Quale gara oggi? 2014
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tomaszrunning
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Re: Quale gara oggi? 2014
ero a Lucca ed ho corso la maratona 
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fujiko
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Re: Quale gara oggi? 2014
Bravo tomasz mi tengo il tuo racconto come lettura mattutina in fase caffè 
Never complain, never explain.
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tomaszrunning
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Re: Quale gara oggi? 2014
Poca roba. Prima che finisci girare il cucchiaio per sciogliere lo zucchero nel caffè avrai già letto tutto...
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Lord_Phil
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Re: Quale gara oggi? 2014
Ottimo Panormitanus, pb demolito!
Bravo Tomasz ho letto il racconto, un po' di dolori qua e la ma l'hai portata a casa e meglio di quella in Polonia.
Oggi per me mezza a Losanna, anch'io con pb demolito, racconto qui http://runningforum.it/viewtopic.php?f= ... 5#p1308765
Bravo Tomasz ho letto il racconto, un po' di dolori qua e la ma l'hai portata a casa e meglio di quella in Polonia.
Oggi per me mezza a Losanna, anch'io con pb demolito, racconto qui http://runningforum.it/viewtopic.php?f= ... 5#p1308765
100 12”62 200 25”45 400 57”10 800 2'18" - 2'52
1000 3'04” 1500 4'55" - 3'16
3km 10'39" - 3'33" 5km 18'25" - 3'41
10km 38'22" - 3'50" 21km 1h25'32" - 4'02
42km 3h35'58" - 5'07
1000 3'04” 1500 4'55" - 3'16
3km 10'39" - 3'33" 5km 18'25" - 3'41
10km 38'22" - 3'50" 21km 1h25'32" - 4'02
42km 3h35'58" - 5'07
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Panormitanus
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Re: Quale gara oggi? 2014
@fujiko @masacallo @lord_phil grazieeee
Lord_phil il tuo PB più che demolito.... disitegrato. Complimenti
Lord_phil il tuo PB più che demolito.... disitegrato. Complimenti
SM65
PB Maratona 3h26'27" (Roma 23/03/14)
PB Mezza 1'27’23" (Riposto 29/10/2017)
PB km 10 39’31” (Palermo 01/11/2017)
PB 5000 20'01"(Palermo 02/12/2016) (Mem. Roberto Cerasola)
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PB Mezza 1'27’23" (Riposto 29/10/2017)
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aroldo74
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Re: Quale gara oggi? 2014
Fortissimi panormitanus e lord phill.... 
UNA VITA FA....PB:3000 10'32"- 5 Km 17'55" - 10 Km 36'46" - HM 1h23'13" - MAR. 3h15'48"
Prossima gara.......
Prossima gara.......
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VVale
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Re: Quale gara oggi? 2014
Ieri per me doveva essere un giorno di festa: esordio in maratona e visita alla mia famiglia e alla mia città città.
Purtroppo i progetti vengono spesso stravolti da avvenimenti indipendenti dalla nostra volontà, e il viaggio di questo fine settimana si è trasformato in una mezza e in un verificare lo stato di disperazione in famiglia.
Parto venerdì sera da Berna (evviva!) e faccio tappa a Milano per unirmi al mio socio-fidanzato. Dopo le mie buone sette ore di treno, arriviamo a Ravenna sabato mattina. Di corsa alla loggetta lombardesca per ritirare il pettorale. Quanti pomeriggi ho passato in quel parco da bambina...! Ci ho anche giocato a rugby con la scuola una volta. Un po' di amaro per la maratona mancata, un po' di amaro per i tempi che furono e ora non sono più. Cavoli, si fa tanta fatica per rendere passato il passato, dovrei esserne contenta!
Il "Marathon village" è un po' piccino, tra l'altro alle 11, quando sono arrivata, molti stand erano vuoti. Per una volta trovo la maglietta della mia taglia, e dire che mi sembra che i podisti siano per lo più magri, sarà così difficile ordinare più s ed xs invece di xxxl?
Appena ho il pettorale in mano mi sento meglio. E' da tanto che non partecipo ad una gara con tanta gente e con tutte le emozioni collaterali. Mi piacciono, è uno dei motivi per cui corro. Mi piace chiacchierare con i podisti più esperti, sentire i loro racconti, magari trovare qualcuno che era anche ad un'altra gara a cui ho partecipato anche io, magari lontano da casa.
Tralasciando la tragedia del sabato pomeriggio, arriva la domenica mattina.
Sveglia alle sette, alle otto siamo al pala de Andrè. Parcheggiamo e saliamo sul navetto (servizio efficiente, carino). E' un po' presto, ma ho bisogno del bagno, di essere sicura di vivere tutto il pregara.
Finalmente ho anche la maglietta della squadra, pantomima solita dell'appuntare il pettorale: ho un vero deficit mentale. Non è mai dritto, non è mai simmetrico, pazienza. Mi piace averlo col nome e la bandierina italiana.
Fila al bagno. Si scherza con gli altri. Mi rendo conto che sono un po' più adulta: parlo naturale e riesco a non intimidirmi davanti alle altre persone. La fila dura quasi venti minuti. Non sono un po' pochi dieci wc chimici vicino alla partenza? Riesco ad entrare dieci minuti prima del via.
Io e il mio socio-fidanzato corriamo, ci posizioniamo non sono dove. Le mie amiche sono venute a salutarmi alla partenza, e sono addirittura riuscite ad individuarmi!
Carini i palloncini lasciati volare. Ho un po' di magone in fondo alla gola. Forse c'è stato uno sparo, non lo so, dopo tre minuti di camminata arrivo al tappeto e faccio partire il mio fido garmin.
Saltata la maratona, avevo deciso che avrei cercato di migliorare il tempo sulla mezza, però voglio anche divertirmi. Mi accodo ad un gruppo rosso vestito che fa baldoria, il mio socio-fidanzato non apprezza, ma mi tengono compagnia, quindi decidiamo di seguirli. Ai bordi delle strade non c'è molta gente, ma riesco a battere il cinque ad un paio di bambini. Mi piace tantissimo farlo!
Il primo chilometro va via senza neanche che me ne accorga, poi il secondo. Arriviamo sulla darsena. Ah, a gennaio si ricomincia col parcheggiare lì e a prendere il treno all'alba per Bologna...Uff!
Mi diverto, credo di avere un sorriso da ebete stampato in faccia. Do un'occhiata al garmin. Perfetto: non sono stanca e non ho male da nessuna parte, con questo passo il tempo si migliora di un bel po'. Fa caldissimo ed è umido, ho già bisogno di bere. Il primo ristoro è al parco Teodorico. Ripenso alla vasca, al fulmine...Da bambina mi è sempre sembrato strano che uno morisse fulminato in una vasca da bagno dentro al proprio mauoleo. Mmmh...
Mi hanno fregata!
Carini i gruppi che suonano. Meno carini gli scatarri che mi volano sui piedi: accipicchia, mettiti di lato se devi scatarrare!
Arrivo alla fine del primo giro molto sotto al tempo del parziale della Stramilano. Continuo ad indicare i luoghi della mia infanzia al socio-fidanzato, che li conosce già tutti, ovviamente. Inizio un po' ad essere stanca. Il gruppo dei rosso vestiti sta rallentando troppo, giustamente: loro stanno correndo la maratona. Il socio-fidanzato mi ripete che dobbiamo superarli, se continuiamo a farci trascinare da loro sarà più un farci trascinare indietro. Mi faccio convincere e li supero.
Incontro di nuovo le mie amiche lungo il percorso. Il loro tifo mi tira un po' su, perché inizio davvero ad essere stanca e annoiata. Il ritmo è invariato però, si sta sotto le due ore se continuo così! La tabella che ho seguito. seppur partendo da metà, ha funzionato!
Al chilometro 17 il fattaccio. Un crampo alla coscia mi costringe a camminare un pochino.
Riparto, ma dopo 300 metri devo fermarmi ancora. Alterno il passo alla camminata. La gara la finisco sicuro, ma così perdo tempo. Non sono neanche arrabbiata, perché mi sto divertendo e ho capito che gli sforzi che ho fatto in questi mesi hanno dato i loro frutti. I chilometri 18, 19 e 20 li faccio un minuto e mezzo in più del ritmo dei primi 17. Perdo cinque minuti. La gara è "cronometricamente" persa. Peccato, ma non posso farci nulla. Certo, non aspiravo a tempi meravigliosi, ma nel mio piccolo avevo un progetto che è fallito. Sì, peccato.
Vedo il retro del mio liceo per la seconda volta. Sono sempre stata la peggiore in ginnastica, non saltavo, non correvo, non riuscivo a prendere la palla. Niente. La schiappa della classe. Un po' chiattona ma intelligente. La tipica che si rispetta solo perché ha sale in zucca. Se no sarebbero prese in giro in continuazione.
Cari amici che mi sceglievate per ultima al momento di formare le squadre:
Vi ho visto ora dopo quasi dieci anni con la panzetta!
L'ultimo rettilineo. La gamba urla, è dura come un pezzo di legno. Non si cammina ora. Non puoi camminare, Vale. C'è gente intorno e io non sono la schiappa della pallavolo. Il culone l'ho abbandonato. Sono lenta, è vero, ma riesco a finirle le mie mezze.
Quanti gonfiabili ci sono? Tre? Quattro? Accelero. Tocco la spalla del mio socio-fidanzato. Mi guarda e mi sorride. Non ha voluto proseguire quando mi sono fermata per la gamba. Corriamo insieme e se non c'è ritiro di uno l'altro non lo abbandona. Abbiamo deciso così. Alla Stramilano aveva avuto lui un problema, e non l'ho abbandonato. Così ha fatto lui ieri.
Accelero ancora di più. Vedo le mie amiche storiche, le saluto. Mi viene anche da piangere. E' la prima gara che faccio divertendomi fino in fondo. Accettando anche l'infortunio, godendomi i commilitoni, i ristori, gli scatarri, la città.
Passo sotto al primo gonfiabile, al secondo, al terzo. Arrivo. Mi fermo, la gamba ringrazia. Una ragazza mi mette al collo la medaglia. Doveva essere quella grossa. Va beh. Sarà per aprile, sarà la maratona di Milano o quella del Lamone. Ma ci sarà una medaglia grossa.
Sarà per il prossimo novembre.
Una maratona per evadere da Berna.
Saluto mia madre all'arrivo, la rivedrò a gennaio, finito il secondo round del supplizio. Un paio di foto, un po' di stretching per la gamba.
Saluto tutti, appuntamento a gennaio.
Pasta party e piadina. Pasta dura, fila interminabile. Fila anche per riprendere il navetto. Un po' di corsa, il treno per Berna mi aspetta.
La medaglia l'ho al collo, non la tolgo più. Una gara che dovrebbe essere considerata fallita. Cercavo il miglioramento sul tempo. Non c'è stato, ma c'è stato il divertimento e la spensieratezza di quelle due ore abbondanti di corsa.
Ora si aspetta domenica, l'Alpin cup, vedo come butta e se riesco a iscrivermi. Certo non cercherò il tempo lì, ma sarò ancora in mezzo a voi, vivrò ancora un paio di ore senza pensare.
E magari mi danno un'altra -piccola- medaglia.
Purtroppo i progetti vengono spesso stravolti da avvenimenti indipendenti dalla nostra volontà, e il viaggio di questo fine settimana si è trasformato in una mezza e in un verificare lo stato di disperazione in famiglia.
Parto venerdì sera da Berna (evviva!) e faccio tappa a Milano per unirmi al mio socio-fidanzato. Dopo le mie buone sette ore di treno, arriviamo a Ravenna sabato mattina. Di corsa alla loggetta lombardesca per ritirare il pettorale. Quanti pomeriggi ho passato in quel parco da bambina...! Ci ho anche giocato a rugby con la scuola una volta. Un po' di amaro per la maratona mancata, un po' di amaro per i tempi che furono e ora non sono più. Cavoli, si fa tanta fatica per rendere passato il passato, dovrei esserne contenta!
Il "Marathon village" è un po' piccino, tra l'altro alle 11, quando sono arrivata, molti stand erano vuoti. Per una volta trovo la maglietta della mia taglia, e dire che mi sembra che i podisti siano per lo più magri, sarà così difficile ordinare più s ed xs invece di xxxl?
Appena ho il pettorale in mano mi sento meglio. E' da tanto che non partecipo ad una gara con tanta gente e con tutte le emozioni collaterali. Mi piacciono, è uno dei motivi per cui corro. Mi piace chiacchierare con i podisti più esperti, sentire i loro racconti, magari trovare qualcuno che era anche ad un'altra gara a cui ho partecipato anche io, magari lontano da casa.
Tralasciando la tragedia del sabato pomeriggio, arriva la domenica mattina.
Sveglia alle sette, alle otto siamo al pala de Andrè. Parcheggiamo e saliamo sul navetto (servizio efficiente, carino). E' un po' presto, ma ho bisogno del bagno, di essere sicura di vivere tutto il pregara.
Finalmente ho anche la maglietta della squadra, pantomima solita dell'appuntare il pettorale: ho un vero deficit mentale. Non è mai dritto, non è mai simmetrico, pazienza. Mi piace averlo col nome e la bandierina italiana.
Fila al bagno. Si scherza con gli altri. Mi rendo conto che sono un po' più adulta: parlo naturale e riesco a non intimidirmi davanti alle altre persone. La fila dura quasi venti minuti. Non sono un po' pochi dieci wc chimici vicino alla partenza? Riesco ad entrare dieci minuti prima del via.
Io e il mio socio-fidanzato corriamo, ci posizioniamo non sono dove. Le mie amiche sono venute a salutarmi alla partenza, e sono addirittura riuscite ad individuarmi!
Carini i palloncini lasciati volare. Ho un po' di magone in fondo alla gola. Forse c'è stato uno sparo, non lo so, dopo tre minuti di camminata arrivo al tappeto e faccio partire il mio fido garmin.
Saltata la maratona, avevo deciso che avrei cercato di migliorare il tempo sulla mezza, però voglio anche divertirmi. Mi accodo ad un gruppo rosso vestito che fa baldoria, il mio socio-fidanzato non apprezza, ma mi tengono compagnia, quindi decidiamo di seguirli. Ai bordi delle strade non c'è molta gente, ma riesco a battere il cinque ad un paio di bambini. Mi piace tantissimo farlo!
Il primo chilometro va via senza neanche che me ne accorga, poi il secondo. Arriviamo sulla darsena. Ah, a gennaio si ricomincia col parcheggiare lì e a prendere il treno all'alba per Bologna...Uff!
Mi diverto, credo di avere un sorriso da ebete stampato in faccia. Do un'occhiata al garmin. Perfetto: non sono stanca e non ho male da nessuna parte, con questo passo il tempo si migliora di un bel po'. Fa caldissimo ed è umido, ho già bisogno di bere. Il primo ristoro è al parco Teodorico. Ripenso alla vasca, al fulmine...Da bambina mi è sempre sembrato strano che uno morisse fulminato in una vasca da bagno dentro al proprio mauoleo. Mmmh...
Carini i gruppi che suonano. Meno carini gli scatarri che mi volano sui piedi: accipicchia, mettiti di lato se devi scatarrare!
Arrivo alla fine del primo giro molto sotto al tempo del parziale della Stramilano. Continuo ad indicare i luoghi della mia infanzia al socio-fidanzato, che li conosce già tutti, ovviamente. Inizio un po' ad essere stanca. Il gruppo dei rosso vestiti sta rallentando troppo, giustamente: loro stanno correndo la maratona. Il socio-fidanzato mi ripete che dobbiamo superarli, se continuiamo a farci trascinare da loro sarà più un farci trascinare indietro. Mi faccio convincere e li supero.
Incontro di nuovo le mie amiche lungo il percorso. Il loro tifo mi tira un po' su, perché inizio davvero ad essere stanca e annoiata. Il ritmo è invariato però, si sta sotto le due ore se continuo così! La tabella che ho seguito. seppur partendo da metà, ha funzionato!
Al chilometro 17 il fattaccio. Un crampo alla coscia mi costringe a camminare un pochino.
Riparto, ma dopo 300 metri devo fermarmi ancora. Alterno il passo alla camminata. La gara la finisco sicuro, ma così perdo tempo. Non sono neanche arrabbiata, perché mi sto divertendo e ho capito che gli sforzi che ho fatto in questi mesi hanno dato i loro frutti. I chilometri 18, 19 e 20 li faccio un minuto e mezzo in più del ritmo dei primi 17. Perdo cinque minuti. La gara è "cronometricamente" persa. Peccato, ma non posso farci nulla. Certo, non aspiravo a tempi meravigliosi, ma nel mio piccolo avevo un progetto che è fallito. Sì, peccato.
Vedo il retro del mio liceo per la seconda volta. Sono sempre stata la peggiore in ginnastica, non saltavo, non correvo, non riuscivo a prendere la palla. Niente. La schiappa della classe. Un po' chiattona ma intelligente. La tipica che si rispetta solo perché ha sale in zucca. Se no sarebbero prese in giro in continuazione.
Cari amici che mi sceglievate per ultima al momento di formare le squadre:
L'ultimo rettilineo. La gamba urla, è dura come un pezzo di legno. Non si cammina ora. Non puoi camminare, Vale. C'è gente intorno e io non sono la schiappa della pallavolo. Il culone l'ho abbandonato. Sono lenta, è vero, ma riesco a finirle le mie mezze.
Quanti gonfiabili ci sono? Tre? Quattro? Accelero. Tocco la spalla del mio socio-fidanzato. Mi guarda e mi sorride. Non ha voluto proseguire quando mi sono fermata per la gamba. Corriamo insieme e se non c'è ritiro di uno l'altro non lo abbandona. Abbiamo deciso così. Alla Stramilano aveva avuto lui un problema, e non l'ho abbandonato. Così ha fatto lui ieri.
Accelero ancora di più. Vedo le mie amiche storiche, le saluto. Mi viene anche da piangere. E' la prima gara che faccio divertendomi fino in fondo. Accettando anche l'infortunio, godendomi i commilitoni, i ristori, gli scatarri, la città.
Passo sotto al primo gonfiabile, al secondo, al terzo. Arrivo. Mi fermo, la gamba ringrazia. Una ragazza mi mette al collo la medaglia. Doveva essere quella grossa. Va beh. Sarà per aprile, sarà la maratona di Milano o quella del Lamone. Ma ci sarà una medaglia grossa.
Sarà per il prossimo novembre.
Una maratona per evadere da Berna.
Saluto mia madre all'arrivo, la rivedrò a gennaio, finito il secondo round del supplizio. Un paio di foto, un po' di stretching per la gamba.
Saluto tutti, appuntamento a gennaio.
Pasta party e piadina. Pasta dura, fila interminabile. Fila anche per riprendere il navetto. Un po' di corsa, il treno per Berna mi aspetta.
La medaglia l'ho al collo, non la tolgo più. Una gara che dovrebbe essere considerata fallita. Cercavo il miglioramento sul tempo. Non c'è stato, ma c'è stato il divertimento e la spensieratezza di quelle due ore abbondanti di corsa.
Ora si aspetta domenica, l'Alpin cup, vedo come butta e se riesco a iscrivermi. Certo non cercherò il tempo lì, ma sarò ancora in mezzo a voi, vivrò ancora un paio di ore senza pensare.
E magari mi danno un'altra -piccola- medaglia.
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tomaszrunning
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Re: Quale gara oggi? 2014
Ottimo racconto
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Re: Quale gara oggi? 2014
Grazie Tomaszrunning!
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Re: Quale gara oggi? 2014
Complimenti Vale bella gara e bel racconto!
Never complain, never explain.

