[DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
già sveglio anche tu
Ecco sono qui, Pippicalzelunghe così mi chiamo; tutto il giorno sto con una scimmietta ed un cavallo bianco; con un topo che tutto il mio formaggio si vuol mangiare; forse non lo sai ma io ogni tanto divento magica ... Pippi pippi pippi
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Figurati, io massimo dormo tre ore filate, poi posso tornare a letto ma nei giorni lavorativi, spesso alle 4 o 5 del mattino parto con la macchina visto che spesso sono a giro per l'italia, così arrivo presto dal cliente alle 5 posso andare in albergo cambiarmi ed andare a correreenzomagno ha scritto:già sveglio anche tu
La Morte la c'ha a trovà' vivi...
"Forse sono troppo vecchio per la Corsa, ma non oggi."
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Re: R: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Mosso da curiosità ho dato un occhiata ai dati che mi ha dato il suunto, nella prova più tirata che ho fatto in questo periodo, un test sui 5 km, il test fatto a secco quindi senza riscaldamento pronti via, il tempo finale è stato di 17'41" alla media di 3'32" al km la frequenza cardiaca media è stata di 161bpm col picco massimo a 176bpmBussino71 ha scritto:A riposo ne avevo 50 ora non lo so, sotto sforzo non so qual'è la mia soglia ho ripreso ad usare la fascia cardio da una ventina di giorni, da quando ho ripreso il nuovo suunto ambit2, ma più che altro la uso per curiosità per vedere la media finale, ma dovrei fare dei test per una risposta corretta per conoscere la mia soglia. figurati non lo chiedo nemmeno mai quando faccio la visita agonistica. Anche i 50 a riposo che ti ho accennato sono un dato che mi disse il medico alla visita sportiva ma potrebbero essere stati anche 45 sinceramente mi ricordo queste due cifre ma non sono sicurosamp5 ha scritto:Scusa Bussino, quante pulsazioni avevi quando hai ripreso e quante ne hai adesso? Sia a riposo che sotto sforzo.
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Niente male! Hai sempre avuto i battiti così bassi anche a ritmi sostenuti?
Dai a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Si sempre, per farti capire l'ultima vista (l'ho già scritto nella sezione del certificato medico mi pare) stavo pedalando già da mezz'ora abbondante ed il medico mi fa ascolta devi reggere ancora un altro step perché abbiamo un problema io lo guardo preoccupato e lui mi fa no tranquillo è che non riesco a farti salire le pulsazioni al limite previsto ma vedrai che ora ci arriviamo ed ha impostato una potenza tale che in quei 5' mi circolava fuoco nelle gambe invece del sangue
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Perdona la mia curiosità, ma sulla distanza di una maratona per esempio, che FC media pensi che terresti?
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
se sono in forma quindi facendo la maratona, ad un ritmo programmato ipotizzio sui 170 battiti, però dovrei fare dei test, comunque in questo momento metto sempre la fascia, quindi nel giro di un mese dovrei avere dei riscontri più logici, tra l'altro con domani entro egli ultimi 3 mesi dalla Western States 100m e quindi riprendo con il carico dei km e del dislivello fino ad arrivare a fare la 60km dell'Ultra Trail del Mugello del 26 aprile come gara/test e lugo.giokaos ha scritto:Perdona la mia curiosità, ma sulla distanza di una maratona per esempio, che FC media pensi che terresti?
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
Grazie della disponibilità 

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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
3° tappa della 104km della Namibia...
Vi è mai capitato di guardare il cielo e rimanere rapiti dalla sua immensità? Vi è mai capitato di sentire prima del via di una gara di qualunque sia la distanza la tensione e la gioia di farne parte? Beh! se vi è capitato prendete quelle sensazioni abbinatele insieme e moltiplicatele all'infinito...
Questo, è quello che ho provato alla partenza della 3 tappa della 104km della Namibia, già le notti precedenti avevo ammirato il cielo splendido della Namibia che ti rapisce e non ti rimanda più indietro, ma oggi è immenso. Come già detto stiamo svolgendo questa gara in piena estate Africana, quindi gli organizzatori hanno scelto per motivi di sicurenza di dare il via della 3 tappa la più lunga delle 4, alle 5 del mattino, il rischio di colpi di calore per chi finirà la propria fatica nel primo pomeriggio sotto il sol leone ad oltre 50° è troppo alto.
Così alle 3 e 1/2 siamo a fare colazione visto che dal Lodge alla partenza della tappa ci vuole 1h di jeep, a dieci alle 4 tutti pronti si parte direzione Il cuore del Parco del Desert Namib....
Lo sbalzo di temperatura rispetto al giorno è notevole, ma niente che non possa essere superato con delle coperte.
Durante il viaggio rimugino sulla scelta fatta di non fasciarmi il ginocchio, il dolore rispetto alla conclusione della tappa precedente è aumentato leggermente così prima di andare a letto, mi ero ripromesso di fasciarmelo prima della terza tappa in maniera da proteggerlo durante la gara. Ma la fasciatura non mi esaltava, premmetto che sono abituato a fare sfasciture di tutti i tipi quindi il dubbio non era nella qualità della fasciatura che mi ero fatto, ma sul fatto che potesse darmi fastidio col caldo, così visto che il dolore era minimo ho tolto tutto e sono andato alla jeep. Come stavo dicendo, il dubbio però mi continuava a frullare in testa, perché la sensazione era quella che avrei dovuto protteggere il ginocchio.

Dopo un ora di macchina, arrivamo al punto della partenza e mentre è tutto intorno a me è buoi anche i fari delle jeep, resto lì come un bambino nel paese delle meraviglie. Il Cielo della Namibia regala la più grande e fantastica distesa di stelle che abbia mai visto, sono rapito guardo quel calendoscopio di puntini bianchi (so che il calendoscopio non può essere solo di un colore, ma non riesco a descriverne la bellezza) e sono in pace con me stesso, inizio a pensare, tra poco partirò per la maratona nel silenzio Affricano e sotto questo cielo.... Mamma mia....!!!
Tutto è pronto, ci spostiamo sulla linea di partenza e...

Via.... il silenzio ci avvolge nessuno dei partecipanti proferisce parola anche se per il momento il ritmo è blando, sappiamo tutti che presto arriverà il caldo e che la tappa è lunga quindi in parte si sta zitti per risparmiare energie, ma sono sicuro che il vero motivo è che nessuno vuol rompere questo momento magico...
La prima parte della gara viene corsa su di una pista battuta il terreno a parte piccole sacche di sabbia è compatto e questo permette la continuità del gesto tecnico della corsa

Inizia ad albeggiare, il rosso del cielo ci fa da sfondo e mentre godo di tutto questo penso alla fortuna che ho di essere in un posto favoloso, per di più facendo quello che mi piace, tra poco più di 10 km entrerò nella parte di parco interdetta ai turisti, dove solo su autorizzazione si può accedere tutto questo mi da forza e coraggio. Come già successo nelle altre tappe il terzetto dei più forti inizia a prendere il largo in maniera costante e perentoria, io resto in compagnia dei quattro atleti che proprio ieri mi hanno preceduto di poco sulla linea del traguardo.

Il ritmo anche il nostro inizia a salire, ma il fresco aiuta ad assorbire la stanchezza e le fatiche
ci stanno per raggiungere le jeep dell'organizzazione e penso tra me e me, via toglietevi dalle scatole allugnate e lasciatemi godere questo momento.

Siamo intorno al 14° km prima di entrare nella parte del parco interdetto al pubblico, passiamo accanto alla cisterna dell'acqua qui riempo le borracce (anche se era notte, ho bevuto regolarmente piccoli sorsi ogni 5/7 minuti massimo) e via verso il cuore del parco. Il gruppo è affiatato nessuno cerca di dare strappi o scossoni al ritmo, ci alterniamo a tirare ma sempre tutti sullo stesso passo.
Dopo altri 5/6 km finalmente abbiamo il primo vero ristoro, come detto sono solo due uno al 20° e l'altro al 30°km, riempo le borracce mangio e riparto da qui in avanti il terreno sarà costituito da savana e piccole dune, sto bene tantochè esco dal ristoro prima degli altri, non perché voglia prendere il largo ma perché non voglio tenere le gambe troppo ferme. Come riparto però, col cambiamento del terreno molto più morbido iniziano anche i fastidi al ginocchio, il terreno inizia anche a salire e la fitta al collaterale mi da problemi, alla prima vera salita sulla sabbia intorno al 25°km mi devo fermare e camminare, il fastidio è troppo forte gli altri prendono e allungano in maniera decisa. Da qui in poi alterno corsa e camminata, e sono un po' giù di morale, però dopo altri 2/3km la situazione si assesta il dolore sparisce e riesco a riprendere il mio ritmo.

Come arrivo al ristoro del 30°km vengo raggiunto dalla prima donna e dal marito, due spagnoli tosti che hanno esperienza in questo tipo di gare e che in tutte le tappe sono sempre andati in progressione. Quando ripartiamo hanno un ritmo migliore del mio allungano e se ne vanno.
Entriamo in un altopiano stupendo lo sguardo si perde nell'immensità, gli spagnoli allungano decisamente ma ad un paio di km di lontananza vedo che il gruppetto dei 4 che erano stati con me fino al 25° km, pensando peccato non sono poi così lontani, però dopo un po' mi rendo conto che sto recuperando terreno, anche loro com'è successo a me in precedenza stanno alternando corsa e camminata, probabilmente stanno accusando il caldo che inizia a farsi sentire prepotentemente, sicuramente hanno bevuto troppo poco nella prima parte di gara, per di più alla cisterna io ho potuto riempire entrambe le borracce mentre loro avendo il camelbak hanno solo bevuto un bicchiere d'acqua dato dall'organizzanzione (uno dei motivi perché in gara non uso mai la vescica, troppo scomoda da gestire). Così nel giro di poco recupero il terreno perso, quando sono a circa 300 400 metri da loro mi accordo che si girano e mi vedono arrivare, dei 4 però solo uno riprende a correre in maniera sostenuta, gli altri continuano nell'alternare piccolo momenti di corsa ad altri di cammino. Passano non più di 3/4 minuti e finalmente lì riprendo, chiedo come stanno e ricevuta la conferma che non hanno particolari problemi, parto all'inseguimento del loro compagno che nel frattempo ha ripreso a macinare un ritmo sotenuto.

Il caldo è sempre più forte ed io bevo sempre di più, oramai non manca più di 2/3km alla fine ma la sete si fa sentire e non poco, mamma mia! che caldo!, rinuncio al tentativo di riprendere il fuggiasco d'avanti a me vorrebbe dire sprecare troppe energie, mentre decido di centellinare l'acqua ecco che in lontananza vedo arrivare la jeep dell'organizzazione che per motivi di sicurezza continua a fare avanti e indietro lungo il percorso, come ho scritto nei giorni passati, i mezzi hanno sempre acqua con loro proprio per non rischiare, così quando mi vedono mi passano una bottiglia bella fresca, ne scolo subito un buona parte e col l'altra riempo le borracce.
Gli ultimi km sono di sabbia di quella pesa di quella dove se non tendi a galleggiare sprofondi tanto e cosumi una marea di energie.
Eccolo vedo il traguardo, sono contento felice ho fatto una spledida gara, ho usato la testa e sono contento, chiudo la tappa al 7 posto però il ginocchio ora fa male e non poco, gli ultimi 3km si sabbia aggiunti ai 39 precedenti si stanno facendo sentire sul collaterale.... si dovevo proprio fasciare questo maledetto ginocchio, speriamo bene ma per domani non sono per nulla ottimista.
Finita la tappa, mi metto sotto l'albero bevo e mangio ora voglio solo recuperare le energie.
Ps. (siccome sto andando a memoria, tengo a precisare che nella seconda e terza tappa posso aver erroneamente riportato alcuni piazzamenti i maniera sbagliata, ma nell'ordine di uno o due posti in classifica di tappa, mentre il 14° posto del primo giorno così come il piazzamento finale che comunicherò domani sono certi al 100%, dico questo perché mentre sono sicuro al 90% del piazzamento della seconda tappa, a memoria mia mi sembra di essere arrivato 9° alla tappa della maratona, ma non riesco a ricordare quando mi possano aver sorpassato gli altri due visto che la gara si è svolta esattamente come l'ho appena descritta, l'unica spiegazione è che appena hanno allungato i 3 più forti anche altri due corridori abbiano allungato il ritmo, ma non mi ricordo che possa essere stato, e sul sito degli organizzatori ho solo trovato la classifica finale e non quella delle singole tappe. scusate l'imprescisione)
Vi è mai capitato di guardare il cielo e rimanere rapiti dalla sua immensità? Vi è mai capitato di sentire prima del via di una gara di qualunque sia la distanza la tensione e la gioia di farne parte? Beh! se vi è capitato prendete quelle sensazioni abbinatele insieme e moltiplicatele all'infinito...
Questo, è quello che ho provato alla partenza della 3 tappa della 104km della Namibia, già le notti precedenti avevo ammirato il cielo splendido della Namibia che ti rapisce e non ti rimanda più indietro, ma oggi è immenso. Come già detto stiamo svolgendo questa gara in piena estate Africana, quindi gli organizzatori hanno scelto per motivi di sicurenza di dare il via della 3 tappa la più lunga delle 4, alle 5 del mattino, il rischio di colpi di calore per chi finirà la propria fatica nel primo pomeriggio sotto il sol leone ad oltre 50° è troppo alto.
Così alle 3 e 1/2 siamo a fare colazione visto che dal Lodge alla partenza della tappa ci vuole 1h di jeep, a dieci alle 4 tutti pronti si parte direzione Il cuore del Parco del Desert Namib....
Lo sbalzo di temperatura rispetto al giorno è notevole, ma niente che non possa essere superato con delle coperte.

Durante il viaggio rimugino sulla scelta fatta di non fasciarmi il ginocchio, il dolore rispetto alla conclusione della tappa precedente è aumentato leggermente così prima di andare a letto, mi ero ripromesso di fasciarmelo prima della terza tappa in maniera da proteggerlo durante la gara. Ma la fasciatura non mi esaltava, premmetto che sono abituato a fare sfasciture di tutti i tipi quindi il dubbio non era nella qualità della fasciatura che mi ero fatto, ma sul fatto che potesse darmi fastidio col caldo, così visto che il dolore era minimo ho tolto tutto e sono andato alla jeep. Come stavo dicendo, il dubbio però mi continuava a frullare in testa, perché la sensazione era quella che avrei dovuto protteggere il ginocchio.

Dopo un ora di macchina, arrivamo al punto della partenza e mentre è tutto intorno a me è buoi anche i fari delle jeep, resto lì come un bambino nel paese delle meraviglie. Il Cielo della Namibia regala la più grande e fantastica distesa di stelle che abbia mai visto, sono rapito guardo quel calendoscopio di puntini bianchi (so che il calendoscopio non può essere solo di un colore, ma non riesco a descriverne la bellezza) e sono in pace con me stesso, inizio a pensare, tra poco partirò per la maratona nel silenzio Affricano e sotto questo cielo.... Mamma mia....!!!
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Via.... il silenzio ci avvolge nessuno dei partecipanti proferisce parola anche se per il momento il ritmo è blando, sappiamo tutti che presto arriverà il caldo e che la tappa è lunga quindi in parte si sta zitti per risparmiare energie, ma sono sicuro che il vero motivo è che nessuno vuol rompere questo momento magico...
La prima parte della gara viene corsa su di una pista battuta il terreno a parte piccole sacche di sabbia è compatto e questo permette la continuità del gesto tecnico della corsa

Inizia ad albeggiare, il rosso del cielo ci fa da sfondo e mentre godo di tutto questo penso alla fortuna che ho di essere in un posto favoloso, per di più facendo quello che mi piace, tra poco più di 10 km entrerò nella parte di parco interdetta ai turisti, dove solo su autorizzazione si può accedere tutto questo mi da forza e coraggio. Come già successo nelle altre tappe il terzetto dei più forti inizia a prendere il largo in maniera costante e perentoria, io resto in compagnia dei quattro atleti che proprio ieri mi hanno preceduto di poco sulla linea del traguardo.

Il ritmo anche il nostro inizia a salire, ma il fresco aiuta ad assorbire la stanchezza e le fatiche


Siamo intorno al 14° km prima di entrare nella parte del parco interdetto al pubblico, passiamo accanto alla cisterna dell'acqua qui riempo le borracce (anche se era notte, ho bevuto regolarmente piccoli sorsi ogni 5/7 minuti massimo) e via verso il cuore del parco. Il gruppo è affiatato nessuno cerca di dare strappi o scossoni al ritmo, ci alterniamo a tirare ma sempre tutti sullo stesso passo.
Dopo altri 5/6 km finalmente abbiamo il primo vero ristoro, come detto sono solo due uno al 20° e l'altro al 30°km, riempo le borracce mangio e riparto da qui in avanti il terreno sarà costituito da savana e piccole dune, sto bene tantochè esco dal ristoro prima degli altri, non perché voglia prendere il largo ma perché non voglio tenere le gambe troppo ferme. Come riparto però, col cambiamento del terreno molto più morbido iniziano anche i fastidi al ginocchio, il terreno inizia anche a salire e la fitta al collaterale mi da problemi, alla prima vera salita sulla sabbia intorno al 25°km mi devo fermare e camminare, il fastidio è troppo forte gli altri prendono e allungano in maniera decisa. Da qui in poi alterno corsa e camminata, e sono un po' giù di morale, però dopo altri 2/3km la situazione si assesta il dolore sparisce e riesco a riprendere il mio ritmo.

Come arrivo al ristoro del 30°km vengo raggiunto dalla prima donna e dal marito, due spagnoli tosti che hanno esperienza in questo tipo di gare e che in tutte le tappe sono sempre andati in progressione. Quando ripartiamo hanno un ritmo migliore del mio allungano e se ne vanno.
Entriamo in un altopiano stupendo lo sguardo si perde nell'immensità, gli spagnoli allungano decisamente ma ad un paio di km di lontananza vedo che il gruppetto dei 4 che erano stati con me fino al 25° km, pensando peccato non sono poi così lontani, però dopo un po' mi rendo conto che sto recuperando terreno, anche loro com'è successo a me in precedenza stanno alternando corsa e camminata, probabilmente stanno accusando il caldo che inizia a farsi sentire prepotentemente, sicuramente hanno bevuto troppo poco nella prima parte di gara, per di più alla cisterna io ho potuto riempire entrambe le borracce mentre loro avendo il camelbak hanno solo bevuto un bicchiere d'acqua dato dall'organizzanzione (uno dei motivi perché in gara non uso mai la vescica, troppo scomoda da gestire). Così nel giro di poco recupero il terreno perso, quando sono a circa 300 400 metri da loro mi accordo che si girano e mi vedono arrivare, dei 4 però solo uno riprende a correre in maniera sostenuta, gli altri continuano nell'alternare piccolo momenti di corsa ad altri di cammino. Passano non più di 3/4 minuti e finalmente lì riprendo, chiedo come stanno e ricevuta la conferma che non hanno particolari problemi, parto all'inseguimento del loro compagno che nel frattempo ha ripreso a macinare un ritmo sotenuto.

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Ps. (siccome sto andando a memoria, tengo a precisare che nella seconda e terza tappa posso aver erroneamente riportato alcuni piazzamenti i maniera sbagliata, ma nell'ordine di uno o due posti in classifica di tappa, mentre il 14° posto del primo giorno così come il piazzamento finale che comunicherò domani sono certi al 100%, dico questo perché mentre sono sicuro al 90% del piazzamento della seconda tappa, a memoria mia mi sembra di essere arrivato 9° alla tappa della maratona, ma non riesco a ricordare quando mi possano aver sorpassato gli altri due visto che la gara si è svolta esattamente come l'ho appena descritta, l'unica spiegazione è che appena hanno allungato i 3 più forti anche altri due corridori abbiano allungato il ritmo, ma non mi ricordo che possa essere stato, e sul sito degli organizzatori ho solo trovato la classifica finale e non quella delle singole tappe. scusate l'imprescisione)
Ultima modifica di Bussino71 il 30 mar 2014, 11:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: [DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA
che posto hai chiuso la mara e in quanto tempo?
PB 400m 51"95
800m 2'03"11
1500m 4'37"72
3000m 10'11"4 (allenamento)
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