole. Dopo una ventina di minuti guardo la fila davanti e capisco che la Bocchetta non è sù in alto dritto per dritto dove temevo di dover arrivare ma si taglia verso sinistra. Altri 20 minuti, una quarantina dal Boale, e si scollina dove ho anche dovuto incitare le persone sedute sù in cima che erano un po' fiacche eh! Qui pensavo di essere già al punto più alto, invece poi corricchiando un po' in discesa e girando la montagna ecco che si vede Cima Carega e i vari sentieri che salgono, facendo un po' di attenzione si riescono a vedere quelli più trafficati e anche da lontano mi faccio l'idea di quello che manca. Fortunatamente il tracciato è ampio e non ripidissimo quindi arrivare al Fraccaroli è questione di 30 minuti. Foto qua, foto là e sono già in discesa verso lo Scalorbi per altro brodino e resistere alla tentazione del cotechino che gli alpini continuano ad affettare

Anche qui ripartendo sento lo stesso fiatone accusato al Pian delle Fugazze, la compagna di merende accusa lo stesso, quindi evidentemente non è un infarto nemmeno sta volta e si va :P Scendendo poi si corre molto e bene, man mano fa sempre più caldo e fortunatamente a Malga Campo Davanti il mezzo della protezione civile che ci permette di darci una rinfrescata è una manna dal cielo. Anche il cartello con i km mancanti dà un bel colpo al morale. Ultima formalità di Cima Marana che effettivamente può dare un po' di noia però permette di vedere tutti i posti attraversati nelle tante ore precedenti. Durante la discesa iniziano a darmi fastidio i piedi per qualche piccola vescica sui talloni, che ipotizzavo molto più grandi di quanto effettivamente fossero, ma in discesa si corre e non è questo il momento di mollare. Ottima anche l'anguria e la doccia di 2L all'ultimo ristoro e le fontane continuando a scendere. Mi accorgo che il 310XT si lamenta di essere a corto di batteria, provo a prendere il cavo dallo zaino per avere la traccia completa ma non faccio in tempo e si spegne tutto al 75esimo km circa. Arrivo correndo al traguardo in 17 ore e 17 minuti in condizioni che mi avrebbero permesso di correrne ancora quindi ipotizzo che stare attorno alle 15 ore gestendo i ristori e spingendo dove serve non dovrebbe essere troppo complicato.
Percorso molto bello, duro ma mai impossibile, oltre alle 4 salite principali c'è molto saliscendi e molti tratti corribili. Volontari lungo il percorso e ai ristori: TOP. Ristori a detta di tanti un po' minimal forse, personalmente essendo che baso tutto su Tailwind quando trovo acqua e qualche brodo qua e là sono più che soddisfatto. Poi ho apprezzato i datteri e fichi secchi che mi piacciono molto.