




tanti complimenti a chi ha fatto il personale ed un abbraccio a chi si è dovuto ritirare.
Moderatori: franchino, runmarco, deuterio, Evuelledi
Forza Sarah NON MOLLARE!!!!sarah13 ha scritto:Ci ho messo un po' ma era giusto scrivere due paroline sulla mia terza Maratona... enjoy the reading, per chi ne ha voglia!
La mia terza Maratona - Maratona d'Italia 9 ottobre 2011
Se Bologna era stata una gara da NON dimenticare, Carpi invece è una gara da NON ricordare. Non la voglio dimenticare, nel bene e nel male, le Maratone hanno tutte la loro storia e quella di Carpi è stata una storia che ho scritto con le mie gambe, con il mio sudore. La considero come mia terza Maratona, a tutti gli effetti, perché è giusto che sia considerata tale.
E’ durato solo 16km questo mio tanto atteso ritorno sulla distanza regina. Mi ha fermato l’intestino e voglio essere sincera credo che mi avrebbero fermato le gambe al 30° o perlomeno mi avrebbero reso molto ma molto difficili gli ultimi 12km. Tutto questo per dire che sono partita troppo forte, non abbastanza per spiegare il perché il mio intestino mi abbia mollato così ma quel passo non lo avrei tenuto.
Di che passo sto parlando? La mia media dopo 16km era di 4’25/km… una follia. Ho sbagliato e non riesco a perdonarmi una simile stupidaggine. La Maratona non è per me una gara come tutte le altre, è difficile da spiegare ma è una gara che, sempre per me, vive di vita propria: nel senso che è lei che ti fa correre, non sei tu a correrla. Domenica scorsa mi ha punito per la mia cecità. Era stato tutto perfetto, tutto. Le mie due ultime settimane erano state da incorniciare, avevo ritrovato una forma incredibile, stavo bene, mi sentivo da Dio, avrei potuto spaccare il mondo. Poco alla volta ho cominciato a pensare che potevo regalarmi un bel risultato, un regalo che volevo con tutto il cuore perché l’anno appena passato non era stato un anno bellissimo, anzi. Ma la corsa era rimasta una mia fidata confidente, sempre presente a regalarmi piccole epifanie di felicità. La cecità sta proprio qui: non avevo nulla da dimostrare, né a me stessa né a nessuno, dovevo solo portare la mia pelle all’arrivo e gustarmi ogni centimetro di quell’asfalto. La Maratona mi ha punito nel modo più giusto che ci sia, colpendo dove ero più vulnerabile e dove i danni non sarebbero stati fisici ma morali. L’intestino si rimette relativamente in fretta, non mi costringe a lunghi stop ma fa nascere in me un’insicurezza pazzesca.
Voglio interpretare questo mio ritiro in questo modo. Dopo due anni di corsa ancora non capisco perché il mio intestino ogni tanto si trasforma in danzatore di mambo, pensavo di aver superato questo problema: due anni fa tornavo a casa, dopo praticamente ogni allenamento, con l’intestino sottosopra e invece ora conto questi avvenimenti sulle dita di una mano. Adesso però colpiscono più forte, ci metto di più a superarli (ancora oggi ho i postumi di quello che è successo a Carpi). E’ proprio questo che NON voglio ricordare, non voglio ricordare cosa ho provato domenica scorsa a Modena. Perché credo che se ci pensassi ancora solo un pochino, direi basta e mi sceglierei un'altra fidata confidente.
Ringrazio però ovviamente la Maratona per questa lezione che voglio ricordare così: “Se non pensi che la cosa più importante sia arrivare al traguardo, è meglio non partire perché non c’è vera partenza senza timore della meta”. E questo è valido anche nella vita in generale.
... dimenticavo, ho finalmente deciso di prendere una pillolina magica (dissenten o imodium) preventivamente, almeno in Maratona. Non rinuncio all'idea di poter risolvere definitivamente il mio problema senza uso di farmaci, ma credo che nei due prossimi appuntamenti (Firenze e Roma) andrò sul sicuro. Dopo si vedrà...
...mi mancava proprio il tuo resoconto.sarah13 ha scritto:... enjoy the reading, per chi ne ha voglia!
“Se non pensi che la cosa più importante sia arrivare al traguardo, è meglio non partire perché non c’è vera partenza senza timore della meta”. E questo è valido anche nella vita in generale.![]()