[DIARIO] L'improbabile corridore.

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JJruns Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Eh... il Passatore... Per me è ancora lì, progetto nel cassetto... Ma chissà, un giorno forse, giusto per provare le sensazioni che si provano quando si guarda il GPS al 60 km più e meno e ci si dice: beh dai, manca solo una maratona e sono arrivato.. :afraid: :mrgreen: :mrgreen:
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Tony78
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Tony78 »

meglio non pensare a quello :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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lablinux
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da lablinux »

Passatore? Ma lo sai che sono 100km? Se lo sai devi farci (fare a noi non fare [solo] per te)
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JJruns Utente donatore Donatore
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Si, si, lo so bene... cioè lo so che sono 100 km, non ho proprio idea di cosa voglia dire percorrere tutta quella strada, per quello l'idea è affascinante.. L'ignoto!!
Se lo sai devi farci (fare a noi non fare [solo] per te)
Eh? Perdonami, mica l'ho capito tanto bene cos'è che devo fare.. :nonzo: :mrgreen:
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lablinux
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da lablinux »

mi refirivo a Tony78, il da fare è un diario qua sul forum, mi son perso un pezzo tra il 39°e il 72°km
Il tuo JJ è già qua per noi :hail:
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

Ahnnnnnnn.... che intorpidito che son... :mrgreen:
Corri! :D
Tony78
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da Tony78 »

Un diario.... :study: ummhhhh
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da JJruns »

01 GENNAIO 2020
MARCIA UMV AVESA

L’ultimo pensiero prima di addormentarmi definitivamente verso le 1.30 è stato: “Figurati se domani mattina mi sveglio presto per andare a Avesa, al limite, ma proprio al limite farò una corsetta qui nei dintorni a qualche ora del primo giorno del nuovo anno”. E invece, alle 6:50 circa, mi si è aperto l’occhio, credo quello destro. Carpiato nel letto per dare un’occhiata alla sveglia digitale sul comodino. Buio, non la vedo, per forza, è sepolta da una pila di vestiti e tute (sapete com’è durante le ferie, starai mica lì a mettere sempre tutto in ordine, no? No.. ). Allora, trovo a fatica il mio polso destro, con ancor più fatica cerco di ricordare quale dei 5 pulsantini del Garmin è deputato all’illuminazione del quadrante e vabbè.. mica l’ho trovato subito, al quarto tentativo ce l’ho fatta. 6:52. Che faccio? Vado? Ma sei fuori? All’alba del primo giorno dell’anno? Con tutti i pandori e i panettoni che ti sei magnato in ‘sti ultimi 10 giorni? SI! Vado.
Il primo giorno dell’anno viene organizzata questa marcia assolutamente non competitiva nella frazione di Avesa, giusto ai piedi delle colline veronesi. Erano già due anni che volevo farla, ma nelle edizioni 2018 e 2019 avevano prevalso il buon senso e la saggezza e al primo carpiato nel letto era succeduto un contro carpiato che mi aveva riportato a più miti consigli ripiombando nel sonno. Quest’anno niente contro carpiato, con passo felpato e un paio di ostie da mignolo del piede contro gamba del letto, mi preparo. Alle 7:20 sono in macchina, alle 7:21 smonto dalla macchina, forse è meglio pulire un po’ i vetri prima di partire visto che il mezzo è un blocco unico di ghiaccio.
Da casa mia a Avesa ci sono circa 14 km, ma dovendo attraversare la città, normalmente ci vogliono almeno 25 se non 30 minuti. Stranamente questa mattina non c’è traffico (ngu!) e in 15 minuti arrivo a destinazione. Trovo parcheggio, smonto, mi preparo e raggiungo il punto di ritrovo. Alle 7:50 ci saranno si e no 40 persone. Freddo becco, ma il quadruplo strato superiore e la braga lunga mi proteggono bene. Indosso le Carbon X, avevo voglia di stare bello comodo oggi, ok, lo so che è un collinare e che ci sarà un po’ di sterrato, ma che sarà mai.. Son sempre un mago nelle previsioni.
Un paio di minuti prima delle 8 faccio partire il Garmin e direi che parto più o meno anch’io. I primi 4-500 metri sono in leggera salita, ma niente di che. Mi sento bene, sta sorgendo il sole, le vie della frazione di Avesa regalano scorci molto belli, che si vuole di più? Via, via, pedalare.. Il primo km passa allegro, nonostante la pendenza e i circa 30 metri di D+, quando vibra l’aggeggio per la prima volta son passati solo 5 minuti e 50 secondi. Wow.. Allora, durante le feste non ho combinato chissà quali disastri, allora! Bello carico inizio il secondo km e il secondo km, molto carico anche lui, decide de sbasarme le recie (trad. farmi abbassare le orecchie) (avviso: devo per forza scrivere qualcosa in dialetto nelle prossime righe…). Dicevo, il secondo km mi presenta subito il conto: sbaammm!! Salitona che se la rampa del mio garage condominiale avesse quella pendenza non ci parcheggerebbe nessuno perché, ok, la macchina la porti giù, ma poi la lasci lì.. Boh, tra la fine del secondo km e tutto il terzo, il GPS mi ha detto poi che c’era una pendenza media intorno al 11-12%, ma vi assicuro che alcuni punti erano almeno al 20-22%.
Affronto i primi metri di questi mostri correndo. Poi:
“Rallenta, JJ, che non vai più su”
“Ok, rallento”
“Va pian, can dal porzel, te sciopi” (intraducibile)
“Ok rallento ancora”
“De più”
“Ok cammino”
E infatti passo a camminare. Come tutti peraltro. Già i camminatori sono la maggior parte in queste marce, su questa salita lo siamo tutti, chi prova a correre in realtà si rende conto che sta andando più piano di chi cammina e quindi desiste.
Tra l’altro, si entra presto anche in un sentiero, ciottoli, sassi, radici. Ideale per le mie Carbon, maledetto me e il mio sesto senso per le cazzate. Arranco, sbuffo, i 5 Kg di pandori e panettoni trangugiati durante le feste ora si fanno sentire tutti (si, avete letto bene, 5 Kg e credo di aver volutamente dimenticato qualcosa..). Ma dai e ri-dai, confortato anche dal sole che ora splende magnificamente, passo il secondo, il terzo e pure il quarto km. Ora, la pendenza è ancora bella tosta, ma più affrontabile e torno a corricchiare un po’ tra bellissimi scorci. Peccato solo per le scarpe, sono davvero a rischio ad ogni passo. Ma con un po’ di attenzione arrivo al ristoro di metà percorso. Ristoro… Tsk… Lo si dovrebbe chiamare Autogrill Paradiso del podista tapascione. Location: cortile di vecchia casa collinare. Personaggi: 4 o 5 simpatiche signore dietro un tavolone che sarà stato lungo 10 metri. Ingredienti: di tutto, di più! Fette biscottate con marmellata vari tipi, arance, mandarini, zollette di zucchero, polentina calda (!), thè caldo, acqua, coca e…. minestrone! Ecco, qua c’è da dire qualcosa:
Arrivo un po’ affannato dopo quasi 500 metri di dislivello.
“Vollo un po’ de minestron?”
“No, grazie signora, ma come l’avessi preso”
“El varda che l’è bon, l’ho fato co le me mane tuto ieri pomerigio”
“Si, signora, son sicuro, ma quando corro non mangio”
“Beh.. ma te si rivà caminando, no corendo, dai magna!”
“Va ben, ma due cucchiai e basta però..”
“Si, si.. tranquilo” E mi riempie un piatto che sfamerebbe 3 essere umani.

“Alora? Com’elo? Valo ben de sal?”
“Signora, eccezionale, il miglior minestrone della mia vita”
“Ah ecco, vedito” (nel dire ciò brandeggiava minacciosamente il mestolo)

Oh.. era buonissimo! Minestrone alle 8:40 del mattino, roba da non crederci.

Non lo finisco tutto, era davvero troppo, ho messo il piatto sul tavolo e ho una ragionevole certezza che l’avanzato non sia stato buttato via, bensì recuperato nella base d’origine, ad oggi non si ha notizia di gente impestata, quindi sono sano.

“Signora, grazie, gentilissima!”
“Ma scherselo? A me godo un mondo”
“Lo so, si vede. Le devo confessare una cosa”
“El me diga!”
“Niente, solo che il vostro ristoro è 100 volte meglio di quelli di New York”
“A ghe mancaria altro, cossa vuto che i sappia quei 'mericani de come se fa un minestron!”

Rotolando dalle risate riparto e ora è tutta discesa. Ora invece, c’è solo asfalto e avere le Carbon ai piedi mi fa volare, segno un dopatissimo PB sul chilometro secco e sui 5 km.

All’arrivo altro banchet.. ehm, altro ristoro, qui mi accolgono due fette di polenta con gorgonzola. Ok, un’alimentazione corretta non farà mai parte del mio essere podista.

Bellissima mattina, primi 15 km dell’anno fatti, di solito si dice che chi inizia bene è a metà dell’opera. Speriamo continui così. Oddio… magari il minestrone a tutti i ristori del 2020 meglio di no..
Corri! :D
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dragonady
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da dragonady »

Grandissimo JJ! Fatta anche io per la seconda volta, direi che potrebbe diventare un must..
Ah vorrei aggiungere per i lettori che al primo ristoro dopo solo 1km c'era la cioccolata calda...se non è amore questo!
Buon anno
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori..."
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lablinux
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Re: [DIARIO] L'improbabile corridore.

Messaggio da lablinux »

Il minestrone è carico di vitamine e sali minerali, dovrebbe essere d'obbligo ai ristori, la polenta sono carboidrati e il gorgonzola proteine e grassi, ottimo per il recupero dopo gara.
La signora che parla in dialetto alla maratona di NY non ha prezzo.

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