Eccomi con il racconto della mia Venice:
come sempre mi sveglio con un miscuglio di emozioni agitazione, paura, felicità ,…ma con quel pizzico di eccitazione in più perché correrò nella mia città e in un certo senso è una cosa strana perché conosco bene tutti i luoghi in cui passerò e dove per assurdo non ho mai corso se non un pezzo di riviera del Brenta alla mezza dei Dogi. Colazione/vestizione e si parte direzione Stra.
Dopo una luuunga coda per i bagni, consegna sacca e saluto ai compagni di squadra, ci si ritrova con gli amici non più solo virtuali del forum è stato davvero un piacere avervi conosciuto dal vivo! Ok, le 9.40 si avvicinano e si entra in griglia azzurra, l’emozione inizia a farsi sentire sempre di più, mani al cielo a salutare l’elicottero che ci sorvola, io mi metto a lato e intravedo i miei compagni che entrano nelle griglie, gli ultimi saluti prima della mia 4° sfida. Si parte, i primi km sono affollatissimi, faccio fatica a superare ma riesco comunque a tenere un buon ritmo, punto i pacer delle 3h40 e mi attacco a loro ma vedo che corrono ad un ritmo di 5’15/5’19 così decido di andare avanti, l’idea di averli dietro mi da in un certo senso sicurezza e margine mentale. Il tifo è veramente esaltante, pubblico calorosissimo ovunque, band che suonano, vecchiette che salutano dalle finestre, gente che grida il mio nome incitandomi…tra l’altro non c’erano molte donne intorno a me quindi a maggior ragione quando passavo non consideravano gli uomini e facevano il tifo per me eh eh. Il tifo più bello comunque è stato quello dei miei compagni di squadra, alcuni si spostavano anche in più punti quindi li ho ritrovati ovunque, fantastici! I primi km vanno bene, le gambe girano, il fiato è ok, niente dolori, solo un po’ di mal di pancia dopo il 15mo ma purtroppo è il gel. La riviera del brenta nonostante sia un drittume passa in fretta, sarà perché sapevo esattamente dov’ero meglio così. Si entra a Malcontenta e lì trovo un’amica che urla il mio nome torno indietro quasi mi commuovo batto il 5 al figlio e riprendo ancora più carica, subito dopo la parte di Marghera che mi è pure piaciuta anche lì tifo di una compagna di squadra che si stupisce fossi così avanti e mi incita, quindi mi esalto! Mi accorgo che il ritmo lo riesco a tenere senza troppa fatica, sottopasso e si entra a Mestre la mia vera città , si passa in centro, un sacco di gente, mi sembra di essere alle olimpiadi ahahahha poi però Mestre centro finisce ed eccolo…l’”orribile” parco di S. Giuliano, davvero non mi piace, sembra non finire mai, meno male c’è il tifo, mi fermo all’ultimo ristoro in terraferma cosciente, grazie ai numerosi consigli/racconti, che sta per iniziare la parte più dura della maratona. Usciti dal parco un terribile cavalcavia che porta al fatidico ponte della libertà , i miei pacer sono sempre dietro, ce la devo fare. Concentrazione. Testa bassa nel vero senso della parola. Facciamoci sto ponte. A metà alzo lo sguardo e sembra che il Tronchetto sia sempre alla stessa distanza, a fianco a me un compagno di squadra, ci diamo forza ma alla fine del ponte sarò sola, il ritmo rallenta, ok sono stanca però cavoli non così da rallentare quasi 20/30’’ ma niente le gambe sembrano non girare più, il pacer mi supera. No ca@@o mancano 6km non posso mollare adesso. Si scende al Tronchetto/S. Marta e per me questo è stato il pezzo più brutto della maratona non solo perché non ne avevo quasi più ma anche dal punto di vista paesaggistico, altro che Marghera zona industriale! Molti si fermano, sono tentata, ma non posso mi arrabbierei troppo con me stessa. Ad ogni curva spero che sto pezzo finisca, ma niente. Finalmente vedo le case Sacca Fisola, ci siamo, manca poco, concentrazione ora tocca ai ponti. Il primo fila liscio, il secondo anche al terzo/quarto/quindto ma quanti erano (?!) impreco ma vanno pure quelli. Ponte di barche, guardo a destra ma non vedo il gonfiabile…vabbè. Giro i p.zza S. Marco sensazione unica e un sacco di gente ed eccomi in riva degli Schiavoni anche là tifo pazzesco, dove pensavo ci fossero gli ultimi 2 ponti…invece UNA SFILZA INTERMINABILE, ho ripreso un po’ di ritmo ma sono sui 5’20 cerco di allungare ma appena tiro inizia il ponte successivo, davvero non finivano più, non sorridevo più, fino a quando finalmente vedo in lontananza il timer: 3h40’53’’ -54-55-56 tiro tiro tiro ma niente scatta il 41’ amen! E’ andata, un successone, felicissima. Guardo in giro per vedere Kitt e a momenti non prendo nemmeno la medaglia ahahha mi mandano avanti, ma io torno indietro ma non lo vedo, vado avanti e un altro ponte ECHECCACCHIO, scendo (contorta ahahha) ed eccolo lì che mi da pure la bella notizia, grazie al mio collega forumendolo dell’Armata Lucafo in diretta su tds/whatsapp, che ho fatto 39’!!! Quindi 3h39’53’’ STRAFELICISSIMA. Contentissima anche di essere stata sempre bene o male costante, come ritmo complessivo ho tenuto un 5’10 spaccato di media. Venezia è stata la prima maratona con la M maiuscola per tutto: organizzazione, tifo, partecipanti,…veramente meravigliosa, difficile perché i ponti alla fine davvero ti spaccano le gambe e i quadricipiti ma bisogna tener duro e stringere i denti perché si è praticamente alla fine.
Pensando alle prossime vacanze….mi sono pure qualificata per Chicago e Boston
