Il fatto del giorno (2014)
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Mad Shark
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Re: Il fatto del giorno (2014)
io non rifiuterei un bel Beso
ma non dal bisa o dal biso ne dal bisu 
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Never say never, because limits, like fears, are often just an illusion
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tomaszrunning
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Re: Il fatto del giorno (2014)
ho visto alla TV che in USA fa freddo cane... ma questo video ho trovato shockante!
https://www.facebook.com/photo.php?v=10203136384594199
non sembra vero....
https://www.facebook.com/photo.php?v=10203136384594199
non sembra vero....
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Miro 69
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Re: Il fatto del giorno (2014)
Lumaca e Lomaca e tieni conto che ci sono 2 Heidyrunmarco ha scritto:..........e dopo la Bisa http://www.runningforum.it/memberlist.p ... ile&u=7434
era arrivato il Biso http://www.runningforum.it/memberlist.p ... file&u=853
e adesso il Bisu http://www.runningforum.it/memberlist.p ... le&u=14816
chi manca........![]()
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21,097 Km -1h56'07"-Garda Trentino HM 2013
29 Km -2h57'18"- Corsa del Principe 2017
42,195 Km - 4h29'36"- XXI Maratona di Ravenna 2019
Ho letto di cose giĂ vissute e pensato di cose giĂ scritte.
Miro
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giampis
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Re: Il fatto del giorno (2014)
Buona incudine non teme martello
29/5/10 100Pas11h58
28/5/11 100Pas11h07
22/4/12 100Ser10h27
25/5/13 100Pas12h23
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10/4/16 100Ser11h05
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Barbara
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Re: Il fatto del giorno (2014)
Impressionante quel video!

"When you run on the earth and run with the earth, you can run forever."
"Ci sarà forse un giorno in cui mollare, ma di certo non è oggi."
"Come nella vita...mai mollare ne avere troppa fretta." - Miro 69
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Mad Shark
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Re: Il fatto del giorno (2014)
Se la tipa è li in maniche corte non fa poi così freddo

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Bisa
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Re: Il fatto del giorno (2014)
manca il Buso di....runmarco ha scritto:..........e dopo la Bisa http://www.runningforum.it/memberlist.p ... ile&u=7434
era arrivato il Biso http://www.runningforum.it/memberlist.p ... file&u=853
e adesso il Bisu http://www.runningforum.it/memberlist.p ... le&u=14816
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Dai 60metri indoor, all'ironman...ora il cerchio è chiuso!
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Bark_Psychosis
Re: Il fatto del giorno (2014)
Il mio nome lo pubblicarono sul CORRIERE quando mi diplomai con 60/60. Tiè.Lella ha scritto:Ieri il mitico Doriano mi ha fatto notare che sul Correre di gennaio ci sono i risultati dell'Alpin Cup ossia la mezza maratona che ho fatto a novembre, che reca i risultati delle donne fino alla 30a. E essendo arrivata nelle prime 30, il mio nome compare!certo, questo non vuol dire che io sia andata forte, ne' che il livello podistico di tale manifestazione fosse eccelso (a parte i soliti noti), anzi.... ma vedere il proprio nome sul giornale è stato divertente
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mototeto
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Re: Il fatto del giorno (2014)
Finalmente hanno regolarizzato la mia iscrizione alla prossima Treviso Marathon ! Pettorale 1239 
Pazienza giovane Padawan, una potente alleata essa e' !

...fatta la DXT...è tutta discesa

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milo1973
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Re: Il fatto del giorno (2014)
Dalla mia bacheca di Facebook, volevo condividerlo anche con voi.
Questo è uno di quei post che sei proprio contento di scrivere….
Ad oltre 24 ore dall'accaduto, vi parlo di un giorno sicuramente speciale...
Normalmente non sono così prolisso nei post (anche se il dono della sintesi non mi è mai appartenuto..), ma non è un post come jialtri.
Ad un anno di distanza, quello che oramai si è più che chiaramente delineato come il mio “animale guida”, è tornato a farmi visita… E nel modo in cui lui preferisce, inaspettatamente e col favore delle tenebre…
Ma facciamo un passo indietro, ricapitoliamo, facciamo conoscenza diretta con Lui. Poco piĂą di un anno fa, esattamente il 18 dicembre 2013, pubblicavo sulla mia bacheca:
“…Per un attimo ho pensato di aver svoltato… ma facciamo qualche passo indietro…
Stasera dopo una settimana di febbre, raffreddore, indolenzimenti vari, male ad ogni muscolo, tendine, osso e giuntura del corpo (e di notti si sudatissime, ma solitarie…), decido di tornare a fare una corsetta. Peggio di così, mi dico, non può andare. Per lo meno questa corsetta mi darà uno scossone…qualcosa succederà …Oggi d'altro canto, dopo essermi fatto tutte le feste a letto, sono tornato a lavorare, per cui perche' non dovrei correre? Se "sto bene" per lavorare " sto bene" per correre… ( e nel frattempo mi rimbombano in testa alcune parole sparse di Ferretti come "io sto bene, io sto male", "quel che deve accadere accade", ecc. Chissà com'è, visto che non è certo tra i miei fornitori abituali di citazioni mentali - sono più uno da Moretti o Battiato, Woody Allen se proprio…)
Intorno alle 19 sono pronto e parto, bello imbacuccato. Al Valentino ci sono circa 2 gradi. E' buio, umido e di runner se ne incontrano meno del solito. Faccio i miei 4km di riscaldamento. Mi fermo un minuto, non mi sento proprio in forma, ma non mi aspettavo nulla di più…. Decido per un medio di 6km, giusto per riaprire un po' i polmoni e per far capire alle gambe che non ci siamo del tutto addormentarti… Con fatica porto a termine il mio allenamento vero e proprio, mi sento sudato e freddo e temo già le conseguenze. Decido già che non farò stretching per non prendere freddo. Mi dico, "cammina 300 mt, poi fatti i tuoi 3km di defaticamento, passa a comprarti la cena al Carrefour e potrai farti una bella doccia bollente e rigenerante…". Proprio mentre inizio i 300 mt di cammino con la coda dell'occhio sinistro vedo una minuscola macchia bianca…
Mi volto e continuo a vederla. D'impulso mi sembra un piccolo cane, ma, a parte il fatto che intorno non c'è proprio nessuno, ma poi guardando meglio ed avvicinandomi vedo che non è un cane (ne tantomeno un micio): è un coniglio, o almeno sembra, tutto bianco! Il primo pensiero è "ecco un regalo poco apprezzato". Mi avvicino. il coniglio dalle orecchie piccole saltella, ma di certo non scappa nel modo in cui una preda scappa da un predatore. E mentre mi avvicino e gli arrivo ad un metro ho l'illuminazione… LA SO! QUESTA LA SO! SONO SOLO, NEL BUIO, DI NOTTE, COL FREDDO e … FOLLOW THE WHITE RABBIT! CERTOOOOOOO! Certo ca**o! Mica mi faccio fottere stavolta! E' un segno! Tutta la vita ad aspettare, a cercare un'indicazione, un segno ed ora.. MA CERTOOOOO! Segui il conijo biancoooo… Mi avvicino ancora, ji sono a 20cm e mi accovaccio. Non passa nessuno. Penso che… no non sono allucinazioni, non ho la febbre alta in questo momento….Lo guardo. Ma lui fa di tutto per darmi il posteriore. Non scappa… ma non vuole starmi faccia a faccia… Dico vabè, le regole le detti tu per carità . Ji parlo! Si Ji parlo proprio, ad alta voce…. Lui niente… Ji dico che ho capito… So tutto, sono pronto a seguirlo, pure a nuoto sul Po' (che dista meno di 10 mt), tanto tutto il resto che c'è intorno lo conosco già … Può portarmi dove vuole: da Morpheus, dall'Oracolo, dallo Stregatto, dal Brucaliffo, Da Topo Gigio, dalla Formica Atomica, da Monti, basta che mi dica qualcosa … Ma niente. Mi da il culo.
E poi rosicchia l'erba. Eh magari ci fosse l'erba… 4 ca**o di fili d'erba ghiacciati ritti e duri e più radi dei capelli sulla mia cozza… Non so quanto duri questa scena ma so che dopo un po' il sudore mi si ghiaccia addosso per bene… Ji urlo che è solo un VIJACCO…. un CONIJO VIJACCO, SI!
Certo farò una brutta fine con la mia arroganza ed il mio non saper interpretare i suoi segni, ma anche TU PERO' penso, non è che duri tanto, al buio ed al freddo a rosicchiare steli vetrificati, con i cani che frequentano quella zona e i ratti grandi quanto lui… Per un attimo penso che dovrei portalo a casa… li morirà di sicuro. Ci provo a toccarlo, ma pur non scappando, fa giusto un salto di 10 cm più in la ogni qual volta tendo la mano… Certo i riflessi pronti non sono mai stati la mia specialità , ma ad ogni modo da solo non ce la si fa. In 2 sarebbe un gioco da ragazzi… ma non c'è nessuno manco a pagarlo oro. I'iPhone è in macchina ed io devo ancora farmi 3km di defaticamento. Penso che a Mirto sarebbe piaciuto giocare col coniglio. Immagino che lo avrebbe immediatamente (seppur già eunuco) trasformato in oggetto sessuale per i suoi perversi giochi. Forse lo avrebbe persino vestito da gattina rossa, per rendere il tutto più divertente… Quindi conijo vijacco dalle orecchie corte (MA CHE ca**o ERA, MI CHIEDO, UN CINCILLA'?), non ti ho salvato la vita, ma forse ti ho risparmiato molte sofferenze e umiliazioni… Ad ogni modo se qualcuno vuole andarlo a prelevare, sono pronto a condurlo.. sempre che sia ancora la… Anche per stasera niente paese delle meravije…. vabeh…..”
Bene, passato un anno, ieri sera si è rimesso sul mio cammino. Ed ha scelto un bel momento.
Di nuovo inverno, di nuovo soli, di nuovo buio ed, in qualche modo, di nuovo “sfida”…
Sono l’1 e 25 della notte del 10 gennaio. Sono di ritorno da una bella serata a Dojani (prima cena poi un p’ a giocare sul suono come non facevo da un po’…). Sono sulla Torino Savona, passato il casello di Carmagnola, più o meno all’altezza di Villastellone, poco prima di Moncalieri….
Mi compare davanti ai fari così, all’improvviso. Non lo vedo arrivare. Lo vedo direttamente li, davanti alla macchina, immobile, come se fosse stato li da sempre,in un atteggiamento che non attribuiresti ad un conijo. Perché non so come dire, ma in quei brevi attimi, non ho percepito per nulla, paura o sorpresa. E’ invece immobile, ma non rannicchiato, il petto è in bella mostra e le orecchie tese, jiocchi spalancati. Mi fissa. E diresti che è spavaldo.
Non avevo fretta, ascoltavo la radio e tutto il viaggio nel percorso autostradale si era svolto sino a quel momento sui ritmi imposti dai limiti di velocitĂ o poco piĂą lenti, e quindi, anche se non ho guardato in quel momento, posso essere abbastanza certo che la mia velocitĂ fosse tra i 120 ed i 130km orari.
Alla visione del conijo baldanzoso non ho modo di pensare un granché, ma d’istinto scelgo che non sarò io a terminare la sua esistenza. Tutto sommato non sembrano esserci pericoli. L’asfalto non è ne bagnato ne ghiacciato, e non ho nessuno ne davanti ne dietro. Scelgo di scartare velocemente verso destra. Non sento nessun rumore e quindi sorrido pensando al mio Karma, che prende punti. Soddisfatto come un boy-scout che ha appena fatto attraversare la vecchietta al semaforo. In brevi attimi, rifaccio la stessa manovra (ma inversa e speculare) per tornare in centro strada, scartando verso sinistra. Ma questa volta non è indolore come la prima. La mia Colt ha un sussulto e d’un tratto si mette a scodinzolare che manco Gustav Thoeni ai tempi d’oro. Sono veramente brevissimi attimi e l’auto prende il via ed attraversa la striscia bianca di destra sull’asfalto che delimita la carreggiata… Capisco che è andata, non posso far nulla se non aspettare che finisca. Non so quante volte rotolo, ma come scoprirò più tardi, il punto di entrata nel campo a fianco, ed il punto in cui la giostra si ferma, sempre nello steso campo, sono ben lontani e quello che è oramai un rottame finalmente decide di fermarsi appoggiandosi sul lato destro.
E’ finita. La prima cosa che penso è che no, fidati, non è un brutto sogno. Sento un odore strano e nell’abitacolo vedo del fumo. Penso che l’urgenza ora è uscire (in realtà , ripensando a posteriori, il “fumo” penso non fosse altro che terra del campo mista a materiale interno degli airbag, totalmente aperti su ogni lato, e la puzza, penso fosse quella del gas propulsivo che serve a farli aprire).
Sono in alto, il pavimento ora è il finestrino del lato passeggero ed io sono appeso a mezz’aria. Sento un dolore al lato sx della faccia. Ma mi tocco e sono contento di non sentire nessuna traccia di sangue, di non percepire sotto le dita nessun buco o squarcio. Allora penso alla bocca, mi sforzo di prestare attenzione al gusto e sono contento di constatare che non sento sapore di sangue in bocca. Ma ora esci. Mi stacco la cintura. La luce dell’abitacolo è accesa (penso per le varie portiere e portelloni che non si possono dire proprio ben chiusi). Mi guardo velocemente attorno. Recupero a terra l’iPhone. Lo guardo. E’ integro e funzionante. Ho 32% di pila. Scorgo il portafoji, nell’impatto è esploso, spargendo il suo tesoro fatto più che altro di biglietti da visita, tessere ARCI scadute, e poco altro. Raccolgo alla benemejo, metto in tasca e cerco di capire come fare ad uscire. La porta dal lato conducente si apre, ma sarebbe dura cercare di uscire di la, visto che ora è il mio soffitto e la gravità la spinge verso di me. La porta del lato passeggero è il mio attuale zerbino.
Mi volto a guardare il lunotto posteriore. Bene, è completamente disintegrato, via libera. Strisciando riesco finalmente ad uscire. E rimango inebetito. Fuori non fa così freddo (penso ci fossero 8°…)Io sono completamente integro (anche se devo concentrarmi per esterne sicuro). Pochissime auto che sfrecciano veloci ma lontane parecchi secondi tra loro (se non minuti). Cerco di riguadagnare con le mie gambe la sede stradale e capisco che dall’autostrada è praticamente impossibile vedere l’auto. C’è il buio più completo. Ma io sono calmo ed assaporo come non mai il fatto di essere li. Mi ascolto. Non ho praticamente dolori. Sento di aver preso una botta in faccia, ma paragonabile una pallonata, e nemmeno di uno dai piedi buoni…
Torno verso l’auto uso l’iPhone come pila e mi guardo intorno. C’è di tutto. Il contenuto del bagagliai con le catene invernali, buste del supermercato, scarpe da corsa, coperte, creme solari, ionizzatori per l’aria ed altre inutili cianfrusaglie sono sparse intorno. Insieme ad altre cose che non riconosco. Sono pezzi di quella che una volta era la mia auto. Trovo a parecchi metri un occhio della mia Colt. Mi guarda senza più vita. Il campo è molle è le scarpe affondano ed è difficile camminare. Chiamo Andrea al telefono. Mi risponde. Ji racconto velocemente e ji chiedo di passare a recuperarmi. Jinvio via sms il punto preciso che il GPS mi segnala. Dopo la telefonata cerco di rilassarmi. Mi riavvicino e scatto qualche foto. Poi noto che la scia di oggetti si protrae per molti molti metri. Torno sul bordo dell’autostrada. Passeggio avanti ed indietro. Guardo le auto sfrecciare veloci. Penso. Guardo il cielo. Penso. Mi ascolto. Sono intero. Guardo quel che resta dell’auto. E torno ad ascoltarmi e a non credere della mia integrità . Parlo un po’ con col mio conijo. Questa volta solo nella mia testa. Ji dico che mi ha fatto un bello scherzo. Ma in fondo è stato proprio ben fato. Riuscito.
Mi hai fatto cacare sotto eh? Quanto te la stai ridendo? Ma lo capisco. E non sono per nulla incazzato. Hai aspettato un anno per prenderti la tua rivincita. Ma in modo bonario. Nessuno si è fatto male. Però quel che giusto è giusto. Ti avevo lasciato li da solo al freddo, ed ora hai fatto lo stesso. Mi volevi parlare ed io non ti ho un granché ascoltato, pretendendo di farlo a modo mio.
E nonostante qualche piccolo sforzo nella direzione giusta in questi mesi da parte mia ci sia stato, hai deciso che era ora di pungermi un po’…E probabilmente hai ragione tu. Spero pace sia fatta Conijo… Grazie.
Ma ora non te la prendere che mica posso parlare solo con te… Una decina di giorni fa mia Nonna, a 96 anni, ha deciso di cambiare stato. Ha deciso che era ora di passare di grado. Di andare oltre. Di farsi Energia. La mia unica nonna. La Nonna che mi ha cresciuto insieme a mia madre. Che mi descriveva ajaltri come la mijor creatura mai esistita. Come l’essere perfetto. Come si fa a lasciar andar via una Nonna così? Ma era il tuo momento, ed è giusto. C’è un tempo per ogni cosa.
E sotto quel cielo nero, sul bordo dell’autostrada, non ho avuto dubbi. Non posso sapere come e perché, ne in quale disegno. Ma mia Nonna era li, forse a ridere col conijo. Non a ridere di me, ma con me, con Noi. Stavolta c’eri tu a guardare che tutto filasse liscio. Spero che avrai tempo, di tanto in tanto per continuare a vigilare. Che sarò per te pure la creatura mijore possibile quaggiù, ma sai anche che la perfezione non è di questa dimensione. Ed ora probabilmente lo sai molto mejo di me. Grazie.
Finalmente arriva Andrea con Angela. Abbracci. Ci si tocca. Cè’ bisogno di tastarsi. Per sentire che ci siamo. Siamo corporei. Siamo tutti ancora qua. Grazie
Il resto è una notte in ospedale, con la biro luminosa a scrutarti le pupille. Mani estranee ad indagarti l’addome. Facce stanche che ti fanno domande di routine. Prende farmaci. E’ allergico. Nulla da segnalare. Esami tossicologici. Tutto a verbale.
Alle 7 sono a casa. Salgo le scale del mio soppalco. Mirto mi guarda. Era ora, mi comunica col suo prrmiaoooooo. Si struscia. Mi accascio e dormo un po’ agitato sempre a contatto con lui, cullato dal suono delle sue fusa che io chiamo ronfe. Fai le ronfe Mirto, che mi fanno dormire mejo. Che mi fanno sentire a casa. E continua ad aspettarmi. Grazie.
E stasera, per verificare ancora che tutto sia veramente ok, 13km di corsa. Lenta e leggera. Pulsazioni perfette e nessun dolorino. E tanta gioia. Grazie.
Grazie anche a chi è arrivato sino a qui. Oggi è un bel giorno. Grazie.
http://vimeo.com/11533560
Questo è uno di quei post che sei proprio contento di scrivere….
Ad oltre 24 ore dall'accaduto, vi parlo di un giorno sicuramente speciale...
Normalmente non sono così prolisso nei post (anche se il dono della sintesi non mi è mai appartenuto..), ma non è un post come jialtri.
Ad un anno di distanza, quello che oramai si è più che chiaramente delineato come il mio “animale guida”, è tornato a farmi visita… E nel modo in cui lui preferisce, inaspettatamente e col favore delle tenebre…
Ma facciamo un passo indietro, ricapitoliamo, facciamo conoscenza diretta con Lui. Poco piĂą di un anno fa, esattamente il 18 dicembre 2013, pubblicavo sulla mia bacheca:
“…Per un attimo ho pensato di aver svoltato… ma facciamo qualche passo indietro…
Stasera dopo una settimana di febbre, raffreddore, indolenzimenti vari, male ad ogni muscolo, tendine, osso e giuntura del corpo (e di notti si sudatissime, ma solitarie…), decido di tornare a fare una corsetta. Peggio di così, mi dico, non può andare. Per lo meno questa corsetta mi darà uno scossone…qualcosa succederà …Oggi d'altro canto, dopo essermi fatto tutte le feste a letto, sono tornato a lavorare, per cui perche' non dovrei correre? Se "sto bene" per lavorare " sto bene" per correre… ( e nel frattempo mi rimbombano in testa alcune parole sparse di Ferretti come "io sto bene, io sto male", "quel che deve accadere accade", ecc. Chissà com'è, visto che non è certo tra i miei fornitori abituali di citazioni mentali - sono più uno da Moretti o Battiato, Woody Allen se proprio…)
Intorno alle 19 sono pronto e parto, bello imbacuccato. Al Valentino ci sono circa 2 gradi. E' buio, umido e di runner se ne incontrano meno del solito. Faccio i miei 4km di riscaldamento. Mi fermo un minuto, non mi sento proprio in forma, ma non mi aspettavo nulla di più…. Decido per un medio di 6km, giusto per riaprire un po' i polmoni e per far capire alle gambe che non ci siamo del tutto addormentarti… Con fatica porto a termine il mio allenamento vero e proprio, mi sento sudato e freddo e temo già le conseguenze. Decido già che non farò stretching per non prendere freddo. Mi dico, "cammina 300 mt, poi fatti i tuoi 3km di defaticamento, passa a comprarti la cena al Carrefour e potrai farti una bella doccia bollente e rigenerante…". Proprio mentre inizio i 300 mt di cammino con la coda dell'occhio sinistro vedo una minuscola macchia bianca…
Mi volto e continuo a vederla. D'impulso mi sembra un piccolo cane, ma, a parte il fatto che intorno non c'è proprio nessuno, ma poi guardando meglio ed avvicinandomi vedo che non è un cane (ne tantomeno un micio): è un coniglio, o almeno sembra, tutto bianco! Il primo pensiero è "ecco un regalo poco apprezzato". Mi avvicino. il coniglio dalle orecchie piccole saltella, ma di certo non scappa nel modo in cui una preda scappa da un predatore. E mentre mi avvicino e gli arrivo ad un metro ho l'illuminazione… LA SO! QUESTA LA SO! SONO SOLO, NEL BUIO, DI NOTTE, COL FREDDO e … FOLLOW THE WHITE RABBIT! CERTOOOOOOO! Certo ca**o! Mica mi faccio fottere stavolta! E' un segno! Tutta la vita ad aspettare, a cercare un'indicazione, un segno ed ora.. MA CERTOOOOO! Segui il conijo biancoooo… Mi avvicino ancora, ji sono a 20cm e mi accovaccio. Non passa nessuno. Penso che… no non sono allucinazioni, non ho la febbre alta in questo momento….Lo guardo. Ma lui fa di tutto per darmi il posteriore. Non scappa… ma non vuole starmi faccia a faccia… Dico vabè, le regole le detti tu per carità . Ji parlo! Si Ji parlo proprio, ad alta voce…. Lui niente… Ji dico che ho capito… So tutto, sono pronto a seguirlo, pure a nuoto sul Po' (che dista meno di 10 mt), tanto tutto il resto che c'è intorno lo conosco già … Può portarmi dove vuole: da Morpheus, dall'Oracolo, dallo Stregatto, dal Brucaliffo, Da Topo Gigio, dalla Formica Atomica, da Monti, basta che mi dica qualcosa … Ma niente. Mi da il culo.
E poi rosicchia l'erba. Eh magari ci fosse l'erba… 4 ca**o di fili d'erba ghiacciati ritti e duri e più radi dei capelli sulla mia cozza… Non so quanto duri questa scena ma so che dopo un po' il sudore mi si ghiaccia addosso per bene… Ji urlo che è solo un VIJACCO…. un CONIJO VIJACCO, SI!
Certo farò una brutta fine con la mia arroganza ed il mio non saper interpretare i suoi segni, ma anche TU PERO' penso, non è che duri tanto, al buio ed al freddo a rosicchiare steli vetrificati, con i cani che frequentano quella zona e i ratti grandi quanto lui… Per un attimo penso che dovrei portalo a casa… li morirà di sicuro. Ci provo a toccarlo, ma pur non scappando, fa giusto un salto di 10 cm più in la ogni qual volta tendo la mano… Certo i riflessi pronti non sono mai stati la mia specialità , ma ad ogni modo da solo non ce la si fa. In 2 sarebbe un gioco da ragazzi… ma non c'è nessuno manco a pagarlo oro. I'iPhone è in macchina ed io devo ancora farmi 3km di defaticamento. Penso che a Mirto sarebbe piaciuto giocare col coniglio. Immagino che lo avrebbe immediatamente (seppur già eunuco) trasformato in oggetto sessuale per i suoi perversi giochi. Forse lo avrebbe persino vestito da gattina rossa, per rendere il tutto più divertente… Quindi conijo vijacco dalle orecchie corte (MA CHE ca**o ERA, MI CHIEDO, UN CINCILLA'?), non ti ho salvato la vita, ma forse ti ho risparmiato molte sofferenze e umiliazioni… Ad ogni modo se qualcuno vuole andarlo a prelevare, sono pronto a condurlo.. sempre che sia ancora la… Anche per stasera niente paese delle meravije…. vabeh…..”
Bene, passato un anno, ieri sera si è rimesso sul mio cammino. Ed ha scelto un bel momento.
Di nuovo inverno, di nuovo soli, di nuovo buio ed, in qualche modo, di nuovo “sfida”…
Sono l’1 e 25 della notte del 10 gennaio. Sono di ritorno da una bella serata a Dojani (prima cena poi un p’ a giocare sul suono come non facevo da un po’…). Sono sulla Torino Savona, passato il casello di Carmagnola, più o meno all’altezza di Villastellone, poco prima di Moncalieri….
Mi compare davanti ai fari così, all’improvviso. Non lo vedo arrivare. Lo vedo direttamente li, davanti alla macchina, immobile, come se fosse stato li da sempre,in un atteggiamento che non attribuiresti ad un conijo. Perché non so come dire, ma in quei brevi attimi, non ho percepito per nulla, paura o sorpresa. E’ invece immobile, ma non rannicchiato, il petto è in bella mostra e le orecchie tese, jiocchi spalancati. Mi fissa. E diresti che è spavaldo.
Non avevo fretta, ascoltavo la radio e tutto il viaggio nel percorso autostradale si era svolto sino a quel momento sui ritmi imposti dai limiti di velocitĂ o poco piĂą lenti, e quindi, anche se non ho guardato in quel momento, posso essere abbastanza certo che la mia velocitĂ fosse tra i 120 ed i 130km orari.
Alla visione del conijo baldanzoso non ho modo di pensare un granché, ma d’istinto scelgo che non sarò io a terminare la sua esistenza. Tutto sommato non sembrano esserci pericoli. L’asfalto non è ne bagnato ne ghiacciato, e non ho nessuno ne davanti ne dietro. Scelgo di scartare velocemente verso destra. Non sento nessun rumore e quindi sorrido pensando al mio Karma, che prende punti. Soddisfatto come un boy-scout che ha appena fatto attraversare la vecchietta al semaforo. In brevi attimi, rifaccio la stessa manovra (ma inversa e speculare) per tornare in centro strada, scartando verso sinistra. Ma questa volta non è indolore come la prima. La mia Colt ha un sussulto e d’un tratto si mette a scodinzolare che manco Gustav Thoeni ai tempi d’oro. Sono veramente brevissimi attimi e l’auto prende il via ed attraversa la striscia bianca di destra sull’asfalto che delimita la carreggiata… Capisco che è andata, non posso far nulla se non aspettare che finisca. Non so quante volte rotolo, ma come scoprirò più tardi, il punto di entrata nel campo a fianco, ed il punto in cui la giostra si ferma, sempre nello steso campo, sono ben lontani e quello che è oramai un rottame finalmente decide di fermarsi appoggiandosi sul lato destro.
E’ finita. La prima cosa che penso è che no, fidati, non è un brutto sogno. Sento un odore strano e nell’abitacolo vedo del fumo. Penso che l’urgenza ora è uscire (in realtà , ripensando a posteriori, il “fumo” penso non fosse altro che terra del campo mista a materiale interno degli airbag, totalmente aperti su ogni lato, e la puzza, penso fosse quella del gas propulsivo che serve a farli aprire).
Sono in alto, il pavimento ora è il finestrino del lato passeggero ed io sono appeso a mezz’aria. Sento un dolore al lato sx della faccia. Ma mi tocco e sono contento di non sentire nessuna traccia di sangue, di non percepire sotto le dita nessun buco o squarcio. Allora penso alla bocca, mi sforzo di prestare attenzione al gusto e sono contento di constatare che non sento sapore di sangue in bocca. Ma ora esci. Mi stacco la cintura. La luce dell’abitacolo è accesa (penso per le varie portiere e portelloni che non si possono dire proprio ben chiusi). Mi guardo velocemente attorno. Recupero a terra l’iPhone. Lo guardo. E’ integro e funzionante. Ho 32% di pila. Scorgo il portafoji, nell’impatto è esploso, spargendo il suo tesoro fatto più che altro di biglietti da visita, tessere ARCI scadute, e poco altro. Raccolgo alla benemejo, metto in tasca e cerco di capire come fare ad uscire. La porta dal lato conducente si apre, ma sarebbe dura cercare di uscire di la, visto che ora è il mio soffitto e la gravità la spinge verso di me. La porta del lato passeggero è il mio attuale zerbino.
Mi volto a guardare il lunotto posteriore. Bene, è completamente disintegrato, via libera. Strisciando riesco finalmente ad uscire. E rimango inebetito. Fuori non fa così freddo (penso ci fossero 8°…)Io sono completamente integro (anche se devo concentrarmi per esterne sicuro). Pochissime auto che sfrecciano veloci ma lontane parecchi secondi tra loro (se non minuti). Cerco di riguadagnare con le mie gambe la sede stradale e capisco che dall’autostrada è praticamente impossibile vedere l’auto. C’è il buio più completo. Ma io sono calmo ed assaporo come non mai il fatto di essere li. Mi ascolto. Non ho praticamente dolori. Sento di aver preso una botta in faccia, ma paragonabile una pallonata, e nemmeno di uno dai piedi buoni…
Torno verso l’auto uso l’iPhone come pila e mi guardo intorno. C’è di tutto. Il contenuto del bagagliai con le catene invernali, buste del supermercato, scarpe da corsa, coperte, creme solari, ionizzatori per l’aria ed altre inutili cianfrusaglie sono sparse intorno. Insieme ad altre cose che non riconosco. Sono pezzi di quella che una volta era la mia auto. Trovo a parecchi metri un occhio della mia Colt. Mi guarda senza più vita. Il campo è molle è le scarpe affondano ed è difficile camminare. Chiamo Andrea al telefono. Mi risponde. Ji racconto velocemente e ji chiedo di passare a recuperarmi. Jinvio via sms il punto preciso che il GPS mi segnala. Dopo la telefonata cerco di rilassarmi. Mi riavvicino e scatto qualche foto. Poi noto che la scia di oggetti si protrae per molti molti metri. Torno sul bordo dell’autostrada. Passeggio avanti ed indietro. Guardo le auto sfrecciare veloci. Penso. Guardo il cielo. Penso. Mi ascolto. Sono intero. Guardo quel che resta dell’auto. E torno ad ascoltarmi e a non credere della mia integrità . Parlo un po’ con col mio conijo. Questa volta solo nella mia testa. Ji dico che mi ha fatto un bello scherzo. Ma in fondo è stato proprio ben fato. Riuscito.
Mi hai fatto cacare sotto eh? Quanto te la stai ridendo? Ma lo capisco. E non sono per nulla incazzato. Hai aspettato un anno per prenderti la tua rivincita. Ma in modo bonario. Nessuno si è fatto male. Però quel che giusto è giusto. Ti avevo lasciato li da solo al freddo, ed ora hai fatto lo stesso. Mi volevi parlare ed io non ti ho un granché ascoltato, pretendendo di farlo a modo mio.
E nonostante qualche piccolo sforzo nella direzione giusta in questi mesi da parte mia ci sia stato, hai deciso che era ora di pungermi un po’…E probabilmente hai ragione tu. Spero pace sia fatta Conijo… Grazie.
Ma ora non te la prendere che mica posso parlare solo con te… Una decina di giorni fa mia Nonna, a 96 anni, ha deciso di cambiare stato. Ha deciso che era ora di passare di grado. Di andare oltre. Di farsi Energia. La mia unica nonna. La Nonna che mi ha cresciuto insieme a mia madre. Che mi descriveva ajaltri come la mijor creatura mai esistita. Come l’essere perfetto. Come si fa a lasciar andar via una Nonna così? Ma era il tuo momento, ed è giusto. C’è un tempo per ogni cosa.
E sotto quel cielo nero, sul bordo dell’autostrada, non ho avuto dubbi. Non posso sapere come e perché, ne in quale disegno. Ma mia Nonna era li, forse a ridere col conijo. Non a ridere di me, ma con me, con Noi. Stavolta c’eri tu a guardare che tutto filasse liscio. Spero che avrai tempo, di tanto in tanto per continuare a vigilare. Che sarò per te pure la creatura mijore possibile quaggiù, ma sai anche che la perfezione non è di questa dimensione. Ed ora probabilmente lo sai molto mejo di me. Grazie.
Finalmente arriva Andrea con Angela. Abbracci. Ci si tocca. Cè’ bisogno di tastarsi. Per sentire che ci siamo. Siamo corporei. Siamo tutti ancora qua. Grazie
Il resto è una notte in ospedale, con la biro luminosa a scrutarti le pupille. Mani estranee ad indagarti l’addome. Facce stanche che ti fanno domande di routine. Prende farmaci. E’ allergico. Nulla da segnalare. Esami tossicologici. Tutto a verbale.
Alle 7 sono a casa. Salgo le scale del mio soppalco. Mirto mi guarda. Era ora, mi comunica col suo prrmiaoooooo. Si struscia. Mi accascio e dormo un po’ agitato sempre a contatto con lui, cullato dal suono delle sue fusa che io chiamo ronfe. Fai le ronfe Mirto, che mi fanno dormire mejo. Che mi fanno sentire a casa. E continua ad aspettarmi. Grazie.
E stasera, per verificare ancora che tutto sia veramente ok, 13km di corsa. Lenta e leggera. Pulsazioni perfette e nessun dolorino. E tanta gioia. Grazie.
Grazie anche a chi è arrivato sino a qui. Oggi è un bel giorno. Grazie.
http://vimeo.com/11533560
"...Since I was born I started to decay..."
PB 5k 20' 06" (allenamento Torino, 16-02-2013)
PB 10k 41' 50" TuttaDritta (Torino) 2013
PB 21k 1h 31' 31" Mezza del Castello (Vittuone) 2016
PB 42k 3h 19' 2" Turin Marathon 2013
PB 5k 20' 06" (allenamento Torino, 16-02-2013)
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PB 42k 3h 19' 2" Turin Marathon 2013

