21.
@Casalinga: che lavoro faceva tuo padre? Cos'è un "trasferista"?
Oggi ho completato la terza settimana a 70+, ma ero stanco morto. Bevuto e mangiato troppo in questi giorni. E camminato tanto. Comunque sia, vista la giornata insolitamente azzurra ho allungato di un misero km, oltre il deca quotidiano. E' mia intenzione aggiungere km oltre a fare qualche ripetuta settimanale. Diversificare insomma.
Grazie ancora @Pippo! Con 80 giorni ancora davanti ho bisogno di un sano incoraggiamento... So che prima o poi mi romperò le p***e e dovrò fare affidamento ad ogni spunto per tirare avanti con questa storia...
@Phil: Ok, parliamo di 'monnezza. L'argomento può avere risvolti interessanti in questo caso...
Si diceva che la stazione di South Pole fosse, ai tempi, la "comunità" con il più elevato tasso di riciclo dei rifiuti degli States. Se non ricordo male la stazione riciclava il 95% dei rifiuti. La gestione era piuttosto complicata. Immagina una comunità che produce un mucchio di legname (pallet, casse), cartone, metalli (scarti di officina meccanica e carpenteria), materiali da costruzione, elettronica da strumentazione decommissionata, etc. Ogni materiale diverso andava sistemato in un contenitore a se stante di grandi dimensioni. I metalli ferrosi per esempio andavano separati dal rame. I componenti elettronici (computer, schede di controllo, componentistica varia) avevano contenitori a parte. Il tutto veniva catalogato dall'USAP (US Antarctic Program) secondo una procedura molto accurata che permetteva di dire esattamente quanti kg di ogni materiale veniva riciclato.
Molti di questi contenitori rimanevano all'aperto durante l'estate, quindi bisognava caricarsi l'immondizia su e giù per le scale (la nuova stazione era sopraelevata), poi su una slitta e trascinarla a destinazione, se non si aveva a disposizione una motoslitta. Dividerla e sistemarla in una delle 7-8 casse destinate ai materiali diversi.
Fu in queste occasioni che mi resi conto di quanto fosse assolutamente inumano il lavoro fatto dai primi pionieri. Trascinare una slitta sui sastrugi (le creste ghiacciate che si formano per effetto del vento un po' ovunque sul Plateau) per poche centinaia di metri, in estate, con indumenti moderni e un'ottima alimentazione alle spalle, e a 3000 m di altitudine, era estremamente faticoso. Inconcepibile farlo per 3000 km come, per esempio Francis David Scott e i suoi sfortunati compagni di avventura, con un'alimentazione insufficiente e con attrezzature di un secolo fa. Dimenticavo: con centinaia di kg sulla slitta, non poche decine come me. Altro che 10 km di corsa al giorno!
Una volta piene, le casse venivano sigillate e caricate sugli LC-130 che ripartivano per McMurdo. D'estate questi massicci aerei, dotati di carrello e sci, e pressoché indistruttibili (salvo qualche eccezione), raggiungono la stazione a ciclo continuo partendo dalla stazione costiera di McMurdo, carichi di personale, viveri per l'inverno, materiali da costruzione, strumentazione scientifica e soprattutto carburante per i generatori (1 MW installato). Una volta arrivati restavano con i motori accesi per evitare il congelamento di tubi, scaricano personale, pallet, e l'eccesso di carburante Jet A1 alla base per il funzionamento dei generatori, e ripartivano con i pallet di immondizia. Una volta a McMurdo credo che questa venisse caricata a bordo delle diverse navi disponibili e portate a Boulder, in Colorado, dove venivano riciclate.
Alla base italiana si procedeva più o meno alla stessa maniera. I primi anni i sacchi di immondizia venivano lasciati all'aperto. Si scoprì presto che gli skua, uccelli simili ai gabbiani, dei quali conservano da adulti la livrea giovanile, ma con un corpo molto più potente e massiccio (sono i più grandi migratori del mondo), impararono rapidamente a sciogliere i nodi che chiudevano i sacchi cooperando in due o tre. Li ho visti con i miei occhi usare i becchi in coppie di 2 per... sciogliere il nodo. Per questo venne costruita una gabbia.
Ancora più interessante era il sistema di smaltimento di liquami. Questa credo fosse l'unica parte che non veniva, almeno allora (adesso non so) portata indietro negli USA. Coinvolgeva acqua, merda e... meteoriti!
Di questo parlerò magari una prossima volta.
Oggi comincia la quarta settimana, un bel cielo azzurro promette buone corse.
a presto

(l'osservatorio AST/RO con i contenitori per il riciclaggio in primo piano. La stazione sullo sfondo).

(alcuni passeggeri salgono a bordo di uno degli ultimi LC-130 di ritorno a McMurdo prima dell'inverno)