Rieccomi con un resoconto più approfondito!
Premetto che per me la maratonina di Udine dell'anno scorso è stata probabilmente la mezza meglio organizzata fra le cinque che ho fatto (se la gioca con Capodistria), mentre quella di quest'anno è sicuramente quella peggio organizzata. Quindi se sparo addosso all'organizzazione non è per campanilismo Trieste-Udine (a cui mi ritengo abbastanza immune, dopo che per un anno ho detto benissimo dell'organizzazione udinese a chiunque mi capitasse a tiro), ma sicuramente nella mia cattiva impressione contano anche le alte aspettative ampiamente deluse.
Prima di tutto ancora grazie a @gpsorso e un salutone a @Zak (mitico!), con cui ho fatto il viaggio di andata (al ritorno c'era anche mia moglie e siamo tornati in treno). Partenza a Cividale, treni Udine-Cividale bloccati, navette per i runners tre ore prima dello sparo... Onestamente se non ci fosse stato gpsorso non so come avrei fatto ad arrivare alla partenza (probabilmente alzandomi nel cuore della notte, unico modo per essere a Udine in tempo per le 7).
Puntando a fare 1h43'-1h45', decido di accodarmi ai pacers dell'ora e 45 perché tendo a partire abbastanza sparato e almeno all'inizio mi sarebbe stato utile tenerli come riferimento per non strafare. Dei tre pacers con pallocini verdi uno (un signore anziano dall'aria stravagante, completamente rivestito di una mantellina impermeabile un po' improvvisata) parte subito sparatissimo con un ritmo tutto suo che a occhio era nettamente più vicino all'ora e 30 che all'ora e 45, quindi decido di ignorarlo. Gli altri due pacers all'inizio cercano di convincerlo a rallentare, ma lui fa orecchio da mercante e a un certo punto sparisce all'orizzonte come l'eroe di un vecchio film western. Chi gli abbia dato i palloncini non lo so, ma mi piacerebbe fargli un paio di domande.
Mi accorgo presto però che anche gli altri due pacers stanno andando un po' troppo veloci. All'inizio ho pensato che il mio GPS fosse sfasato e che avessero ragione loro, oppure che andassero più veloci perché l'inizio era più facile, in modo da compensare tratti più difficili dopo; poi però numerosi altri runners li avvicinano dicendogli che stanno sbagliando ritmo e suggerendogli di rallentare, al che i pacers rispondono sempre che no, il loro ritmo è giusto e di non preoccuparsi. Io sono molto dubbioso ma sembrano così sicuri che decido di dargli fiducia e gli rimango incollato.
Però mi sento stranamente provato per essere appena a inizio gara, così decido di tenere d'occhio il cardio (cosa che generalmente evito di fare per non stressarmi). Risultato: battito intorno a 177-178 (che per me corrisponde alla corsa veloce) con punte fino a 185 (a cui corro le ripetute lunghe), mentre il ritmo medio gira intorno a 4'38"/km. A questo punto è evidente che il ritmo dei due pacers dell'ora e 45 superstiti è completamente fuori di testa, e verso il quarto km decido di rallentare un po' portandomi sotto 177, cosa che ha l'effetto di farmi staccare di parecchio dai pacers. Mantenendo costante il mio passo li ho poi ribeccati poco prima dei 10 km, quando finalmente si sono accorti di starla facendo fuori dal vaso e hanno bruscamente rallentato.
Nel frattempo, grande bagarre al rifornimento sia al 5° km (dove devo rallentare fino a quasi fermarmi perché quando sono passato nessuno aveva bottigliette o bicchieri in mano) sia soprattutto al 10° km (dove mi fermo del tutto per parecchi secondi perché non c'erano bicchieri o bottigliette nemmeno sui tavoli, e ho dovuto aspettare uno che era corso a prendere una bottiglietta e ha perso parecchio tempo cercando disperatamente di aprirla, nonostante gli dicessi che non importava e di darmela chiusa). Mai successa una cosa del genere, boh! Non si finisce mai di imparare, la prossima volta o sono assetato alla morte o col cavolo che mi fermo. Comunque essermi allenato parecchio sui cambi di ritmo è servito, perché lo stop non mi ha spezzato le gambe come avrebbe fatto un anno fa.
A causa dello stop al rifornimento ho perso di nuovo i pacers dell'ora e 45, che comunque ribecco qualche minuto dopo (a questo punto stanno andando veramente piano, evidentemente cercando di riportarsi intorno a 4'55"/km di media). Da allora in poi non li mollo più mantenendo anch'io il ritmo medio fisso su 4'55"/km, anche perché a un certo punto comincia a piovere (e fin lì mi va bene, rinfrescava) e poi a diluviare (e qui sono un po' meno contento). Sotto il diluvio i pacers si riscattano un po' dandoci consigli e incitandoci a resistere alla furia degli elementi.
A 19,5 km circa i pacers incitano chi di noi ha ancora benzina a superarli: io sento di avere ancora parecchia energia e do gas, ma poco dopo la pavimentazione comincia a essere a ciottoli e la sento scivolare un po' troppo sotto i piedi, quindi rallento un po' timoroso di finire come altri due runners che hanno fatto spettacolari cadute intorno a me (uno all'inizio inciampando in una barriera spartitraffico e facendosi parecchio male, e poi un altro intorno al ventesimo km). Negli ultimi 300 metri comunque vado in sprint (prudente) e chiudo col ritmo medio a 4'54"/km, cosa che mi esalta perché penso di aver fatto intorno a 1h43'30": invece guardo il cronometro e ho chiuso in 1h44'36" (risultato nelle mie aspettative, quindi sono comunque contento), perché per la prima volta il GPS mi ha sbagliato per eccesso il chilometraggio dandomi 21,29 km (di solito su percorsi misurati mi sbaglia per difetto, alle mezze non mi era mai arrivato neanche a 21 km...). E vabbè, mi rifarò a Palmanova, al cui stand mi sono iscritto dopo la gara.
Infreddolito e tremante, scappo subito al deposito sacche per cambiarmi e scopro che stanno ancora scaricando le sacche dal camion (ed era mezzogiorno, eh) e che quelle che erano già arrivate sono sparse alla rinfusa, immerse nell'acqua e non sorvegliate. La mia non c'è da nessuna parte. Dopo una ventina di minuti finalmente la trovo, nell'ultimo gruppo di sacche scaricate dal camion. La situazione era così assurda che invece di incavolarmi non riuscivo a smettere di ridere.
Mi cambio in uno spogliatoio intasatissimo (la doccia l'avevo già abbondantemente fatta durante la gara) e vado al ristoro, dove nel gelo e nel diluvio mi servono tè freddo. Vabbè, almeno c'erano le banane. Poi pasta party con due fette di salame, una fetta di formaggio e pasta anche decente ma fredda gelata, alcuni non sono nemmeno riusciti a mangiarla. Io e mia moglie ci siamo rifatti al ristorante.
In conclusione, organizzazione deludente sotto tutti i punti di vista, soprattutto se paragonata all'anno scorso. Non so cosa sia successo nell'ultimo anno all'associazione Maratonina Udinese, ma forse farebbero bene a considerare un ritorno all'antico.
